Ricordando Giovanni Galloni e la riforma democratica della scuola
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- Categoria: Istruzione e Formazione Civica
- Pubblicato: Lunedì, 30 Aprile 2018 21:03
- Postato da Patrizia Scanu
La scuola italiana degli anni '80 era sottoposta a spinte contrapposte. Da una parte, lo tsunami del '68 aveva condotto negli anni '70 ad una serie di aperture del sistema scolastico alle nuove esigenze di partecipazione democratica e a nuovi bisogni sociali, che aveva condotto all'introduzione del tempo pieno nella scuola elementare, alle 150 ore serali per il conseguimento della licenza media degli adulti, all'inserimento dei disabili in classe (legge 517 del 1977), ai Decreti Delegati, con i quali facevano ingresso nella gestione della scuola i genitori e gli studenti, alle sperimentazioni didattiche, ai centri di documentazione e di ricerca educativa; dall'altra, gli ordinamenti scolastici restavano rigidamente ancorati a leggi vetuste e ormai anacronistiche, quali la legge Gentile per la scuola superiore ("la più fascista delle riforme", secondo Benito Mussolini) e la legge Ermini (1955) per la scuola elementare, centrata sulla religione cattolica come "fondamento e coronamento dell'istruzione" e sulla figura della maestra-mamma, che insegna tutto, dalla lingua italiana alla ginnastica.