News dall'Ufficio Stampa

A seguito dell’incontro promosso dal Movimento Roosevelt Regno unito – Sezione William Beveridge con i Candidati alla Circoscrizione Estera, tenutosi a Londra lo scorso venerdì 9 febbraio e che ha riscosso un notevole successo, Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, ha voluto aprire le porte a quei candidati pronti a riconoscersi, anche in parte, nei principi e negli obiettivi del movimento.
Tale apertura l’ha espressa nel corso della consueta chiacchierata con Marco Moiso, coordinatore generale del Movimento Roosevelt, nella rubrica video "Il punto di vista Rooseveltiano", appuntamento dove, di volta in volta, viene fatta un’analisi puntuale sullo scenario politico italiano.
Dice il presidente Magaldi: “Come prima istanza di protesta contro questa campagna elettorale, dove i candidati promettono cose che non solo non possono realizzare ma nemmeno vogliono realizzare, preparando altre alleanze rispetto a quelle di facciata presentate al corpo elettorale, noi diciamo di votare scheda bianca, scheda nulla, magari in modo significativamente simbolico scrivendo io voterei Partito Democratico Progressista (PDP) qualora si fosse presentato, o di intraprendere l’altra via, quella dell’astensione, che credo oggi rappresenti ampiamente e bene il disamore impegnato rispetto a questa classe politica che non riflette la volontà del popolo sovrano. C’è poi anche un altro discorso da fare che è perfettamente intonato al carattere metapartitico del Movimento Roosevelt e anche alla sua laicità nel valutare le persone. Sappiamo che nei vari partiti e movimenti ci sono dei candidati validi e di qualità che nel prossimo Parlamento cercheranno con onore di difendere e promuovere principi e obiettivi che sono anche i nostri. Alcuni di questi erano presenti proprio all’incontro di Londra, parte di loro venuti apposta dalle varie città europee per sottoporsi alle incalzanti domande poste dalla moderazione rooseveltiana atte a far emergere ragioni e contraddizioni di chi chiede il voto.
Bene a questi candidati dico che se qualcuno di loro è pronto a sottoscrivere, almeno in buona parte, lo statuto del Movimento Roosevelt e i suoi principi e obiettivi di metapartito, quindi compatibile anche con la loro appartenenza ai partiti e movimenti che si presentano all’agone elettorale, e poi a impegnarsi a difendere e implementare nel futuro Parlamento italiano quella parte del progetto rooseveltiano che condividono, allora noi, a nostra volta, ci impegneremo a sostenerli nell’ambito di quel voto di preferenza che farà la differenza tra chi verrà o non verrà eletto.
Quindi se questi candidati si riconoscono in modo significativo nel Movimento Roosevelt, il Movimento Roosevelt si riconoscerà in loro e farà tutto quello che è in suo potere per consentirne l’elezione”.


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UFFICIO STAMPA MOVIMENTO ROOSEVELT (www.movimentoroosevelt.com)



(Articolo del 16 febbraio 2018)