Thomas Paine

Thomas Paine
Thomas Paine è stato uno dei più influenti scrittori del 18 ° secolo. Thomas Paine, figlio di un quacchero, è nato il 29 Gennaio 1737 a Thetford, Norfolk in Inghilterra.

Dopo una breve istruzione di base, ha presto iniziato a lavorare, prima per il padre e poi come un ufficiale delle accise. Thomas Paine non ebbe grande successo in questo campo lavorativo e venne persino licenziato due volte.

A Londra, nel 1774, Thomas Paine incontrò però Benjamin Franklin il quale vide qualcosa in questo ragazzo e gli consigliò di emigrare in America, dandogli persino delle lettere di raccomandazione. Così fu che Thomas Paine sbarcò a Philadelphia il 30 novembre 1774.

Una volta giunto negli Stati Uniti, Thomas Paine cambiò per sempre la sua storia e, molto probabilmente, quelle di un Paese e del mondo intero.

Secondo Thomas Paine, che pure era Inglese, le Colonie avevano tutto il diritto alla rivolta contro un governo, quello Inglese, che le tassava ma che non garantiva loro alcuna rappresentanza nel Parlamento di Westminster. In realtà, per Thomas Paine non c'era alcuna ragione per le colonie di rimanere dipendenti dall'Inghilterra e auspicava ad una loro indipendenza.

Il 10 gennaio 1776 le idee di Paine sull'indipendenza americana erano già raccolte nel suo opuscolo “Common Sense”(Senso Comune – per noi meglio traducibile in "Il Buon senso").  

"Senso Comune" era un opuscolo che parlava ad una Nazione nuova, la Nazione Americana, e le spiegava la sua identità ed i suoi diritti, dandole forza e consapevolezza.

"Common Sense" diede ai coloni americani, che erano in genere ancora indecisi, argomenti e motivazioni convincenti e profonde, li incitò alla rivolta e li invitò a conquistare libertà ed indipendenza dalla tirannia britannica.

“Apprezziamo troppo poco ciò che otteniamo troppo a buon mercato; solo un costo elevato dà il suo valore alle cose.” Thomas Paine


In un momento in cui la guerra d'indipendenza era in bilico, Senso Comune iniettò nelle file indipendentiste la motivazione di cui avevano bisogno ed il senso che l'indipendenza dagli inglesi fosse una necessità, non una scelta.

Common Sense, il più importante scritto di Thomas Paine, venne passato di mano in mano tra i coloni, venne letto ad alta voce per le strade e nelle piazze ed infiammò gli animi rivoluzionari dei coloni spingendoli ad arruolarsi ed a combattere con una convinzione che l'esercito Britannico non aveva.

Fu cosi che Common Sense venne considerato come un'arma segreta nella conquista dell'indipendenza Americana.

Tra marzo 1791 e febbraio 1792 Thomas Paine, che era un sincero democratico, ha pubblicato altri scritti molto interessanti nei quali ha anche difeso la rivoluzione francese dagli attacchi di Edmund Burke. Nei suoi scritti, Thomas Paine andò oltre la difesa della Rivoluzione fece una analisi delle ragioni del malcontento in Europa; fondato su povertà, analfabetismo, disoccupazione e guerra. Era l'alba di un profondo cambio di paradigma nella storia del mondo Occidentale.

John Maynard Keynes

John Maynard Keynes
John Maynard Keynes (Cambridge, Giugno 1883 – Tilton, Aprile 1946) è stato uno dei più influenti economisti del 20 ° secolo ed il suo pensiero è destinato ad influenzare anche il 21° secolo.

John Maynard Keynes è nato a Cambridge in una famiglia accademica , suo padre era economista e filosofo e sua madre fu invece il primo sindaco donna della città. J.M. Keynes eccelleva negli studi, sia a Eton che alla Cambridge University, dove ha studiato matematica. Dopo la laurea, Keynes andò a lavorare in India per poi tornare in Gran Bretagna allo scoppio della Prima Guerra Mondiale.

In Gran Bretagna, Keynes cominciò a lavorare al Tesoro e, dopo il trattato di pace di Versailles, pubblicò il profetico 'Le conseguenze economiche della pace'; scritto in cui criticava le riparazioni di guerra esorbitanti richieste alla Germania sconfitta e che, secondo lui, avrebbero alimentato un desiderio di vendetta tra i tedeschi. Questo fu il libro che lo rese famoso.

Durante gli anni fra le due guerre, Keynes accumulò una notevole fortuna personale sui mercati finanziari e, nella veste di economo del King’s College, migliorò notevolmente le sue finanze. Keynes diventò così un mecenate , richiesto anche come membro del consiglio di un certo numero di aziende di spicco.

“I mercati sono mossi da spiriti animaleschi e non dalla ragione” John Maynard Keynes


L’opera più nota di Keynes, la ‘Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta ', è stata pubblicata nel 1936, ed è diventata un punto di riferimento per il futuro pensiero economico mondiale.

La ‘Teoria Generale’ di Keynes ha rivoluzionato il modo di pensare degli economisti. La Teoria Generale è un trattato pionieristico sotto diversi punti di vista, in particolare ha introdotto il concetto di domanda aggregata (la somma di consumi, investimenti e spesa pubblica) ed ha mostrato che la piena occupazione può essere mantenuta solo con l'aiuto della spesa pubblica. Inoltre, Keynes sosteneva che i tagli ai salari avrebbero danneggiato le aziende stesse in quanto il loro effetto sarebbe stato la diminuzione del reddito, e quindi dei consumi e della domanda aggregata.

J.M. Keynes sosteneva che il governo avrebbe dovuto investire capitali pubblici in lavori di pubblica utilità ed avrebbe dovuto assumere i disoccupati in esubero.

La teoria generale sosteneva inoltre che è la spesa in disavanzo a mantenere la piena occupazione durante le recessioni economiche.

La conclusione di Keynes erano assolutamente innovative e, inizialmente, incontrarono molta opposizione. Infatti, a quel tempo, i bilanci equilibrati erano pratica standard dei governi ma l'idea ben presto prese piede e il governo degli Stati Uniti investi risorse in lavori pubblici che stimolarono l’occupazione.

Keynes credeva che una volta che la piena occupazione era stata raggiunta da misure di politica fiscale, il meccanismo di mercato poteva tornare ad operare liberamente .

Dal punto di visto politico, la ‘Teoria Generale’ dimostrò come provvedere alla piena occupazione ,e quindi al soddisfacimento dei bisogni economici primari di ognuno, benefici il privato piuttosto che danneggiarlo dal punto di vista della competitività.

La visione economica di Keynes stimolò anche una nuova visione di mondo in cui le garanzie sociali degli individui divenivano anche garanzie di successi per le aziende.

John Fitzgerald Kennedy

John Fitzgerald Kennedy
John Fitzgerald Kennedy Ë stato il 35esimo Presidente degli Stati Uniti (1961-63), il più giovane eletto a questa carica.

Di origini irlandesi, nacque a Brookline (Massachusset) il 29 maggio 1917. Laureatosi ad Harvard nel 1940, si arruolò in marina. Nel 1943, quando la motosilurante sulla quale si trovava fu speronata e affondata da un cacciatorpediniere giapponese, Kennedy, nonostante le ferite riportate, guidò i sopravvissuti in mare verso la salvezza.

Al ritorno dalla guerra, divenne rappresentante al Congresso per l'area di Boston, e poi senatore nel 1953

Nel 1956 andò vicino ad avere la nomination per il posto di Vicepresidente, e quattro anni dopo ottenne la nomination alla Presidenza. Furono milioni gli spettatori che assistettero ai dibattiti televisivi contro il candidato repubblicano, Richard Nixon. Vincendo di misura il voto popolare, Kennedy divenne il primo Presidente cattolico-romano della storia degli Stati Uniti.

“Le cose non succedono. Le cose vengono fatte succedere.” John Fitzgerald Kennedy


Nel suo discorso di insediamento pronunciò il famoso invito:

“Non chiedere cosa il tuo Paese può fare per te, ma cosa tu puoi fare per il tuo Paese.” John Fitzgerald Kennedy


Appena eletto si dette da fare cominciando a delineare la politica interna. Circondatosi di consiglieri di alto profilo intellettuale, tra cui suo fratello Robert in veste di Procuratore Generale, JFK si mise immediatamente al lavoro sulla "New Frontier", elaborata durante la campagna elettorale. Il progetto era orientato a combattere la disoccupazione aumentando la spesa pubblica e a cooperare col mondo delle imprese al fine di mantenere alti salari e bassi prezzi al consumo.

I suoi programmi economici lanciarono il Paese verso la maggiore e più duratura crescita registrata a partire dalla Seconda Guerra Mondiale, e andò ad attaccare aggressivamente le persistenti sacche di povertà nella società statunitense.

Rispondendo a istanze sempre più impellenti, profuse ampi sforzi per la causa dei diritti civili, invocando nuove legislazioni per la materia. La sua visione del Paese includeva la valorizzazione di una produzione culturale di qualità e il ruolo centrale rivestito dalle arti in una società matura e dinamica.

Volle riconnettere gli USA con i principi di difesa dei diritti umani, sui quali il Paese era stato originariamente fondato.

Il 22 di novembre del 1963, appena compiuti i mille giorni del suo mandato, JFK fu assassinato a Dallas (Texas), diventando anche il Presidente morto in più giovane.

Giuseppe Mazzini

Giuseppe Mazzini
Giuseppe Mazzini, (Genova, Giugno 1805 – Pisa, Marzo 1872 ) è stato un rivoluzionario Italiano ed è considerato come uno dei "santi patroni" del Risorgimento italiano ed uno dei Padri della Patria, avendo contribuito all’unificazione del Paese

“Gl'istinti repubblicani di mia madre m'insegnarono a cercare nel mio simile l'uomo, non il ricco o il potente; e l'inconscia semplice virtù paterna m'avvezzò ad ammirare, più che la boriosa atteggiata mezza-sapienza, la tacita inavvertita virtù di sagrificio ch'è spesso in voi. ” Giuseppe Mazzini - Agli operai italiani


Giuseppe Mazzini era figlio di un medico e, fin da bambino, dette prova di grandi capacità intellettuali; pienamente confermate quando entrò all'Università di Genova a 14 anni.

Fin da giovanissimo, Mazzini si dedicò alla causa dell’indipendenza Italiana ed il suo amore per la libertà lo portò ad unirsi ai Carbonari.

Costretto all'esilio nel 1831 per le sue attività rivoluzionarie, cominciò a reclutare seguaci ed organizzare le rivolte contro i governanti dei vari stati italiani. La sua associazione, Giovine Italia, fondata nel 1830, attirò aderenti in tutta la penisola e tra gli esuli politici italiani in tutto il mondo. Con l'eccezione di Giuseppe Garibaldi, nessun altro leader Risorgimento italiano ha goduto di maggiore fama internazionale di Mazzini nel suo tempo. La sua visione rivoluzionaria andava oltre l’unità nazionale id suoi obiettivi principali erano : la fine dell'egemonia austriaca in Italia, la fine del del potere temporale del papa, l'unità italiana, il repubblicanesimo, la democrazia e la liberazione di tutti i popoli oppressi.

Impregnato con uno zelo messianico, credeva che, uniti sotto la bandiera di "Dio e popolo", gli italiani sarebbero riuscire a liberarsi dai loro vari governanti e stabilire una repubblica unitaria democratico con capitale a Roma. Questa nuova Italia porterebbe altri popoli soggetti a libertà e la libertà e incarnare una "terza" di Roma, successore di antica e Roma papale.

Secondo Mazzini, una nuova Europa, controllata dal popolo e non dai sovrani, avrebbe dovuto sostituire il vecchio ordine.

“Ebbi a lottare con il più grande dei soldati, Napoleone. Giunsi a mettere d'accordo tra loro imperatori, re e papi. Nessuno mi dette maggiori fastidi di un brigante italiano: magro, pallido, cencioso, ma eloquente come la tempesta, ardente come un apostolo, astuto come un ladro, disinvolto come un commediante, infaticabile come un innamorato, il quale ha nome: Giuseppe Mazzini” Klemens von Metternich - Memorie


Con il 1840 Mazzini era diventato il leader riconosciuto del movimento rivoluzionario nazionalista italiano. Il suo appello agli italiani, recalcitranti sotto governi oppressivi, non aveva rivali. Tutti, intellettuali e artigiani, uomini e donne, l’intera società rispose al suo appello e molti persero la vita seguendo le sue idee.

Anche se le ultime battaglie che videro Mazzini direttamente coinvolto furono quelle della Primavera dei Popoli e della Repubblica Romana, Giuseppe Mazzini diede il suo appoggio morale a Giuseppe Garibaldi ed alla Spedizione dei Mille, i quali realizzarono il sogno Mazziniano dell’Italia Unita.

George Marshall

George Marshall
George Marshall Ë stato uno dei leader militari più decorati nella storia degli USA. Dopo la guerra assunse il ruolo di Segretario di Stato e realizzò il "Piano Marshall" per la ripresa dell'Europa. Nel 1953 vinse il Premio Nobel per la Pace.

Laureatosi all'Istituto Militare della Virginia, fu ufficiale di Stato Maggiore durante la prima guerra mondiale e divenne assistente comandante presso la Scuola di Fanteria degli US. Nominato Capo di Stato Maggiore nel 1939 allo scoppio del secondo conflitto mondiale, Marshall aumentò esponenzialmente le dimensioni dell'esercito e contribuì ad ideare l'operazione Overlord del 1944. Dopo la guerra, sospese il suo "pensionamento" per servire come Segretario di Stato del presidente Harry Truman.

Durante la guerra fredda, così come durante il conflitto bellico, Marshall vedeva l'Europa come la prima priorità della politica estera USA.



“L’unico modo per vincere una guerra è evitarla” George Marshall


Nel giugno del 1947 propose il suo programma radicale di rilancio dell'economia, noto pi˘ tardi come Piano Marshall, che avrebbe rimosso barriere commerciali, modernizzato l'industria, reso l'Europa prospera con l'applicazione di paradigmi di tipo Keynesiano. Il piano fu un successo, e nel 1953 Marshall ricevette il Premio Nobel per la Pace a causa dei suoi sforzi.

Notevoli i suoi contributi anche nel gettare le fondamenta del nuovo stato tedesco della Germania Ovest e della Nato.

Franklin Delano Roosevelt

Franklin Delano Roosevelt
Franklin D. Roosevelt (New York, Gennaio 1882 - Warm Springs, April 1945) è stato il 32° presidente degli Stati Uniti ed ha portato gli Stati Uniti attraverso la grande depressione e la seconda guerra mondiale. F.D. Roosevelt è anche ricordato per avere notevolmente ampliato i poteri del governo federale attraverso una serie di programmi e riforme noti come il New Deal.



Il New Deal

La Grande Depressione negli Stati Uniti iniziò il 29 ottobre 1929 in una giornata conosciuta come il "Martedì nero". In questo giorno, il mercato azionario americano, che per quasi un decennio aveva registrati ottimi profitti, si schiantò facendo precipitare il paese nella sua grave recessione economica mai accaduta.

Gli effetti di questa caduta furono disastrosi: gli investitori persero tutto, intere banche fallirono, l’offerta di moneta da parte della nazione diminuì, aziende chiusero i battenti e migliaia di lavoratori persero il lavoro.

Quando il presidente Franklin Roosevelt si insediò nel 1933 agì rapidamente per cercare di stabilizzare l'economia e di fornire posti di lavoro e sollievo a coloro che soffrivano. Nel corso di otto anni, il governo istituì una serie di progetti sperimentali, conosciuti collettivamente come il New Deal, che mirò a ristabilire dignità e prosperità per molti americani.

Il New Deal è stato il più grande, più costoso, e più efficace programma di governo mai voluto da una presidenza americana e riuscì a trasformare l'economia americana.

“The test of our progress is not whether we add more to the abundance of those who have much; it is whether we provide enough for those who have too little.” Franklin Delano Roosevelt



L'intervento per salvare l'Europa

All'inizio del 1940, Roosevelt non aveva ancora resa pubblica la sua terza candidatura; ma in privato, dopo le vittorie della Germania in Europa e con il crescente dominio del Giappone in Asia, si sentiva che solo lui aveva l'esperienza e le competenze per guidare l'America in tempi così difficili. Alla Convenzione Nazionale Democratica di Chicago, Roosevelt spazzò via tutti gli sfidanti e ricevette la nomination. Nel novembre del 1940, Roosevelt vinse le elezioni presidenziali contro il repubblicano Wendell Willkie.

Nel corso del 1941, Franklin Roosevelt insistette affinché le fabbriche degli Stati Uniti diventassero un "arsenale della democrazia" per gli alleati-Francia, Gran Bretagna e Russia. Roosevelt ricevette sostegno bipartisan al Congresso ampliato dell'Esercito e della Marina e aumentò il flusso delle forniture agli alleati. Mentre questa decisione suscitò diversi dubbi, più notizie delle atrocità dei Tedeschi arrivavano in Germania, più montavano i sentimenti di intervento americani. Roosevelt approfittò del senso democratico della sua nazione e si oppose all’Asse: Germania, Italia e Giappone.

Le speranze di tenere gli Stati Uniti fuori dalla guerra si conclusero con l'attacco giapponese a Pearl Harbor il 7 Dicembre 1941.

Durante la seconda guerra mondiale, Franklin Roosevelt fu un comandante in capo instancabile che seppe sempre beneficiare dell’esperienza dei suoi consiglieri.

Roosevelt contribuì in prima persona a sviluppare una strategia capace di sconfiggere la Germania in Europa attraverso una serie di invasioni, prima in Nord Africa nel novembre del 1942, poi Sicilia nel 1943, e in seguito in Francia nel D-Day nel 1944.

“L’unica cosa di cui avere paura e’ la paura stessa” Franklin Delano Roosevelt

Eleanor Roosevelt

Eleanor Roosevelt
Eleanor Roosevelt (Ottobre, 1884 – Novembre 1962) fu la moglie del presidente Franklin D. Roosevelt ed ha cambiato per sempre il ruolo della prima donna attraverso la sua partecipazione attiva alla politica americana.

Dopo che il marito subì un attacco di poliomielite nel 1921, Eleanor si fece avanti per aiutare Franklin con la sua carriera politica.

Quando il marito divenne presidente nel 1933, non contenta di rimanere nel background e gestire le questioni domestiche, Eleanor ha mostrato al mondo che la first lady era una parte importante della politica americana.

Eleanor indisse conferenze stampa e parlò di diritti umani, dei diritti dei bambini e dei problemi delle donne. Eleanor aveva anche la sua colonna sul giornale, "My Day.". Eleanor aveva l’obiettivo dichiarato di aiutare i poveri del paese, di lottare contro la discriminazione razziale e, durante la Seconda Guerra Mondiale, viaggiò all'estero per visitare le truppe degli Stati Uniti.

“Devi fare le cose che pensi di non poter fare“ Eleanor Roosevelt


Dopo la morte del marito, il 12 aprile 1945, Eleanor dichiarò di non avere intenzione di continuare una carriera politica. Tuttavia, il presidente Harry Truman nominò Eleanor delegato per l'Assemblea generale delle Nazioni Unite, dal 1945 al 1953. Eleanor diventò presidente della Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite e contribuì a scrivere la Dichiarazione universale dei diritti umani: lo sforzo che lei considera il suo più grande successo.

“Nessuno può farti sentire inferiore senza che tu glielo lasci fare.” Eleanor Roosevelt


Il presidente J.F. Kennedy la riconfermò nella delegazione negli Stati Uniti per le Nazioni Unite nel 1961, e in seguito nel comitato consultivo nazionale del corpo di pace con l’incarico di presiedere la commissione del presidente sulla condizione delle donne.

Eleanor Roosevelt ha rappresentato il momento più alto della democrazia mondiale e del riconoscimento dei diritti umani.

Capitalismo sociale VS Neo-Liberismo

Integrare i due cardini dell'equazione liberale: il mercato e i diritti dei cittadini.

La storia del Novecento ha dimostrato inconfutabilmente come non possa esistere libertà senza mercato. Tutti coloro che si sono illusi del contrario, non hanno fatto che causare catastrofi politiche ed economiche, confermando quanto fosse stata profonda nel secolo precedente l'intuizione di Tocqueville, al quale la simbiosi del capitalismo con la democrazia apparve chiaramente come il fulcro della storia americana. Se è vero che senza libertà di impresa non può esserci efficace produttività dell'economia, negli ultimi decenni il Neo liberismo ha divinizzato il mercato (in particolare il mercato finanziario) quale unico intermediario nell'allocazione dei beni prodotti, calpestando senza scrupoli, per quanto in modo più silenzioso dei totalitarismi novecenteschi, non solo il diritto di milioni di esseri umani a una vita serena e dignitosa, in termini tanto materiali quanto spirituali, ma anche l'idea stessa di un Social liberalismo interessato invece alla coesistenza del mercato con la tutela dei diritti e delle opportunità.

Nessuna democrazia può infatti funzionare in assenza di una rete efficiente di redistribuzione sociale, in grado di bilanciare a favore dei più deboli lo squilibrio di forze che si verifica nell’economia di mercato e nella finanza, così come nessuna democrazia può permettersi una crescita indefinita dei poteri di intervento dello Stato nell’economia e nella società senza che siano messi in serio pericolo la libertà, lo spirito di iniziativa e lo stesso senso civico dei cittadini, che sarebbero deresponsabilizzati da ogni punto di vista dall’idea di uno Stato che si occupi di tutto.

Mettendo abilmente in ombra il bisogno intrinseco alle democrazie di creare benessere diffuso, economisti premi Nobel come Friedrich von Hayek e Milton Friedman, seguiti da schiere di entusiasti corifei del Neo liberismo (di minor levatura, ma strategicamente distribuiti nel mondo accademico e massmediatico), manipolarono il concetto di liberalismo per magnificare le pretese virtù dello Stato minimo, fornendo così, dagli anni Settanta del Novecento a oggi, una solida base teorica alle politiche di molti governi occidentali, agevolate dal fatto che il dogma del Neo liberismo sul ruolo necessariamente negativo dello Stato come possibile regolatore dell’economia, era stato ormai recepito per lo più acriticamente dall’opinione pubblica. Il risultato ottenuto è stato, oltre all’impoverimento e alla perdita di diritti per milioni di cittadini, la programmata rimozione storica e teorica del Social liberalismo che, ben lontano dall’essere un’utopia, attuò la vera essenza del liberalismo grazie all’attenzione alla giustizia sociale che dominò il pensiero e l’opera di un economista come John Maynard Keynes, di un filosofo politico come John Rawls e dei coniugi Roosevelt, Franklin Delano e Eleanor.

Cos’e’ un metapartito

Destra, sinistra e centro sono etichette prive da tempo di effettive distinzioni che non siano in qualche modo riconducibili a ideologie affossate dalla storia o a esperienze di governo che traevano la loro linfa soprattutto dalla necessità, superata da decenni, di arginare le potenzialità disgregatrici di opposti estremismi.

Il Movimento Roosevelt nasce e si sviluppa quindi nelle forme radicalmente innovative di un metapartito fondato su ideali laici, risolutamente democratici, progressisti, social-liberali e libertari, da realizzare con il sostegno del più ampio numero possibile di cittadini che, al di là della loro identità professionale e di qualsiasi genere di militanza o simpatia politica (tranne che, ovviamente, per partiti e movimenti di ispirazione comunista o nazifascista), vi si riconoscono e intendono pertanto promuoverli.

Alla declinazione neoliberista, neoaristocratica e antidemocratica dei processi di globalizzazione in corso, è inderogabile contrapporre operativamente l’ideale della sovranità popolare sostanziale e non solo formale di tutte le istituzioni pubbliche, da quelle locali a quelle sovranazionali; il diritto universale alla felicità e le quattro libertà fondamentali che Franklin Delano Roosevelt identificò nelle libertà di parola e di credo, e nelle libertà dal bisogno e dalla paura. 

Questi ideali, diritti e libertà non sono possibili al di fuori di un’autentica giustizia sociale che, per essere concretamente affermata, esige un’azione metapartitica unitaria e coesa. 

Il Movimento Roosevelt intende svolgerla riunendo intorno al suo progetto quanti ne condividano l’ispirazione e le finalità, senza distinzione di appartenenza partitica.

Il Movimento Roosevelt, dunque, quando non presente direttamente con proprie liste, si troverà a sostenere partiti e/o persone diverse a diverse tornate elettorali in virtù di una coerenza delle idee più che dei simboli.

La nostra tradizione politica

Nel ventunesimo secolo molte persone credono che le ideologie siano morte. Non è cosi.

C’è una ideologia, quella social-liberale e autenticamente democratica, che si sta risvegliando, Più forte che mai.

In questa sezione del sito potrete trovare informazioni sulla tradizione politica nella quale il Movimento Roosevelt si colloca e della quale vuole essere protagonista ai nostri giorni.



Olympe De Gouges Olympe de Gouges

"Come la donna ha il diritto di salire sul patibolo, deve avere altresì il diritto di salire alle più alte cariche" Olympe de Gouges

Thomas Paine Thomas Paine

“Apprezziamo troppo poco ciò che otteniamo troppo a buon mercato; solo un costo elevato dà il suo valore alle cose.” Thomas Paine

John Stuart Mill John Stuart Mill

"Se tutti gli uomini, meno uno, avessero la stessa opinione, non avrebbero più diritto di far tacere quell'unico individuo di quanto ne avrebbe lui di far tacere, avendone il potere, l'umanità" John Stuart Mill

Giuseppe Mazzini Giuseppe Mazzini

“Gl'istinti repubblicani di mia madre m'insegnarono a cercare nel mio simile l'uomo, non il ricco o il potente; e l'inconscia semplice virtù paterna m'avvezzò ad ammirare, più che la boriosa atteggiata mezza-sapienza, la tacita inavvertita virtù di sagrificio ch'è spesso in voi. ” Giuseppe Mazzini - Agli operai italiani

John Maynard Keynes John Maynard Keynes

“I mercati sono mossi da spiriti animaleschi e non dalla ragione” John Maynard Keynes

Franklin Delano Roosevelt Franklin Delano Roosevelt

“L’unica cosa di cui avere paura e’ la paura stessa” Franklin Delano Roosevelt

Eleanor Roosevelt Eleanor Roosevelt

“Devi fare le cose che pensi di non poter fare” Eleanor Roosevelt

George Marshall George Marshall

“L’unico modo per vincere una guerra è evitarla” George Marshall

William Beveridge William Beveridge

“L’obiettivo di qualunque governo, in tempo di pace e di Guerra, non è quello di costruire Gloria per I governanti ma di garantire felicità agli uomini” William Beveridge

John Fitzgerald Kennedy John Fitzgerald Kennedy

“Le cose non succedono. Le cose vengono fatte succedere.” John Fitzgerald Kennedy

Martin Luther King Jr. Martin Luther King Jr.

“Se avremo aiutato una sola persona a sperare, non saremo vissuti invano” Martin Luther King Jr.

Arthur Schlesinger Jr  Arthur Schlesinger Jr

"Se l'elettorato è bene informato, perché c'è libertà di parola e di dibattito, il consenso espresso con le schede non rappresenta una somma, ma il risultato di opinioni illuminate" Arthur Meier Schlesinger Jr.

John Rawls John Rawls

"ogni persona ha un uguale diritto alla più estesa libertà fondamentale, compatibilmente con una simile libertà per gli altri ed in secondo luogo che le ineguaglianze economiche e sociali sono ammissibili soltanto se sono per il beneficio dei meno avvantaggiati" John Rawls

Amartya Sen Amartya Sen

"La libertà negativa della stampa e dei partiti di opposizione di criticare, scrivere e organizzare la protesta può risultare assai efficace nella salvaguardia delle libertà positive elementari della popolazione più vulnerabile" Amartya Sen

Introduzione al Movimento Roosevelt

Cos’è il Movimento Roosevelt

Il Movimento Roosevelt è un movimento politico, meta-partitico ispirato da Gioele Magaldi ed istituito da 500 soci fondatori a Perugia il 21Marzo del 2015.

Noi del Movimento Roosevelt crediamo che lo stato sociale e la democrazia di cui i Paesi occidentali hanno goduto dal dopoguerra ad oggi siano sostanzialmente in pericolo.

Invece di continuare nel percorso di democratizzazione del mondo e di creazione di una vita migliore per tutti/e, la società occidentale sembra vittima di pulsioni neo oligarchiche impegnate nel ridurre i diritti umani, lo stato sociale e la democrazia.

Il Movimento Roosevelt denuncia una deriva politico-economica illiberale ed antidemocratica che rischia di amplificare la polarizzazione sociale, di far arretrare le condizioni di vita materiale delle persone e di arrestare il processo di avanzamento sociale ed economico mondiale.

Qual è l’orizzonte politico del MR

Noi del Movimento Roosevelt crediamo in un mondo libero che sia però attento alle questioni sociali; crediamo in un mondo in cui l’uomo sia al centro della vita politica.

In quest’ottica, noi del Movimento Roosevelt crediamo che non si possa garantire libertà agli individui, se non in una società giusta in cui vengano garantiti a tutti/e pari diritti ed opportunità. Crediamo anche che non si possa creare una società di pari opportunità e diritti, se non per consentire alle persone di essere libere; libere di seguire i propri talenti, le proprie passioni ed anche il loro profitto.

In sostanza, il Movimento Roosevelt crede che le vecchie divisioni tra sinistra e destra siano del tutto anacronistiche e valide solo in termini propagandistici.

Infatti, economisti come J.M. Keynes e William Beveridge e politologi come John Rawls ci hanno mostrato come creare una societa’ giusta e libera, mentre politici come F.D. Roosevelt, J.F Kennedy ed i pionieri della New Frontier ci hanno dimostrato che quella società non solo è realizzabile ma è anche la più prospera mai conosciuta nei tempi moderni. 

Questa è la nostra visione politica.

Liberta giustizia 618ebNoi crediamo che una società giusta non possa esistere senza libertà personali e che non si possa essere liberi se non in una società socialmente equa.