Oltre il neoliberismo. Dal darwinismo sociale alla società evoluta

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Parlare di crisi della democrazia a livello globale significa parlare di neoliberismo. Come già avvertiva il sociologo ungherese Karl Polanyi negli anni '40 (La grande trasformazione, 1944), infatti, il neoliberismo, con i suoi miti di libertà d'impresa, competizione, privatizzazione, deregolamentazione, non è compatibile con la democrazia in generale e, aggiungo io, con la Costituzione italiana in particolare, fondata com'è sui principi di sovranità popolare, di diritto al lavoro, di uguaglianza sostanziale, di partecipazione e di solidarietà.


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Quale scuola per l'Europa che verrà? Intervento al convegno di Londra "Un New Deal rooseveltiano per l'Italia e per l'Europa"

img Scuola spese istruzione 700e2Ci sarebbero tanti aspetti del nuovo corso dell'Europa che mi piacerebbe trattare con voi, ma alla fine, come capita spesso (deformazione professionale!) ho deciso di parlare di scuola. Non solo e non tanto perché insegno da oltre tre decenni e perché riesco ancora ad appassionarmi quando ne parlo, ma soprattutto perché in Italia se ne parla ancora troppo poco e in modo poco incisivo. Alla nostra classe dirigente i problemi della scuola tradizionalmente non stanno a cuore. Altrimenti non l'avrebbero devastata con tagli dissennati e farebbero qualcosa per ascoltare i suoi bisogni. E anche questo è un segnale che bisogna cambiare mentalità e cominciare a guardare al futuro.

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No alla regionalizzazione della scuola: la scuola della Costituzione è unitaria

img Costituzione italiana b69abSe i Padri costituenti leggessero il testo degli accordi fra Stato italiano e Regioni Lombardia, Veneto ed (in misura minore) Emilia Romagna, con i quali oltre un quinto del personale scolastico e tutti i Dirigenti in blocco passerebbero dallo Stato alle Regioni, sono ragionevolmente sicura che si rivolterebbero nella tomba. Il Governo Gentiloni, in perfetta linea con la Buona scuola di Renzi, che era perfettamente allineato con la scuola-azienda delle Ministre Moratti e Gelmini, nel 2018 quatto quatto, secondo lo stile antidemocratico al quale ci siamo ormai assuefatti, anche di fronte alle questioni di maggiore rilevanza pubblica, sottoscriveva questi accordi che pongono fine alla scuola della Repubblica.


Come sempre avviene, la polpetta avvelenata viene cosparsa di zucchero, facendo balenare ai docenti delle regioni interessate, ormai sulla soglia della povertà, con lo stipendio fermo da 10 anni, un modesto aumento di stipendio. Come la Gelmini, che prometteva falsamente di reinvestire nella scuola le risorse tagliate dalla Finanziaria 2008.

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I Coordinatori regionali, regione per regione

img Italia regioni 62ecfCarissimi amici rooseveltiani,
sono lieta di comunicarvi i nomi e gli indirizzi di contatto dei Coordinatori regionali, incaricati pro tempore dalla Segreteria generale, con la ratifica della Presidenza, di condurre le attività dei gruppi regionali fino all'elezione del Segretario. Ognuno di voi è invitato a mettersi in contatto con il proprio Coordinatore per partecipare alle attività locali del Movimento, che saranno supportate dall'allestimento di siti e blog regionali tutti nuovi, nei quali si potranno discutere e diffondere iniziative, problemi e criticità del territorio regionale, provinciale e cittadino. Ci saranno molte novità ne prossimi mesi e dobbiamo prepararci con impegno ed entusiasmo.
In alcune regioni sono previsti incontri a breve. Mantenetevi in contatto!

In due regioni, Veneto e Marche, manca ancora il Coordinatore. Insieme al Presidente, invito perciò chi se la sente a farsi avanti. Si tratta di un incarico temporaneo, che è l'occasione per cimentarsi in un'esperienza nuova.

Il lavoro dei Coordinatori è illustrato nel Vademecum, dal titolo: Gruppi MR: Istruzioni per l'uso.

Comunico inoltre ai soci che, in occasione dell'Assemblea generale del 4 maggio prossimo, che si svolgerà a Roma presso l'Istituto Sant'Orsola una mattinata di formazione per i Coordinatori e per i soci interessati ad imparare alcune tecniche di gestione dei gruppi. Il seminario esperienziale si svolgerà domenica 5 mattina, sempre al Sant'Orsola e servirà anche a chi vorrebbe candidarsi alla Segreteria regionale.

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Senza storia non c'è memoria. Salviamo l'insegnamento della storia

img Storia 84989Uno degli effetti più dannosi e inavvertiti della riforma Gelmini, voluta e attuata con spietata determinazione dal secondo governo Berlusconi nel 2008, è il depotenziamento dell'insegnamento della storia in tutte le scuole di ogni ordine e grado.

Fino alla riforma Gelmini la storia, secondo il modello del pedagogista Jerome Bruner, veniva insegnata in modo circolare, riprendendola daccapo e in modo completo in ogni ciclo scolastico (elementari, medie, superiori). La ragione era semplice e sensata: man mano che il bambino cresce, aumenta la sua capacità di afferrare la complessità degli eventi umani e la ripetizione consente di approfondire progressivamente la conoscenza della disciplina, sedimentandola sempre meglio.

Ora invece i bambini italiani incontrano gli eventi storici una sola volta nel loro percorso scolastico di otto anni fra elementari e medie. Se hanno fortuna, nel migliore dei casi hanno a 14 anni nozioni vaghe o elementari dei processi storici; se per sfortuna imbroccano nell'insegnante sbagliato, possono ignorare completamente interi pezzi del passato.

Arrivano così spesso alle superiori con un enorme buco nero alle spalle. Pochi di loro sanno che cosa sia la Rivoluzione francese, la formazione degli Stati assoluti, il Risorgimento o la seconda guerra mondiale. Figuriamoci la storia antica e medioevale.

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Il Vademecum per i gruppi regionali e locali. Partecipiamo tutti alla vita del Movimento!

img Vademecum 90596Carissimi amici rooseveltiani,

Il 2019 appena iniziato porterà molte novità e iniziative per il Movimento Roosevelt. Fra le altre cose, nei prossimi giorni, partiranno nuovi gruppi regionali e il monitoraggio costante delle attività delle Assemblee locali dei soci.

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Fabbricare il consenso cancellando i fatti. Tre notizie clamorose ignorate dai media

img news Il Tempo 23.12.18 c258fCi sono almeno quattro modi per mentire: produrre dati falsi, interpretare in modo tendenzioso i dati disponibili, ingigantire fatti irrilevanti o sminuire dati rilevanti e omettere in tutto o in parte informazioni indispensabili a formarsi una visione attendibile dei fatti.
Nella stampa italiana (e certo non solo in quella, come spiegò magistralmente già nel 1988 Noam Chomsky, con il libro Manufacturing Consent, ma da noi con esiti drammatici) non è raro imbattersi in tutti e quattro, e su molte materie. Diventa difficile formarsi un'opinione ragionata, quando sono truccati i dati di fatto.



Da cane da guardia della democrazia, la stampa nazionale e la televisione appaiono spesso trasformate in cani da guardia del potere. Che il potere (politico, economico, finanziario, militare) da sempre sfrutti a proprio vantaggio il controllo dell'informazione e il conformismo della gente è cosa risaputa e perfino teorizzata dai regimi totalitari, come fece Joseph Goebbels nella Germania nazista; per questo in democrazia hanno tanta rilevanza l'autonomia e il pluralismo nell'informazione.

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Manifesto per un New Deal 4.0

     Nell'ottobre 2015 ritenemmo di non aver più nulla di significativo da scrivere nel blog- ora anche libro, per i nostri ventitre lettori - circa il grande giuoco dell'economia tra gli umani. Una decade dopo lo scoppio della grande crisi finanziaria, infatti, non vi è alcunchè di nuovo sotto il sole rispetto a quanto già descritto. Il metadone finanziario distribuito dalle banche centrali continua a mascherare l'urgenza di un nuovo ordine mondiale rispetto all’ ordine globale che si fondava sul dominio del dollaro all’ interno di un sistema di fiat-money, sul “Washington consensus”, sul capitalismo industriale di matrice neoliberale, sulla predominanza delle energie fossili e sulla riserva di manodopera cinese. Anche l'ex immobiliarista speculativo Trump non fa altro che eseguire a botte di tweets il mandato ricevuto, provando a riequilibrare un pochino la disastrata situazione americana a spese - come sempre, dal dopoguerra in poi - del resto del mondo. Questa volta, però, non è così facile come per Nixon nel '71 e quindi ci attende probabilmente una nuova grande crisi o comunque almeno altri dieci, forse venti anni di malaise sociale ed economica.
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Assemblea Generale MR - Roma 24-25 novembre 2018

Caro socio/a rooseveltiano/a,

come ricorderai, sabato 24 e domenica 25 novembre avrà luogo l'Assemblea generale del Movimento Roosevelt a Roma, presso l'Istituto Sant'Orsola, in via Livorno 50 (zona piazza Bologna).

Partecipa anche tu!

Sarà un momento importante di conoscenza, di esperienza, di confronto e di discussione per tutti noi, che ne saremo i protagonisti, allo scopo di crescere, di lavorare insieme al progetto comune e di delineare le strategie future del MR. Come già spiegato nella newsletter, che avrai ricevuto, il programma sarà molto denso e soprattutto molto partecipativo. Saremo tutti coinvolti prima in due momenti di formazione, poi nella discussione democratica sul futuro del MR, infine nel lavoro dei Dipartimenti. Troverai qui l'Ordine del giorno dell'Assemblea.

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