Il discorso post-covid di Macron e il futuro dei francesi
Articolo di Maria Zei, Responsabile Movimento Roosevelt Francia.
Et voilà, eccoci di nuovo insieme, per darvi un’idea di ciò che succede in Francia, dall’ultima volta che ho scritto, in Aprile. Molte cose sono successe, una su tutte: l’11 maggio, la Francia ha cominciato a riaprire. Prima, dalle zone definite “verdi” (come il sud ovest per esempio, dove alla fine, come in molte regioni italiane, ci son stati pochi morti, pochi spostamenti, un pò di paura), alle zone rosse (come l’est, un pò di nord, l’Ile de France-Parigi e dipartimenti intorno). Adesso, tutta la Francia è verde e, « lupus in fabula », il presidente Emmanuel Macron fa la sua “allocuzione” alla nazione, il 14 giugno 2020 [1].
Allora, cominciamo da lì, che ci farà da “fil rouge” (filo conduttore) per questa cronaca sulla vita in Francia post-covid di questi tempi.
Come al solito (dopo i suoi discorsi), i commenti sono stati spesso del genere “ok, tante belle parole, aspettiamo di vedere i fatti”. Per esempio, Thomas Picketty (economista francese molto conosciuto per i suoi libri di riflessione sul capitalismo e la distribuzione della ricchezza) su Radio France Inter, la mattina del lunedi dopo, a un’ora di grande ascolto [2], diceva che non si poteva continuare ancora così e criticava molto questo parlare del presidente senza che poi nessuno, nemmeno un giornalista criticasse e mettesse in discussione tutte le sue affermazioni o che (gli) rinviasse al mittente tutti i suoi discorsi a sproposito e mezze verità, visto in effetti la reale situazione e gestione del paese, dall’inizio del suo mandato e in particolare in questi mesi di crisi Covid-19.
E, infatti, Macron inizia parlando di vittoria contro il virus, quando in effetti è ancora presente, soprattutto in Guyana e Mayotte, dove ancora non sono indicati come zona verde, ma tanto sono abitanti lontani di ex-colonie (fanno parte dei DOM-TOM francesi, Domini e Territori Oltre Mare [3]). Vi invito a informarvi sulla vita laggiù, potremmo farci dei lunghi dibattiti in proposito (magari, prossimamente, faremo un video con qualche esperto sul terreno...).
Parla di vittoria, ringrazia tutti quelli che sul territorio hanno permesso alla Francia di affrontare questa crisi e “riacchiappare” (aggiungo io) tutte le situazioni disastrose a causa della gestione fatta da lui e il suo governo (vi rinvio al mio ultimo articolo per i dettagli).
La scelta sarebbe stata quella sociale e umana di salvare i più deboli, che molte vite sono state salvate, che i mezzi sono stati raddoppiati, che una nuova organizzazione territoriale è stata messa in piedi, nuovi modi di produrre, inventivi, creativi, solidi. Tutto ciò di cui essere fieri... Ma, insomma, c’è poco da essere fieri con tutti i problemi che ci sono stati riguardo l’approvvigionamento delle maschere, dei gel idroalcolici, delle divise, dei test, tamponi inutilizzabili (ultimo scandalo [3a]). Per tutto ciò, infatti ci sono sempre più cause contro il governo sulla gestione di questi mesi di crisi Covid-19 (vi rimando ai miei ultimi articoli). Ne parla recentemente sempre l’avvocato Di Vizio [4], ma adesso c’è anche una commissione di inchiesta parlamentare che ci lavora [5] e vedremo gli esiti, visto che ci sono ben 84 denuncie in corso. Solo il governo e i ministri avranno forse delle conseguenze, Macron invece no, visto che in quanto presidente in carica è escluso. Forse dopo il suo mandato si potrà fare qualcosa giuridicamente, come è successo per Sarkozy (vedi il mio ultimo articolo) o Balladur [6].
Insomma, però, dopo queste auto-lusinghe, Macron ammette che ci sono state anche falle e errori (ufff, meno male, il minimo sindacale) per quanto riguarda gli approvvigionamenti, l’organizzazione... e infatti, dice, “impareremo tutti insieme da ciò che è successo, per correggerci velocemente ed efficacemente, per far meglio in futuro”. Vedremo, come sempre detto: non solo parole, ma fatti, subito e non tra 30 anni.
Arriva poi la parte economica, dove Macron ci dice che alla fine ha messo (finora) sul tavolo 500 Md per aiutare tutti e salvaguardare l’occupazione: cassa integrazione, prestiti alle imprese (Nino Galloni avrebbe molto da dire su questo: guardate un pò tutti i suoi ultimi interventi sul nostro sito e canale Youtube e vi rimando anche al nostro decalogo per salvare persino l’europa [7]), accompagnamento con una contribuzione forfettaria agli indipendenti, aiuti ai precari. Ci sono poi i pacchetti di aiuti che stanno arrivando ai vari settori industriali: automobili, aeronautica/spaziale, cultura, ristorazione, albergazione. Insomma qualcosa di inedito, che mostra la forza dello stato francese, del suo modello sociale, della sua economia.
Ora, sulla forza dello stato sociale francese siamo d’accordo (vi ricordo come spesso ho messo in evidenza che grazie proprio a questo modello la Francia ha potuto ben svilupparsi e passare dei “giorni felici”). Ma per quanto riguarda la forza dello stato e dell’economia francese c’è da rifletterci un attimo, come per il fatto che tutto ciò sia inedito per Macron.
Fino a poco prima che scoppiasse sta crisi, come vi ho spiegato nei miei articoli, in che paradigma stava Macron? In quello (globalista neoliberista) che ci aveva portato ad essere in una non certo buona situazione economica, un po’ dappertutto nel mondo, già ben prima dell’arrivo del Covid-19. Quel paradigma neoliberista che lo ha anche scelto (a Macron) e messo alla testa della Francia. E dunque é ovvio che per lui sia inedito tutto questo enorme aiuto che ha dovuto dare.
Invece, Keynes e i post-keynesiani, ma anche le persone con un minimo di buon senso che imparano dalla storia, veramente, l’avrebbero trovato normale e necessario! Vi ricordo come anche Lagarde e Draghi, recentemente, si siano riconvertiti a questo tipo di soluzioni, anche se cercano di non far vedere troppo che persone come quelle citate, che hanno ispirato economisti come Nino Galloni o ancora prima il suo maestro Federico Caffé (di cui Draghi è stato uno dei suoi migliori allievi), avevano ragione.
Macron ci dice anche (e per questo resta sempre nel vecchio paradigma neoliberista) che tutte queste spese sono giustificate ma si aggiungono al nostro debito. (Ahhhhhhhhhhhhhh!!! Terribbbbbbbbilee sto debito!!). Vi rimando di nuovo a ciò che dice su questo argomento il nostro economista di fiducia e vice-presidente del Movimento Roosevelt, Nino Galloni.
Non ci saranno aumenti di tasse, la Francia è uno dei paesi con una tassazione pesante (se lo dice lui...) ma da 3 anni, cioè da quando è arrivato lui, si sta abbassando (una bella cosa per i suoi amici altolocati che l’hanno votato). In effetti, in Francia, più uno è ricco e più riesce a pagare meno tasse. Potete rileggere un mio precedente articolo, come cio’ avviene, in un reportage della trasmissione Cash Investigation dove si parlava di una delle migliori riuscite di Macron verso i suoi “sponsor”: l’abolizione della tassa sulla fortuna (l’ISF). Quello che viene chiamato il famigerato “1% della popolazione” (vi ricordo il recente lavoro di Emmanuel Todd, citato nel mio ultimo articolo) ha tutti mezzi per sfruttare le tante nicchie fiscali accumulatesi in decenni e quindi la classe media (in generale tutta, tranne quella più bassa che spesso non arriva nemmeno al limite minimo e quindi non paga quasi niente) si ritrova alla fine con un tasso d’imposizione maggiore. Al diavolo, la progressività che esisteva in Francia nel dopo guerra.
Ma, allora, senza aumento delle tasse, la sola risposta per costruire un modello duraturo e più forte, non dipendente da altri (cosa vuol dire ciò, Macron, globalista e neoliberista, non lo spiega bene): c’è da “lavurà” e da produrre “di pppppppiùùùùùù!!”.
Questa frase non è sfuggita ai sindacati, visto anche le recenti esternazioni del Medef (il patronato francese) e think tank annessi [7a]: il lavorare di più, ridurre gli stipendi, avere meno vacanze . Che già, durante il lockdown, si era attirato tante critiche anche da politici di destra (sempre nel mio articolo precedente ritroverete i dettagli di cio’). Queste vecchie musichette da paradigmi economici antichi e disfunzionanti e causanti sempre piu’ disastri, che ci avevano portato alla crisi economica già presente prima del covid, cominciano a diventare sempre più insopportabili .
Anche se andremo incontro a dei fallimenti e con piani sociali economici a causa dell’arresto dell’economia mondiale, Macron rassicura, comunque: assumerà l’impegno insieme a tutti i francesi (lavoratori dipendenti e indipendenti, imprenditori, associazioni di categoria, i famosi “corps intermediaires” specificità francese [8] che Macron ha tanto bistrattato [9]) per questa “ricostruzione”, e farà di tutto per evitare i licenziamenti. Infatti sono già iniziate le negoziazioni tra sindacati e patronato, in tutti i settori, per preservare l’occupazione malgrado la diminuzione di attività.
Dei nuovi profili di lavoro dovranno essere creati investendo nell’indipendenza tecnologica, industriale, agricola e digitale. Ora, tutte, tranne l’ultima ci possono stare, visto che la Francia, come l’Italia, ha subito negli ultimi decenni di questa globalizzazione neoliberista dei processi di smantellamento dell’industria e le delocalizzazioni. Meglio tardi che mai, peccato rendersene conto sempre dopo che è arrivato un disastro. Prevenire è meglio che curare e abbiamo strumenti e lezioni della storia per fare al meglio.
Per quanto riguarda il campo digitale, allo stato attuale, dove i famosi “GAFAM” [9a] dominano imperterriti e tutti nel mondo dipendono da loro, salvo rare eccezioni, questa indipendenza sarà difficile acquisirla. Quando si pensa poi che il governo francese, col suo ministro dell’economia, voleva far pagare loro le tasse e ancora son là che discutono e capitolano [10].
Macron ci sciorina, dunque, tutta una lista di cose da fare: potenziare la ricerca, consolidare le filiere, stimolare l’attrattività di certi mestieri, le ri-localizzazioni (quando giustificate, aggiunge). Insomma un vero patto produttivo per creare i mestieri di domani, per la ricostruzione ecologica che riconcili produzione e clima. Un piano di modernizzazione del paese a partire della rinnovazione termica, dei trasporti meno inquinanti, il sostegno all’industria “verde” e ci sara anche un’accelerazione nella strategia marittima (la Francia è la seconda potenza mondiale oceanica [11]).
Questa ricostruzione sarà sociale e solidale e il rilancio sarà fatto per proteggere i più anziani ma anche i più giovani, con degli investimenti importanti per la formazione e l’impiego della gioventù. A settembre (ciò che in Francia si chiama “la réntrée”, cioè il ricominciare a lavorare, la scuola o l’università dopo le vacanze estive) la situazione sarà difficile per i giovani che purtroppo porteranno sulle loro spalle questo famoso debito economico e ecologico ancora per molto tempo.
Vero, ma chi ci ha portato in questa situazione che esisteva già prima del Covid-19? Questa e altre domande, Macron non se le fa mai e nemmeno nessuno lo interpella molto su ciò, come rimproverato da Picketty (all’inizio di questo mio articolo) o da altri: per esempio, Arnaud Montebourg recentemente (sempre su France Inter, nella mattinale [11a]).
Questa “ricostruzione” partirà dalla salute. In questi giorni c’è la famosa negoziazione “Segur”: per la rivalorizzazione del personale sanitario, nuovi investimenti nel settore ospedaliero e in quello delle professioni liberali della salute (chiamata “medecine de ville” [12]) e per un’organizzazione più efficace e preventiva.
Peccato che, per ora, a Macron queste cose non gli riescano mai molto bene: basta vedere tutte le manifestazioni del personale sanitario, che non sembra avere molta speranza ma, invece, molti dubbi su questo “Segur”, con il conseguente disprezzo risentito di parecchi [13]. Per non parlare del fatto che per continuare a mettersi sempre in bella mostra, Macron ha voluto resuscitare “la medaglia dell’impegno di fronte alle epidemie”, create nel 18esimo secolo, per decorare il personale sanitario il 14 luglio. Non è stato molto apprezzato, è il minimo che si possa dire [13a].
Passiamo poi all’Europa, dato che questo suo famoso piano di ricostruzione si farà con l’Europa. Anche se dopo una fase iniziale “timida”, si è arrivati veramente a essere all’altezza del momento (sempre secondo lui). L’accordo Francia-Germania su un indebitamento comune per fare gli investimenti necessari al risanamento dell’economia del continente è definito, da Macron, come storico. Un prestito che Francia e Germania propongo agli altri stati europei, da fare insieme, per poter dire “piuttosto un NOI che una somma di IO”. Tutto ciò è il risultato di un lavoro accanito da parte della Francia da 3 anni a questa parte (cioè da quando c’è lui alla testa della Francia). Una tappa inedita verso la consolidazione di un’Europa indipendente per affermare la cultura europea di fronte alla Cina, gli Stati Uniti e gli altri attori mondiali. Un’Europa più forte, più solidale, più sovrana. Questo è l’impegno di Macron, in nome dei francesi, in questa sua battaglia al Consiglio d’Europa in luglio e per i prossimi due anni.
Intanto, diciamo che la Francia non è messa bene, da diverso tempo e quindi queste negoziazioni per convincere la Germania, con la quale, insieme, cercheranno di convincere gli altri stati europei (soprattutto del nord), era una mossa inevitabile, perché la sua economia è molto più vicina agli stati europei del sud.
Poi, non parliamo di nuovo di questa disunione europea (di cui si è già detto spesso e denunciamo tanto, visto come si mostrata durante la crisi del Covid), ma una cosa c’è da dire: cosa c’è da vantarsi quando ancora si sta discutendo di chi pagherà questa crisi economica e come. Vedremo cosa riuscirà a fare l’Europa concretamente e se sarà veramente all’altezza delle sfide che ci sono già e di quelle che ci attendono. Se farà finalmente, e una volta per tutte, l’interesse dei cittadini europei (e non quello delle lobby globalizzate neoliberiste seguendo i loro paradigmi anacronistici e disfunzionanti, come ha fatto finora).
La ricostruzione economica, ecologica e solidale è la chiave dell’indipendenza, dice Macron, e che la preparerà insieme alle forze vive della nazione, per metterle in pratica al più presto. Per questo la “Convenzione dei cittadini per il clima” [15] contribuirà in maniera importante. Per quanto riguarda il clima, dopo tutto cio’ che Macron NON ha fatto concretamente verso la transizione ecologica e energetica (visto che finora era sempre in paradigmi economici antichi, cosa poteva fare di più?), dopo tutto il casino dei Gilet Gialli, 150 cittadini francesi tirati a sorte sono stati incaricati di preparare una legge sull’insieme delle questioni relative ai mezzi da adottare contro il cambiamento climatico. Una volta fatte queste proposte, Macron si è impegnato a che queste proposte legislative e regolamentari siano sottoposte "senza filtro" a referendum, al voto del parlamento o ad applicazione regolamentare diretta.
Venerdi 20/06/2020, i 150 hanno dato le loro 150 proposte che entro il weekend hanno convalidato prima di rimetterle in mano al Presidente [16]. Vedremo poi in dettaglio cosa verrà fuori concretamente. Notizia dell’ultim’ora, la Convenzione ha domandato un referendum per introdurre nella Costituzione il crimine di “ecocidio” [17]. Resta comunque da domandarsi che tipo di espressione democratica e’ questa. Vi rimando anche a una nostra recente discussione nel nostro appuntamento mensile di geopolitica europea post-covid New European Perspectives [18].
Macron ha parlato poi di unità della Repubblica, visto che vede divisioni dappertutto (ma visto le politiche che ha fatto fin dall’inizio del suo mandato, che si aspettava?) e anche la perdita del senso della storia.
Per quanto riguarda le divisioni, invita i francesi ad unirsi intorno al patriottismo repubblicano: tutti devono poter trovare il loro posto nella repubblica francese, tutti devono poter avere un diploma e un lavoro. Contro tutte le discriminazioni e i comunitarismi, per le pari oppurtunità. Importante è anche l’ordine repubblicano, le forze dell’ordine che meritano rispetto visto che sono esposte a rischi quotidiani (a cui ha contribuito Macron, visto le politiche di sicurezza e gestione del territorio dall’apparizione dei Gilet Gialli, vi rimando ai miei articoli precedenti). Questo argomento arriva in un momento in cui in Francia varie città si sono “infiammate” e ci sono stati scontri di periferia e tra bande [18a]
Per quanto riguarda la perdita del senso della storia, invece, aggiunge alcune considerazioni che questa volta mi sono piaciute molto (magari non farina del suo sacco, ma non importa: i concetti sono importanti): la Repubblica Francese non cancellerà nessuna traccia o nome della sua storia, non dimenticherà nessuna delle sue opere, non sbullonerà nessuna statua, si dovrà piuttosto e lucidamente tutti insieme guardare a tutta la storia, tutte le memorie, il rapporto con l'Africa in particolare, per costruire un presente e un futuro possibile, da una sponda all'altra del Mediterraneo. Con una volontà di verità e, in nessun caso, di rivivere o negare ciò che siamo.
E questa è una delle rare volte che sono d’accordo con ciò che ha detto Macron. Citero’ una frase della mia professoressa di storia francese preferita Annie Lacroix Riz [19]: la storia la fanno gli storici, non si decreta. La storia è quella che è, ne va ricostruito il puzzle con tutti i pezzi e tutti gli angoli di approccio, con dati, archivi, testimonianze, scritti ... La si accetta per quello che è, ma che ci serva sempre da lezione, per fare meglio in futuro e dunque non ripetere né la tragedia e/o né la farsa.
Per finire, Macron dice che bisognerà trovare un nuovo equilibrio tra potere e responsabilità, tutto non può essere deciso sempre a Parigi. Tutti e a tutti i livelli in tutti i territori hanno dato prova d’inventiva e ciò merita fiducia. Sarà liberata la creatività e l’inventività del territorio. Saranno date più libertà e responsabilità inedite alle università, agli ospedali, agli imprenditori e i sindaci, attori essenziali di questa ricostruzione.
Macron si vanta che questo progetto potrà realizzarsi grazie al suo lavoro e quello della sua squadra da quando sono arrivati: nell’educazione, nell’economia, nella lotta contro le disuguaglianze, per il progetto europeo e il posto della Francia nel mondo. Insomma, se avete letto i miei articoli, avrete già un’idea che tutto ciò è il contrario di ciò che dice e che, invece, tutto è solo grazie a francesi e al loro stato sociale, messo in piedi per avere dei giorni felici per tutti.
Per Macron, non si può tornare indietro, per affrontare le sfide davanti a noi. Un nuovo cammino si impone. Ognuno dovrà re-inventarsi e, collettivamente si dovrà fare differentemente. E questo, lo farà anche lui. Perciò, ha già incaricato i presidenti delle due camere e il CESE (Consiglio Economico Sociale e Ambientale [20]) di proporre alcune priorità sensibili e raccogliere il maggior numero possibile di consensi. Ci saranno delle ampie consultazioni.
Intanto, questo weekend (il 28 giugno 2020) ci sarà il secondo turno delle elezioni municipali che erano rimaste a metà, a causa del lockdown in marzo, ma che Macron aveva comunque voluto per il primo turno[20a].
A luglio, Macron presenterà questo “nuovo cammino” e le prime azioni. E non si fermerà là.
“Davanti a noi ci sono delle sfide storiche e non si dovrà mai dimenticare la forza della storia, della gioventù, del senso del lavoro e dell’impegno, la volontà di giustizia e la capacità di creare per dire e cambiare il mondo, cosi come la benevolenza, della Francia”.
Così, si conclude il suo discorso con tante belle parole, come al solito, e noi concludiamo dicendo: solo gli atti parlano, solo gli atti non mentono [21].
Da consultare:
1 https://www.youtube.com/watch?v=rZJ3Ixi7JKk
2 https://www.youtube.com/watch?v=e96xjlOnQjA
3 https://it.wikipedia.org/wiki/Francia_d%27oltremare
4 https://www.youtube.com/watch?v=b7hhJNBaLtQ, https://www.youtube.com/watch?v=Hsulyh8XGLI
5 http://www.assemblee-nationale.fr/dyn/actualites-accueil-hub/commission-d-enquete-covid-19-audition-de-jerome-salomon-directeur-general-de-la-sante
6 https://www.capital.fr/economie-politique/campagne-balladur-prison-ferme-pour-les-six-prevenus-dans-le-volet-financier-de-laffaire-karachi-1372675
7 https://mouvementroosevelt.fr/economie/
7a https://www.francebleu.fr/infos/sante-sciences/la-relance-eco-il-faut-remettre-les-gens-au-travail-dit-le-medef-sud-1592294420, https://www.liberation.fr/france/2020/05/06/travailler-plus-une-question-de-patriotisme-economique-assure-l-institut-montaigne_1787597
8 https://fr.wikipedia.org/wiki/Corps_interm%C3%A9diaires
9 https://www.francetvinfo.fr/politique/emmanuel-macron/point-de-vue-macron-ou-le-mepris-a-l-egard-des-corps-intermediaires_2767577.html
9a https://fr.wikipedia.org/wiki/GAFAM
10 https://www.marianne.net/economie/bruno-le-maire-prefere-taxer-les-gafam-plutot-que-les-riches-et-pourquoi-pas-les-deux, https://www.marianne.net/debattons/editos/macron-suspend-sa-taxe-gafam-du-torse-bombe-aux-petits-bras
11 https://www.lemonde.fr/international/article/2019/08/11/la-france-deuxieme-empire-maritime-mondial_5498495_3210.html
11a https://www.franceinter.fr/emissions/l-invite-de-8h20-le-grand-entretien/l-invite-de-8h20-le-grand-entretien-12-juin-2020
12 https://www.previssima.fr/lexique/medecine-de-ville.html
13 https://www.leparisien.fr/societe/segur-de-la-sante-nouvelle-serie-de-manifestations-devant-les-hopitaux-28-05-2020-8325633.php, https://actu.fr/ile-de-france/paris_75056/carte-grande-manifestation-des-soignants-apres-le-coronavirus-a-paris-parcours-et-revendications_34291379.html, https://www.liberation.fr/france/2020/06/16/segur-de-la-sante-grand-soir-ou-grande-foutaise_1791482, https://www.francetvinfo.fr/sante/hopital/faux-sang-et-prix-du-mepris-attac-et-le-collectif-inter-urgences-menent-une-action-coup-de-poing-devant-le-ministere-de-la-sante_4015539.html
13a http://www.ipreunion.com/coronavirus/reportage/2020/05/15/les-syndicats-ne-decolerent-pas-des-medailles-pour-les-soignants-c-est-bien-un-vrai-plan-de-sauvegarde-de-l-hopital-c-est-mieux,118951.html, https://www.ouest-france.fr/sante/virus/coronavirus/direct-coronavirus-la-france-s-apprete-vivre-son-premier-week-end-deconfine-6836118, https://www.marianne.net/societe/26-milliards-d-economies-comment-le-gouvernement-macron-continue-d-essorer-les-hopitaux
14 https://www.franceinter.fr/emissions/l-invite-de-8h20-le-grand-entretien/l-invite-de-8h20-le-grand-entretien-12-juin-2020
15 https://www.conventioncitoyennepourleclimat.fr/
16 https://www.lemonde.fr/planete/article/2020/06/21/la-convention-citoyenne-pour-le-climat-doit-rendre-ses-propositions-cet-apres-midi_6043625_3244.html
17 https://www.lemonde.fr/planete/article/2020/06/21/la-convention-citoyenne-pour-le-climat-doit-rendre-ses-propositions-cet-apres-midi_6043625_3244.html, https://www.huffingtonpost.fr/entry/convention-citoyenne-climat-medef-marine-le-pen_fr_5ef06917c5b64391435daa08
18 https://mouvementroosevelt.fr/new-european-perspectives/
18a https://france3-regions.francetvinfo.fr/bourgogne-franche-comte/cote-d-or/dijon/dijon-9-garde-vue-prolongees-apres-vaste-operation-police-aux-gresilles-1844492.html, https://actu.fr/ile-de-france/argenteuil_95018/val-doise-nouvelle-soiree-violences-argenteuil-apres-mort-dun-jeune-moto-cross_33713200.html, https://www.ouest-france.fr/nouvelle-aquitaine/agen-47000/agen-deux-policiers-blesses-lors-d-une-rixe-impliquant-une-centaine-de-fetards-6878322
19 https://www.historiographie.info/
20 https://wwhttps://vl-media.fr/on-a-vu-pour-vous-les-deux-premiers-episodes-de-ad-vitam-arte/w.lecese.fr/
20a https://www.huffingtonpost.fr/entry/municipales-2020-tous-les-sondages-en-une-carte_fr_5eecd9afc5b6040bb90b70ac, https://www.liberation.fr/politiques/2020/03/14/le-maintien-des-municipales-de-plus-en-plus-polemique_1781718,
21 https://vl-media.fr/on-a-vu-pour-vous-les-deux-premiers-episodes-de-ad-vitam-arte/