Premetto di non nutrire una grande simpatia per Matteo Salvini, leader leghista da poco calatosi con successo nei panni del difensore dell’unità nazionale. Non posso però ignorare un evidente dato di fatto: di fronte al fallimento di una globalizzazione tecnocratica e affamante era normale aspettarsi il rapido emergere di forze in grado di offrire rappresentanza politica ai tanti che coltivano legittimamente i concetti di patria e tradizione. Il sistema informativo dominante, d’altronde, ha tutto l’interesse ad accreditare l’esistenza in vita di una dialettica che si regge su una falsa dicotomia: o questa Europa (effettivamente matrigna e antidemocratica) o il recupero impetuoso delle singole identità nazionali (modello Putin/Le Pen).
In questi ultimi giorni abbiamo più volte tentato di raccontare le oggettive difficoltà incontrate dal nuovo governo Tsipras nel corso dei recenti negoziati intercorsi con il famigerato Eurogruppo guidato dal pessimo olandese Dijsselbloem. Senza nascondere i limiti, le ambiguità e l’eccesso di pavidità dimostrato fin da subito dal nuovo governo greco, è giusto non dimenticare mai i veri rapporti di forza. La Grecia è un nano politico ed economico che, in mancanza di sponde esterne di ben altra consistenza, non potrà mai riuscire da sola a tirarsi fuori dai guai. Alla prova dei fatti Hollande e Renzi si sono schierati a sostegno di Mario Draghi e Angela Merkel, lasciando al solo Varoufakis il compito di mostrare dati alla mano i disastri causati dalle politiche di austerità. In Europa quindi Tsipras è sostanzialmente isolato, messo ai margini da un sistema consociativo che non ha alcuna intenzione di “cambiare verso”.
Qualche giorno fa, riflettendo sul caso greco, abbiamo constatato come oggettivamente alcuni figuri abbiano già di fatto abolito la democrazia in alcune nazioni d’Europa (clicca per leggere). Draghi, Schaeuble e Merkel, per esempio, sul punto sono molto chiari e diretti: “i cittadini non possono cambiare attraverso il voto l’indirizzo politico dei rispettivi governi”. Anziché inviare i carri armati a reprimere nel sangue eventuali proteste, Mario Draghi può semplicemente schiavizzare un Paese intero minacciando di interrompere la liquidità che tiene in piedi le barcollanti finanze elleniche. Le forme divergono, ma la sostanza non cambia: in Grecia si è instaurata una evidente dittatura. Nessuno può quindi più fare finta di non sapere che un manipolo di oligarchi, capitanati dal Venerabile Maestro Mario Draghi, promuove e realizza nel Vecchio Continente un golpe strisciante e continuo.
Il caso Grecia dimostra come il rito del voto sia oramai del tutto superfluo. Come ha ben sintetizzato Wolfang Schaeuble, nazifascista abituato a parlare chiaro, “chiunque vinca le elezioni comandiamo sempre noi”. Siamo in dittatura. L’idea di essere governato da alcuni despoti, per quanto imbellettati e protetti da una retorica di tipo tecnocratico, ripugna la mia coscienza di uomo libero. Non siamo più cittadini, ovvero titolari pro-quota dell’esercizio della sovranità; siamo sudditi, perciò schiavi di un modello economico forgiato sulle esigenze di una finanza speculativa che annulla ovunque le fondamenta della democrazia e dello stato di diritto.
Diciamoci la verità: la partita Tsipras/Varoufakis contro Resto del Mondo ha visto prevalere sostanzialmente i secondi, come del resto era quasi scontato che fosse. Troppo diverse le forze in campo per sperare in un risultato diverso. Per carità, nel calcio come nella vita ogni tanto capitano pure le soprese. E se qualcuno ha ingenuamente sperato fino all’ultimo che il premier ellenico potesse trasformarsi in una specie di Pak Doo-Ik della politica, eroe per una notte capace di mandare al tappeto i blasonati avversari tra lo stupore generale… ebbene quel qualcuno farebbe bene adesso a tornare con i piedi per terra.
Fior di economisti, operatori finanziari e politici entusiasti assertori delle politiche iperliberiste, servendosi dei media e di autorevoli opinionisti prezzolati, hanno inculcato a tutto il mondo il concetto che Stato è tutto sbagliato, e quello di Mercato è tutto giusto. Obnubilati da questi convincimenti indotti, gli Stati europei, i loro rappresentanti politici ai massimi vertici delle istituzioni nazionali ed internazionali, e i loro cittadini, hanno accettato di subire la più colossale spoliazione di beni che la Storia abbia mai visto. Un cittadino europeo su 4 è in povertà, e non si vede la fine di questo sacrificio, che, sia chiaro, non subiamo per colpe commesse da noi.
L’Europa si è bruscamente risvegliata sotto il tallone della Germania. Oramai i nazisti che guidano il governo tedesco, Merkel e Schaeuble su tutti, non rispettano più neppure le forme. La Commissione Europea così come l’Eurogruppo o la Bce appaiono finalmente per quello che in realtà sono: paraventi buoni per mascherare l’assoluto dominio teutonico su tutti i popoli del Vecchio Continente. L’antico sogno hitleriano si è realizzato in pieno senza neppure dover ricorrere all’utilizzo di fucili e carri armati. Come abbia potuto la signora Merkel uccidere impunemente la democrazia in Europa resta un mistero. Una nazione sconfitta e umiliata, messa nelle condizioni di non nuocere all’indomani della seconda guerra mondiale, decide oggi per tutti, scegliendo di fatto arbitrariamente chi è degno di ricevere i fondi e chi no. Siamo all’assurdo. Il neoeletto premier greco Tsipras è costretto ad andare a Berlino con il cappello in mano nella speranza di ammorbidire la posizione dell’arcigna Germania. Ma chi ha deciso che la Germania è il nostro indiscusso nume tutelare? Nessun cittadino europeo ha mai conferito alla signora Merkel un mandato democratico. I tedeschi quindi stanno palesemente violando la sovranità di nazioni ancora oggi formalmente libere e indipendenti. L’Europa ha imboccato una deriva terribile, tenuta brutalmente al laccio da un manipolo di fanatici che dimostrano di non tenere la democrazia in nessun conto. I vari Renzi, Hollande e Rajoy sono poco più che valletti nelle mani del feroce gabinetto germanico, burattini che tradiscono il mandato ricevuto per guadagnare sul campo la benevolenza dei conquistatori. E’ perciò inutile sperare in un sussulto d’orgoglio da parte di simili soggetti, anime nere che mentono continuamente sapendo di mentire. L’unica prospettiva possibile è quella che punta a creare e sedimentare una solidarietà pan-europea organizzata dal basso.
Presentazione del libro di Gioele Magaldi a Massa, presso le Stanze del Teatro Guglielmi. Presenti anche le senatrici M5S Laura Bottici e Sara Paglini. Video di Amici Di Beppe Grillo Versilia Storica.
Lyndon LaRouche, perseguitato dalla Ur-Lodge Hathor Pentalpha: "Nel 1988, LaRouche è stato condannato a quindici anni di reclusione, assieme ad altri collaboratori per cospirazione, frode postale e frode fiscale, condanna considerata dai sostenitori e anche da alcuni osservatori neutrali[10] come una vera e propria persecuzione per motivi politici, voluta dal presidente George H.W. Bush. Questo tuttavia non gli ha impedito di
Oramai è chiaro: Berlino spinge per una uscita della Grecia dall’euro, puntando di fatto sul rapido avvio di un processo disgregativo da tempo pianificato. Ai vari Merkel e Schaeuble del mito europeo non è mai fregato nulla. Le classi dirigenti tedesche, solitamente ciniche e ipocrite, hanno gettato la maschera. L’Europa Unita può rappresentare un bel grimaldello retorico solo nella misura in cui i Paesi mediterranei accettino di versare il sangue per la gloria del quarto reich nazi-merkeliano; in caso contrario, nel caso in cui cioè le nazioni più piccole pretendessero di essere trattate con attenzione e rispetto, il sogno europeo può andare benissimo a farsi fottere.
In questo video il Generale americano Wesley Clark rivela nel corso di una intervista a Democracy Now, un programma televisivo indipendente, i progetti dell'amministrazione Bush (Ur-Lodge Hathor Pentalpha) in merito alle decisioni di utilizzare l'esercito USA per rovesciare governi, partendo dalla guerra in Iraq fino alla primavera araba, confermando così quanto rivelato la Gioele Magaldi nel primo volume della trilogia "Massoni".
Cari amici, manca poco più di un mese all’appuntamento di Perugia, quando tutti insieme fonderemo ufficialmente il Movimento Roosevelt. Si tratta di un appuntamento che, senza enfasi alcuna, non esito a definire storico. Il primo, vero, strutturato e consapevole tentativo di scardinare il malsano equilibrio di potere ora impostosi in Europa passa da noi. Il Movimento Roosevelt nasce per difendere un’idea di democrazia sostanziale attaccata e vilipesa da una masnada di tecnocrati al servizio di interessi speculativi privati.
Come eliminare la piaga economica, civile e sociale della disoccupazione di massa. Come creare un nuovo modello di coesione sociale nel quale l’energia dello Stato sia posta al servizio delle persone. Come realizzare una società migliore, basata su azioni di cooperazione e collaborazione, in cui vi siano prosperità e benessere a favore di tutti. Questa è una sintesi dell’intervista che l’economista statunitense Warren Mosler ha deciso di concedere in occasione del Festival Culturale per la Cooperazione “Officina Futuro” svoltosi a Milano il 29-30-31 gennaio 2015 e per il quale egli ha inviato un messaggio di saluto. Warren Mosler è l’ideatore della Mosler Economics Modern Money Theory (MEMMT), o Teoria della Moneta Moderna, una scuola economica che si pone all’avanguardia nell’àmbito degli studi accademici di economia.
La corrente massonica sovranazionale neoaristocratica reazionaria (di cui fa parte anche la P2) ha dato vita all'Isis. [Ce lo ha spiegato Gioele Magaldi ne "La Scoperta delle Ur-Lodges", il primo volume della trilogia "Massoni. Società a Responsabilità Illimitata." uscito il 20 novembre scorso per Chiarelettere. N.d.R.] Non è vero che è l'Isis sia una organizzazione di miliziani fuori controllo..., niente affatto: i mercenari dell'Isis sono nel suo libro paga, ed in ogni momento i finanziatori possono decidere di porre fine agli stessi.
L’Isis, ovvero Iside, divinità egizia oscura e tenebrosa, non è, a differenza di quanto va dicendo Carlo Freccero, una “creazione di Barack Obama” (clicca per ascoltare). L’Isis, giova ripeterlo ancora una volta, è frutto dell’ingegno malefico di una specifica superloggia, la Hathor Pentalpha, creata da Bush padre in comunione di intenti con personaggi influenti del calibro di Tony Blair e Nicolas Sarkozy. La natura evidentemente apolide di un simile consesso latomistico rende false, fantasiose e semplicistiche le letture di chi, come Freccero, addebita in automatico alla ‘Merica e alla immancabile Cia ogni nefandezza consumatasi sull’orbe terracqueo.