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Angela MerkelGrandi manovre in Europa. “L’Occidente – scrive il quotidiano New York Times in un editoriale – ha urgentemente bisogno di una dose di spirito kennedyano. Perchè quando i suoi rappresentanti perdono la fiducia in loro stessi e la fede nel perseguire ciò che è giusto, la legittimità di un sistema rischia di svanire velocemente”.
A quanto pare la ricostruzione dell'Occidente, che passa necessariamente per una evidente, significativa virata in senso progressista, è alle porte. 

Pare dunque che la Ur-Lodge Golden Eurasia abbia preso le distanze dalla Pan Europa e dalla Three Eyes, e che una nuova e proficua collaborazione con la Ur-Lodge Maat di Zbignew Bzrezinski si profili all'orizzonte.
Questo è quanto emerge dalla lettura con le lenti magaldiane dall'articolo del New York Times, dato alle stampe in una certamente non casuale  concomitanza con l'uscita del nuovo libro di Andrea Tornelli e Giacomo Galeazzi "Papa Francesco: Questa economia uccide." Il libro contiene anche un'intervista esclusiva a Papa Bergoglio su capitalismo e giustizia sociale. Un Papa rooseveltiano come noi, insomma, e questo non può che rallegrarci, col quale Zbignew Bzrezinski deve avere qualche familiarità.
  
Le denunce del libro choc "Massoni" hanno costretto la massoneria globale a fermarsi e ragionare, considerando a quale punto di non ritorno stavano per essere condotti il nostro mondo, il pianeta Terra, la civiltà occidentale.
Il messaggio della massoneria progressista globale rappresentata da Gioele Magaldi è giunto forte e chiaro, e chi ha buon senso corre ai ripari. Questo era infatti lo scopo ed il senso di "Massoni", il libro choc di Gioele Magaldi edito da Chiarelettere, che ha svegliato l’Italia e non solo.

Archiviata per un momento la presunta superiorità morale degli USA, con il suo presidente Barak Obama alle prese con la non facile decisione di affrontare l'ISIS (IS, ora, per Repubblica) o lasciarla tema della campagna elettorale di Jeb Bush, Bzrezinski farà in modo che accada lo stesso anche con la politica del rigore della BCE di Mario Draghi?
Nell’editoriale del New York Times vengono scartati sia Barack Obama (“manca di sensibilità sia verso la Russia che verso gli umori dell’Europa”), che David Cameron (“troppo arrabbiato con la Ue e la Russia”), e Francois Hollande (“troppo impegnato nel tenere insieme la Francia”). Non rimane che Merkel, da Angela ad angelo dell'Europa. Il New York Times ha trovato apprezzabili le sue ultime dichiarazioni sulla Russia e sull'Islam, interpretandole come "segnali di una certa consapevolezza della Merkel, che sarebbe pronta ad accettare il ruolo e il peso di essere leader non solo dell’Europa ma dell’intero mondo libero”.

Di folgorati sulla via di Damasco ce n'è stato uno solo. Alla improvvisa conversione di Angela Merkel, da arpìa del rigore più ottuso a novella JFK in gonnella, ci credo zero. Ma il momento è delicatissimo ed in questo preciso frangente l'inaspettata svolta in senso progressista, così come dipinta dal NYT, è da considerarsi un 1 a 0 per Gioele Magaldi e il Movimento Roosevelt, che dimostrano la propria positiva influenza non solo in Italia ma a livello europeo e globale.

L'editoriale del New York Times fa un parallelo fra le parole di JFK nel 1961, in occasione del suo insediamento alla Casa Bianca, e quelle del ministro degli Esteri della Ue Federica Mogherini dopo la strage di Mariupol, in Ucraina. "Le prime – scrive l'editorialista – sono una dichiarazione di immensa fiducia nell’Occidente e nelle sue possibilità. Quelle della Mogherini, invece, sono state giudicate permeate di “insicurezza”, e consistenti in “un riferimento a una clausola legale, caute persino per gli standard della diplomazia moderna”. 
La solenne bocciatura del New York Times a Federica Mogherini, imposta alla UE, lo ricordiamo, dopo un lungo braccio di ferro proprio da Matteo Renzi, frantuma anche l'immagine del nostro Presidente del Consiglio che, se non sarà abbastanza svelto a voltare pagina dopo le tentazioni di deriva autoritaria che l'hanno preso, rischia l'asfaltatura precoce. Chi glielo dice ora, a Renzi, che appena entrato fra i giocatori già si trova dalla parte sbagliata del campo?

E quindi non ci resta che Merkel. Una nuova leader che, anche se sarà di transizione, pare tuttavia determinata oggi ad inaugurare una svolta progressista e kennedyana, e speriamo anche keynesiana, come al Movimento Roosevelt sta a cuore che sia. 
E poichè nulla è per caso, ora possiamo pensare che la famosa frase "Ich bin ein Berliner", pronunciata da John Fitzgerald Kennedy, acquisti un significato più profondo e profetico.
Incrociamo le dita, è sempre l'ora di ravvedersi ed emendarsi dagli errori. 

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