
L’Isis, ovvero Iside, divinità egizia oscura e tenebrosa, non è, a differenza di quanto va dicendo
Carlo Freccero, una “
creazione di Barack Obama”
(clicca per ascoltare). L’Isis, giova ripeterlo ancora una volta, è frutto dell’ingegno malefico di una specifica superloggia, la
Hathor Pentalpha, creata da
Bush padre in comunione di intenti con personaggi influenti del calibro di
Tony Blair e
Nicolas Sarkozy. La natura evidentemente apolide di un simile consesso
latomistico rende false, fantasiose e semplicistiche le letture di chi, come
Freccero, addebita in automatico alla ‘Merica e alla immancabile Cia ogni nefandezza consumatasi sull’orbe terracqueo. Oggi è possibile dire che le
Primavere Arabe, osannate da troppi giornalisti corrotti o insipienti, rappresentarono soltanto l’oggettivo grimaldello per consentire ad un gruppo di fanatici di mettere a ferro e fuoco il Medio Oriente.
Abu Bakr Al Baghdadi, califfo sanguinario, è organico alla
Hathor Pentalpha. A chi serve il ritorno della recrudescenza terroristica? Serve a tutti quelli che sposano e apprezzano le analisi di
Samuel Huntington (anch’egli affiliato presso la Ur-Lodge Hathor Pentalpha), autore di un pamphlet non a caso titolato “
Lo scontro delle civiltà e il nuovo ordine mondiale”.
Barack Obama, al contrario, è affiliato presso una superloggia sorta proprio con il preciso obiettivo di limitare lo strapotere della Ur-Lodge fondata dalla famiglia
Bush: ovvero la
Maat, officina che fin dal nome palesa la sua natura oppositiva e alternativa rispetto alle esasperazioni “
pentalphiane” (Maat è il nome di una divinità egizia che, a differenza di Hathor, rappresenta l’ordine cosmico). La
Maat, che sovraintende, guida e indirizza le scelte politiche dell’attuale presidente degli Stati Uniti d’America, è figlia a sua volta di un compromesso raggiunto allora, fra gli altri, da due pesi massimi della libera muratoria mondiale: trattasi di
Ted Kennedy, defunto esponente della massoneria progressista, e
Zbigniew Brzezinski, fiore all’occhiello dei nuclei massonici di ispirazione neo-aristocratica. A questo punto, però, individuati a grosse linee i centri di potere che organizzano le principali scelte geopolitiche contemporanee, è giusto cercare con fare libero e razionale il filo che lega alcuni personaggi ad alcuni precisi eventi. In Libia, ad esempio, ora al centro di una inquietante offensiva terroristica, quali fattori hanno permesso l’esplodere della violenza simil-talebana? E ancora: chi ha consentito l’eliminazione di
Gheddafi ha agito in buona fede, o, al contrario, dissimulando con malizia l’obiettivo di favorire in realtà l’ascesa dei nipotini del Califfo? Come tutti sanno, l’intervento in Libia del 2011 fu caldeggiato in maniera particolarmente accesa dall’allora inquilino dell’Eliseo
Nicolas Sarkozy. Nicolas Sarkozy, recentemente riapparso sulla scena pubblica in occasione della marcia di protesta parigina indetta sulla scia della strage di
Charlie Hebdo, è notoriamente organico alla Hathor Pentalpha. Perciò, ragionando sempre in termini logici e possibilistici, è lecito dubitare delle reali intenzioni dell’ex Presidente francese. L’Italia, trascinata in guerra
obtorto collo in virtù delle pressioni esercitate dal Presidente
Giorgio Napolitano, sapeva di combattere nascostamente una battaglia voluta e sponsorizzata nell’ombra dal capo di molti fanatici tagliagole? In altri termini:
Napolitano è forse eterodiretto dagli stessi mondi che muovono (muovevano?) la mano di Sarkozy? Qui la faccenda si fa più complicata, perché
Napolitano, certifica
Magaldi nel suo libro “Massoni”, è affiliato alla
Three Eyes, non alla
Hathor Pentalpha. E la Three Eyes, per chi non lo sapesse, è una potentissima Ur-Lodge fondata da
Brzezinski in compagnia di
Kissinger e
D. Rockefeller. Quello stesso
Brzeziski che, proprio per contrastare i Bush, avrebbe deciso di partecipare alla fondazione di una superloggia (la “Maat”) in grado di imporre un semisconosciuto
Barack Obama alla guida degli Stati Uniti d’America. Quindi, delle due l’una: o la
Three Eyes e la
Hathor Pentalpha sono ideologicamente più simili di quanto fino ad oggi immaginato, o
Napolitano gioca (giocava?) su più tavoli. Non è semplice trovare una chiave in grado di aprire tutti gli scrigni. Anche perché, probabilmente, molti esponenti dell’establishment massonico internazionale si sono nel frattempo riposizionati. Per questo sarebbe importante leggere al più presto un articolo dei fratelli di
Grande Oriente Democratico destinato ad offrire ai “profani” una lettura “dinamica” di ciò che avviene all’interno del riservatissimo mondo delle Ur-Lodges.