Sono tra i fondatori del Movimento Roosevelt. Le due paroline che per me sono sempre state importanti sono “diritti” e “metapartito”. Credo nei diritti, nella loro difesa e nel loro ampiamento. E credo altresì che le forme partitiche classiche siano, sotto molto aspetti, superate. Il metapartitismo permette di lavorare sui diritti in una forma più allargata e globale. Non occupandoci di leggine e senza bisogno di poltrone e di consenso siamo totalmente liberi di portare avanti battaglie ampie con accordi trasversali. La nostra posizione “fuori dai giochi” ci permette di stare sul pezzo e di diventare efficaci pontefici tra diverse formazioni partitiche, ognuna delle quali avrà i suoi piccoli interessi di bottega da portare a casa, ma che potrà avere piena fiducia nella nostra imparziale idealità.
Da qualche anno sono iscritto al FAI, il Fondo Ambiente Italiano. Il Fai è una fondazione che privatamente ristruttura e rilancia luoghi di interesse naturalistico e ambientale mettendoli a disposizione del pubblico, sostituendosi cioè, a iniziative che dovrebbero essere dello Stato, ma facendolo egregiamente e con ottimi risultati.
Il blog e i social del Movimento Roosevelt sono molto attivi. Tuttavia, non manca una certa confusione data dalla diversità di vedute dei suoi componenti. Per me la diversità è quasi sempre una ricchezza, ma credo che, senza ricorrere a censure, sarebbe opportuno redigere settimanalmente un editoriale che potremmo chiamare “La voce Rooseveltiana”. In questo editoriale potremmo esprimere la posizione ufficiale del Movimento Roosevelt in merito ai fatti della settimana.
Se dal punto di vista intellettivo il Movimento Roosevelt è stato molto attivo mettendo sul piatto prospettive e approfondimenti tematici, dal punto di vista pratico è stato un po’ più carente. Per ora abbiamo faticato a portare la lotta per i diritti in iniziative concrete.
Tra le iniziative comunicateci dai nostri soci e meritevoli di attenzione, segnaliamo il progetto radiofonico Gli AmmazzaCaffè Roma/Milano. Ideato e condotto da Paolo Mosca e Monica Soldano per Radio 100 Passi, il progetto intende informare e discutere su avvenimenti e temi d'attualità partendo dalle storie personali, dalle relazioni tra le persone, dai mestieri in un confronto tra Roma e Milano, anche per stimolare incontri e nuovi progetti. Potrete seguire e partecipare alla prossima puntata del 14 dicembre dal titolo “Roma, per un’erotica della città. Arte, editori, scrittori ed artigiani in onda con Gli AmmazzaCaffè Roma/Milano” dal bistrot le Tartarughe sito in Roma a piazza Mattei a partire dalle ore 21:00 oppure seguirla dal sito web di Radio 100 Passi.
Vogliamo essere estremamente chiari. La prospettiva del Partito Democratico Progressista - PDP, su cui alcuni rooseveltiani stanno investendo, ha i suoi tempi e i suoi modi, non necessariamente coincidenti con le tempistiche spicciole e contingenti delle imminenti scadenze elettorali. Sul PDP e i suoi rapporti con l’MR, si veda il sintetico ma finemente esplicativo:
Carissimi Soci del Movimento Roosevelt Roma e Lazio, annuncio che in data 7 dicembre, dalle ore 18:00 alle 21:00, si terrà una nuova riunione regionale, a Roma presso l'Istituto Sant'Orsola, sito in via Livorno 50/A (zona Piazza Bologna).
Oggi, 24 novembre 2017, sull’asse Roma-Milano e Milano/Roma tornano gli AMMAZZACAFFE’ (dalle ore 21 sul sito Radio 100 Passi) a cura dei soci rooseveltiani Monica Soldano e Paolo Mosca (quest’ultimo anche tra i candidati alla Segreteria Generale del Movimento Roosevelt.
Si tratta, con quello di oggi, di un appuntamento particolarmente importante sotto il profilo dell’impegno civico e culturale, ma che non mancherà anche di intrattenere con simpatia e arguzia.
Rilanciamo e proponiamo per una prima o seconda, attenta lettura. il recente, prezioso contributo di Sergio Magaldi, Direttore del Dipartimento Cultura MR, a proposito delle ragioni che rendono oltre modo opportuna e necessaria l’azione partitica del nascente PDP:
In accordo con la Presidenza e il Coordinamento del Direttorio MR, in qualità di membro del Direttorio MR, invito gli iscritti al MR Piemonte ad una riunione regionale fissata per giovedì 7 dicembre 2017 alle ore 19:00 presso un luogo-simbolo della battaglia per i diritti umani: il Caffè Basaglia, sito a Torino (Borgo Dora) in via Mantova, 34.
Il Caffè Basaglia, che prende il nome dalla straordinaria figura dello psichiatra Franco Basaglia, è un circolo sociale-ricreativo, nato per reinserire nella società i pazienti psichiatrici e per sensibilizzare sul tema della diversità. Poiché i soci provengono da tutto il Piemonte, ci sarà un’apericena a buffet contestuale al nostro incontro, che avrà inizio dalle ore 19:00.
Dopo la presentazione generale (Parte 1: Da dove cominciamo? I diritti sono nelle nostre mani!) e il primo punto del programma (Parte 2: Che cosa facciamo? Come lo facciamo? Come lo facciamo sapere?), con questa terza parte vorrei chiarire che cosa penso si dovrebbe fare per far ripartire il lavoro dei Dipartimenti con nuovo slancio e per rendere il MR qualcosa di originale e unico nel suo genere. Valorizzare le persone, promuovere la conoscenza reciproca, formare gli iscritti ai valori di una democrazia matura, ai diritti, ad una visione keynesiana dell’economia: insomma, realizzare all’interno del MR i valori che intendiamo portare nella società – questi sono gli obiettivi della mia proposta. A mio parere, ogni idea valida, innovativa e creativa si fa strada solo se nutrita dall’esperienza vissuta e dall’autentica adesione delle persone che la diffondono.
con l’unica chiosa che, forse a causa della passione argomentativa e di una svista contingente, il Presidente MR Gioele Magaldi colloca erroneamente SEL (Sinistra Ecologia e Libertà) tra i sostenitori di quella “Rivoluzione Civile” capitanata con clamoroso insuccesso da Antonio Ingroia nel 2013, mentre il partito presieduto da Nichi Vendola partecipò a quell’altro (relativo) insuccesso che fu la Coalizione “Italia. Bene Comune” di cui era leader Pierluigi Bersani.
"Dove iniziano i diritti umani universali? In piccoli posti vicino casa, così vicini e così piccoli che essi non possono essere visti su nessuna mappa del mondo. Ma essi sono il mondo di ogni singola persona; il quartiere dove si vive, la scuola frequentata, la fabbrica, fattoria o ufficio dove si lavora. Questi sono i posti in cui ogni uomo, donna o bambino cercano uguale giustizia, uguali opportunità, eguale dignità senza discriminazioni. Se questi diritti non hanno significato lì, hanno poco significato da altre parti. In assenza di interventi organizzati di cittadini per sostenere chi è vicino alla loro casa, guarderemo invano al progresso nel mondo più vasto. Quindi noi crediamo che il destino dei diritti umani sia nelle mani di tutti i cittadini in tutte le nostre comunità". (Eleanor Roosevelt, 27 marzo 1958, In Your Hands)