No alla regionalizzazione della scuola: la scuola della Costituzione è unitaria
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- Categoria: Segreteria
- Pubblicato: Venerdì, 01 Marzo 2019 04:32
- Postato da Patrizia Scanu
Russia
Finalmente, una brillante ed equlibrata analisi ad opera di Emilio Ciardiello, del Dipartimento Geopolitica & Difesa, che rende giustizia a certe forzature propagandistiche del mainstream e vede in maniera esemplare il nodo Russia anche dalla prospettiva del suo popolo. Dovrebbe diventare esempio di come certe delicate questioni internazionali dovrebbero essere esaminate.
Russia.
La Russia ha un’importanza geopolitica del tutto particolare trattandosi dello stato territorialmente più vasto al mondo, ricco di risorse naturali e minerarie, e seconda potenza nucleare del pianeta.
L’Italia non può non avere un chiaro quadro dei suoi interessi geostrategici ed economici nei confronti della Russia e non elaborare coerentemente una strategia da attuare, lì dove compatibile con le attuali alleanze geopolitiche e militari e con gli organismi sovranazionali a cui l’Italia partecipa.
L’Assemblea regionale Lombardia MR di venerdì 1 marzo 2019 a Milano avrà svolgimento, significativamente, nel 33esimo anniversario dell’omicidio del grande statista svedese, europeo ed europeista socialdemocratico Olof Palme (ucciso il 1 marzo 1986).
Saranno presenti alla riunione anche Gioele Magaldi (Presidente MR), Patrizia Scanu (Segretaria Generale MR), Gianfranco Pecoraro (Carpeoro), Paolo Mosca, Giovanni Smaldone, Michele Petrocelli, Roberto Luongo (tutti Consiglieri di Presidenza MR) e altri soci rooseveltiani residenti in sezioni italiane ed estere. Riunione aperta anche a rooseveltiani non lombardi e a cittadini non ancora rooseveltiani, ma desiderosi di avvicinarsi al Movimento Roosevelt
Rendiamo quindi noto pubblicamente che Venerdì 1 marzo 2019, a partire dalle ore 19 (sino alle 21 circa) avrà luogo un importante incontro regionale del Movimento Roosevelt Lombardia, cui sono invitati, però, anche dirigenti nazionali e dirigenti locali o semplici soci MR di altri territori. Sono inoltre benvenuti cittadini e cittadine non ancora rooseveltiani, ma interessati alla traiettoria civica, metapartitica e trasversalmente politico-culturale del MR.
L’appuntamento è fissato alle ore 19 di Venerdì 1 marzo 2019 a Milano, presso lo Studio di Daniele Poli, sito in Via Giovanni Meli n.18, zona Via Padova.
Siamo lieti di rendere noto alla comunità rooseveltiana, alla pubblica opinione nazionale e internazionale e alla cittadinanza milanese e lombarda nello specifico, che il Comune di Milano ha concesso il suo patrocinio al Convegno, organizzato dal metapartitico Movimento Roosevelt (www.movimentoroosevelt.com ), dal titolo “Nel segno di Olof Palme, Carlo Rosselli e Thomas Sankara e contro la crisi globale della democrazia”.
E non solo il Comune di Milano ha concesso il suo patrocinio all’iniziativa, ma ha anche messo a disposizione per la realizzazione dell’evento la prestigiosa Sala conferenze del Museo del Risorgimento, collocato nella splendida cornice del settecentesco Palazzo Moriggia, in Via Borgonuovo 23, zona Brera.
In quel contesto, venerdì 3 maggio 2019 avrà svolgimento il Convegno, dalle ore 14 alle ore 18 circa, preceduto (diversi giorni prima) da una Conferenza Stampa che il MR concorderà con rappresentanti del Comune in data appropriata per presentare ufficialmente ai media l’iniziativa.
A latere del Convegno, il giorno dell’evento (venerdì 3 maggio 2019, ore 14-18 circa) il MR offrirà anche un buffet per i relatori, i rappresentanti istituzionali e i giornalisti accreditati presenti.
Al fine di realizzare nel modo migliore questo importante evento, la Presidenza MR ha deciso di istituire uno specifico “Comitato organizzatore” del Convegno milanese di venerdì 3 maggio 2019.
Grande evento europeo organizzato il 30 marzo a Londra dal Movimento Roosevelt
con Ilaria Bifarini, Danilo Broggi, Pino Cabras, Nino Galloni, Guido Grossi, Gioele Magaldi, Marco Moiso, Egidio Rangone, Antonio Maria Rinaldi, Patrizia Scanu, e Giovanni Smaldone. Si attendono altre sorprendenti e autorevoli presenze...
“Un New Deal rooseveltiano per l'Italia e l'Europa”: da Londra, il Movimento Roosevelt si prepara a lanciare un messaggio a tutti i popoli europei. Missione: difendere le istituzioni democratiche dalle ricette economiche del neoliberismo, spiegando ai cittadini che è necessario tornare a usare l’economia per fare gli interessi della collettività. Ne parleranno il 30 marzo nella metropoli inglese (capitale globale per eccellenza) politici e politologi, ma soprattutto esperti di economia, finanza e management: tra questi Ilaria Bifarini, Danilo Broggi, Guido Grossi e Antonio Maria Rinaldi. Accanto a loro, interverranno Nino Galloni, Vicepresidente del Movimento Roosevelt, ed Egidio Rangone, Direttore del Dipartimento Economia del MR, insieme all'onorevole Pino Cabras (deputato M5S) e ai massimi dirigenti del Movimento Roosevelt (il presidente Gioele Magaldi, il Vicepresidente Marco Moiso, la Segretaria Generale Patrizia Scanu e Giovanni Smaldone, del Consiglio di Presidenza del Movimento).
«Negli ultimi trent’anni – affermano gli organizzatori – la politica ha abdicato al proprio ruolo di guida e rappresentanza degli interessi del popolo e si è piegata a mera esecutrice dei dogmi e delle ricette del cosiddetto neoliberismo. Oggi – aggiungono i promotori dell'evento – bisogna spiegare ai cittadini che esistono altri modelli economici, oltre a quelli neoliberisti, e che l’economia può essere usata per fare gli interessi della collettività». Gli esempi storici non mancano: «Così come il presidente Franklin Delano Roosevelt lanciò il New Deal in America per uscire dalla crisi del ‘29, oggi bisogna trovare una classe politica determinata a combattere gli interessi della "teologia dogmatica neoliberista" e del mercatismo assoluto, per affermare semmai una economia di mercato libera (affrancata da monopoli, oligopoli e neomercantilismo) e socialmente equa e per rilanciare politiche espansive in tutta europa, volte a restituire benessere e sovranità al popolo europeo».
Negli ultimi giorni si sono succedute dichiarazioni di Salvini, Di Maio, ma anche di Conte in chiave polemica verso la Francia. La stampa main stream ha bollato queste esternazioni, a seconda delle fonti, come un polverone per nascondere le difficoltà interne o come una manovra per creare un nemico esterno a giustificazione di certe debolezze strutturali, programmatiche nonché di impedimento all’affermazione delle politiche governative. Insomma, la versione moderna della “perfida Albione”. Non si può negare che esista il pericolo concreto di un’utilizzazione in tal senso delle affermazioni suddette, ma esse forse hanno un fondamento molto meno effimero e superficiale e vanno verso un’auspicata reazione a mire espansionistiche, in senso di sfruttamento di risorse finanziarie, industriali ed economiche in generale.
il Prof. Aldo Vesnaver inizia una collaborazione con il Dipartimento Geopolitica e Difesa di MR, collaborazione che ci auguriamo divenga sempre più stretta.
Dalla lucida, brillante e precisa analisi emerge che il prezzo del petrolio NON sia correlato alla sua disponibilità e che questo invece sia fortemente influenzato, tramite manipolazioni delle informazioni, (come a esempio il reale numero dei giacimenti scoperti, e "fake news")da logiche finanziarie e geopolitiche, come spesso denunciato da MR in altri campi e discipline.
Nota integrativa: si parla del prezzo del petrolio al barile, ma a quanti litri corrisponde un barile? 159
Aldo Vesnaver ha conseguito una Laurea in Fisica ed un Dottorato di Ricerca in Geofisica presso l' Universita di Trieste. Ha lavorato come Ricercatore e Dirigente di Ricerca pressol' Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (www.inogs.it). Ha insegnatocome Chair Professor di Geofisica Applicata alla “King Fahd University of Petroleum andMinerals” di Dhahran (Arabia Saudita) e presso il “Petroleum Institute” di Abu Dhabi(Emirati Arabi Uniti). ; Membro Onorario dell'“European Association of Geoscientists andEngineers” (www.eage.org), ed è stato co-fondatore e Presidente della “Sezione ItalianaEAGE-SEG” (www.eageseg.org).
Assemblea regionale Lombardia MR di venerdì 25 gennaio 2019 a Milano: saranno presenti anche Gioele Magaldi (Presidente MR), Patrizia Scanu (Segretaria Generale MR), Gianfranco Pecoraro (Carpeoro), Paolo Mosca, Giovanni Smaldone, Michele Petrocelli, Roberto Luongo (tutti Consiglieri di Presidenza MR) e altri soci rooseveltiani residenti in sezioni italiane ed estere. Riunione aperta anche a rooseveltiani non lombardi e a cittadini non ancora rooseveltiani, ma desiderosi di avvicinarsi al Movimento Roosevelt
Rendiamo noto che Venerdì prossimo (dopodomani), 25 gennaio 2019, a partire dalle ore 19 (sino alle 21 circa) avrà luogo una importante riunione regionale del Movimento Roosevelt Lombardia.
L’appuntamento è fissato alle ore 19 di Venerdì 25 gennaio 2019 a Milano, presso lo Studio di Daniele Poli, sito in Via Giovanni Meli n.18, zona Via Padova.
Vista l’importanza dell’Ordine del giorno della riunione e dei temi che saranno discussi e deliberati, saranno presenti all’Assemblea regionale MR Lombardia anche il Presidente MR Gioele Magaldi, la Segretaria Generale Patrizia Scanu e i Consiglieri di Presidenza MR Gianfranco Pecoraro (Carpeoro), Paolo Mosca, Giovanni Smaldone, Michele Petrocelli, Roberto Luongo, insieme ad altri soci rooseveltiani italiani ed esteri di altri gruppi territoriali rispetto a quello lombardo..
La riunione è aperta anche a tutte quelle cittadine e a tutti quei cittadini che intendano avvicinarsi al Movimento Roosevelt (www.movimentoroosevelt.com ), iscriversi (vai su: https://blog.movimentoroosevelt.com/iscriviti-o-rinnova.html ) e condividere i nostri valori, i nostro obiettivi e le nostre rivoluzionarie iniziative civili e politico-culturali.
Carissimi amici rooseveltiani,
Il 2019 appena iniziato porterà molte novità e iniziative per il Movimento Roosevelt. Fra le altre cose, nei prossimi giorni, partiranno nuovi gruppi regionali e il monitoraggio costante delle attività delle Assemblee locali dei soci.
In un pessimo articolo pubblicato recentemente sul magazine Rolling Stone, Steven Forti ha prima attaccato Antonio Maria Rinaldi e poi, con goffa inadeguatezza, Gioele Magaldi descrivendolo come un “complottista fissato col pericolo massonico che cerca di farsi pubblicità dicendo di essere censurato dai media”.
Dopo la risposta ufficiale del Movimento Roosevelt (ripresa su blog MR , Libreidee , e ancora Libreidee ), diverse organizzazioni, tra cui il Grande Oriente Democratico, si sono mobilitate per denunciare la censura mediatica su Gioele Magaldi da parte di RAI, MEDIASET e SKY.
( Articoli del Grande Oriente Democratico: 8 Gennaio, 9 Gennaio, 10 Gennaio, 11 Gennaio, 2019).
In questi giorni, nonostante gli inviti rivolti a Forti affinché approfondisse le questioni da lui superficialmente toccate nel suo articolo,nel tentativo di portare luce su informazioni che vengono insabbiate strumentalmente e strategicamente, il collaboratore di Rolling Stone, MicroMega, e Limes, ha rifiutato, di fatto, di concedere il diritto di replica garantito dall’art.8 della legge sulla stampa 47/1948.
L’11 Gennaio sono venuto a sapere della chiusura del magazine Rolling Stone.
Il Movimento Roosevelt ritiene che il diritto ad una informazione plurale e pluralista sia essenziale.
Dispiaciuto di come il magazine si sia dovuto piegare alle regole di mercato, e preoccupato per i posti di lavoro di coloro che lavoravano nella produzione del cartaceo, come Vicepresidente del Movimento Roosevelt, il 12 Gennaio, ho voluto mandare a Forti un messaggio di solidarietà su Twitter.
A questo messaggio di apertura, rapito evidentemente dall’isteria, Forti ha confermato di sua sponte le denunce fatte da Gioele Magaldi, dal Movimento Roosevelt, dal Grande Oriente Democratico e da altri movimenti: non c’é spazio per Magaldi.
In questo modo Forti non solo dichiara pubblicamente che Rolling Stone ( Limes e MicroMega ? ) non intende dare spazio a Magaldi, violando il diritto di replica, ma dimostra anche di non preoccuparsi di tutti quei lavoratori di cui il lavoro, probabilmente, dipendeva dal cartaceo.
Come Vicepresidente del Movimento Roosevelt non posso che chiedere all’Ordine dei Giornalisti, e a Rolling Stone, di intervenire immediatamente e garantire il diritto di replica. A breve verranno mandati il relativo comunicato stampa e la relativa richiesta ufficiale a Rolling Stone Italia.
Qualora questo diritto di replica non fosse garantito, il Movimento Roosevelt (associazione politica meta-partitica indipendente, con l’obiettivo di diffondere e far applicare la Dichiarazione Internazionale dei Diritti Umani) é pronto a presentare un esposto all’Ordine Dei Giornalisti e a procedere per vie legali. Inoltre, valuteremo qualora le affermazioni di Forti, congiunte all'eventuale negazione del diritti di replica, non abbiano arrecato danni morali e materiali a Gioele Magaldi e alle vendite del suo libro.
Marco Moiso
Come ho scritto in un commento su Geopolitica, pagina FB del Dipartimento, uno dei principali problemi geopolitici dell'Italia é proprio la Francia di Macron. La stampa nazionale collega la mossa franco-tedesca con l'appoggio dato ai 5 stelle ai gilet gialli. E' totalmente fuorviante pensarlo. Anche se lo stesso governo francese dovesse comunicarlo, questo è solamente un pretesto. Il motivo di questo gesto è che il governo Macron ha sempre visto come fumo negli occhi una penetrazione italiana nella cantieritica francese, perché questo può inficiare l'aspirazione transalpina a divenire il leader europeo della cantieristica militare e in generale della difesa. Una leadership italiana nella cantieristica civile, rafforza indirettamente anche la sua cantieristica militare, dove c'è un contemporaneo rapporto di collaborazione e competizione con i francesi. Infatti la segnalazione all'antitrust avrà sicuramente ripercussioni sui negoziati di collaborazione paritaria tra Fincantieri e Naval Group nel settore militare, visto l'indebolimento conseguente del gruppo cantieristico italiano. Il vero obiettivo della Francia è quello di acquisire via via le capacita industriali di alta tecnologia italiana e del settore bancario, ottenendo così il doppio vantaggio di eliminare un pericoloso concorrente diretto e di poter ancora giocare una partita alla pari nella gestione della leadership europea in associazione con la Germania, senza rischiare un ruolo subalterno come il resto dell'Europa La Francia ha dunque bisogno di "colonizzare" l'Italia per aumentare il suo peso specifico, passando per l'acquisizione di industrie come Leonardo, perlomeno la parte militare di Fincantieri, Unicredit che detiene la maggior quota di capitale di Bankitalia dopo Intesa San Paolo,(e, grazie a Credit Agricole si troverebbe ad avere la più grossa fetta di capitale), Generali. la Germania appoggia la Francia perché ha bisogno della Francia stessa per consolidare l'egemonia in Europa. Non a caso sono stati avviati due progetti blindati di cooperazione franco-tedesca nel militare per il nuovo caccia europeo che sostituirà il Typhoon e del nuovo carro da battaglia volto a sostituire il Leclerc e il Leopard2, dove gli eventuali nuovi soci sono relegati a un ruolo secondario senza effettivi poteri di scelta. La partecipazione tedesca potrebbe anche essere dovuta ad altri due fattori 1 il mettere i bastoni tra le ruote di una possibile acquisizione della divisione sottomarini della Tyssen Krupp da parte del gruppo triestino, che si trasformerebbe da fruitore e implementatore di brevetto tedesco(U212 per la M.M.) a proprietario dei cantieri e dei brevetti, con conseguente rafforzamento indiretto sulla trattativa su accennata Fincantieri-NG, anche se nell'accordo non sono previsti i sottomarini,. 2 proteggere i cantieri tedeschi Meyer Werft dalla concorrenza di Fincantieri_STX unite. Non mi meraviglierei, visto quanto scritto sopra che ci possa essere una bozza di accordo sottobanco di una fusione STX- Meyer Werft nel caso di parere negativo dell'acquisizione di STX da parte di Fincantieri dell'Antitrust. In ogni caso è forse giunto il momento che l'italia non si faccia trovare impreparata e superata negli eventi da questo tipo di iniziative ed inizi ad avere una politica di reazione alla Francia che non si limiti solo a rintuzzare e a difendersi.