News dalla categoria Movimento Roosevelt

Puzzle ItaliaIeri ho scritto un pezzo nella speranza di favorire l’emergere di una comune piattaforma comunicativa in grado di migliorare la complessiva qualità del livello dei nostri scambi e delle nostre comunicazioni (clicca per leggere). Quindi abbiamo precisato che il nostro fine è il benessere dell’Uomo, di tutti gli uomini nessuno escluso, respingendo per principio qualsiasi teoria volta ad individuare e servire un obiettivo-fine differente. Questa impostazione, apparentemente scontata, è invece gravida di conseguenze e al tempo d’oggi perfino rivoluzionaria. Tutti i più importanti “intellettuali”, sempre ospitati sui media più conosciuti, non sostengono quotidianamente la necessità di sopportare le crescenti sofferenze sociali nel nome della integrità dell’euro e/o della sicurezza dei mercati? Non siamo forse vittime più o meno consapevoli di una filosofia sostanzialmente anti-umana che nega i capisaldi della nostra civiltà? Io penso di sì. Fatta questa premessa, dobbiamo coerentemente riconoscere di essere radicalmente alternativi rispetto al sistema di potere ora dominante su scala continentale, fondato su un inaccettabile ribaltamento dei valori che finisce col porre l’uomo al servizio del mercato e non viceversa. Analizziamo adesso laicamente gli strumenti utilizzati da un manipolo di masnadieri per gettare in Europa i semi dell’oligarchia che punta alla tirannide. Gli ingenui dicono: la schiavitù di ritorno cammina sulle ali del processo di integrazione europea. E’ vero l’assunto appena dichiarato? Non è vero ma, semmai, è verosimile. Il processo di integrazione europea, finalizzato alla costruzione dell’unità politica, è in fase di evidente ripiegamento. L’Europa di oggi è soltanto l’unione valutaria di alcuni Paesi sovrani legati dal comune apprezzamento per la basi teoriche di un fondamentalismo liberista dannoso e fanatico. Di fronte alla crisi russo-ucraina, non a caso, mediano i governi di Francia e Germania, non l’evanescente Mogherini nel nome e per conto di una inesistente Unione Europea. Lo stesso dicasi per la crisi greca: è il ministro tedesco Schaeuble, spalleggiato dal silenzio pavido dei suoi omologhi, a frustare impunemente gli ellenici al riparo di una falsa retorica europeista. L’Europa federale non esiste, e non è possibile addebitare colpe a chi nella realtà non esiste. Questo equilibrio non durerà a lungo. Chiedetevi però come mai il sistema dominante abbia già deciso di uscire dal pantano favorendo ovunque  il riemergere di nazionalismi aggressivi e rivendicativi, anziché scegliere di fare un passo in avanti nella direzione della tanto sbandierata “solidarietà europea”. A tal proposito io uno spunto l’ho già offerto qualche giorno fa (clicca per leggere). Alcuni commentatori, traditi dal fuoco intransigente dell’ideologia, sembrano usare la categoria del “federalismo” per buttarci dentro in maniera manichea e indistinta tutto il variegato pensiero liberista ed individualista che, riconoscendo nello Stato un nemico, punta a far prevalere sempre e comunque l’interesse privato su quello pubblico. Io credo che, per quanto difesa con puntiglio e colti riferimenti, tale lettura sia sbagliata e smentita dai fatti. Non solo gli Stati Uniti e l’Australia sono entità federali, ma anche la Russia di Putin è uno Stato federale. C’è qualcuno sano di mente che può credere che la Russia di Putin rappresenti la plastica realizzazione dello stato minimo a trazione plutocratica immaginato da Robert Nozick? La contrapposizione fra Stato federale e ritorno alla Nazione è a ben vedere una finta dicotomia in grado di nasconderne una vera: ovvero quella che separa coloro i quali pensano di costruire una società dove il legittimo perseguimento del profitto si svolga all’interno di una cornice disegnata da un forte potere pubblico legittimato democraticamente, da quelli che al contrario credono nelle meraviglie di un mercato globale a briglia sciolte che non accetta regole e non riconosce istituzioni. Noi del Movimento Roosevelt, di sicuro, rientriamo nella prima categoria.

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