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NorimbergaCari amici del Movimento Roosevelt, ho il piacere di comunicarvi che i nazisti tecnocratici ora al potere in Europa hanno dato ufficialmente il via al “piano B”. Capovolgiamo la prospettiva. Caliamoci cioè per un attimo nei panni di Draghi, Schaeuble, Merkel e compagnia cantante. Ebbene, qual è l’obiettivo teleologico perseguito in maniera dissimulata e scientifica dai masnadieri testé citati? E’ quello di aumentare a dismisura le diseguaglianze, distruggere il ceto medio e imporre in Europa un modello di tipo cinese in grado di conciliare economia di mercato e autoritarismo politico. Quale artifizio retorico hanno fino ad oggi utilizzato i contro-iniziati di cui sopra per incoraggiare lo svuotamento della democrazia sostanziale e diffondere miseria e disperazione? Quello concernente la presunta intangibilità dell’unione monetaria, naturalmente prodromica e necessitata in previsione della futuribile costruzione degli Stati Uniti d’Europa. Abbracciando una simile premessa, quindi, dobbiamo riconoscere come il primo obiettivo inseguito dai padroni risulti essere fondamentalmente quello di riuscire ad alimentare l’equivoco il più a lungo possibile, brandendo cioè un europeismo di maniera per realizzare in realtà una occulta torsione di tipo oligarchico in grado di riportare i cittadini nella meschina condizione di meri sudditi. Come ogni pokerista sa (io, ahimè, ne so qualcosa…), il bluff funziona solo fino a quando nessuno dei giocatori trovi il coraggio di rischiare la posta pur di guardare le carte. A quel punto la recita non serve più: vince chi ha in mano il punto migliore. Applichiamo ora questo schema per analizzare la contesa tra la Grecia di Tsipras e l’Eurogruppo a trazione tedesca. Da un lato abbiamo un premier democraticamente eletto, dichiaratamente europeista e nemico delle politiche dell’austerity; dall’altro scorgiamo un gruppo di burocrati, selezionati all’interno delle Ur-Lodges più reazionarie del pianeta, che tirano la corda di continuo nella speranza che si spezzi. Contestualmente Mario Draghi, ovvero il capo dei nuovi barbari in versione tecnocratica, punta una pistola alla tempia del popolo greco al fine di sfiancarlo sotto la continua minaccia dell’interruzione della liquidità. Secondo voi, chi desidera per davvero l’estromissione della Grecia dal consesso europeo? L’accoppiata Tsipras/Varoufakis o quella composta da Draghi/Schaeuble? A me verrebbe da rispondere, in stile Quelo, “la seconda che hai detto”. E perché mai due finti campioni dell’europeismo pret a porter come Schaeuble e Draghi dovrebbero desiderare così ardentemente la rottura del “sogno europeo”? Forse perché a lor signori del “sogno europeo” non gliene è mai importato un fico secco? Non vi pare? L’élite europea si trova oggi di fronte ad un bivio: o proseguire sul percorso di integrazione politica rivedendo radicalmente le politiche economiche, o gettare nel cestino Paesi oramai spremuti come un limone e perciò inservibili. I nazisti tecnocratici, come era ovvio e scontato, hanno scelto di percorrere la seconda strada. Sul tappeto resta però un problema: come faranno i vari Merkel e Draghi ad invitare i greci ad andarsene dopo avere per anni predicato il mito della indissolubilità della zona euro? Così facendo, i nostri europeisti d’accatto finirebbero per perdere definitivamente la faccia. E allora, pur di salvare capra e cavoli, al Maestro Venerabile Mario Draghi non resta che alzare il livello dello scontro sperando in un passo falso dell’avversario. Se il governo greco decidesse per esempio di uscire unilateralmente dall’euro leverebbe tutti d’ impaccio. Perché mai pensate che Danilo Taino, menestrello di regime degno dei vari Eugenio Scalfari, Tonia Mastrobuoni, Stefano Feltri e Federico Fubini, abbia pubblicato sul Corriere della Sera di oggi una intervista al ministro Varoufakis? (clicca per leggere) Una intervista tra l’altro manipolata al fine di attribuire falsamente a Varoufakis l’idea di indire un referendum sulla permanenza o meno della Grecia nell’euro? (clicca per leggere) Forse per le stesse ragioni per le quali il famoso giornale tedesco Der Spiegel ha invitato qualche giorno fa l’Italia ad uscire dall’euro? (clicca per leggere) Le stesse che consigliano ai nostri giornalisti di punta di garantire a Matteo Salvini una continua sovraesposizione mediatica? I massoni reazionari al potere hanno deciso: sulle ceneri dell’Europa proveranno ad implementare nuovi fascismi. Uomini senza memoria sono pronti a ripercorrere temerariamente una strada già battuta nella prima metà del Novecento, quando un manipolo di apprendisti stregoni progettò in vitro la nascita del fascismo e del nazismo. Tranquilli, finirà esattamente come l’altra volta.

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