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Categoria: Comunicazioni
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Pubblicato: Lunedì, 15 Giugno 2020 16:59
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Postato da Comunicazioni Movimento Roosevelt
Magaldi: presto, Giuseppe Conte non sara' piu' un problema, per l'Italia. Corre verso la sua autodistruzione, con gli inutili Stati Generali appesi a semplici promesse dell'Ue
Il presidente del Movimento Roosevelt: l'attuale premier e' sull'orlo di una crisi di nervi, di fronte alle grandi manovre in atto in Europa e nel mondo, e sconta la mediocrita' dell'intera classe dirigente italiana. La polemica sugli ipotetici fondi ricevuti dal Venezuela? E' irrilevante, per la sorte di un M5S gia' ridotto all'ombra di se stesso. Quanto a Trump, un avvertimento: non si faccia rinchiudere nel tradizionalismo caro a monsignor Viganò
«Giuseppe Conte e i suoi consigliori si dimostrano sull'orlo di una crisi di nervi, sempre più disorientati e incapaci di comprendere quello che si sta muovendo attorno a loro: un po' come la classe dirigente aristocratica del preludio della Rivoluzione Francese». Gioele Magaldi stronca gli Stati Generali convocati dal premier: «Potrà venirne ben poco di buono, perché - in una situazione d'emergenza come questa - per essere credibile, un governo prima deve tirare fuori i soldi e solo dopo può parlare, progettando a medio e lungo termine. Qui invece ci sono pochissimi soldi e molte chiacchiere, appese peraltro a quelle che saranno decisioni europee». Spartizione clientelare in arrivo? «Dall'Europa, i fondi arriveranno troppo tardi, per molte aziende e attività produttive, che saranno ormai distrutte». Intere categorie e filiere produttive si sentono discriminate, sottolinea Magaldi: «C'è uno strabismo, un arbitrio, nel propiziare la ripresa di questa o quella attività, o nel rendere difficilissima, ostica (con norme lunari e inappropriate) la ripresa dell'attività che si svolgeva». Qualcuno approfitterà in modo speculativo di questa devastazione, per inserirsi a basso costo nel mercato italiano ridotto allo stremo? «C'è anche questo aspetto, purulento e verminoso».
Non resta che valutare le risultanze degli Stati Generali, aggiunge Magaldi: «Vedremo quali topolini avrà partorito, questa montagna (diroccata) di Giuseppe Conte». Appena gli Stati Generali saranno finiti, il Movimento Roosevelt lancerà un ultimatum che scadrà il prossimo 20 settembre. «Non si tratta di un ultimatum impositivo, prevaricatore, prepotente», precisa Magaldi: «Si tratterà semplicemente di alcune richieste: il minimo sindacale di ciò che un governo degno di questo nome dovrebbe fare, a ristoro e indennizzo dei cittadini e di tutti i lavoratori che, dopo una quarantena forzata, stentano a riprendere la via della normalità e, spesso, anche della propria sussistenza». Se poi il governo non recepirà i suggerimenti, avverte Magaldi, scenderà nelle piazze la Milizia Rooseveltiana, «che avrà il suo battesimo del fuoco il 5 ottobre». A far rumore sarà una formazione nonviolenta, ma agguerrita: «Quello della Milizia sarà un teatro in positivo, da contrapporre al teatro in negativo rappresentato da questi Stati Generali, che si annunciano inconcludenti».
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