Da 300 coperti al giorno a 10 consegne alla settimana. Ecco il ristorante di Luca, intervistato dal Movimento Roosevelt, le sue sale sono rimaste intoccate dall’8 marzo, lui pero’ cerca di andare avanti, seppur in perdita secca e senza troppe certezze sulla data esatta di apertura o su quali saranno le procedure da seguire.
“Ho 60 dipendenti - spiega al Movimento Roosevelt - nessuno di loro ha ricevuto la cassa integrazione, ma cerco di aiutarli, mentre io esito a prendere i 25mila euro promessi dal Decreto Liquidita del governo: temo solo di indebitarmi ulteriormente.”
I dubbi riguardano anche le regole da seguire, adesso e alla riapertura: “Un giorno passa un controllo e dice una cosa, il giorno dopo passano altri e dicono l’opposto. Nel frattempo io devo fare attenzione a non essere in ritardo nemmeno con le bollette, o rischio che mi stacchino l’elettricità!”
Sono questi gli imprenditori che rappresentano bar, ristoranti, pub… tutti quei luoghi per permettere all’essere umano di coltivare le cose davvero fondamentali per un’esistenza felice: le relazioni, i sentimenti e il piacere della convivenza.
E se chiedessimo al governo Conte di far ripartire questo settore azzerando almeno per un po’ i costi del personale?
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VIDEO https://www.youtube.com/watch?v=dH4Npt5jb5k
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