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Categoria: Presidenza
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Pubblicato: Mercoledì, 21 Novembre 2018 04:58
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Postato da Ufficio di Presidenza MR
DALLA CRITICA DEL PRESENTE ALLA COSTRUZIONE DEL FUTURO.
LA PROPOSTA DEL MR PER L'AFFERMAZIONE DI UN NUOVO PARADIGMA
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NOTA BENE: In preparazione dell’
Assemblea Generale MR del 24-25 novembre 2018, vengono proposte due Bozze/Ipotesi - parzialmente distinte, anche se riconciliabili in una ulteriore sintesi - di “
Documento di indirizzo politico MR per il 2019”, da offrire alla discussione e alla valutazione dei soci rooseveltiani riuniti in Assemblea Generale il prossimo fine settimana e poi ad un ulteriore lavorio preparatorio di Segreteria Generale e Presidenza MR, in vista di una definitiva stesura unitaria da approvare in una successiva Assemblea Generale rooseveltiana che avrà svolgimento a marzo 2019. Quella che segue è una prima Bozza/Ipotesi, aggiornata al 16 novembre 2018, frutto del lavoro collegiale di alcuni dirigenti MR]
PREMESSA
Siamo ad una svolta epocale. Il modello di sviluppo capitalista, nell'attuale versione neoliberista, basato sulla supremazia del mercato, sull'energia fossile e sulla finanza speculativa, è entrato in crisi. Non si tratta di una crisi passeggera o contingente, ma di una crisi strutturale e probabilmente definitiva.
La logica del profitto estremo ha portato benefici a pochi grandi gruppi finanziari e a poche grandi multinazionali fossili, manifatturiere, chimiche, siderurgiche, a detrimento della quasi totalità del resto dell’umanità, ma così facendo ha praticamente distrutto il presupposto del mercato capitalista, ossia il potere d’acquisto di larghe masse di consumatori salariati accomodati ai margini dei processi produttivi e remunerati con le briciole dei proventi stratosferici del mercato globale.
Questo modello comincia ad entrare in crisi già negli anni Ottanta, con il prevalere dell'ultraliberismo ideologico guidato da Reagan e Thatcher. Il capitalismo poteva anche scegliere una via più umana (ad esempio quella indicata da Adriano Olivetti che diceva che “la fabbrica non può guardare solo all’indice dei profitti, ma deve distribuire ricchezza, cultura, servizi, democrazia”) basata sulla valorizzazione del fattore umano rispetto alla remunerazione esclusiva del capitale finanziario. Il “capitalismo dal volto umano” di John Maynard Keynes vedeva come fine dell'economia non la stabilità monetaria e la concentrazione della ricchezza in poche mani, ma la piena occupazione e la dignità umana.
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