News dalla categoria Politica/attualità

Nel titolo di questo intervento sono presenti alcuni accenni che saranno riproposti, in modo distinto e più arioso, con successivi contributi comunicativi.

A Roma, le primarie parrocchiali e di bandiera del M5S (Movimento 5 Stelle) sono state vinte da Virginia Raggi.

Come sottolineato l’altro ieri in

“Solidarietà del Movimento Roosevelt a Nino Galloni e a suo padre Giovanni Galloni per la brutale aggressione subita dal secondo domenica 28 febbraio 2016. E interessanti aggiornamenti sul progetto NINO GALLONI SINDACO DI ROMA”, articolo pubblicato il 3 marzo 2016 sul sito MR (clicca per leggere):



“Intanto, possiamo dire di essere molto soddisfatti (al netto di alcune castronerie programmatiche che, per inesperienza e superficialità scusabili, costei ha sin qui esternato) che alle primarie ‘parrocchiali’ del M5S si sia imposta VIRGINIA RAGGI.
Infatti, come spiegheremo con interventi ad hoc, la Raggi fa parte di quel gruppo di dirigenti del M5S che- a differenza di Roberta Lombardi, di Marcello De Vito e pochi altri- , in caso di placet in extremis da parte di Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo, vedrebbe molto bene la formazione di un’ampia Coalizione progressista per Roma, a sostegno di NINO GALLONI SINDACO (e in quel caso Virginia Raggi potrebbe fare il Vicesindaco o l’Assessore). Una Coalizione di cui il M5S potrebbe essere importante architrave, insieme al Movimento Roosevelt e ad altre forze sane e lungimiranti della Capitale.”


Confermiamo ogni parola.

A Roma, si sono fronteggiate due scuole di pensiero interne al M5S.

La scuola di pensiero (minoritaria) di chi, come Roberta Lombardi e Marcello De Vito, non riesce a scrollarsi di dosso il dogma (perdente e suicida) dell’autoreferenzialità del M5S (nella Capitale e altrove) e quella (maggioritaria) di chi, come i consiglieri comunali pentastellati uscenti Virgina Raggi, Enrico Stefàno e Daniele Frongia e la gran parte dei consiglieri uscenti dei vari Municipi romani, vedrebbe di buon occhio la formazione di una larga Coalizione democratico-progressista per un New Deal di Roma, con NINO GALLONI CANDIDATO SINDACO, di cui il M5S potrebbe essere parte eminente, ma non unica e autoreferenziale.

Secondo questa seconda ipotesi di pensiero, a patto che giunga un placet, una accettazione (anche in extremis), da parte di Gianroberto e Davide Casaleggio e da parte di Beppe Grillo, Virginia Raggi sarebbe disposta anche a ritirare la propria candidatura nel bel mezzo della corsa a Sindaco e ad accettare di lavorare- insieme alla maggioranza degli altri pentastellati capitolini- con GALLONI, con i rooseveltiani romani e con altri soggetti sani della società civile e politica locale per vincere davvero la corsa al Campidoglio e insediare davvero una Giunta con assessori del M5S. Assessori finalmente in cerca non di una poltrona per farsi i casi propri, ma dell’opportunità di governare bene una grande e importante città, Roma, che ha problemi atavici irrisolti di lungo periodo e però è anche stata deturpata dalle ultime, pessime Giunte di centro-destra (Alemanno) e centro-sinistra (Marino).

Peraltro, domani, domenica 6 marzo, si svolgeranno anche le primarie del Centrosinistra per Roma.

Primarie in cui, naturalmente, sono destinati a giocare un ruolo importante i tre candidati di area PD, e cioè Roberto Giachetti, Roberto Morassut e Stefano Pedica.

Ebbene, l’opinione pubblica in generale e quella pentastellata in particolare deve sapere che, nel caso in cui si concretizzasse effettivamente una ufficiale candidatura di Nino Galloni quale Sindaco di Roma sostenuto anche dal M5S, segmenti significativi dell’elettorato centro-sinistrorso e piddino, i quali non voterebbero mai Virginia Raggi in quanto candidato settario e parrocchiale M5S, sarebbero invece disposti a votare un ticket Galloni Sindaco-Raggi Vicesindaco, perché riterrebbero la presenza del Movimento Roosevelt in una Coalizione democratico-progressista per un New Deal di Roma prezioso elemento di garanzia di una significativa maturazione democratica e ideologico-programmatica del M5S.

Del resto, lo stesso discorso vale per i segmenti più laici, progressisti, liberali e democratici del cosiddetto e sedicente Centrodestra capitolino: costoro non voteranno mai Virginia Raggi e il M5S che dovessero presentarsi in perfetta solitudine, ma voterebbero senz’altro un M5S alleato del Movimento Roosevelt in sostegno a NINO GALLONI SINDACO PER UN NEW DEAL DI ROMA CAPITALE.

Tutto ciò, naturalmente, ha senso se il M5S vuole davvero vincere a Roma…Perché, se invece vuole perdere, lasciando con un pugno di mosche in mano tutti quegli elettori romani che andranno a votare pentastellato sperando di imprimere una svolta al governo della Capitale, allora va benissimo che Virginia Raggi continui la sua corsa solitaria, perseverando nel dire cose anche molto discutibili…

Spiegheremo a breve quali siano queste cose, questi intendimenti programmatici alquanto discutibili, anche mettendoli a confronto con le idee chiarissime e potenti di Nino Galloni e del metapartitico Movimento Roosevelt per un governo lungimirante della Capitale d’Italia.

Ma quando parliamo di dichiarazioni discutibili e che lasciano perplessi, ci riferiamo anche a quanto riportato ad esempio in

“Il Movimento 5 Stelle non vuole vincere a Roma”, articolo pubblicato il 26 febbraio 2016 su Internazionale (clicca per leggere).

Come che sia, noi del MR siamo convinti che occorra un drastico cambio di paradigma generale, in seno a tutti i partiti e movimenti che compongono l’attuale arco istituzionale italiano: dal M5S alla Lega, dal PD a Forza Italia, da Sinistra italiana ad altre realtà minori, occorre ripensare fondamenti e obiettivi delle dialettiche teoriche e pratiche che contraddistinguono lo scenario attuale.

Non farlo, significherebbe condannare per decenni l’Italia e l’Europa a un gravissimo declino sociale ed economico.

In tutto ciò, è necessario che anche il M5S si prenda nuove responsabilità, affrancandosi da una certa immaturità metodologica e dall’idiotismo autoreferenziale e settario che sin qui ne ha reso sterile l’azione, pur benemerita nelle intenzioni.

Ecco perché, a brevissimo, il nostro Presidente Gioele Magaldi- mentre nel frattempo continuano le trattative riservate con chi di dovere- metterà nero su bianco alcune interessanti e sapide “Lettere aperte” all’indirizzo sia di Casaleggio padre e figlio che dello stesso Beppe Grillo…

D’altra parte, altri importanti players (di ambienti distinti e apparentemente lontani l’uno dall’altro) della società romana si stanno facendo avanti per sostenere –con o senza il supporto del M5S- la candidatura di NINO GALLONI SINDACO DI ROMA…

Ci sarà da divertirsi.

UFFICIO DI PRESIDENZA DEL MOVIMENTO ROOSEVELT (www.movimentoroosevelt.com)

(Articolo del 5 marzo 2016)

Commenti   

0 # Augurimauro pini 2016-03-06 21:28
Egregi signori, quanto esposto nel vostro post sarebbe certo auspicabile e meraviglioso. Se non erro Casaleggio mesi fa, proprio in riferimento alle elezioni amministrative, non escludeva affatto una apertura alla societa civile per concorrere al governo delle citta coinvolte. Anche la elezione della Raggi sembra che sia piaciuta al guru, se non altro perche ha battuto De Vito che è il canditato perdente delle scorse amministrative. Ciononostante se la Raggi facesse un "passo di lato" , cio significherebbe anche mettere in crisi il sistema delle "comunarie" e di tutte le votazioni on line del MoVimento, un giocattolo cui Grillo e Casaleggio hanno investito molto finanziariamente e propagandisticamente. Per quanto riguarda l'articolo su Internazionale citato, evidentemente il giornalista non sa come funziona a Roma la canditatura a sindaco nel concreto, ossia la frase “Il consenso elettorale non ci interessa” sta ad indicare il non andare a bussare alle porte delle varie lobby locali(palazzinari, commercianti, municipalizzate, vigili urbani ecc), promettendo cose e agevolazioni in cambio di "consenso" che è cosa ben diversa dal cercare consenso con un proprio programma e una propria visone dei problemi. Del resto anche il prof Galloni non sarebbe immune dallo scontrarsi contro un muro (delle lobby locali) per via del suo ipotetico programma per Roma, o vogliamo ricordare la telefonata di Khol ? Vi auguro di riuscire nel vostro intento, con o senza M5S, di candidare Galloni a sindaco di Roma anche se, come iscritto al M5S, dispiacerebbe se il MoVimento sbattesse la porta in faccia ad una simile occasione di crescita.
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0 # Sig.Gaetano 2016-03-06 23:31
Se dovesse verificarsi una tale situazione sono sicuro che il M5S perderebbe almeno il 50% dei suoi consensi.
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0 # RE: Virginia Raggi e il M5S, Grillo e Casaleggio, il PD, il MR e Nino Galloni, le Elezioni comunali a Roma e la necessità di un cambio di paradigma nella politica italiana attualePatrizio 2016-03-11 14:32
Per il M5S, sostenere la candidatura N. Galloni, sarebbe anche una maniera nuova di presentarsi agli elettori. Verrebbe meno l'accusa di movimento che non accetta accordi e coalizioni e dimostrerebbe che gli accordi si possono fare solo con interlocutori seri e non compromessi con la malagestione attuale. Questo accordo politico su un programma di governo, presenterebbe il M5S come forza matura che trova interlocutori credibili e seri, per governare bene e nell'interesse generale.
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