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Caro Segretario Generale MR dimissionario e caro Francesco, con riferimento alla tua

“Rassegno irrevocabili dimissioni dalla carica di Segretario Generale, conservando la qualità di semplice iscritto”, pezzo pubblicato il 3 luglio 2015 sul sito MR (clicca per leggere),

posso constatare tra le varie cose che, se non altro, hai avuto un minimo di pudore e senso del ridicolo e del grottesco, dimettendoti dalla carica straordinariamente apicale di Segretario Generale di un Movimento che ti aveva dato ampia fiducia solo tre mesi fa, poco prima di assumere la carica e ottenere la poltrona di Assessore al Comune di Gioia Tauro (carica e poltrona che riceverai nella stessa giornata di oggi, mi pare di aver capito).

In ciò, quantomeno, deve averti giovato la lettura di

“Lettera Aperta n.1 del Presidente MR Gioele Magaldi al Sindaco rooseveltiano Giuseppe Pedà”, pezzo pubblicato il 2 luglio sul sito MR (clicca per leggere),

contributo postato alle 23:50 di ieri sera, nell’ambito del quale veniva scritto, tra le altre cose:

“come Presidente MR sono costretto a ricordare a te e a Francesco quanto sia inopportuno che il Segretario Generale del Movimento Roosevelt sieda come assessore o vicesindaco in una Giunta di una cittadina amministrata da un sindaco rooseveltiano, il quale dovrebbe semmai essere guidato dal suo Segretario Generale, e non averlo come gerarchicamente e funzionalmente subalterno all’interno della sua Giunta. Semmai, caro Peppe, Francesco Toscano potrà entrare nella tua Giunta un minuto dopo essersi dimesso da Segretario Generale MR e trovandosi perciò nello status di semplice socio fondatore, oppure di coordinatore gioiese del MR, o magari di Consigliere di Presidenza MR (incarico apicale ma più soft di quello di Capo dell’Esecutivo rooseveltiano, meno gravato da responsabilità amministrativo-organizzative e forse più congeniale a un talento politico-oratorio alquanto anarcoide e disordinato, benché ricchissimo di spessore, come quello di Francesco Toscano). Proprio in questi giorni, con il mio parere preventivo favorevole, un altro Consigliere di Presidenza MR, Francesco Alessandria, ha assunto il delicato incarico di Assessore al Comune di Vibo Valentia (più grande di quello di Gioia) con delega ai Lavori pubblici, Servizi tecnici, Impianti, Finanza di progetto, Protezione civile”

D’altronde, con riferimento a quanto scritto nella tua (invero pessima, mistificatoria, auto-assolutoria, auto-deresponsabilizzante e densa di ipocrisia ributtante):

“Rassegno irrevocabili dimissioni dalla carica di Segretario Generale, conservando la qualità di semplice iscritto”, pezzo pubblicato il 3 luglio 2015 sul sito MR (clicca per leggere),

devo osservare quanto segue:

1)     Quando scrivi:

“Un movimento politico, per quanto meta-partitico, può crescere solo se sorretto da un clima di armonia e condivisione. Sono certo che la scelta di un nuovo Segretario, portatore di una  weltanschauung più aderente rispetto alla aspettative del Presidente Gioele Magaldi, consentirà al Movimento di ritrovare nuovo slancio in vista dei prossimi importanti traguardi”,

mi costringi a farti notare che il nuovo Segretario Generale, per dare nuovo slancio al Movimento Roosevelt in vista dei prossimi importanti traguardi, non dovrà avere una Weltanschauung più aderente rispetto alle aspettative del Presidente Gioele Magaldi. Il nuovo Segretario Generale dovrà semplicemente mettersi al lavoro e assolvere con onore, abnegazione, impegno e lealtà al suo incarico, invece di strumentalizzare la sua carica e la fiducia di una intera comunità politica per ottenere piccoli e miserabili appannaggi poltronieri paesani, come hai fatto tu, sfidando il comune senso del ridicolo e del grottesco. Il nuovo Segretario Generale dovrà attivarsi sulle mille cose che la tua egoica, latitante, sciatta, pigra, deresponsabilizzata e dissennata gestione ha lasciato in carico all’intero Movimento, orbato per mesi di un Esecutivo non dico a trazione accelerata, ma almeno minimamente operante, anche a velocità ridottissima. Il nuovo Segretario Generale dovrà essere portatore di una visione onesta, schietta e leale della teoria, della prassi e della comunicazione politica: tutto il contrario di quello che ti sei dimostrato tu, infido e sleale in tutti i passaggi piccoli e grandi della tua non-gestione, tutta protesa solo ad assicurarti un minimo di visibilità per andare a curare i tuoi affari (e non certo quelli della cittadinanza gioiese e/o della comunità rooseveltiana) dentro l’amministrazione di Gioia Tauro e a margine di essa.

2)     Quando scrivi:

“Non condivido affatto, inoltre, la scelta di tacitare ed impedire un utile confronto nel merito al fine di migliorare uno Statuto reputato da più parti lacunoso ed irricevibile, ciononostante il pubblico e solenne impegno preso in senso contrario, alla presenza di tutti i soci fondatori, nel corso della prima assemblea svoltasi a Perugia il 21 marzo scorso”

dimostri ancora una volta la tua ambiguità, la tua ipocrisia, la tua doppiezza, la tua propensione alla menzogna e alla mistificazione e la tua slealtà. Se lo Statuto è lacunoso e irricevibile, perché mai, pur avendo avuto mesi di colloquio intenso e giornaliero con il sottoscritto (ben prima del marzo 2015) che l’aveva redatto (con il concorso di importanti costituzionalisti e non al lume delle fisime squinternate dei tuoi amici Emanuele Massetti, Stefano Falcinelli & Company), non hai manifestato a suo tempo, oralmente o ancor meglio per iscritto, tutte le “migliorie” che avresti voluto introdurvi? Non soltanto lo Statuto non è irricevibile e lacunoso, non soltanto è scientemente voluta (come spiegheremo meglio a breve) la commistione di alcuni principi regolativi di fondo e alcune istanze programmatiche al suo interno (si tratta di una innovazione “progressista” rispetto agli statuti “tradizionali”, oppure un Movimento progressista deve per forza avere uno Statuto conformista e tradizionalista soltanto perché alcune persone hanno poca dimestichezza con la creatività e lo spirito innovativo, anche nella confezione di carte statutarie?), ma è proprio sulla base del mix di principi e ideali regolativi di fondo e suggestioni programmatiche (appena abbozzate e sempre modificabili in sede di elaborazione politico-programmatica vera e propria da parte degli Organi esecutivi e legislativi MR) che prima centinaia di soci fondatori e ora altri numerosi soci ordinari hanno scelto di aderire al progetto epocale del Movimento Roosevelt. Nessuno, d’altronde- e anche in questo sei vergognosamente menzognero- ha mai tacitato e impedito un utile confronto sul merito e sul metodo di eventuali modifiche statutarie, la cui attuazione è regolata in modo limpido da alcuni articoli dello stesso Statuto vigente. Al contrario, hai chiesto e ottenuto da me una convocazione dell’Assemblea Generale MR a Gioia Tauro per il 29 maggio 2015, nel corso della quale, omettendo di relazionare in alcun modo sull’attività organizzativa, programmatica e in genere esecutiva della Segreteria Generale (infatti non avevi nulla da poter dire…salvo che stavi lavorando da mesi unicamente per ottenere un posto di assessore al Comune di Gioia Tauro, strumentalizzando all’uopo il Movimento Roosevelt), tu e i tuoi sicofanti della commissione presieduta da Massetti avete monopolizzato la scena, parlando esclusivamente di revisione radicale dello Statuto e proponendo in sostanza di sostituire il testo vigente e approvato solo tre mesi fa con quello riscritto ad uso e consumo delle tue fisime monarchiche (eliminando il potere di controllo e garanzia del Presidente e facendo del Segretario Generale il despota assoluto del MR, magari per piegarlo sempre a usi personalistici) e delle piccole ambizioni meschine di alcuni (non tutti) autonominatisi Soloni della commissione statutaria. Dunque, un’intera Assemblea Generale (da me convocata, in omaggio alla tua richiesta e anche a quella dei membri della commissione statutaria) è stata dedicata al problema (né urgente né prioritario) della revisione dello Statuto, e tu mi accusi di aver cercato di tacitare ed impedire un utile confronto nel merito? Raccontala giusta e raccontala tutta, caro Francesco Toscano neo-assessore del Comune di Gioia Tauro. Racconta che quando alcuni giorni fa, con il consueto stile aggressivo ed arrogante, i dimissionari membri della commissione statutaria pretendevano una pubblicazione immediata, sul sito MR, di alcuni documenti da loro prodotti, il supervisore informatico del sito MR, Krum De Nicola, a te che chiedevi spiegazione sul fatto che tali documenti non erano stati immediatamente pubblicati, spiegava che avresti potuto dare tu stesso l’ordine di pubblicarli subito con il tuo account. E ti spiegava che io mi ero semplicemente riservato il diritto-dovere, per correttezza informativa, di far realizzare ad una delle redazioni un Servizio speciale sul tema revisione dello Statuto e dimissioni della commissione statutaria. Perché tu non ti sei preso la responsabilità di disporre direttamente dal tuo account, con l’ausilio di Krum, la pubblicazione immediata di quella lettera di dimissioni e dei documenti allegati? Perché tu/voi, in realtà, avevate fretta di utilizzare strumentalmente queste dimissioni dei membri della commissione come un corpo contundente distruttivo e manipolatorio contro il sottoscritto e contro la coesione, l’immagine esterna e l’armonia interna del Movimento Roosevelt. Ecco perché, a seguire, avete inondato (intrusivamente e abusivamente) le mails dei soci rooseveltiani con vostre comunicazioni diffamatorie, menzognere e pretestuose. Ma su tutta questa vicenda della commissione statutaria e del modo in cui tu, Francesco, l’hai subdolamente strumentalizzata contro il sottoscritto (sappi anche che almeno uno dei dimissionari si lamenta in giro platealmente della tua palese strumentalizzazione…da te conclusa lasciando comunque soli i commissari, una volta che erano serviti ai tuoi scopi…), si darà ampia dimostrazione inoppugnabile nel testo Parte 2…, di imminente pubblicazione, che completa e rende pienamente intelligibile quanto affermato in

Parte 1 sulla vergognosa e diffamatoria Relazione del presidente commissione statutaria Emanuele Massetti e un utile memento a tutti i rooseveltiani: la priorità del MR è l’ elaborazione di chiare linee programmatiche, la strutturazione territoriale, la realizzazione di eventi politici di portata nazionale e internazionale e di interesse collettivo, non la revisione dello Statuto, dopo averlo approvato quasi all’unanimità nemmeno tre mesi orsono, articolo pubblicato il 23 giugno 2015 sul sito MR (clicca per leggere),

 

3)     Quando scrivi:

“Sono legato a Gioele Magaldi da profondi e non retorici sentimenti di amicizia che non possono essere cancellati da qualche articolo stonato. In questi ultimi anni, trascorsi confrontandomi pressoché quotidianamente con Gioele, ho interiorizzato una precisa e forte narrazione delle dinamiche del potere. Penso che Gioele Magaldi sia un formidabile ideologo ed uno straordinario interprete delle regole che dominano il mondo attuale e contemporaneo; allo stesso modo non sono però convinto che tali inestimabili talenti possano trasformarsi in automatico nella capacità di esercitare una leadership politica in senso stretto. La gestione pratica delle prime e scontate conflittualità interne al Movimento non ha fatto altro che rafforzare il mio già solido convincimento. La criminalizzazione di un dissenso pacato, peraltro enfatizzata in maniera alquanto singolare, non aiuta la crescita del Movimento stesso”,

mi permetto di osservare che hai un bel concetto dei sentimenti e dell’amicizia, visto il modo in cui hai disonorato la nostra. Fai bene a riconoscere le mie qualità di ideologo e autorevole interprete storiografico, politologico e sociologico delle dinamiche del mondo contemporaneo. Fai bene, perché senza la mia lezione pluriennale a tuo beneficio, oggi, invece di essere nella condizione di turlupinare il popolo gioiese con la prospettiva di un New Deal rooseveltiano che sai bene- nelle condizioni date e senza interventi eccezionali che esulano dalle possibilità tue e di Peppe Pedà- di non poter realizzare, staresti ancora a portare le borse di qualche notabile dell’UDC o di Forza Italia. E staresti a cianciare senza costrutto nell’alveo di quelle fumose ideologie e prassi politiche post-democristiane nelle quali sei stato svezzato e allevato. Parimenti, senza il supporto ideologico, organizzativo (con la costruzione, a monte della Coalizione Roosevelt per Gioia Tauro, del Movimento Roosevelt istituito a Perugia il 21 marzo 2015) e politico del sottoscritto, né tu né Peppe Pedà avreste mai conquistato l’amministrazione comunale. Ricordo infatti all’uno e all’altro, che tu sei reduce da mille campagne elettorali gioiesi del passato che non ti hanno mai visto protagonista vincente, né prima, né durante o dopo il loro svolgimento. E che Peppe Pedà è appena reduce dalla mancata/fallita elezione come consigliere regionale calabrese. Sei un bel tipo, Francesco. Contesti a me la capacità di esercitare una leadership politica in senso stretto, eppure tu hai vinto (per interposta persona) a Gioia Tauro solo dopo che nella tua vita e a Gioia Tauro stessa è comparso il sottoscritto Gioele Magaldi, con il suo carisma e la sua leadership, fornendoti gli strumenti minimi per approcciare in modo fruttuoso quelle attività politiche che ti hanno visto perdente e frustrato per anni e anni. Vinci per la prima volta, e subito dopo mordi la mano che ti ha dato il nutrimento non solo ideologico, ma anche pratico-operativo per vincere? Anche in questo sei un povero dilettante. Hai morso la mano troppo presto, e a breve constaterai per intero di trovarti con un pugno di mosche nella scarsella e senza gli strumenti politici “in senso stretto, non filosofico-ideologico” per affrontare in modo dignitoso gli impegni titanici che tu e Peppe vi siete assunti. Tu contesti a me la capacità di esercitare la leadership politica in senso stretto? E tu come l’hai esercitata, prima come Presidente dell’Associazione “New Deal per la Calabria” (vogliamo raccontare a tutti quell’esperienza disastrosa, o preferiamo stendere un velo pietoso?) e quindi come Segretario Generale del Movimento Roosevelt? In modo a dir poco dissennato e funesto. Al netto dei tuoi innegabili talenti potenziali e della tua intelligenza ricettiva molto pronunciata (che ti ho sempre riconosciuto e che sempre ti riconoscerò), dall’epoca in cui eri un “Peppe Boy” (un altro Peppe, non Pedà, bensi Peppe Scopelliti) a quella in cui reggevi lo strascico di Bruno Tabacci, dall’incarico di consulente/dirigente alla Presidenza della Provincia di Reggio Calabria (in scadenza imminente), sino a quello di assessore al Comune di Gioia Tauro, l’unica arte politica in cui ti sei dimostrato maestro è stata quella di passare dal portare la borsa di uno a portare quella di un altro, di passare da una poltrona all’altra…E se c’è uno che non sopporta e criminalizza il dissenso, quello non sono io, ma sei proprio tu. Ti ricordi quante volte ti ho detto che somigliavi al dittatore africano Jean Bédel-Bokassa nella gestione autocratica, non dialogica, dispotica, respingente e inconcludente dell’Associazione “New Deal per la Calabria”?

4)     Quando scrivi:

“Questo tipo di approccio comunicativo, per essere accolto, presuppone l’accettazione di canoni, regole, metodi e schemi tipici a mio avviso di società più “spirituali” che “politiche”. In questa ottica, anche i recenti aspri articoli contenenti “diffide” e “pubblici ammonimenti”, rivolti sia all’indirizzo del Segretario Generale che di altri soci (specie di quelli facenti parte della ex Commissione Statutaria, ai quali desidero rivolgere il mio pubblico apprezzamento per il lavoro svolto con autonomia e competenza) trovano una ratio che effettivamente non può essere colta da tutti con facilità. Sono certo ad esempio del fatto che i ripetuti improperi riservatimi da Gioele Magaldi non siano frutto di una intenzionalità malefica, espressione cioè di un desiderio sadico e malsano fine a se stesso. Al contrario, penso che l’elemento intimo che muove gli articoli vergati da Magaldi sia in realtà il risultato di un processo psicologico interno finalizzato alla ricerca di un obiettivo avvertito sinceramente come “nobile” e “giusto”. Ritengo che Magaldi tenda cioè inerzialmente a calarsi nei panni del Maestro che, alle volte, per “meglio lavorare la pietra dell’interlocutore”, si trova suo malgrado costretto a colpirlo al fine di “scuoterlo per farlo rinascere migliore e purificato”. Lo studio – da profano- di questo tipo di approccio mi ha certamente arricchito. E di questo non posso che ringraziare Gioele. Penso però che tale forma mentis, calata all’interno di un contesto prettamente politico, non solo non funzioni affatto, ma faciliti il progressivo cristallizzarsi di un modello organizzativo che difficilmente potrà mai dare vita ad un “fenomeno di massa”,

sono costretto a farti osservare che, da mesi, privatamente e in camera caritatis, ti ho rivolto non già improperi o severi ammonimenti, bensì dolcissime e amichevoli esortazioni. Dal 22 marzo 2015 (il giorno dopo che eri stato eletto Segretario Generale con il mio plateale appoggio), ho iniziato a chiederti con estremo garbo e cortesia di designare i membri del tuo Esecutivo/Segreteria Generale, pregandoti di far presto e offrendoti la disponibilità incondizionata a ratificare al buio- fidandomi in tutto e per tutto di te- qualunque nome e incarico tu avessi voluto proporre. Nonostante ti abbia pregato con delicatezza per settimane, tu hai provveduto a fare le prime nomine solo un mese (sic!) dopo la tua elezione: il 20 aprile 2015, per la precisione. E dopo aver designato i responsabili dei vari Dipartimenti, li hai messi in naftalina, disinteressato a coordinarli, a dare loro input e istruzioni, a condividere con loro un processo di seppur minimo governo esecutivo del Movimento Roosevelt. Ogni giorno, dal 21 aprile sino al 19 giugno 2015, ho cercato di risolvere pacatamente e riservatamente il problema della tua macroscopica latitanza come Segretario Generale. Poi, a seguito delle tue ignobili macchinazioni ordite strumentalizzando la commissione statutaria, a seguito del tuo reiterato disinteresse per la gestione del Movimento, a seguito della conclusione della campagna elettorale per Gioia Tauro (l’unica cosa che ti sia interessata in questi mesi, e non in favore del popolo gioiese o della comunità rooseveltiana, ma solo per conquistare una miserabile poltrona di assessore), a seguito della constatata inutilità delle mie pacate e affettuose esortazioni private, ho sentito il dovere di rivolgermi pubblicamente a te, dinanzi alla pubblica opinione di rooseveltiani e non, esercitando con onore il mio ruolo istituzionale di Presidente del Movimento Roosevelt. Solo allora ti ho rivolto ammonimenti e diffide, ormai divenute inevitabili e necessarie, visto il modo disastroso con il quale stavi allegramente vanificando- per la tua indolenza, la tua incapacità di gestire organizzativamente qualcosa di più complesso di un circolo del dopolavoro ferroviario, il tuo egoismo e la cura esclusiva dei tuoi affari privati gioiesi- tutto il lavoro di costruzione del Movimento Roosevelt che il sottoscritto e molti altri si sono addossati sulle spalle- da marzo ad oggi e anche prima- mentre tu giocavi a fare il capopopolo da quattro soldi ai comizi dietro casa tua. Perciò, non ti improvvisare psicologo della domenica e non autorizzato interprete della mia presunta mentalità iniziatico-massonica presuntivamente calata in un contesto politico “profano”. Quando hai chiesto e ottenuto il privilegio di conoscermi e frequentarmi, diversi anni fa, reduce com’eri dalla frequentazione di ferrivecchi politici bigotti e fintamente indirizzati in senso religioso-spirituale tradizionalista, non avevi ancora nemmeno una idea chiara di cosa volesse dire fare politica in senso laico e rigorosamente aconfessionale e indipendente da qualsivoglia istanza iniziatica o sapienziale. Sono stato io a spiegare a te e ad altri, con rigore metodologico e contenutistico, che la politica democratico-liberale e laica si deve praticare prescindendo dalle proprie, private, convinzioni e appartenenze religiose o misteriosofiche, filosofiche e spirituali. Quel ruolo di “Maestro” che tu giustamente mi attribuisci se riferito a un contesto massonico o iniziatico, non ho mai inteso né intendo applicarlo in un ambito politico come quello del Movimento Roosevelt, che sarà mia cura preservare da ogni ingerenza sia confessionale che massonica o paramassonica in senso stretto. Quello che ho fatto con te e con altri- che meritavano e meritano tutti interi i miei ammonimenti e le mie diffide- è semplicemente esercitare i miei doveri di Presidente MR, il quale, come recita lo Statuto vigente, è “il massimo organo di garanzia del corretto perseguimento interno ed esterno degli scopi associativi del MR”. Quanto ai “modelli organizzativi che difficilmente potranno dare mai vita a un fenomeno di massa”, da te riferiti polemicamente al modello organizzativo che animerebbe il MR se troppo influenzato dalle mie presunte istanze iniziatiche intrusive (e ho già spiegato che tale influenza è solo un parto della tua retorica mistificatoria), sapresti dirci di quale modello organizzativo saresti campione o almeno semplice assertore tu? Del modello organizzativo con cui hai ridotto alla disgregazione l’Associazione “New Deal per la Calabria” di cui sei stato effimero e inconcludente presidente, oppure di quello (inesistente) con cu avresti condotto a rovina anche il Movimento Roosevelt di cui avevi avuto l’onore immeritato di essere eletto Segretario Generale? Tu curati pure della tua poltrona di assessore, che a far diventare il Movimento Roosevelt “fenomeno di massa” si dedicheranno persone più laboriose, leali, oneste intellettualmente e capaci di te.

5)     Quando scrivi:

“Non reputo poi sano neppure il tipo di interrelazione che si pretende di instaurare tra un Ufficio di Presidenza vissuto di fatto come centro di elaborazione suprema, ideale e concettuale, e una Segreteria Generale chiamata a svolgere prontamente il ruolo di braccio operativo al servizio delle idee partorite dall’Ufficio principale”

menti sapendo di mentire. Lo Statuto vigente MR non prevede nulla di tutto questo. Al contrario, dovrebbe essere proprio una Segreteria Generale (meno pelandrona e latitante di quella da te non gestita) correttamente funzionante a elaborare linee programmatiche, strategie organizzative, eventi significativi e quant’altro; all’Ufficio di Presidenza essendo assegnato solo il ruolo di supervisione e supporto delle iniziative teoriche e operative partorite originariamente dalla Segreteria Generale.

6)     Quando scrivi:

“E’ normale, ad esempio, invitare con piglio decisionista la Segreteria Generale ad attivarsi al fine di realizzare in automatico un evento pensato da un non socio che, per prima cosa, si premura di chiamare i vertici del Movimento stesso per chiedere con forza che non venga associato il suo nome al nostro? Non sarebbe stato più giusto e politicamente prudente accertarsi prima dell’effettivo stato dell’arte, e solo poi semmai veicolare un pubblico appello al riguardo? Io credo di sì.”,

come al solito mistifichi il reale svolgimento dei fatti. L’evento pensato dall’ex socio rooseveltiano Sergio Di Cori Modigliani (riavvicinatoci al MR grazie a me, a Sergio Magaldi e a Mario Savonardo, poi di nuovo allontanatosi a causa tua, ora magari in procinto di riavvicinarsi grazie alle tue dimissioni) e poi rielaborato in chiave più politica e solenne dal sottoscritto Gioele Magaldi, secondo quanto te ne ho scritto pubblicamente in

 

Lettera Aperta di Gioele Magaldi al Segretario Generale MR, Francesco Maria Toscano, e al Sindaco rooseveltiano Giuseppe Pedà, in vista del possibile grande evento del 4 o del 14 luglio 2015, articolo pubblicato il 26 giugno 2015 sul sito MR (clicca per leggere),

non soltanto avrebbe dovuto essere partorito dalla tua stessa mente di Segretario Generale MR (cioè avresti avuto il diritto-dovere di proporre un qualche evento concreto a sostegno del popolo greco), prima che se ne occupassero Sergio Di Cori Modigliani e il sottoscritto ma, una volta proposte almeno due varianti di questo evento in

Sabato 4 luglio 2015: un formidabile evento politico a Roma che sarà un’occasione per la Segreteria Generale del Movimento Roosevelt di interpretare un ruolo nazionale e internazionale e non solo localistico, articolo pubblicato il 20 giugno 2015 sul sito MR (clicca per leggere)

Editoriale di Sergio Di Cori Modigliani del 22 giugno 2014, articolo pubblicato sul sito MR (clicca per leggere)

“L’Ufficio di Presidenza MR, in attesa di prospettare in termini completi il grande evento politico del 4 luglio 2015 e di affrontare altre urgenti e gravi questioni, invita a riflettere su alcune legittime istanze poste da GOD e DRP, entità limpide e solari che hanno contribuito in modo significativo alla fondazione del Movimento Roosevelt”, articolo pubblicato il 24 giugno 2015 sul sito MR (clicca per leggere)

“Siamo tutti greci…”, articolo pubblicato il 24 giugno 2015 sul sito MR (clicca per leggere)

Pre-comunicato ufficiale della Presidenza MR rivolta al Segretario Generale Francesco Maria Toscano, affinché inizi a mobilitarsi per organizzare un grande evento politico-mediatico a Roma sabato 4 luglio 2015, in solidarietà del popolo greco e per un’Europa democratica, attenta alla giustizia sociale e al benessere generale dei suoi cittadini, articolo pubblicato il 25 giugno 2015 sul sito MR (clicca per leggere),

sarebbe stato tuo dovere muoverti tempestivamente di concerto con il sottoscritto o con altri soci rooseveltiani, al fine di mettere la Segreteria Generale da te guidata (si fa per dire) al servizio non di Sergio Di Cori Modigliani o dell’Ufficio di Presidenza, bensì a supporto del Movimento Roosevelt e soprattutto del popolo greco, cui l’MR avrebbe potuto e potrà dare un valido contributo politico-ideologico nell’affrancamento dalle vessazioni cui è sottoposto da anni. O sei soltanto buono a scrivere editoriali retorici e privi di costi concreti e a far issare bandiere greche sul Municipio di Gioia Tauro, senza nemmeno muovere personalmente un muscolo della faccia per organizzare una manifestazione degna di questo nome, con finalità diverse da quella di conquistare la poltrona di assessore?

Quanto al fatto che Sergio Di Cori Modigliani sia disponibilissimo a rientrare nel MR e ad associare il suo nome a quello del sottoscritto, Gioele Magaldi, ma non al tuo, Francesco Maria Toscano, pur essendomi incazzato con Sergio per questo (ancora pochi giorni fa…) e avendone stigmatizzato l’atteggiamento, difendendo a spada tratta TE (nonostante tutto), adesso comincio a capire la diffidenza che tante persone di qualità (oltre a Sergio) hanno sin qui avuto nel fare il passo ufficiale di iscriversi al Movimento Rooevelt, sapendo che tu ne eri il Segretario Generale…ma non avendo di te stima sufficiente a riconoscerti come capo di un Esecutivo di un Movimento tanto ambizioso.

7)     Quando scrivi:

“Queste criticità rappresentano l’ovvio e scontato risultato derivante dall’aver immaginato e costruito il Movimento secondo un modello piramidale non funzionale alle esigenze di un meta-partito. Anche rispetto alla strategia politica le nostre idee divergono alquanto. Io ritengo prioritario rafforzare l’azione amministrativa laddove si è già vinto (per questo ho accettato l’invito rivoltomi da Pedà per governare insieme Gioia Tauro), per poi presentare lo stesso schema nei Paesi adiacenti in prossimità del voto. Questo non vuol dire trascurare la strutturazione del Movimento nel resto d’Italia, significa solo stabilire una scala di priorità in grado di permettere a realtà diverse di procedere a velocità conformi rispetto all’effettiva forza del Movimento nel singolo territorio di pertinenza. L’Ufficio di Presidenza sembra invece prediligere un indirizzo politico decisamente differente”,

faccio davvero fatica a ritrovare nell’architettura del Movimento Roosevelt disegnato dallo Statuto attuale un modello piramidale. Al contrario, il suo modello appare contrassegnato da pesi e contrappesi, strutture duali e complementari, necessità di concertazione e confronto fra Segreteria Generale, Ufficio di Presidenza, Assemblea Generale e Organi territoriali, al fine di far ben funzionare la macchina complessiva. Con grande impudenza proiettiva, attribuisci al modello pluralistico e iper-democratico attuale del MR (pieno di livelli verticali e orizzontali che possono e debbono armonizzarsi in modo fecondo) quello che invece avevi in animo di realizzare tu, con la complicità più o meno consapevole di una inadeguata commissione statutaria. Infatti, se fossero state mai approvate le riforme dello Statuto da te ispirate e caldeggiate, avremmo avuto la trasformazione dell’MR in una entità politica retta dal potere monarchico assoluto del Segretario Generale, libero da qualunque controllo di garanzia da parte dell’Ufficio di Presidenza o di altri Organi interni. E non raccontare balle per giustificare la tua assoluta latitanza da un ruolo di seppur minima gestione generale del MR. Tu sai benissimo che, nelle condizioni date (cioè senza interventi extra-ordinari che né tu né Pedà sarete in grado di attivare e governare), non potrai affatto rafforzare l’azione amministrativa laddove si è già vinto (ma chi ha vinto? Il centrodestra o la Coalizione Roosevelt? Ai media ancora non l’avete spiegato bene, tu e Peppe Pedà…Hanno vinto due politicanti post-democristiani che promettono tutto sapendo di poter mantenere, con le proprie sole forze, poco o nulla, oppure ha vinto una Coalizione che deriva la sua solidità e credibilità dal fatto di essere collegata al Movimento Roosevelt e al sottoscritto?), ma potrai soltanto farti gli affaracci tuoi per qualche tempo, lucrando indirettamente per il tramite della poltrona di assessore cui ti sei abbarbicato. E fra qualche mese o anno, scoperto il vostro bluff dinanzi alla pubblica opinione gioiese e non, l’unico schema che potrete esportare nelle cittadine adiacenti, in prossimità del voto, sarà quello di un nuovo commissariamento del Comune di Gioia Tauro e/o quello della vostra straordinaria abilità di imbonitori da fiera, che però finiranno per essere cacciati a pomodori in faccia dai quei concittadini cui hanno promesso il “Paradiso in Terra”, e cui nemmeno potranno assicurare una gestione ordinaria dignitosa di piccoli problemi e rivendicazioni. Eh si, l’Ufficio di Presidenza predilige un indirizzo politico differente, cioè quello di occuparsi dell’intera Italia, dell’Europa e del Mondo nella vocazione nazionale e internazionale del MR (mortificato da un Segretario Generale la cui ambizione massima è stata quella di fare l’assessore al suo paese natio, da cui solo pochi mesi fa voleva scappare per cercare fortuna altrove, e dove solo i consigli del sottoscritto l’hanno trattenuto…). L’Ufficio di Presidenza non riteneva che l’unico orizzonte politico del Segretario Generale del MR potesse essere quello di far finta di prendersi cura esclusivamente della propria cittadina natale. L’Ufficio di Presidenza predilige un indirizzo politico differente da quello prescelto da Francesco Maria Toscano. L’indirizzo politico prediletto dall’Ufficio di Presidenza MR e dal sottoscritto Gioele Magaldi consiste nel mantenere gli impegni e le promesse fatte e di assumere incarichi e poltrone, eventualmente, al solo fine di servire il Popolo e l’interesse collettivo, non nel truffare le cittadinanze con magniloquenti parole, libri bianchi e manifesti programmatici divulgati unicamente allo scopo di accaparrarsi poltrone…

8)     Quando scrivi:

“In conclusione preciso di dimettermi da solo, non avendo invitato nessuno a fare altrettanto. Ricadono naturalmente solo su di me, e non sugli ottimi componenti della mia Segreteria Generale, tutti i possibili errori commessi in questi primi tre mesi di vita del Movimento. Saluto e ringrazio tutti i soci, con molti dei quali ho instaurato un rapporto umano che travalica il perimetro della politica, con stima, amicizia e affetto sincero”,


dici finalmente qualcosa di azzeccato.

Infatti, sono convinto anch’io che la maggior parte dei componenti della tua Segreteria Generale siano persone di ottimo spessore e grandi capacità potenziali.

Ed è invece tutta tua la responsabilità di non aver dato loro alcuna linea direttiva, alcun input, alcun impulso o suggestione, alcuna traccia strategica o tattica, alcun programma di lavoro.

Ecco perché sarà mia cura suggerire con convinzione ed energia, al prossimo Segretario Generale che sarà eletto da una Assemblea Generale da me convocata per il 18 luglio, a Roma (a breve sarà pubblicato il testo di convocazione ufficiale), che molti degli attuali componenti della Segreteria Generale vengano confermati nei loro attuali incarichi, oppure incaricati, nel nuovo Esecutivo MR, di responsabilità dipartimentali più adeguate a valorizzarne i talenti e le competenze.

Certamente, proporrò che Stefano Ciro venga confermato come Responsabile del Dipartimento Tesoro; che Nino Gerocarni venga confermato come Responsabile Tesseramento, con l’aggiunta della responsabilità dell’Archivio; che Domenico Napoli possa mettere al servizio del Movimento le sue straordinarie competenze nell’ambito della Formazione in un Dipartimento rinnovato cui spetti anche la curatela dei rapporti esecutivi MR con il Master Roosevelt di imminente istituzione (autunno 2015/inizi 2016), primo tassello della Scuola Superiore Roosevelt in Scienze della Polis; che Gabriella Toma venga confermata come Responsabile per le Pari Opportunità, al pari di Sergio Magaldi come Responsabile Cultura; che Francesco Scala ottenga un incarico dipartimentale tarato specificamente sulle sue aspirazioni, competenze e disponibilità attuali di tempo ed energie; che Michele Schillaci possa essere confermato come uno dei dirigenti del Dipartimento Giovani, magari in associazione con altri validissimi giovani rooseveltiani (un nome su tutti: il talentuosissimo Rosario Milicia, figlio del mio Capo di Gabinetto Rosalba Sciarrone e benemerito organizzatore di diverse Sezioni Locali di imminente costituzione formale negli stessi territori della provincia reggina dove tu, Francesco Maria Toscano, non hai finora costituito nemmeno l’ombra di una Sezione MR). Per quel che riguarda Giuseppe Ruta e Nicola Bizzi, il nuovo Segretario Generale, di concerto con il sottoscritto e con i diretti interessati, valuterà una collocazione adeguata per valorizzare i loro profili in qualche Dipartimento della nuova Segreteria Generale o in qualche altro ambito stimolante delle varie attività rooseveltiane. Parlerò poi personalmente con Antonio Romano e PierGiorgio Gawronski, al fine di recuperarli ad un pieno e fecondo impegno o nei Dipartimenti di cui erano responsabili, o presso altre strutture più congeniali. Tutto ciò, naturalmente, non senza aver tutto concertato con il nuovo Segretario Generale debitamente eletto.

Tutto ciò premesso, caro Segretario Generale dimissionario e caro Francesco, faccio presenti a te, ai membri della comunità rooseveltiana e all’opinione pubblica in genere, anche le seguenti questioni:

A)     Come già in parte esplicato nella “Lettera Aperta n.1 del Presidente MR Gioele Magaldi al Sindaco rooseveltiano Giuseppe Pedà”, pezzo pubblicato il 2 luglio sul sito MR (clicca per leggere), al punto in cui scrivevo:

D’altra parte, caro Peppe, l’eventuale inserimento nella tua Giunta di Francesco Toscano non risolve la questione prevista dall’articolo 2 dello Statuto MR, allorché prescrive:

“qualora qualcuno venga eletto a uffici pubblici in seguito a tali elezioni in cui sia stato appoggiato da una Coalizione o Lista Roosevelt/New Deal, costui, a partire dalla struttura comunale, provinciale, regionale, nazionale o sovranazionale in cui sia stato eletto, dovrà tassativamente costituire un Comitato di consulenza politico-culturale che monitori costantemente e coadiuvi concretamente l’attuazione di un programma “rooseveltiano” sul territorio amministrato. Tale Comitato di consulenza politico-culturale sarà composto di almeno due (e massimo quattro) alti dirigenti rooseveltiani, preferibilmente il Segretario Generale e il Presidente del MR, o persone da costoro designate. A tale Comitato spetterà di confermare o meno, nel tempo, l’ispirazione “rooseveltiana” di una data amministrazione, informando l’opinione pubblica del perdurare o del venir meno di questa ispirazione, nel secondo caso togliendo ogni sostegno del MR ad amministratori che ne abbiano tradito i principi e le finalità, ingannando cosi anche i propri elettori.”

Ti ricordo, caro Peppe Pedà, che anche tu - al pari di Francesco Toscano - hai solennemente approvato tale articolo dello Statuto MR, congiuntamente a tutti gli altri articoli, e che violare un impegno solenne equivale a un atto di ignobile fellonia. Se Francesco entrasse in Giunta (dopo essersi dimesso da Segretario Generale, s’intende), non potrebbe nel contempo fare da controllato e da controllore, per un verso partecipando direttamente alla tua amministrazione e per l’altro monitorando l’attuazione di un programma autenticamente rooseveltiano. D’altra parte, so che in questi giorni Francesco va dicendo in giro che io sarei inesperto di questioni burocratico-amministrative e che pretenderei assurdamente l’”assunzione” di due o quattro persone da parte del Comune di Gioia Tauro, onde adempiere al sunnominato comma dell’articolo 2 dello Statuto MR. Nulla di più falso e mistificatorio. Per adempiere all’impegno solenne di cui al comma citato dell’articolo 2 dello Statuto, basterà che tu, Peppe, sindaco rooseveltiano della città di Gioia Tauro, stipuli un semplice contratto di consulenza (a tempo, cioè collegato alla scadenza del tuo mandato) a minimo due, massimo quattro persone designate da Segretario Generale e Presidente MR. Costoro non si limiteranno a monitorare e certificare la realizzazione del programma elettorale “New Deal per Gioia Tauro”, ma si impegneranno altresì, con le proprie competenze giuridiche e/o economico-finanziarie, e/o politico-culturali, a supportare una tale impresa titanica ed epocale, anche coinvolgendo soggetti pubblici e privati in grado di garantire un finanziamento straordinario e una facilitazione sovranazionale delle diverse iniziative previste dal Libro Bianco/Manifesto programmatico. All’obiezione che un Comune in stato di sostanziale pre-dissesto non è in grado di remunerare né quattro né due super-consulenti di questo tipo, rispondo che la loro retribuzione (contenuta ed equa) sarà il miglior investimento in favore della collettività gioiese che la tua amministrazione potrà mai compiere. E rispondo anche che se il Comune non è in grado di pagare poco più di una indennità di servizio a due, massimo quattro super-consulenti in grado di concretizzare davvero le prospettive di realizzazione del New Deal per Gioia Tauro, allora tanto meno potrà avere le risorse per realizzare anche pochi soltanto dei 15 punti contenuti nell’ambiziosissimo Libro Bianco per Gioia Tauro. E se non si trovano tali risorse, se, peggio ancora, non si vogliono trovare, vuol dire che voi, Peppe Pedà e Francesco Toscano, avete turlupinato e truffato non soltanto gli altri soci fondatori del Movimento Roosevelt al momento dell’approvazione dell’articolo 2 dello Statuto, ma anche l’intera cittadinanza di Gioia Tauro che ha creduto agli impegni e alle promesse del tanto sbandierato New Deal.,

tu e l’altrettanto ineffabile socio rooseveltiano Peppe Pedà non ve la caverete a buon mercato qualora voleste commettere la fellonia di violare impunemente gli impegni presi solennemente il 21 marzo 2015, all’atto di costituzione del Movimento Roosevelt e di approvazione dello Statuto vigente.

A proposito di ammonimenti, vi invito, nel giro di brevissimo tempo dopo l’insediamento della nuova Giunta comunale di Gioia Tauro, a prendere contatto con il Capo di Gabinetto dell’Ufficio di Presidenza MR, avvocatessa Rosalba Sciarrone, al fine di configurare la precisa forma giuridico-amministrativa con cui sia possibile stipulare un contratto di consulenza per minimo due/massimo quattro rooseveltiani- designati da Ufficio di Presidenza e dallo stesso Segretario Generale dimissionario (fino al 18 luglio: dopo il 18 la designazione pro-quota spetterà al Segretario Generale neoeletto), secondo quanto esplicato sopra. In difetto di ciò, l’Ufficio di Presidenza MR da me presieduto si troverà costretto a proporre una istanza disciplinare presso il Collegio Giudìcante MR, finalizzata a sanzionare te Francesco e te Giuseppe Pedà, per fellonia e violazione clamorosa degli impegni sottoscritti solennemente il 21 marzo 2015, chiedendo come pena l’immediata espulsione dal Movimento Roosevelt. E togliendo contestualmente ogni patrocinio MR alla Giunta comunale di Gioia Tauro presieduta da Giuseppe Pedà che, a partire da quel momento, sarà libera di divenire soltanto una delle tante giunte politicanti e inconcludenti del centrodestra calabrese…Magari potrete chiedere a buon diritto, a quel punto, il patrocinio di Iole Santelli…

B)     Come già illustrato in Lettera Aperta di Gioele Magaldi al Segretario Generale MR, Francesco Maria Toscano, e al Sindaco rooseveltiano Giuseppe Pedà, in vista del possibile grande evento del 4 o del 14 luglio 2015 (clicca per leggere), ritengo del tutto doveroso che tu, caro Segretario Generale dimissionario e caro Francesco, e tu, caro Sindaco di Gioia Tauro e caro Peppe Pedà, interveniate non solo all’Assemblea Generale di Roma del 18 luglio pomeriggio (16.30-20 circa) nella quale verrà eletto il successore di Toscano, ma anche alla manifestazione romana del 18 luglio sera (21-24 circa), allorché tutta la comunità rooseveltiana italiana e internazionale (con il concorso di altre forze politiche e sociali) manifesterà presso l’Ambasciata greca in favore del popolo greco, di quello calabrese (e di quello gioiese in particolare, chiedendo ufficialmente al cospetto dell’opinione pubblica e delle istituzioni d’Italia e d’Europa, di avviare un percorso per la realizzazione di una Free Zone o Zona Economica Speciale al Porto di Gioia Tauro), di quello italiano e di quello europeo nel suo complesso, auspicando una svolta paradigmatica nella governance della cosiddetta crisi greca, italiana ed europea.

C)     Caro Francesco e caro Segretario Generale dimissionario, le tue dimissioni non ti serviranno come alibi per scansare la responsabilità, fintanto che non sia stato eletto e insediato il tuo successore, di organizzare e curare in prima persona tale manifestazione del 18 luglio 2015 a Roma. Parimenti, le tue dimissioni non costituiranno un alibi nemmeno per Giuseppe Pedà, che è moralmente tenuto a venire a sventolare la bandiera del MR a tale manifestazione, insieme a una folta delegazione gioiese, cosi come il sottoscritto e altri rooseveltiani sono venuti a supportare anche il suo comizio finale del 29 maggio 2015. Naturalmente, tu e Peppe, per quel che attiene alle vostre precise responsabilità morali e politiche di supporto a questo evento internazionale del MR, potete fottervene allegramente. Ma anche in questo caso ti assicuro, caro Francesco (e tu sai che io mantengo sempre le mie promesse, a differenza tua), che sarà cura mia e dell’Ufficio di Presidenza proporre una istanza disciplinare presso il Collegio Giudìcante MR, finalizzata a sanzionare te Francesco e te Giuseppe Pedà per sottrazione gravissima ai propri obblighi politici e morali di supporto a una iniziativa cosi importante ed epocale del Movimento Roosevelt che ha sempre supportato voi nelle vostre iniziative particolari e locali. Fate vobis…Se tu Francesco e tu Peppe saprete comportarvi con lealtà e impegno sia nel rispetto dell’articolo 2 dello Statuto che nella partecipazione alla manifestazione del 18 luglio, il patrocinio del MR al Comune di Gioia Tauro non verrà meno e per te, Francesco, nella speranza di una futura maturazione politica e umana sul campo, sarà disponibile persino un nuovo inserimento ai vertici del Movimento, magari come Consigliere di Presidenza, in un ruolo da jolly politico a tutto campo che valorizzi al meglio le tue notevolissime capacità.

D)    Comunque, con separata comunicazione imminente verrà convocata l’Assemblea Generale del 18 luglio e verranno convocati tutti i soci rooseveltiani laziali e romani. E, a supporto del Segretario Generale dimissionario Francesco Maria Toscano (ma non in sostituzione del suo doveroso ruolo, a meno che egli non se la dia a gambe anche stavolta per scansare sempre e comunque ogni responsabilità organizzativa concreta), verrà istituito un apposito “Comitato per la realizzazione della Manifestazione del 18 luglio 2015 a Roma in difesa e promozione della democrazia e della giustizia sociale in Grecia, Italia ed Europa”. La Manifestazione si farà e sarà un successo, con o senza il Segretario Generale dimissionario e il Sindaco rooseveltiano Giuseppe Pedà. Ma la loro eventuale defezione costituirà in modo palese e inequivocabile l’aggiunta di fellonia a fellonia, di disonore a disonore.

E)     Colgo infine l’occasione, caro Francesco e Segretario Generale dimissionario, per ringraziarti di queste dimissioni che, se non altro, consentiranno al MR di attrezzarsi adeguatamente per le grandi sfide politiche, culturali, civili ed elettorali dei prossimi mesi. Cosa impossibile con la tua permanenza pelandrona e inconcludente sulla poltrona di Segretario Generale MR (ma farai cosi anche con la poltrona di assessore di Gioia Tauro?). Non solo, a brevissimo, verranno costituiti dei comitati elettorali delle Coalizioni Roosevelt per Napoli, Milano, Torino e altre città dove si voterà nel 2016, ma offro a te e alla comunità rooseveltiana una piccola primizia importante. In vista della imminente costituzione di una Coalizione Roosevelt per un New Deal al Comune di Roma (che sarà istituito a Giunta Marino ancora non decaduta, tra non molti giorni), il sottoscritto sta ricevendo notevoli pressioni e insistenze da parte di diversi ambienti (politici e non) romani, nazionali e internazionali, affinché voglia accettare di candidarsi in prima persona come nuovo Sindaco di Roma. Rifletterò attentamente prima di assumere una decisione cosi impegnativa e cosi rilevante anche per le sorti politico-mediatiche del Movimento Roosevelt, sia a livello nazionale che internazionale. Ma se mai dovessi accogliere l’invito che mi viene rivolto da più parti rooseveltiane ed extra-rooseveltiane e semmai dovessi vincere questa sfida durissima nella capitale d’Italia, rinnovando la grande stagione del miglior Sindaco che Roma abbia mai avuto- Ernesto Nathan, massone a viso aperto come il sottoscritto e come me nato e cresciuto nel GOI, di cui fu anche Gran Maestro-stai tranquillo che sarà mia cura, subito dopo la mia eventuale elezione, chiedere ai dirigenti del Movimento Roosevelt che mi avrà sostenuto (insieme ad altri) di individuare dei super-consulenti che, indennizzati dal Comune ma al di fuori del mio controllo e rigorosamente distinti da qualsivoglia assessorato per la realizzazione del programma, monitorino e certifichino ogni singola promessa elettorale che dovessi aver fatto e garantiscano una onesta gestione di un territorio divenuto ormai famigerato mediante il nome-concetto di “Mafia capitale”, cosi come Gioia Tauro e il suo Porto sono tristemente noti per le pesanti infiltrazioni della Ndrangheta.

Tanto ti dovevo, per ora.

GIOELE MAGALDI, PRESIDENTE DEL MOVIMENTO ROOSEVELT (www.movimentoroosevelt.com)

(articolo del 3 luglio 2015)

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