News dall'Ufficio Stampa

Il presidente "rooseveltiano": «E' già un successo storico che Bonini abbia costretto al ballottaggio i suoi ex colleghi del centrosinistra. L'Italia ha bisogno di un cambiamento radicale che attraversi tutti gli schieramenti, nel segno della sovranità democratica».

 

 

Ultimo tango a Zagarolo, in vista del ballottaggio del 4-5 ottobre: «Chi non vota non conta, e chi non conta non cambia». Con queste parole, Marco Bonini si rivolge ai 5.000 cittadini che al primo turno si sono astenuti dal voto. Già assessore con l'amministrazione di centrosinistra guidata da Lorenzo Piazzai, Bonini ha sfidato gli ex colleghi il 20-21 settembre, alle elezioni comunali: sostenuto da Lega e Fratelli d'Italia, oltre che dalle liste civiche "Zagarolo Vince" e "Valle Martella e Colli", ha conquistato il 25,2% dei consensi, centrando un bersaglio storico. «Aver costretto il centrosinistra al ballottaggio, in un "feudo" come quello di Zagarolo, alle porte di Roma, rappresenta di per sé un successo clamoroso», afferma Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, che ha sostenuto Bonini già al primo turno. «Come "rooseveltiani", crediamo - con Bonini - nel valore dell'alternanza democratica: è un fatto di igiene politica, la garanzia che al potere non restino sempre le stesse persone».

Marco Bonini ha ottenuto poco più della metà dei voti di Emanuela Panzironi, sostenuta dal Pd e da 5 liste civiche. Attenzione, però: si è recato alle urne solo il 63% degli aventi diritto. Dopo un quinquennio deludente col centrosinistra, Bonini ha vinto la scommessa: conquistare il ballottaggio, supportato dagli avversari degli ex colleghi di giunta. Anche stavolta, l'ex assessore - che pure ha origini culturali nel centrodestra - vuole sottolineare come l'impronta della sua candidatura resti sostanzialmente civica: «Ridurre la politica a una lotta tra tifoserie è una abitudine che fa male, in primis alla città». Affermazioni perfettamente consonanti con l'impostazione del Movimento Roosevelt: «Non è importante l'identità di chi fa le cose giuste: l'importante è che le faccia», sottolinea Magaldi, ricordando che il Movimento Roosevelt contesta sia al centrodestra che al centrosinistra di aver finto di contrapporsi, accettando in realtà di imporre agli italiani le peggiori politiche di austerity, di cui ora fanno i conti anche i Comuni.

 

 

«Abbiamo bisogno di un segnale di discontinuità e di un cambiamento vero», sostiene Marco Bonini: «La priorità deve essere Zagarolo, non i calcoli delle burocrazie di partito». Bonini esprime una visione precisa: «Si tratta di rianimare la città, recuperando il centro storico: vanno riaperte le botteghe artigiane, affidate a giovani, da formare attraverso la Scuola di Arti e Mestieri che contiamo di istituire. Il Comune può essere partner delle start-up, concedendo locazioni agevolate. Restiamo uno dei borghi più belli d'Italia: perché non fare come in Umbria e in Toscana?». Alle porte di Roma, Zagarolo (18.000 abitanti) è a due passi da Tivoli e Palestrina. «La città ha perso il suo antico appeal: il centro storico - bellissimo - è in stato di abbandono, anche grazie a scellerate operazioni edilizie che hanno coinvolto aree esterne, facendo di Zagarolo una città-dormitorio dove 2 scuole su 3 risalgono agli anni Sessanta. Alla morte dell'economia locale ha contribuito anche la scelta di puntare sulla grande distribuzione: i vecchi negozi sono stati tutti chiusi». Un progetto strategico investe Villa Rospigliosi, spettacolare palazzo nobiliare: «Va trasformata in un'attrazione, trainante per tutto il centro: residenza di charme e sede di eventi culturali ed enogastronomici».

 

 

Alla vigilia del secondo round elettorale, Bonini suona la carica: «I cittadini devono capire che hanno una chance storica per non rassegnarsi al vecchio, i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti». Aggiunge: «Ai cittadini chiediamo un atto di coraggio: ci diano fiducia, perché vorremmo governare per 10 anni. Va cambiato radicalmente il modo di amministrare, mettendosi al servizio della comunità: bisogna creare le condizioni perché Zagarolo torni a vivere, a produrre economia anche turistica». Dal canto suo, Gioele Magaldi aggiunge: «L'esempio di Marco Bonini dimostra che il nostro paese, che ha un drammatico bisogno di buon governo, deve assolutamente superare le divisioni fittizie che hanno finora condizionato l'offerta elettorale: è giunto il momento di abbattere i vecchi steccati, a Zagarolo come nel resto d'Italia, se si vuole impegnarsi - come Marco Bonini - a premiare la sovranità democratica dei cittadini, facendoli tornare partecipi e protagonisti del governo della cosa pubblica».

 

 

 

Fonte: Marco Bonini su MrTv

 

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