News dall'Ufficio Stampa

Il presidente del Movimento Roosevelt conferma: forti pressioni, da parte dell'élite massonica neoliberista, per un esecutivo tecnico guidato dal presidente della Bce. "Ma Draghi non è sprovveduto come Monti: è consapevole che un incarico così impopolare potrebbe rovinarlo, specie ora che ambisce alla presidenza del Fondo Monetario"

"Mario Draghi a Palazzo Chigi? Magari! Sarei il primo a brindare". Non scherza, Gioele Magaldi: "Se il presidente della Bce finisse per guidare il prossimo governo italiano – spiega – svelerebbe finalmente la sua vera natura: Draghi, che passa per amico dell'Italia, è invece il vero ispiratore delle politiche di rigore che hanno devastato l'Europa, a partire dal nostro paese". Lo afferma il presidente del Movimento Roosevelt, commentando – in web-streaming su YouTube il 20 maggio – i "rumors" che vorrebbero Draghi al posto di Giuseppe Conte, nei prossimi mesi, alla guida di un governo Monti-bis. Esponente della massoneria progressista internazionale nonché autore nel 2014 del bestseller "Massoni" (che presenta Super-Mario come un potentissimo massone post-democratico e reazionario), Magaldi oggi conferma le voci sull'uomo dell'Eurotower: "E' vero, Draghi sta subendo forti pressioni da parte della supermassoneria neoaristocratica, alla quale appartiene: cercano di convincerlo ad approdare a Palazzo Chigi, con la speranza poi di raggiungere il Quirinale al termine del mandato di Mattarella".

Magaldi però è scettico su questo esito: "Esperto com'è, Draghi sa benissimo che un governo "lacrime e sangue" sarebbe un pessimo viatico per la presidenza della Repubblica, tanto più tenendo conto che il suo vero obiettivo, oggi, sarebbe la guida del Fmi". Draghi o meno, aggiunge Magaldi, un governo tecnocratico "sarebbe una comica", nel caso fosse sorretto dal Pd di Zingaretti, dal Movimento 5 Stelle e da Forza Italia. "Nonostante lo abbia "detronizzato" nel 2011 insieme a Napolitano per insediare Monti – aggiunge Magaldi – Berlusconi appoggia apertamente Draghi solo perché spera che il presidente uscente della Bce lo possa introdurre, finalmente, nei santuari massonici delle superlogge internazionali". Quanto ai 5 Stelle, l'appoggio a un governo tecnico, incaricato di inasprire ulteriormente la crisi economica e sociale del paese, "equivarrebbe al suicidio politico definitivo del movimento fondato da Grillo e pessimamente gestito da Di Maio". Peccato per Salvini, vero bersaglio dell'operazione: "Ha rinunciato a sfidare il rigore di Bruxelles, riducendosi a battaglie imbarazzanti: agita il rosario nei comizi, si appella al tradizionalismo del "popolo della famiglia" e se la prende coi negozi di cannabis terapeutica".

Se poi Draghi dovesse davvero cedere alle pressioni della sua lobby di potere, che lo vorrebbe a Palazzo Chigi, "per noi progressisti sarebbe un'occasione irripetibile per smascherare le malefatte della piramide neoliberista europea", avverte Magaldi. "Finora, Draghi è sempre stato presentato, dalla stampa complice o insipiente, come un saggio tecnocrate super-partes, amico dell'Italia. Da Palazzo Chigi, invece sarebbe costretto a mostrare il suo vero volto". Per Magaldi, "Draghi è stato il vero regista dell'austerity europea, e in Italia ha esercitato il suo potere attraverso presidenti della Repubblica come Napolitano e Mattarella, nonché i governatori di Bankitalia". Un suo governo, secondo il presidente del Movimento Roosevelt, metterebbe alla frusta quel che resta del sistema-paese: di fronte allo scempio, probabilmente, a quel punto gli italiani si solleverebbero. "E' quello che Draghi teme: per questo difficilmente accetterà di sostituire Conte". In ogni caso, Magaldi rilancia: "Il sistema neoliberista mondiale lo si può scardinare solo a partire dall'Europa, e l'unico paese in cui questo può accadere è l'Italia". Non è successo col governo gialloverde? Non importa: "Vorrà dire che si mobiliteranno altre forze democratiche, come il "Partito che serve all'Italia", che vedrà la luce a Roma il prossimo 14 luglio".



UFFICIO STAMPA MOVIMENTO ROOSEVELT (www.movimentoroosevelt.com)
Alessio Altieri
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(Articolo del 21 maggio 2019)