News dall'Ufficio Stampa

Il presidente del Movimento Roosevelt: è grave che il primo ministro (che pure è giurista) abbandoni l'abituale prudenza, sul caso Siri, violentando anche lui lo Stato di diritto.

"Siamo in campagna elettorale, si scatena un putiferio su Armando Siri, e – in modo incauto – il solitamente prudente Conte fa dichiarazioni sulle dimissioni che richiederebbe a Siri. Pur essendo avvocato, Conte ha anche lui agito violentando lo Stato di diritto, che presuppone la presunzione d'innocenza fino a giudizio definitivo". Così Gioele Magaldi sanziona l'atteggiamento del premier gialloverde, che vorrebbe defenestrare il sottosegretario leghista alle infrastrutture, per ora soltanto indagato (per presunta corruzione, a beneficio di imprese del settore dell'energia eolica). "Dalle indagini su Armando Siri trapelano solo ipotesi e sospetti, eppure l'accerchiamento mediatico è in corso", afferma il presidente del Movimento Roosevelt, in video-chat su YouTube il 6 maggio con Fabio Frabetti di "Border Nights". "Sempre di più, il caso Siri sembra essere uno strumento gentilmente offerto da qualcuno per dare al Movimento 5 Stelle l'occasione di avere un qualche argomento per la campagna elettorale per le europee, cioè il ripristino di un'esigenza di pretesa onestà e moralità politica".

Ispiratore della scuola politica della Lega, ricorda Magaldi, proprio Siri ha contribuito a "sgrossare" la dirigenza leghista. "Non è un caso che Salvini lo difenda, sia in nome dello Stato di diritto (Siri resta innocente fino a prova contraria), sia per riconoscenza verso il grande lavoro politico e culturale svolto da Armando Siri, al di là del suo impegno come sottosegretario ai trasporti". Non solo: "Siri era impegnato nella definizione della "Flat Tax per le famiglie", una drastica riduzione delle aliquote fiscali". Per Magaldi "siamo in pieno caos: e il "governo del cambiamento" non riesce a cambiare nulla, nemmeno in questa soggezione verso una moralità pubblica e un'idea del diritto che è al di sotto degli standard liberali e democratici". Da Conte, Magaldi si sarebbe aspettato che dicesse: "Siri è innocente fino a prova contraria, quindi resta al suo posto; lasciamo agire la magistratura con serenità: quando saremo di fronte a gradi di giudizio, ci regoleremo di conseguenza". "Invece – aggiunge Magaldi – da anni, la lotta politica la si fa mediante le Procure, in ciò rischiando di delegittimare, presso l'opinione pubblica, anche l'operato dei Pm, che così vengono sospettati di essere al servizio di chissà quali intenti opachi e inconfessabili".



UFFICIO STAMPA MOVIMENTO ROOSEVELT (www.movimentoroosevelt.com)
Alessio Altieri
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(Articolo del 7 maggio 2019)