News dall'Ufficio Stampa

Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, nel corso del consueto appuntamento del lunedì su Colors Radio con il programma Massoneria on Air, rispondendo alle domande dei radioascoltatori ha parlato del rischio di una nuova, pericolosa deriva maccartista proveniente dagli Stati Uniti e più precisamente dal mondo di Hollywood: “Woody Allen non riuscirà a portare a termine il suo ultimo film dal titolo ‘A Rainy Day in New York’ e vederlo distribuito nelle sale perché Amazon pare non voglia più distribuirlo dopo averlo prodotto, in quanto anche Allen, uno dei più grandi cineasti di tutti i tempi, è stato colto da questo nuovo clima da caccia alle streghe. Ricordo, a tal proposito, che a suo tempo fu assolto dall’infamante accusa di molestie contro la figliastra e che in sede processuale di divorzio da Mia Farrow dimostro come l’ex moglie gli avesse messo contro i figli. Ma tutto ciò oggi viene trascurato e tutti questi mediocri attori, attorucoli e attricette che hanno lavorato con lui e grazie a lui hanno vinto degli Oscar e raggiunto la notorietà lo stanno scaricando come fosse un appestato. Sembra di essere tornati a quel fenomeno di fine anni ’40, primi anni ’50, noto come maccartismo che proprio nel mondo di Hollywood registro una sorta di delazione a catena: quando uno veniva preso di mira dalla commissione presieduta dal senatore McCarthy si affrettava con zelo veramente verminoso ad accusare altri. Woody Allen nel 1976 recito proprio in un film sul maccartismo dal titolo ‘Il Prestanome’. Qui, in pieno 2018, basta che qualcuno faccia il tuo nome accusandoti di qualcosa a sfondo sessuale e tutti ti vedono come un reietto e ti lanciano la maledizione addosso. Questa cosa, oltre che dal produttore Weinstein, è partita dal caso di Kevin Spacey, coinvolto in un successo mondiale, quello della serie ‘House of Cards’ che per prima ha toccato il tema del back office del potere. In una puntata sul finire dell’ultima stagione in onda, si alludeva a quel Bohemian Club, nota associazione para massonica mondialista, che è lo schermo di alcune potentissime Ur-lodges neoaristocratiche. Dopo di allora, guarda caso si è scatenato il putiferio. Ti accusano di un fatto accaduto trent’anni addietro e prima che tu possa dimostrare in tribunale la tua innocenza (e si dovrebbe essere considerati innocenti sino a prova contraria) sei già maledetto, bollato con la lettera scarlatta ed estromesso. La tua carriera viene distrutta e la tua reputazione viene calpestata. Ecco questa è una cosa che rende tutti noi più vulnerabili e io sospetto che ci siano dietro manine che hanno costruito o comunque soffiato sul fuoco di questo clima, perché questo è un modo per ricattare, controllare e far fuori chiunque sia scomodo, in qualsiasi momento.
A questo punto mi fortifico sempre più nell’dea che alle prossime elezioni, tutto è connesso, appena è partito da Hollywood questo vento di delazioni anche in Italia tutti hanno scoperto di essere stati vittime di ‘aguzzini’, produttori, registi consumando così delle vendette personali, la cosa migliore da fare sia votare scheda bianca. Non astenersi, ma andare ai seggi votando scheda bianca per esprimere il proprio dissenso e far sì che si arrivi a una legge costituzionale che garantisca la rappresentanza di tale protesta civica e politica, mediante scranni parlamentari che rimangano non assegnati e vuoti. È infatti scandaloso che la percentuale di voti corrispondente alle schede intenzionalmente bianche si traduca in seggi assegnati a partiti e movimenti cui quei voti non erano indirizzati. Fare questa cosa adesso, in vista del 4 marzo, è un primo segnale forte perché temo che il prossimo Parlamento sarà uno dei più verminosi della storia repubblicana”.


UFFICIO STAMPA MOVIMENTO ROOSEVELT (www.movimentoroosevelt.com)



(Articolo del 31 gennaio 2018)