News dalla Redazione

Da qualche anno sono iscritto al FAI, il Fondo Ambiente Italiano. Il Fai è una fondazione che privatamente ristruttura e rilancia luoghi di interesse naturalistico e ambientale mettendoli a disposizione del pubblico, sostituendosi cioè, a iniziative che dovrebbero essere dello Stato, ma facendolo egregiamente e con ottimi risultati.
La mia idea è di creare una Fondazione Movimento Roosevelt o una charity. Sto studiando con alcuni soci quale può essere l’opzione migliore che possa contemplare un lavoro doppio, italiano, ma anche europeo, con particolare riferimento ai soci dell’attivissimo MR inglese (in un’epoca di divisioni e di Brexit noi lavoriamo insieme). L’iniziativa è volta a creare un movimento di capitali attorno e all’interno del Movimento Roosevelt, sia in un’ottica di raccolta di fondi pubblici, sia in una prospettiva di sponsorizzazioni. Come già spiegato in miei precedenti interventi video, sono pienamente convinto che i diritti abbiano appeal anche dal punto di vista commerciale. Si potrebbero cioè coinvolgere degli sponsor che vogliano associare la loro immagine a quella dei diritti.
Una charity o una fondazione creerebbero un flusso economico che ci permetterebbe:
  1. Di avere soldi per la Roosevelt Communications e quindi fondi per la pubblicazione di libri, film, fumetti, giornali, riviste, siti web targati MR;
  2. Di avere denaro per le iniziative sul territorio: seminari, convegni, manifestazioni;
  3. Di dare lavoro ai soci rooseveltiani più attivi e meritevoli, uscendo dalla logica del “dopo-lavorismo” e del volontariato. Mi piacerebbe cioè creare una struttura con delle figure fisse stipendiate, nei ruoli per esempio di ufficio stampa, gestione sito web e social, promozione, raccolta fondi, comunicazione etc.
In questa prospettiva mi piacerebbe che chiunque abbia competenze su questi temi si possa attivare per aiutarci a individuare quale potrebbe essere l'opzione migliore. Mi piacerebbe altresì che si generasse un dibattito per capire i soci cosa ne pensano. [continua…]


Paolo Mosca



(Articolo del 15 dicembre 2017)