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Pietro Nardi e Gioele Magaldi
Come si fa a comunicare, spiegando a tutti, iniziando da me, che il Movimento Roosevelt non è il salotto buono in cui ciascuno: filosofi, storici, psicologi, sociologi, artisti, imprenditori ecc. possono esprimersi attraverso la propria cultura, la propria istruzione, le proprie conoscenze, le proprie esperienze, in altri termini il proprio sapere, per mettersi in luce, o se si preferisce per mettersi in mostra e soddisfare il proprioego? Comprendo, ma non giustifico, i giovani che cercano un’opportunità, ma gli altri? Diciamo i meno giovani, che se ne fanno del presunto salotto buono? Pur rimanendo un convinto e determinato rooseveltiano, porrò all’attenzione dei lettori alcune considerazioni.

Ho letto a fine novembre 2014, il libro di Gioele Magaldi, MASSONI SOCIETA’ A RESPONSABILITA’ ILLIMITATA LASCOPERTA DELLE UR-LODGES. Ma l’ho letto come fosse un best seller, e solo dopo mi sono reso conto che non andava letto in quel modo. Nulla di male, l’ho ripreso e l’ho studiato. A quel punto ho capito che era un Libro di Storia e l’ho riletto per la terza volta! E solo allora ho capito che Gioele, non aveva scritto un libro di storia, aveva riscritto la Storia. Qualcuno potrà dire sei stato lento e probabilmente ha ragione, ma dopo che mi sono iscritto al MR, in quel di Perugia, ho notato che qualcun altro è stato altrettanto veloce e argomentando del libro dava l’impressione di non averlo letto. Mi è venuto allora da pensare a quei “detti” scritti su tavolette di cuoio e messi in vendita sulle bancarelle in occasione di festività paesane, e in particolare a quello che recita: E’ meglio tacere e dare l’impressione di essere scemo, piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio. Nella circostanza, per quanto mi riguarda ho scelto di tacere. Altre cose credo di aver notato, come la presunzione di modificare lo statuto nel momento in cui andava votato o come certe presentazioni auto celebrative che non amo particolarmente e che nulla hanno a che fare con il libro Massoni e ancor meno con il Movimento Roosevelt.

Ho avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Gioele sul libro e sul MR; e fu in quella occasione che lui decise di inserirmi nella redazione cultura. E per non tradire una fiducia forse mal riposta, ho scritto un paio di articoli che ho sottoposto al direttore editoriale che ha ritenuto di pubblicarli sul sito del MR. Il primo affrontava il complesso processo della comunicazione, evidenziando i limiti che impediscono ad alcuni di comprendere l’opera di Gioele; il secondo, non senza ironia, metteva in risalto un momento particolare della vita del Movimento, in cui un copiosissimo scambio epistolare tra Presidente e Segretario Generale induceva alcuni iscritti a non comprendere l’ancorché semplice differenza tra strumenti, mezzi e obiettivi. Nel contempo non ho mai smesso di comunicare attraverso e-mail con stupendi ragazzi rooseveltiani, più o meno “Responsabili” in relazione alle cariche affidate e non, e ciò ha costituito per me un momento di notevole arricchimento.

Ma tornando al Movimento Roosevelt: che cos’è? Non me lo sto chiedendo, lo sto domandando a chi avrà l’opportunità di leggere; è forse un movimento il cui sito funge da salotto buono, o è il braccio operativo di un obiettivo strategico che Gioele Magaldi ha già annunciato e per il quale si sta spendendo con tutte le sue forze? Sarò stato pur lento nella comprensione della narrazione di Gioele, però l’ho capita! Che me ne faccio di idee e progetti di cui sento parlare da più parti, se non si comprende che l’unico vero inconfutabile obiettivo è il ripristino, o la riconquista, o come ritengo io, la definitiva conquista della democrazia deturpata dall’attuale tecnocrazia?

Concludo con alcune riflessioni: lo scorso 18 luglio ho avuto modo di ribadire in Assemblea Generale, unitamente al mio disaccordo su l’eventuale candidatura di Gioele ad “incarichi politici” in questo momento, il mio convincimento che il MR ancora non può fare a meno di Gioele. Davanti all’Ambasciata Greca, dove io c’ero su una sedia a rotelle, dopo il comizio di Gioele, ancorché invitato a dire due parole, si è presentato qualcuno? No! Appunto. Nulla di personale, caro Mario, ma nonostante fossimo quattro gatti, tu c’eri ed eri appena stato eletto Segretario Generale. Continuo, sempre con la premessa che mi ispiri simpatia, ma cosa intendi quando affermi nella tua comunicazione dello scorso 9 Settembre: “… riprendendo il cammino di un serio, vero, sostanziale Confronto Democratico e Civile …” e quando affermi che “… La Democrazia non può essere un optional.” A chi ti riferisci? Ora con l’ulteriore premessa che de core nulla manno calla a nissuno! Che Gioele Magaldi o chi per lui non ha certo bisogno di un azzeccagarbugli come me, e che mi auguro che la situazione venga ricomposta con l’unico obiettivo di non danneggiare il MR, lasciami dire che io, insieme ad altri ci siamo rotti le palle di queste incomprensioni, progetti di modifiche statutarie, nomine e via dicendo. Per cui per quanto mi riguarda, non volendo far parte del salotto di cui sopra, non essendo e/o comunque non sentendomi un intellettuale e nemmeno un uomo di “cultura” invierò questo scritto al mio direttore di redazione, che se vorrà, potrà pubblicarlo, ma sarà anche l’ultimo. Mi scuso sin da ora con Gioele che sono certo capirà le mie motivazioni, e ribadisco la mia disponibilità nei confronti del MR e dei suoi iscritti che, se e quando vorranno, potranno comunicare con me, come io farò con loro.

(articolo del 20 settembre 2015)

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