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Sui recenti rumori circa le contaminazioni tra massoneria e mafia, da ultimo l'operazione "Brotherhood", qualche considerazione è dovuta. Sappiamo  già quanto sia difficile proporre con obiettività una riflessione,  perché il tema è dominato da due opposti sentimenti,  entrambi lontani dalla ragione e costruiti piuttosto su apriorismi e pregiudizi. Il primo, positivo, secondo il quale la Massoneria non può essere per definizione legata allla mafia, semplicemente perché si tratta di un ordine di perfezionamento spirituale,  il cui assunto è quello di "lasciare i metalli" (gli interessi materiali) fuori dal Tempio. Il secondo, negativo, in base al quale è inevitabile che il segreto massonico sia destinato a coprire ogni sorta di affari loschi ed intrallazzi. Per andare oltre questi stereotipi occorrerebbe guardare un po' più in là dei giudizi superficiali e disporsi ad una riflessione profonda, che avviene da tempo nell'Europa continentale e che in Italia non riesce a maturare.
La domanda di fondo è: al di là dei giudizi morali, le società iniziatiche sono parte dell'esperienza umana? Sono o no un fenomeno antropologicamente costante, presente in ogni epoca? Sono tutte uguali per dottrina, rigorosità dei membri e congruenza tra propositi dichiarati e attività svolte in concreto?
Se accogliamo queste domande, possiamo fare qualche passo in avanti. Troveremo, in prima evidenza, che la Massoneria è solo una delle diverse forme possibili di organizzazione iniziatica, certamente la più diffusa e (mis)conosciuta, ma non certo unitaria e univocamente identificabile, con forme interne estremamente diversificate e complesse, storicamente determinate da posizioni poliitiche radicalmente differenti e contrastanti. Emergerà, soprattutto, che la Massoneria è stata indubbiamente il più grande araldo dell'Età dei Lumi e della Ragione, ma anche che la Massoneria è la grande malata del nostro tempo. Rimandiamo ad altra sede (i seminari della Libera Università Giordano Bruno) le analisi di dottrina e storiografiche. Sul presente, possiamo ben sostenere che c'è l'evidente necessità di un rinnovamento che sappia guidare, se non tutta, almeno le componenti migliori della Massoneria verso orientamenti moderni e progressisti, recuperandone la funzione storica e sottraendola agli orientamenti oscurantisti e opprimenti che hanno trasformato la speranza del progresso nell'attuale "sonno della ragione" che, invariabilmente, genera mostri. Ecco perché x'è bisogno del Movimento Roosevelt.

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