Mi trovavo a Roma, due giorni fa. Avevo un appuntamento in piazza Campo de' Fiori (sì, proprio sotto il monumento di Giordano Bruno!) e, mentre mi recavo lì, vedo passare Emma Bonino. Non è mia abitudine disturbare le persone note, ma avevo visto un manifesto di Marco Panella, trapassato nemmeno una settimana or è già, con su scritto "a subito". Quel messaggio e l'apparizione della Bonino mi sono sembrate una comunicazione di corrispondenze che non potevo non cogliere. Mi avvicino e chiedo: "E' la signora Emma?" Lei risponde "Sì". "Le faccio una sola domanda" dico. "Cosa si può fare di radicale in Sicilia?" Lei fa un ampio sorriso e risponde: "Non lo so."
Sarebbe facile vedere in quel "non lo so" la risposta frettolosa e borghese di chi non vuol perdere tempo. Ma io ci vedo, nell'eloquenza del sorriso, piuttosto la volontà di non far perdere tempo nemmeno all'interlocutore, perché oggi, con questo sistema elettorale, qualsiasi idea spontanea è condannata sin dall'inizio e solo le idee sponsorizzate possono sperare di trovare spazio.
Ecco perché il nodo è la legge elettorale e il sistema deve tornare proporzionale: è l'unico modo per dare cittadinanza a idee veramente libere da "padroni e padroncini".
(Articolo del 26 Maggio 2016)
Ecco perché il nodo è la legge elettorale e il sistema deve tornare proporzionale: è l'unico modo per dare cittadinanza a idee veramente libere da "padroni e padroncini".
(Articolo del 26 Maggio 2016)