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Mazzini Tutto ciò che riguarda la Massoneria è avvolto da un manto di ipocrisia insopportabile. Il Movimento Roosevelt può esercitare un ruolo storico formidabile: essere l'architrave di un'opera di demistificazione che serve i poteri forti e ottunde la democrazia fino a renderla inservibile.  Ecco perché occorre dire alla gente che non si deve aver paura della Luce.  Istruzione, inclusione, emersione delle paure dall'inconscio, dissipare i fantasmi e portare il popolo alla maturità della Ragione.
Il Movimento Roosevelt deve trovare la forza di portare avanti questa idea, che è l'idea di Mazzini, l'Apostolo Popolare dell'Età della Ragione annunciata da Thomas Paine.
Non indugeremo però sul passato eroico, ci saranno altre sedi per approfondire le dottrine e il pensiero. Partiamo dall'attualità. Dalla morte di Licio Gelli, avvenuta in questi giorni, mitizzazione di un falso.  E' falso che Gelli sia stato il "grande capo" della Massoneria. Tutti quelli che sanno, sanno benissimo che è stato un valente valletto, un maggiordomo di quella Massoneria vecchia e stantia, gerarchica e dogmatica, cinica e affarista, produttrice di corruttele ridicole come le vignette satiriche di Magnus e Bunker, un Superciuk che ruba ai poveri per dare ai ricchi.
Tutti quelli che sanno, sanno che il capo non era lui.  Lui era il parafulmine, l'uomo bravo a sopportare i marosi della fortuna, in cambio di aver vissuto la vita che non avrebbe potuto vivere mai altrimenti. Non vogliamo perderci in giudizi apodittici e sommari: ma la natura di uomo pubblico e la funzione svolta richiedono riflessione e valutazione.  Sul destino personale, pieno rispetto come si deve per i defunti; che il G.A. raccolga la sua anima e sia in pace.
Sul caso della banca Etruria (che non dista molto da una delle sedi di Gelli, la famigerata Villa Wanda ad Arezzo), l'ipocrisia sul ruolo della Massoneria è altrettanto e, se possibile, ancor più insopportabile.  Le dichiarazioni vanesie del ministro che s'indigna per esser chiamata in ragione del conflitto d'interesse con suo padre - che della banca Etruria dicono sia stato il gran manovratore - e che non accetta d'esser accostata alla Massoneria è un palese segnale che le frasi di Travaglio - la descrizione di quella banca come un salotto massonico - bruciano.  Bruciano, ma le coperture ignifughe funzionano ancora.
In ogni caso, se ancora i numeri tengono la fiducia, il giudizio politico è chiaro come il sole.  Pensavamo che Berlusconi rappresentasse il massimo della promiscuità degli interessi, e invece stiamo sperimentando l'oltre: la demolizione consapevole del risparmio privato, gli ultimi esili baluardi della nostra libertà.  Già in Grecia vediamo gli effetti più avanzati, con la vendita delle isole dell'Egeo a questo o a quel divo del cinema (che, si badi bene, non è il vero nemico: quello è solo il paperone del momento: il vero demone sono gli agenti immobiliari e i brokers della speculazione capitalista). E, mentre ci indigniamo per la sorte della Grecia, non ci avvediamo che sta accadendo lo stesso per gli edifici di valore sulle nostre coste, in vendita al capitale estero (verificare chiamando i principali agenti immobiliari per constatare).
In questo gioco sporco, non c'è dubbio, la Massoneria è stata prevalentemente un agente disgregante, che ha accentuato i processi di corruzione e di affarismo.  Le inchieste di questi anni documentano questa condizione.
Ma, allora, come mai si possono annoverare tanti geni e intellettuali di prim'ordine tra le fila della Massoneria?
Ecco il ruolo storico del Movimento Roosevelt: non replicare il modello dell'ipocrisia borghese facendo finta che Massoneria e politica e vita civile siano disgiunte, ma dimostrare invece la necessità antropologica delle società iniziatiche e portarle alla comprensione del popolo. Di più: preparare il popolo a ricevere la luce di queste conoscenze.
Soltanto allora si potrà disincrostare la Massoneria dalla cancrena materialista che la opprime e restituirla alla sua funzione storica di emancipazione e di evoluzione sociale.
Per ottenere qualche risultato in questa direzione, non basterà una vita. Addirittura, la M. potrebbe risultare veicolo inutilizzabile. E forse non si potrà riuscire nell'impresa che, secondo l'autorità della Fama Fraternitatis, è per definizione impossibile. Richiede molto coraggio e potrebbe non dare nessun risultato, almeno, non sotto il profilo materiale: e questo non potrà piacere ai mille avventurieri e ai diecimila piazzisti nei dintorni.
Ma è qui la funzione storica del Movimento Roosevelt.

Ad perpetranda miracula rei unius.


Commenti   

0 # RE: Dire ciò che non si può dire: Gelli, Boschi e altri eventi di cronaca, espressioni di una necessità moderna: guardare oltre il velo. Il ruolo storico del Movimento Roosevelt nel far capire cosa c'è oltre il veloFabrizio Mana 2015-12-19 12:52
Per aspera ad astra. Ciò che conta è ciò che si è seminato e insegnato ai giusti, in modo che il giorno che raccoglieranno i frutti lo sapranno fare a dovere facendo sì che il sangue versato dai pionieri divenga divino concime e non sia invece annoverato dai posteri come un inutile spreco di vite. Bell'editoriale.
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0 # RE: Dire ciò che non si può dire: Gelli, Boschi e altri eventi di cronaca, espressioni di una necessità moderna: andare oltre l'illusione. Il ruolo storico del Movimento Roosevelt nel far capire cosa c'è al di là del velopino 2016-01-19 23:34
Scusate, ma ... Mazzini non era massone?
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