News dalla categoria Movimento Roosevelt

Dovrebbe essere abbastanza scontata la motivazione che mi ha spinto ad inserire il termine “personalissimo” nel titolo, ma la spiego.

Come tanti di voi sanno: il nostro è uno strano Paese composto da una percentuale non poco rilevante di “imbecilli patrioti” che mai nulla hanno fatto nella loro vita se non quello di puntare sempre e comunque il dito nei confronti di chiunque.

Detto questo e, come più o meno avrete compreso, ho inserito nel titolo il termine “personalissimo” per evitare che quello che scriverò possa anche solo minimamente e lontanamente essere addebitato come pensiero del Movimento Roosevelt (giusto o sbagliato che sia, non importa).



Semplicemente esprimerò parte di quello che è attualmente il mio pensiero/la mia visione di vedere le cose in maniera assolutamente libera e personale e non in nome del Movimento Roosevelt.

Nel precedente intervento mi ero soffermato in maniera generica su come potesse effettivamente essere possibile applicare la piena occupazione senza essere entrato nello specifico (cosa che farò di seguito).

Il mio contributo in dieci punti e cinque regole.

1. Restituire la sovranità monetaria al popolo italiano e nazionalizzare la banca centrale e le tutte le banche commerciali, in modo da rendere la moneta pubblica e controllabile al 100%.

Bisogna bloccare nell'immediato il settore finanziario speculativo sul nostro territorio ed obbligare il sistema bancario nazionale (che sarà interamente pubblico e controllato dallo Stato/dal potere politico) a quelle che sono le tre funzioni essenziali e fondamentali per un giusto e corretto funzionamento bancario: 1. il servizio di pagamento generico; 2. il servizio generico ai correntisti; 3. la fornitura del credito ai cittadini.

A proposito della nazionalizzazione delle banche, che dovrebbe essere una cosa ovvia e naturale, segnalo una citazione del Premio Nobel per l’Economia, Joseph Stiglitz:

 

«La notizia che la nazionalizzazione delle banche potrebbe essere necessaria, anche secondo Alan Greenspan, dimostra quanto la situazione sia disperata: come è evidente da tempo, l’unica soluzione è che il nostro sistema bancario sia rilevato dal Governo, questo è quanto fecero Norvegia e Svezia negli anni Novanta. Bisogna farlo, e farlo in fretta, prima che altri soldi vadano sprecati in manovre di salvataggio.»

A proposito del concetto fondamentale della riappropriazione della sovranità monetaria, propongo

una citazione di Alan Greenspan, economista ed ex Governatore della Federal Reserve (la più potente banca centrale del mondo):

«Se uno Stato ha moneta propria, un Governo non potrà mai fare bancarotta per i debiti emessi. Gli Stati Uniti possono pagare ogni debito che hanno, perché possiamo sempre stampare moneta per farlo.»

Ancora: deve immediatamente cessare l'emissione di titoli di Stato. L'emissione dei cosiddetti titoli di Stato in un Paese che possiede moneta sovrana è inutile, non serve a niente, perché un Governo sovrano non ha bisogno di emettere titoli per spendere. Un Governo sovrano non chiede i soldi a nessuno in quanto controlla l'erogazione del credito in assoluto monopolio: è Lui che decide quanto, quando, come e dove spendere. L'emissione di titoli, quindi (sistema costoso, inutile e dannoso), deve essere assolutamente ed immediatamente abolito.

Il Governo spenderà semplicemente accreditando i conti correnti dei cittadini che gli forniranno beni e servizi presso i conti delle banche depositati e controllati dalla Banca d'Italia, in modo che tutto il denaro speso dallo Stato si accumulerà nelle riserve delle banche presso la Banca d'Italia e su queste riserve sarà pagato un interesse 0, esattamente come avviene oggi in Giappone: niente di più e niente di meno.

Naturalmente bisognerà abolire la norma che impone il cosiddetto pareggio di bilancio. Il pareggio di bilancio applicato alle aziende di Stato che forniscono un servizio ai cittadini è sicuramente una giusta norma, perché fa pagare al cittadino il giusto, il minimo indispensabile, senza chiedere spese aggiuntive ad essi, sempre per la stessa motivazione: la Stato non ha bisogno della moneta del popolo per finanziarsi. Lo Stato prima spende e poi tassa, lasciando attraverso i deficit annuali la somma che ritiene giusta nelle tasche dei cittadini, aumentando il debito, quindi la ricchezza del Paese e del popolo, questo perché uno Stato sovrano ha la facoltà di emettere moneta in assoluto monopolio, senza chiederla a nessuno.

Il pareggio di bilancio obbligatorio, principalmente quello applicato alle spese del Governo centrale, è una roba assurda, indegna, immorale, illogica e scellerata perché, come giustamente afferma l'economista Nino Galloni: «Se c’è crisi, se c’è disoccupazione, puntare al pareggio di bilancio è un crimine» (per questa motivazione esso va abrogato nell'immediato).

Se c'è qualcosa che dovrebbe essere inserito in Costituzione, come già più di qualcuno ha proposto, dovrebbe una clausola che contenga al suo interno il principio della piena occupazione: questa si che sarebbe una cosa sensata, ovvia e su cui nessuno potrebbe obiettare.

2. È necessario rendere la sanità gratuita per tutti, a tutti i livelli e in tutti i comparti.

Attraverso la sanità gratuita a tutti i livelli, a nessuno sarà negata l’assistenza in caso di bisogno.

Per evitare i classici abusi all'italiana deve essere assolutamente introdotto un buono sanità per controllare e regolare il giusto funzionamento. Una proposta ottima arriva dal Movimento Libera Italia di Bruno Poggi. Il Movimento propone un sistema che metta al centro il cittadino e gli dia la possibilità di controllare la sua personale spesa sanitaria attraverso il buono sanità. In sostanza si tratta di assegnare ad ogni cittadino (tranne quelli affetti da patologie invalidanti) una cifra virtuale (pari a quella che la Regione spende per ogni abitante) da poter utilizzare nelle strutture sanitarie di tutto il territorio nazionale. I soldi risparmiati andranno a far cumulo su quelli dell’anno successivo per permettere di avere, soprattutto in tarda età, un cifra che permetta di affrontare le spese sanitarie legate a patologie della terza età.

L'esempio logico per far capire la sostanza di questa proposta è il seguente: se una persona deve fare una risonanza magnetica andrà nell’ospedale o nella struttura sanitaria che gli offrirà il servizio più rapido al minor costo. In questo modo le strutture sanitarie non potranno più permettersi gli sprechi: se infatti i loro servizi sanitari saranno troppo costosi o inefficienti non incasseranno abbastanza denaro per poter mantenere la struttura aperta. In questo modo i costi per l’assistenza sanitaria subiranno una forte riduzione a fronte dell’aumento della qualità del servizio.

Il settore della sanità e dell’assistenza sociale è uno di quelli che creerebbe svariate migliaia di posti di lavoro.

3. Bisogna rafforzare il comparto sicurezza, tra cui la magistratura, gli eserciti, la Croce Rossa, la Protezione Civile, le carceri, i tribunali e le forze di Polizia.

Tutte queste importanti Istituzioni, attraverso la ristrutturazione di sistema prospettata nel primo punto, non avrebbero più alcun problema di carenza di personale, di mezzi o risorse. Anche questo settore, naturalmente, creerebbe svariate migliaia di posti lavoro.

Gli effetti di questo rafforzamento avrebbero immediate ripercussioni su vari fronti: maggiore percezione della sicurezza, processi molto più brevi, certezza della pena dovuta alla costruzione di nuove carceri, intervento immediato nei luoghi colpiti dalle catastrofi naturali, fine della carenza di fondi, mezzi, uomini e potremmo continuare all’infinito.

4. È necessario costruire e assegnare case a basso costo a tutti coloro che non ce l’hanno e non possono permettersela economicamente dando loro la possibilità di acquistarla attraverso il versamento di una piccola quota mensile spalmata negli anni. Inoltre, bisogna assolutamente fissare un tetto, non variabile, per il prezzo di tutti i terreni adibiti alla costruzione di case, in base a quella che è la zona di posizionamento: centrale, semicentrale e periferica. Attraverso questo punto si raggiungerebbero due finalità: 1. tutti avrebbero una casa; 2. crollerebbero gli affitti e le speculazioni, che fanno sì che i ricchi diventino sempre più ricchi e che i poveri non possiedano mai nulla di loro proprietà.

Non ho mai condiviso gli interventi da parte degli organi statali, che decidono di assegnare mensilmente o annualmente aiuti economici alle famiglie a basso reddito per due precise motivazioni. La prima è che dare i soldi alle famiglie a basso reddito, certamente consente loro di pagarsi l’affitto e avere un tetto provvisorio, ma non risolve il problema, perché esse non possiederanno mai una casa. La seconda è che dare i soldi a un povero in modo che possa darli a un ricco proprietario di immobili, fa sì che il ricco accumuli sempre più ricchezza a discapito di tutti gli altri.

5. Occorre rendere completamente liberi e gratuiti (oppure attraverso il pagamento di una quota simbolica, ad esempio: un Euro...) tutti i comparti del settore cultura.

Ciò farebbe sì che luoghi come teatri, chiese, musei, gallerie d’arte, biblioteche, parchi e tutto il resto, fossero aperti gratuitamente a tutti. Tutto questo, inevitabilmente, attirerebbe milioni di turisti da ogni angolo del mondo e farebbe muovere il settore privato (hotel, ristorazione, bar, commercio generico, trasporti, eccetera). L'applicazione di questo punto farebbe sì che svariate migliaia di posti di lavoro fossero creati in questi settori.

6. Occorre fissare un tetto minimo e un tetto massimo di guadagno per tutti, lavoratori dipendenti del settore pubblico, quelli del settore privato e, naturalmente, anche per tutte le pensioni.

In ogni caso, il tetto massimo di guadagno, non dovrebbe mai superare di tre volte il tetto minimo, poiché bisogna garantire una forbice di guadagno tra le varie figure professionali che non sia squilibrata come avviene oggi e ristabilire quel senso di dignità ormai sepolto.

7. Bisogna aprire a tempo continuato (dodici ore al giorno credo sia la soluzione essenziale) tutti i luoghi pubblici adibiti al servizio dei cittadini.

8. È necessario garantire lo stipendio sociale a tutti i disoccupati nell’eventuale periodo di non lavoro.

Si tratterebbe di uno stipendio al 100% del valore dello stipendio minimo, che cesserà nell’immediato, così come cesserà la contribuzione pensionistica all'ente pubblico, quando un disoccupato rifiuterà per tre volte l’assegnazione di un qualsiasi posto di lavoro dagli uffici preposti a questo servizio.

9. Occorre garantire a tutti i lavoratori durante il periodo dell’eventuale cassa integrazione il 100% dello stipendio minimo contrattuale del livello in cui ogni lavoratore è inquadrato. Anche in questo caso varrà la stessa regola: lo stipendio minimo cesserà nell’immediato, così come cesserà la contribuzione pensionistica all'ente pubblico, quando il lavoratore rifiuterà per tre volte l’assegnazione di un qualsiasi posto di lavoro dagli uffici preposti a questo servizio.

Queste regole vanno introdotte perché è ovvio che la piena occupazione riduce drasticamente la massa di denaro improduttiva circolante che sarebbe erogata per sostenere gli eventuali disoccupati o i cassintegrati. I salari pagati alle persone “improduttive” aumentano la domanda ma non l'offerta, quindi non aumentano la produzione di beni e servizi. Questo può causare inflazione. Avere meno denaro improduttivo circolante attraverso il reimpiego di tutti i lavoratori significa meno inflazione o addirittura inflazione zero: come avviene oggi per il Giappone. L'inflazione zero, in ogni caso, non è mai un bene assoluto (più avanti ci concentreremo in maniera più approfondita su questo tema).

10. Infine, bisogna garantire un giusto ed equo stipendio sociale a tutte le persone affette da invalidità calcolato sulla effettiva e reale percentuale di non abilità, sempre utilizzando il concetto del tetto massimo di guadagno che non dovrebbe mai, in nessun caso, superare di tre volte il tetto minimo.

Chiusa la parentesi dei dieci punti, ecco di seguito le cinque regole.

1. L’istruzione gratuita per tutti non significherà crescere una società di giovani parassiti. La scuola sarà obbligatoria fino al diciottesimo anno d’età, ma dopo più di due bocciature si perderà per sempre la possibilità di accedere gratuitamente all’Università o di continuare gratuitamente gli studi. A quel punto, l’ammissione all’Università o la continuazione degli studi, sarà possibile solo pagando. Inoltre, tutti gli anni di sforamento del percorso scolastico stabilito dovranno essere riscattati col lavoro. Esempio: hai terminato gli studi tre/quattro anni dopo la fine naturale? Lavorerai tre/quattro anni in più rispetto all’età stabilita per il pensionamento.

2. Per tutti coloro che decideranno d’intraprendere il percorso universitario varranno le stesse regole. Sarà concesso un anno di fuori corso, superato il quale si perderà la possibilità di continuare gli studi universitari gratuiti. L’unica possibilità sarà quindi pagare.

3. Tutti coloro che subiranno condanne definitive per danni allo Stato o ai privati cittadini saranno esclusi a vita dalla possibilità di lavorare in qualsiasi settore del comparto pubblico e non potranno partecipare alle decisioni della vita pubblica attraverso nessun partito, associazione o movimento. Inoltre, perderanno il diritto di voto e non potranno candidarsi o ricevere nessun tipo di carica pubblica.

4. Tutti coloro che subiranno condanne definitive per danni allo Stato o ai privati cittadini saranno licenziati in tronco e non avranno alcuna possibilità di essere ammessi (nel caso degli studenti) o riammessi (nel caso dei lavoratori) in nessun ramo del settore pubblico.

Inoltre, non potranno ricevere nessun tipo d’incarico pubblico e non potranno partecipare ad alcuna società che appalta per il settore pubblico.

5. Coloro che subiranno più di una condanna definitiva, dopo la seconda si vedranno immediatamente confiscati tutti i beni fisici ed economici, eccetto una casa di proprietà: quella che i Tribunali riterranno essere giusta per le esigenze familiari di coloro che eventualmente saranno giudicati.

Attraverso questa ristrutturazione, l'Italia metterebbe al sicuro nel giro di pochi mesi le circa 61 milioni di vite che attualmente popolano questo Paese.

Il meccanismo della giustizia, naturalmente e per ovvie motivazioni, deve essere rivisto per quanto riguarda le tutele personali e i diritti dell’uomo: penso ad una sorta di “Suprema Corte di Giustizia Italiana” dove potranno appellarsi tutti coloro che eventualmente crederanno di aver subito un’ingiustizia, dopo la sentenza definitiva.

Riprendendo invece uno dei passaggi inserito al punto numero 6 dello “Statuto Roosevelt”, vedo benissimo la possibilità di un immediata istituzione di un «Alta Autorità per la Piena Occupazione di tutti e di ciascuno, capillarmente insediata e operativa con propri organismi locali sui vari territori, coordinati a livello nazionale (in questo momento ci fermiamo a quella nazionale, considerando il fatto che attualmente l'Italia è il laboratorio iniziale) da dirigenti di particolare sapienza e lungimiranza, dove sarà possibile rigenerare anche il ruolo storico dei Sindacati, negli ultimi decenni divenuti molto appannati, inconcludenti e inefficaci nella tutela sia degli occupati che dei disoccupati». Inoltre, sempre riprendendo un altro dei passaggi inserito al punto numero 6 dello “Statuto Roosevelt”, vedo benissimo l'idea di «consentire a tutti gli esseri umani di assaporare in modo degno i frutti del proprio lavoro e di rendere concreto il loro diritto alla felicità (fatto di svaghi, momenti ricreativi, riposo, occasione di impegno sociale, culturale e civile che trascendano i vincoli spazio-temporali e gli obblighi connessi alle attività lavorative), intende costituzionalizzare sotto ogni cielo anche una limitazione universale dell’orario di lavoro dipendente riguardante i singoli individui (massimo 5 ore giornaliere, escluse le possibilità di straordinari, sapientemente regolate e ben retribuite), anche al fine di favorire sempre e comunque nuove assunzioni e la piena occupazione.»


Piccoli dettagli aggiuntivi e conclusione


Questo è solo un piccolo accenno a tutte le cose che si potrebbero fare.

Ad esempio, dovrebbe assolutamente essere introdotta una norma che renda incompatibile il fatto che una persona possa ottenere più di una carica e che preveda che, se la persona non si sospende dal proprio posto di lavoro, percepisca solo il 50% della somma minima prevista per la carica che va a occupare.

Bisognerebbe istituire l'elezione diretta del Presidente della Repubblica con mandato di quattro anni (ovviamente anche la normale legislatura deve essere ridotta a quattro anni, stessa cosa per i Comuni). Bisognerebbe immediatamente chiudere tutte le Istituzioni politiche intermedie che si trovano tra il Governo centrale e i Comuni (Regioni, Province, Comunità, eccetera...) e lavorare per rafforzare tutti i Ministeri e gli Assessorati, facendo sì che tra queste Istituzioni ci sia una collaborazione diretta e immediata. In questo modo si accelererebbero i tempi e si eviterebbe che i soldi si perdano in differenti mani. L’applicazione di questo punto eviterebbe un enorme perdita di tempo e di soldi: i tempi per l’applicazione delle leggi sarebbero molto più rapidi in quanto ci sarebbe una collaborazione diretta tra Assessorati e Ministeri, si applicherebbe il concetto di trasparenza assoluta su tutto ciò che avviene all’interno delle varie amministrazioni e dei vari Ministeri, si eviterebbero le elezioni intermedie e si eviterebbe anche la scheda di voto per il rinnovo del Senato, in quanto io credo che debba essere presa in seria discussione anche l’eventualità della chiusura di questa Istituzione.

Bisognerebbe eliminare il finanziamento pubblico ai giornali ed ai Partiti, per evitare di assistere, durante le campagne elettorali, allo scempio totale che questi signori fanno delle città. Bisognerebbe eliminare le consulenze esterne, per evitare che lavori che possono e devono essere svolti da dipendenti pubblici vengano appaltati a società esterne a prezzi assurdi e con scarsi risultati. Bisognerebbe eliminare ogni tipologia di premio o vitalizio esistente per qualsiasi categoria professionale.

Bisognerebbe eliminare il sistema del ballottaggio, durante il quale avvengono le azioni più assurde e spregevoli in termini di corruzione, spartizione di poltrone, soldi, accaparramento di consulenze e di appalti. Bisognerebbe, quindi, promuovere l’elezione secca: chi prende un voto in più alla prima chiama elettorale, governa. Bisognerebbe introdurre la norma del licenziamento in tronco all’interno di tutti i settori del comparto pubblico per inefficienza o scarsa produttività al terzo richiamo scritto. Questa è una norma che deve assolutamente essere inserita, per evitare di creare ambienti frequentati da parassiti inefficienti che si recano al proprio posto di lavoro esclusivamente perché a fine mese devono percepire lo stipendio. Naturalmente, l’allontanamento dal settore pubblico sarà a vita, quindi non ci sarà più alcuna possibilità di essere reinseriti in qualsiasi contesto pubblico. Bisognerebbe garantire sempre e comunque a tutti, quando si è entrati a pieno regime nel mondo del lavoro, il versamento della somma mensile all’ente pensionistico pubblico, anche durante l’eventuale periodo di disoccupazione o di cassa integrazione.

Bisognerebbe garantire a tutti la pensione a un’età normale (sessant’anni credo sia l’età giusta per tutti) con una indennità decente, pari al minimo contrattuale del livello raggiunto negli ultimi cinque anni prima dell’uscita dal mondo del lavoro.

In conclusione: quanto sopra elencato, come ho più di una affermato, è applicabile solo ed esclusivamente in un Paese sovrano che possiede moneta sovrana ed aggiungo anche una banca pubblica al 100% direttamente controllata dal potere politico (aggiungo la precisazione della banca pubblica al 100% anche nel finale, sempre a beneficio di qualche eventuale “fesso”).

Ancora una volta e, sempre a beneficio di qualche eventuale strano soggetto, affermo che quanto finora detto rappresenta esclusivamente quello che è attualmente parte del pensiero del sottoscritto: è un “personalissimo” e parziale contributo che metto a disposizione per un eventuale stesura di un eventuale programma per l'Italia da parte del Movimento Roosevelt e non rappresenta il pensiero del Movimento Roosevelt (giusto o sbagliato che sia, non importa).

Vincenzo Bellisario

(Articolo del 18 ottobre 2015)

Commenti   

+1 # RE: Personalissimo contributo nell'eventualità di una futura specifica stesura programmatica per l'Italia da parte del Movimento RooseveltLorenzo 2015-10-18 12:43
a parte la piena occupazione, il controllo pubblico delle banche e i servizi pubblici gratuiti, non sono d'accordo per nulla col resto delle proposte, e non perché siano tutte sbagliate ma perché secondo me il Movimento Roosevelt dovrebbe concentrarsi esclusivamente nel perseguire il raggiungimento del rispetto dei diritti umani e non scendere in questioni minori come alcune regole della pubblica amministrazione, la legge elettorale, la confisca dei beni ai condannati o addirittura le conseguenze delle bocciature scolastiche! Tutte queste questioni non dovrebbero riguardare il programma del MR, in quanto inutilmente divisive e soprattutto non prioritarie! Quindi ok piena occupazione, controllo pubblico delle banche e servizi pubblici gratuiti, ma per le questioni minori ci sono i referendum propositivi senza quorum, non sarebbe giusto includere proposte non essenziali che potrebbero essere motivo di divisione nel programma del Movimento, concentriamoci sugli obiettivi primari!
Rispondi | Rispondi con citazione | Citazione
0 # Ordinebaluba 2015-10-19 11:49
In una casa ogni stanza ha la sua funzione: in camera si dorme, in cucina si mangia, in bagno.. ci si lava. Per lo stesso principio propongo di usare il sito con lo stesso criterio; se qualcuno ha qualcosa da esprimere a titolo personale lo faccia nel blog. Una discussione programmatica andrebbe fatta in un forum..
Rispondi | Rispondi con citazione | Citazione

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna