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Dal Blog http://blog.movimentoroosevelt.com/ (clicca per accedere), dove abbiamo ritenuto di pubblicare in prima battuta il seguente articolo, postato originariamente su una pagina del Gruppo facebook Amici del Movimento Roosevelt Italia, rilanciamo anche su pagina del sito ufficiale www.movimentoroosevelt.com le belle osservazioni del socio fondatore rooseveltiano Massimo Knight:

Massimo Knight Firenze post scritto intorno alle prime ore del 27 marzo 2015.

La dedica del saggio di John Stuart Mill ''La Libertà'', dei primi del 1859, è la seguente:

"All'amata e compianta memoria di colei che fu l'ispiratrice, e in parte l'autrice, di tutto il meglio della mia opera – all'amica e moglie il cui altissimo senso della verità e della giustizia era il mio stimolo più grande, e la cui approvazione era la massima ricompensa – dedico questo volume. Come tutto ciò che ho scritto per molti anni, appartiene a lei quanto a me; ma il lavoro, così com'è, ha ricevuto in misura molto insufficiente l'inestimabile beneficio della sua revisione; alcune delle parti più importanti avrebbero dovuto essere sottoposte a un riesame più accurato, che ora non riceveranno mai più. Se solamente fossi capace di trasmettere al mondo la metà dei grandi pensieri e dei nobili sentimenti che sono sepolti con lei, sarei il tramite di benefici maggiori di quanti potranno mai derivare da qualunque cosa io scriva, privo dello stimolo e del conforto della sua impareggiabile saggezza"......

Essa è uno dei più profondi riconoscimenti che siano stati scritti in ordine al valore della propria compagna, da parte di un uomo.
D'altronde, Stuart Mill, sancirà in modo imperituro, nel saggio del 1869 ''The subjection of Women" - "L'asservimento delle Donne", il suo pensiero in merito alla disparità di diritti civili, tutele, opportunità, considerazione, trattamento, valorizzazione e possibilità di auto realizzazione vigenti nella sua epoca tra sesso maschile e sesso femminile.
E l'Italia di oggi, in relazione a questo tema, come è messa? Male, direi. Male perché le donne, in questo Paese strano, avanzatissimo per alcuni versi e medievale, nel senso deteriore del termine, per altri, le donne continuano a guadagnare molto meno a parità di attività e di mansione, a trovare con più difficoltà lavoro, ad essere penalizzate nelle carriere dei pubblici uffici, a poter accedere con più difficoltà al diritto allo studio e così via.....e continuano troppo spesso a rimanere vittime della possessività psicopatica di mariti, fidanzati ed amanti che non si rassegnano quando vengono deposti dal loro immaginario trono di signorotti assoluti della coppia.
La mia speranza è innanzitutto rivolta alle donne stesse, affinché facciano tutto quello che è in loro potere per procedere sulla strada della auto consapevolezza, affinché non cedano sempre loro in nome del mantenimento del ''buon nome'' della famiglia, affinché non si facciano raggirare da lustrini e luccichii, affinché pretendano il rispetto dei loro diritti sacrosanti ed affinché abbiano il coraggio di denunciare coloro che superano il confine della condotta delittuosa.
Ed ai miei colleghi uomini, a parte l'ovvio invito a mettere da parte il nostro a volte ipertrofico ego maschile, mi permetto, sommessamente, di dare un suggerimento: trattiamo le nostre figlie come perle preziose, perché loro diventeranno le mogli e le madri di domani.
Più le rendiamo sicure di sé nell'infanzia e nell'adolescenza e più, da adulte, saranno centrate e con una buona autostima, cose che gli permetteranno di essere cittadine a pieno titolo.
Personalmente, ho sempre adottato uno stile comportamentale, con la mia bimba: non do per scontato che sia sempre io a poterle insegnare qualcosa, ma che possa accadere anche l'opposto (come infatti accade puntualmente..), sono io il primo a chiederle le cose anteponendo un ''per favore'' e postponendo un ''grazie''. Mi scuso con lei, quando sbaglio, anche se è ancora soltanto un cucciolo di donna. Se è in camera sua, nonostante sia piccola, busso e chiedo se posso entrare. Non manco mai di farle un complimento e, nel rimprovero, non sono mai violento, nemmeno con le parole, anche quando è necessario che sia severo. Perché so che sono il suo modello di compagno e più le instillo giorno per giorno l'idea che un uomo - in questo caso il padre - la rispetta come persona e più c'è una buona probabilità che se lo ricordi da grande.

LA REDAZIONE DEL SITO MR (www.movimentoroosevelt.com)

Commenti   

0 # RE: Massimo Knight, rooseveltiano doc, a proposito del saggio di John Stuart Mill, On Liberty (1859), e dei Diritti delle DonneRaffaella Cozzo 2015-03-30 14:43
Fraternamente grazie.
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