News dalla categoria Movimento Roosevelt

Prima di venire al punto fondamentale di questo nuovo pezzo evidenziato nel titolo (quello che riguarda un intervento del Presidente Gioele Magaldi), apro due parentesi importanti.

Nelle scorse settimane ho pubblicato alcuni articoli che avevano differenti finalità: fare una sintesi del Movimento Roosevelt; spiegare il Movimento ad alcune persone (sia interni che esterni) che avevano compreso poco o nulla, inserendo a più riprese all'interno dei vari interventi pezzi dello Statuto, degli intenti, dei fondamentali, dei valori ed altro; semplificare al massimo l'immenso lavoro messo nero su bianco da coloro che avevano posto le basi del Movimento, in modo che più persone avrebbero avuto la possibilità di comprendere; cercare di spiegare quali erano state le motivazioni che avevano spinto Gioele Magaldi a mettere nero su bianco il Progetto Massoni ed il Movimento Roosevelt e successivamente divulgarli/diffonderli a beneficio di tutti; cercare di spiegare/far comprendere perché il Progetto Massoni ed il Movimento Roosevelt viaggiano nella stessa direzione e con obiettivi solo apparentemente differenti; diffondere contributi aggiuntivi utili alla comprensione specifica e generale pubblicando anche “eredità” esterne per cercare di spiegare meglio alcuni accadimenti storici che hanno interessato ed interessano l'Italia, l'Europa ed il mondo intero in “altri termini” (l'espressione in “altri termini” nella sostanza significa aiutandomi con altre tipologie di “eredità” divulgate da altre persone e con differenti modi di esternare/mettere nero su bianco la realtà) e vario altro. Tutto questo, naturalmente, per cercare di “preparare” chi era rimasto indietro ad affrontare/accettare i passi successivi: tutto quello che accadrà nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.

Tra le varie (anche questa è una piccola parentesi che considero importante per far comprendere altri dettagli fondamentali...), avevo privatamente lasciato un commento a beneficio di una persona che in qualche modo sembrava “disorientata”, all'interno di una conversazione con diversi esponenti del Movimento Roosevelt (sicurissimo di quanto affermavo ed avendo pienamente conferma di quel che scrissi qualche giorno più tardi attraverso la diramazione di alcuni “avvisi importanti” da parte dell’Ufficio di Presidenza).

Scrissi quanto segue.

«Onestamente e nel mio piccolo, credo che nulla sia stato sbagliato di tutto quello sinora fatto dal Movimento Roosevelt... lo credo veramente!

Non credo si stia perdendo “tempo prezioso” (ad un certo punto avevo addirittura pensato che si stava andando troppo veloce e credo questa sia stata una delle motivazioni che ha contribuito alla “perdita” di qualche singolo).

Buttandola sul praticissimo, credo che alcune persone (non tante) abbiano bisogno ancora di un po' di tempo per comprendere/metabolizzare. Inoltre, è innegabile il fatto che alcuni singoli (non so benissimo e fino in fondo per quali motivazioni... forse!) hanno creato problemi. Anche per quanto riguarda i problemi creati da alcuni singoli, alcuni devono ancora ben comprendere/metabolizzare.

Concludendo: credo che come è sempre finora innegabilmente accaduto, al momento giusto, l'Ufficio di Presidenza che ha fatto un lavoro oggettivamente ragguardevole e che è stato sicuramente finora la massima espressione/il vero motore del Movimento, darà l' “OKAY” al passo successivo fornendo precisi dettagli e farà svanire quella sensazione di “disorientamento” che magari legittimamente ha investito qualcuno. Ne sono più che certo».

A distanza di alcuni giorni, non solo confermo e sottoscrivo quanto detto ma aggiungo e soprattutto evidenzio che la nascita ufficiale del Movimento Roosevelt è avvenuta poco più di sette mesi fa (precisamente il 21 marzo 2015) e che da quel giorno ad oggi sono successe innumerevoli cose e sono state spese tantissime energie a fronte dei vari accadimenti ed anche degli “imprevisti” che si verificati in pochissimo tempo, in soli sette mesi. Questa era la motivazione che mi aveva privatamente spinto ad affermare che erano/sono successe talmente tante cose in così poco tempo che avevano lasciato indietro alcune persone - sia interne che esterne - che giustamente non riuscivano a tenere il passo considerando la velocità degli eventi e questo, sempre secondo la visione/il pensiero del sottoscritto, aveva anche contribuito alla perdita di qualche singolo (questo passaggio, naturalmente, l'ho pubblicato con l'intento di “tranquillizzare”).

Chiusa anche questa parentesi che consideravo per vari aspetti importante e venendo al punto fondamentale di questo mio nuovo intervento, ricordo che tra le varie pubblicazioni ne ho dedicate alcune per certi versi incentrate anche nel racconto storico degli ultimi anni fino ai giorni nostri col tentativo di cercare di evidenziare il ruolo dell'Euro, il concetto di sovranità e democrazia, i meccanismi monetari, l'economia, la politica ed altro; puntualizzando, nel finale di alcuni interventi, le finalità che una certa tipologia di mirate ed assolutamente tutt'altro che sprovvedute applicazioni politiche ed economiche hanno avuto negli anni ed avranno in futuro sulla pelle di tutti i cittadini “normali” se tutto resta uguale: se l'Italia, l’Europa ed il mondo continueranno ad essere quello che sono oggi.

Avevo inoltre messo in evidenza come alcuni “concetti” hanno letteralmente stravolto le nostre vite negli ultimi anni e perché (per esempio il concetto/ruolo del debito, dell'inflazione, delle tasse e vario altro).

In uno dei miei interventi è direttamente intervenuto il Presidente del Movimento Roosevelt (Gioele Magaldi, che ringrazio...) che con poche parole ed in risposta ad un lettore, ha fatto una sintesi di quello che è il pensiero del Movimento Roosevelt per quanto riguarda la questione monetaria, economica, politica ed altro: considerando l'attuale “cantiere” italiano (quindi europeo) e del mondo.

Di seguito un sunto dell'intervento del Presidente Gioele Magaldi che serve a far ancora meglio comprendere alcuni specifici fondamentali del Movimento che in questo caso riguardano nello specifico l'Euro, il concetto di sovranità, il ruolo della democrazia completamente perduta ed i meccanismi monetari, economici e politici degli attuali “cantieri” Italia/Europa e del mondo.

Scrive Gioele Magaldi: «Il Movimento Roosevelt, da Statuto, è per fare dell'Euro e/o di qualsivoglia valuta una moneta sovrana soggetta al controllo del Popolo Sovrano e dei suoi rappresentanti politici (dunque no alle monete controllate da tecnocrati non eletti e asserviti a interessi oligarchici privati). Non deve sussistere, per i rooseveltiani, a mio parere, né il dogma dell'Euro ad ogni costo, né quello inverso del presuntivamente necessario e salvifico ritorno alle valute nazionali pre-Euro. Personalmente, credo che si possa tranquillamente trasformare l'attuale Unione Europea matrigna e anti-democratica in democraticissimi Stati Uniti d'Europa e l'attuale Euro, valuta non sovrana, in moneta sovrana, per di più subordinando le politiche della Banca Centrale Europea alle indicazioni di un Dipartimento Europeo del Tesoro di natura politica e democratica. Vorrei menzionare qui, per utilità comune, il comma 4 dell'articolo 3 (“Principi e finalità del Movimento”) dello Statuto del Movimento Roosevelt, il quale recita:

“Il Movimento Roosevelt, in particolare, con riferimento all’attuale problema della governance europea, intende promuovere o una radicale trasformazione dei Trattati europei vigenti (a partire dal Trattato di Maastricht del 1992), oppure una loro tombale invalidazione, qualora non sia possibile modificarli nella prospettiva di una ritrovata democraticità sostanziale, a tutti i livelli, del funzionamento dell’Unione Europea e dell’Eurozona.

Su questa traiettoria ideologica e operativa, il Movimento Roosevelt intende restituire integrale potestà sovrana al Popolo Europeo, o passando per una transitoria restituzione di piena sovranità alle singole nazioni del Vecchio Continente - in vista di un successivo riavvio del processo federativo - oppure pervenendo direttamente, a partire dall’attuale Unione Europea, a dei genuini Stati Uniti d’Europa. USE (United States of Europe), dove il potere legislativo sia esercitato dal Popolo Europeo Sovrano in forma diretta, tramite referendum propositivi e abrogativi e leggi di iniziativa popolare; in forma indiretta, mediante l’elezione periodica di rappresentanti al Parlamento Europeo. Stati Uniti d’Europa dotati di una precisa Costituzione elaborata e deliberata con il supporto e il suffragio del Popolo Europeo Sovrano (debitamente coinvolto, informato e consultato, in questo processo costituente, sin dalla sua originaria elaborazione da parte di esperti giuristi- costituzionalisti), che assegni il potere esecutivo a governi continentali fiduciabili e sfiduciabili dallo stesso Parlamento Europeo e il potere giudiziario federale a magistrati direttamente eletti sempre dal Popolo Europeo Sovrano”».

Gioele Magaldi terminava il suo intervento affermando: «Semmai, nell'ennesimo, pregevolissimo e utilissimo ultimo contributo del rooseveltiano Vincenzo Bellisario, sull'onda di una entusiastica adesione ad alcuni principi della Modern Money Theory (MMT), viene sottovalutato il problema delle spinte inflattive derivanti da un uso ampio (e benemerito) della spesa a deficit e dunque della stampa/circolazione di moneta. Ma il problema delle spinte inflattive si può risolvere e tenere sotto controllo agevolmente (nei sistemi economici potenzialmente ricchi e complessi, non in tutti) mantenendo in equilibrio veicolazione monetaria, livelli di tassazione e produzione virtuosa e strategica di beni e servizi».

Riguardo all'inflazione ed altri temi, mi sono espresso successivamente con altri contributi.

Per chi volesse meglio approfondire, segnalo un riassunto di alcuni miei interventi specifici ad opera di “Libreidee”, il seguente: http://www.libreidee.org/2015/10/quando-eravamo-ricchi-con-la-lira-e-linflazione-a-mille/.

Chiudo questo pezzo tornando ancora una volta sulla comunicazione in “altri termini” pubblicando un nuovo “simpatico”/preciso e a dir poco mirato ed intelligente piccolo estratto di un monologo di Giorgio Gaber divulgato a metà anni Novanta, sempre finalizzato ad ulteriori riflessioni ed al tentativo di comprensione di un aspetto fondamentale del nostro futuro... il “debito”!

Scrive Giorgio Gaber: «Mi fa male che l'Italia, cioè voi, cioè io, siamo riusciti ad avere, non si sa bene come, due milioni di miliardi di debito.

Si sa, un vestitino oggi, un orologino domani… basta distrarsi un attimo e si va sotto di due milioni di miliardi!

Questo lo sappiamo tutti. Ce lo sentiamo ripetere continuamente. Sta cambiando la nostra vita per questo debito che abbiamo.

Ma con chi ce l'abbiamo? A chi li dobbiamo questi soldi?

Questo non si sa. Questo non ce lo vogliono dire. No, perché se li dobbiamo a qualcuno che non conta... va be', gli abbiamo tirato un pacco ed è finita lì. Ma se li dobbiamo a qualcuno che conta... due milioni di miliardi! Prepariamoci a pagare in natura».

Vincenzo Bellisario

(Articolo del 2 novembre 2015)

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