Paolo Franceschetti (avvocato, docente di materie giuridiche, autore di svariati libri e articoli in materie giuridiche, cronaca, attualità, politica, storia, delitti esoterici, influenza della massoneria e della Chiesa Cattolica nella storia contemporanea e passata e quant'alto), come tanti sanno: è uno di quelle persone che in Italia ha profuso un impegno impressionante riguardo a tutti quelli che sono I vari fatti e misfatti che hanno riguardato e riguardano l'ex “Bel Paese” a 360 gradi.
Il 18 gennaio 2015 ha partecipato per la prima volta alla presentazione di Massoni a Viterbo e, successivamente, il 15 Febbraio 2015, pubblicava la sua acuta, onesta ed attenta recensione.
Per meglio comprendere il pregio e l'importanza del primo volume dell'opera “Massoni. Società a responsabilità illimitata”, posto di seguito un estratto della sua recensione.
Scrive Paolo Franceschetti: «Il libro “Massoni. La scoperta delle Ur-Lodges”, di Gioele Magaldi, ha venduto decine di migliaia di copie in poche settimane e rappresenta un caso editoriale a mio parere senza precedenti.
L’autore era già conosciuto ai lettori di questo blog (http://paolofranceschetti.blogspot.it/), perché avevamo in passato pubblicato i suoi - già all’epoca eclatanti - articoli (ricordiamo ad esempio la memorabile “Lettera aperta al fratello Berlusconi”, o l’articolo in cui sbugiardava Mario Monti sulla sua non appartenenza alla massoneria); in questi articoli egli lanciava messaggi molto chiari ai vari politici (con un linguaggio diverso quindi dal classico stile massonico, consistente nel parlare in codice), tratteggiando una linea politica molto diversa rispetto a quella spesso disegnata dai media ufficiali.
In questo libro l’autore descrive le Ur-Lodges, che sono le super-logge massoniche sovranazionali a cui sono affiliati tutti i personaggi più potenti del mondo, che agiscono spesso dietro le quinte (per questo Magaldi parla di “backoffice del potere”).
Le Ur-Lodges internazionali hanno creato le varie organizzazioni para-massoniche di cui si sente parlare, come il Club Bilderberg e la Commissione Trilaterale, che sono quindi solo operazioni di facciata per coprire le vere logge occulte e operare nel mondo “profano”.
Magaldi suddivide le varie Ur-Lodges esistenti in due grandi gruppi: 1) conservatrici o neoaristocratiche (Three Eyes, Compass Star-Rose, Der Ring, e altre); 2) progressiste (tra cui la Thomas Paine, di cui lo stesso Magaldi fa parte).
Queste ultime si rifarebbero ai valori autentici della massoneria, quelli per cui la massoneria fu creata, e che dovrebbero portare l’umanità ad elevazione e miglioramento; le logge conservatrici rappresenterebbero la parte “deviata” della massoneria, attualmente vincente, e sarebbero le responsabili dell’attuale sfascio dell’Europa in vista di un futuro NWO (Nuovo Ordine Mondiale) che prevede una sorta di “cinesizzazione” dell’Occidente.
L’importanza del libro è data dal fatto che i nomi, le circostanze, i fatti riportati nel libro, non sono ricostruiti dall’esterno, spesso con un margine notevole di imprecisione, come possono fare gli autori “profani”, come potrei essere io e tutti coloro che in genere si occupano di massoneria dal di fuori; ma provengono dall’interno, ovverosia da una persona che queste cose le vive e le ha vissute, che di quel mondo fa parte, e che per cultura, tradizione storica e appartenenza massonica da generazioni costituisce una garanzia di autorevolezza e credibilità.
Il libro è quindi fondamentale per chiunque studi il fenomeno “massoneria” e per chiunque studi la storia del mondo non solo come una serie di fatti che si succedono senza nesso logico e con apparente casualità, ma come una serie di eventi concatenati tra loro e con cause precise, spesso remote e sconosciute ai libri di storia.
Per questo è destinato a rimanere una pietra miliare nella storia non solo del nostro Paese ma anche dell’Europa e degli USA, e ad essere un punto di riferimento obbligato per chiunque si occupi di “complottismo” (termine generalmente usato in modo dispregiativo, ma che io uso in senso positivo; complottista è chi cerca le cause remote dei principali eventi della storia e della cronaca, e non si accontenta delle demenziale versione ufficiale fornita dagli organi di stampa).
Magaldi ha solo dato un volto, nonché un nome e cognome ben precisi, a tutta una struttura che, prima di lui, era immaginata, ipotizzata, ricostruita, ma che, in fondo, era sotto gli occhi di tutti.
Del resto, che la massoneria abbia scritto la storia di questi ultimi tre secoli sia in Europa che in America, è cosa nota a qualsiasi studioso serio, ed è un fatto rivendicato con orgoglio dalla massoneria stessa, che ricorda come l’Unità d’Italia, la Rivoluzione Francese e altri eventi importanti si devono a questa storica Istituzione, così come rivendica con orgoglio l’appartenenza alla massoneria di tutte le menti migliori che l’umanità abbia mai avuto. Nessuna persona dotata di media intelligenza proverebbe a negare quindi che la massoneria oggi non sia importante, e che a un dato momento storico abbia deciso di non contare più nulla e ritirarsi dallo scenario internazionale.
Il libro di Magaldi è uno dei libri destinati a rimanere tra i testi più importanti di questi ultimi decenni, che merita di essere letto da chiunque voglia davvero sapere come funzionano le cose dietro le quinte, ovverosia nel cosiddetto “backoffice del potere”.»
Chiudo questo mio intervento/ricostruzione che, come anticipato nell'introduzione, serve a far ancora meglio comprendere il pregio e l'importanza del primo volume dell'opera “Massoni. Società a responsabilità illimitata”, con un breve estratto della prima parte della recensione che Sergio Magaldi ha fatto a riguardo del libro Massoni (sicuramente restando in attesa della sua personale e pregevole seconda parte), pubblicando un breve estratto (solo la parte iniziale e quella finale della recensione, questo perchè la parte centrale è troppo “alta” e sarebbe destinata a pochissimi...).
Scrive Sergio Magaldi: «Più che “una dichiarazione di guerra all’ala più reazionaria della massoneria”, come scrive l’Editore nella sua pur pregevole nota d’apertura del volume, il libro mi sembra un tentativo di riscrivere la storia del mondo, almeno dall’avvento del nazifascismo sino ai nostri giorni. Riscriverla perché? Perché – osserva l’autore – “Il mondo moderno e contemporaneo è stato costruito dalla massoneria, sconfiggendo le antiche aristocrazie ecclesiastiche e del sangue. E oggi i suoi membri più eminenti ne controllano e gestiscono il funzionamento per finalità benemerite (democratiche, liberali, libertarie, laiche, ugualitarie e filantropiche) o esecrabili, come la costituzione di nuove oligarchie dello spirito e della finanza sovraordinate alla sovranità popolare, che viene svuotata di sostanza”» e termina affermando che: «resta da chiedersi quali siano le motivazioni che spingono l’autore a questa opera di informazione e di divulgazione di un ambiente iniziatico che per sua stessa natura ha sempre battuto sentieri lontani dalla cosiddetta profanità. Proprio questo è il punto e anche il titolo di maggior pregio del suo poderoso volume. Dal momento – egli sostiene – che da almeno tre secoli la Massoneria s’è imposta alla guida dei complessi processi che regolano la vita di società, nazioni e continenti, non c’è più ragione di occultare quanto ogni individuo cosciente ha il diritto di sapere, perché riguarda la sua vita, come la vita di tutti. Altra cosa sarebbe rivelare a chi massone non è il lavoro che l’iniziato deve compiere per rettificare se stesso o peggio ancora introdurlo alla conoscenza del patrimonio sapienziale dell’umanità di cui la Massoneria è geloso custode.
Qualcuno ha parlato di un lavoro di “controiniziazione” e del suo autore come di un controiniziato, senza magari aver letto il libro, qualche altro di carenza delle fonti che renderebbe il discorso vano e pretestuoso, più simile ad un romanzo che a una trattazione scientifica. Della questioni delle fonti, mi occuperò in un successivo e prossimo intervento, allorché esaminerò nel dettaglio eventi storici e protagonisti citati nel libro. Quanto al fatto che ci troveremmo di fronte all’opera di un controiniziato, debbo subito osservare che Massoni. Società a responsabilità illimitata è forse l’atto d’amore più coraggioso che sia stato mai concepito nei confronti dei liberi muratori. Basti osservare le dediche riportate all’inizio del libro, per rendere onore al lavoro di centinaia di “luci” che in ogni età illuminarono i templi massonici. E l’intento dell’autore, se non ho frainteso il suo pensiero, ha una triplice valenza, nessuna delle quali mi sembra di natura controiniziatica:
1) Dare consapevolezza a massoni e non massoni del ruolo di grande responsabilità che la Massoneria si assume nel gestire la post-modernità.
2) Rilanciare tale consapevolezza al di dentro delle logge tradizionali per modo che cessino dal torpore dell’attuale funzione – che l’autore del libro ritiene ormai meramente ornamentale – per riprendere il glorioso cammino del passato, allorché lavorare sulla propria pietra grezza era non solo la condizione, ma anche la premessa per lavorare “al bene e al progresso dell’umanità”.
3) Contribuire a far ripartire il motore della Storia verso un Nuovo Ordine Mondiale, capace di riformare una società “malamente globalizzata” e di dare all’Europa un’autentica unità politica ed economica, rispettosa della sovranità popolare, sottraendola all’arbitrio di oligarchie che, in nome dell’austerità e dei propri affari, hanno fatto e continuano a fare opera di “macelleria sociale”.»
Detto questo e, anche laddove l'Editore non avesse azzeccato la reale motivazione che ha spinto Gioele Magaldi a scrivere e divulgare questo libro e tutti quelli che verranno prossimamente, pubblico di seguito la “pregevole nota d’apertura del volume” cui accennava Sergio Magaldi, scritta da Chiarelettere (“interpretazione” che sicuramente mi appartiene molto), la seguente:
«La pubblicazione di Massoni. Società a responsabilità illimitata e de Il Potere globale e i suoi Venerabili Maestri costituisce una clamorosa e definitiva dichiarazione di guerra ai progetti di involuzione oligarchica, tecnocratica e antidemocratica distillati presso le più reazionarie e neoaristocratiche fra le Ur-Lodges contemporanee.»
Vincenzo Bellisario
(Articolo del 14 ottobre 2015)
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