Diversi da quello che c’è, quello di cui c’é bisogno
Oggi ho avuto il piacere di leggere un articolo di Paolo Bracalini, sul Giornale, riguardo l’evento organizzato dal Movimento Roosevelt per il 4 Novembre alle ore 9.00 presso il Teatro Anfitrione in Via San Saba a Roma. Questo sará un evento importante in quanto cercherá di mettere insieme persone che provengono da percorsi politici diversi -con vedute sulla Costituzione diverse- per dibattere dell’opportunitá, o meno, di modificare la Costituzione per rinforzarne i principi fondativi, spesso disattesi da leggi che non sono state in grado di realizzarne la visione.
Innanzi tutto, vorrei quindi ringraziare Paolo Bracalini in quanto, nel silenzio omertoso che circonda il Movimento Roosevelt - che continua a dimostrarsi estremamente attivo, operoso ed innovativo- è stato l’unico giornalista “main stream” a dare copertura all’evento. Nonostante il suo commento ed i suoi giudizi, viziati dall’incapacitá di capire le innovazioni che porta nello scenario politico il Movimento Roosevelt, è stato l’unico giornalista, fino ad ora, a fare il proprio mestiere ed a riportare un evento unico nel suo genere.
Detto questo, non posso che rammaricarmi per la faziositá e la parzialitá delle informazioni riportate; probabilmente Paolo Bracalini, prima di parlare del Movimento Roosevelt, non si è bene informato sugli obiettivi e le strategie del Movimento.
Il Movimento Roosevelt non è un movimento di sinistra, come non è un movimento di destra. Il Movimento Roosevelt è un movimento radicalmente progressista che ritiene si debba cominciare a coniugare il tema della giustizia sociale, finora di esclusivo, ma solo apparente, appannaggio della sedicente sinistra, ed il tema della libertá individuale -libertá di perseguire i propri talenti ed i propri profitti- finora di esclusivo appannaggio della sedicente destra.
Il Movimento Roosevelt, per fare questo, ha una proposta politica unica che, denunciando il neoliberismo come una dittatura ideologica, presenta una serie di politiche dirompenti ed innovative che puntano a riunire le forze progressiste, sia a sinistra che a destra, intorno a proposte social-liberali concrete, innovative e risolutive.
Quello che Paolo Bracalini non capisce è come si possano mettere insieme persone che appartengono a tradizioni politiche diverse... Caro Bracalini, le persone si uniscono attorno alle idee.
Ormai, sia tra l’elettorato della sedicente sinistra, che tra quello della sedicente destra, c’è grande disullusione; la sinistra ha tradito i valori sociali, facendo passare alcune delle peggiore leggi e riforme mai approvate dal parlamento - dal jobs act, alla buona scuola fino allo storpiamento della costituzione per accomodare il pareggio di bilancio - mentre la destra, che di facciata si preoccupava di proteggere gli interessi dei privati, ha sia fallito nel garantire la sicurezza dei cittadini che nel creare quelle risorse economiche necessarie per sostenere e rilanciare l’economia italiana.
C’è allora un grande bisogno di forze politiche che sappiano come coniugare il crescente bisogno di tutele sociali, partendo dalla tutela del lavoro - da garantire costituzionalmente ben oltre la dicitura degli articoli 1 e 4 - ed il bisogno di politiche economiche di carattere espansivo che facciano ripartire la locomotiva dell’economia italiana.
C’è bisogno di forze politiche che non dibattano sull’opportunitá o meno di erogare un reddito di cittadinanza, ma che restituiscano dignitá garantendo un lavoro; c’è bisogno di forze politiche che non si dividano sull’Europa, ma che denuncino come questa Unione Europea vada radicalmente cambiata per garantire la sovranitá del Popolo Europeo e la sopravvivenza di stato sociale e stato di diritto; c’è bisogno di forze politiche che non si dividano sulla crisi dei migranti, ma che si preoccupino di come lanciare un Piano Marshal per l’Africa che aiuti la stabilizzazione politica, economica e sociale nell’area, mentre ci si occupa di capire come regolarizzare la presenza degli immigrati giá arrivati sul suolo italiano, di modo che possano godere degli stessi diritti dei cittadini italiani, e che quindi non possano essere sfruttati, levando il lavoro agli italiani.
C’è bisogno insomma di una forza politica con una forte visione di societá, una forte ideologia, che possa denunciare quant’è viziato e strumentalizzato il dibattito politico. C’è bisogno di una forza politica che veda come coloro che si dividono in tradizioni politiche diverse hanno spesso desideri e bisogni molto simili, che la politica sfrutta per questioni tattiche ed elettorali.
C’è quindi bisogno del Movimento Roosevelt, un movimento fatto di persone integre che non hanno paura di mettersi in gioco sia nel proporre politiche diverse, sia nello spiegare le strutture di potere che hanno creato, e creano, la realtá in cui viviamo.
Caro Bracalini, non ci puoi dare etichette; non apparteniamo nè alla destra, nè alla sinistra. Rappresentiamo l’anima assopita di quella tradizione politica social-liberale che in passato ha creato la societá libera, laica e socialmente giusta in cui i nostri padri sono nati, e che oggi é in pericolo.
Ti invito, anzi ti sfido, ad un confronto politico, per farti comprendere come la nostra proposta politica sia diversa da tutte quelle presenti e punti a creare soluzioni reali alle problematiche che affliggono il paese, con spirito nuovo ed innovativo. Ti parlerò anche del PDP, un partito che stà per nascere...
Marco Moiso
Coordinatore Generale del Movimento Roosevelt
Responsabile per il Regno Unito