News dalla categoria Comunicazioni

Lottare perchè Iveco resti italiana: Appello del MR al governo Draghi e Petizione su Change.org

Salviamo l'Iveco, cioè la dignità dell'Italia: guai se il marchio finisce in Cina. Appello del Movimento Roosevelt al governo Draghi: fermi lo scempio del made in Italy


Marco Ludovico: imbarazzante che a tentare di liberarsi di un'azienda modello, strategica per il paese, sia l'ex Fiat-Fca, storicamente finanziata dallo Stato. Oggi la holding paga le tasse a Londra e ha appena intascato 6,5 miliardi da Conte per confluire in Stellantis. In gioco migliaia di posti di lavoro: si impegni Cdp, lottando perché Iveco resti italiana.


Giù le mani dall'Iveco: guai se finisce alla Cina anche l'azienda leader del trasporto pesante. L'Iveco è tutt'altro che decotta: è strategica anche per l'esercito italiano e i bus elettrici del futuro. «E quindi: è necessario che lo Stato italiano intervenga, per evitare che sia ceduta», dice Marco Ludovico, dirigente del Movimento Roosevelt, che si appresta a presentare il caso-Iveco al governo Draghi, dopo aver lanciato una raccolta di firme su "Change.org". «Gli stabilimenti Iveco - ricorda Ludovico - danno lavoro a migliaia di persone nei territori di Brescia, Bolzano, Suzzara e Piacenza, oltre ad alimentare l'economia dell’indotto automobilistico in tutta Italia». La proposta: far entrare Cassa Depositi e Prestisti nel capitale di Iveco e poi anche nella holding Stellantis, cui l'ex Fiat ha ceduto il comando, dopo aver incassato dal governo Conte 6,5 miliardi di euro, concessi per la crisi Covid.

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Gioele Magaldi: Draghi vuole essere la svolta social-liberale per l'Italia e l'Europa. Un pericolo per il sistema.

Magaldi: il mondo guarda a Draghi perché sa benissimo che vuol far entrare l'Italia nella storia, fino a far cambiare segno all'Europa cancellando per sempre l'austerity

Il presidente del Movimento Roosevelt: la portata del cambiamento sarà tale da esporre in modo forse anche pericoloso l'ex presidente della Bce, riconvertitosi alla causa social-liberale delle sue origini progressiste e post-keynesiane. Al futuro governo intanto chiediamo la fine delle immediate restrizioni-Covid e, da subito, un forte impegno per evitare che l'Iveco finisca ai cinesi

 

«L'Italia, l'Europa e persino il mondo attendono parole nuove: chi saprà interpretarle senza deludere sarà protagonista nella storia, a partire da questo momento». Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt ed esponente di primo piano in Italia del circuito massonico progressista sovranazionale, chiarisce il senso post-keynesiano della missione di Mario Draghi a Palazzo Chigi: «E' ridicolo temere che Draghi si finga tornato ai lidi keynesiani solo per raggirarci, facendo poi rispuntare il grugno del vecchio neoliberista neoaristocratico. Davvero gli converrebbe? No: sarebbe anche molto brutto, per la sua biografia e per i posteri - e Mario Draghi ci tiene, al giudizio della storia».

 

Quello di Draghi, dice Magaldi, «sarà un governo politico ma nel senso alto, ampio e meta-partitico del termine: un governo al servizio della "polis", e non dei partiti, che pure sono il sale della democrazia (ma quelli di oggi hanno fallito nelle loro possibilità di rappresentare, da centrodestra o da centrosinistra, un governo degno per il paese)». Sarà quindi un esecutivo «politico, con elevate capacità tecniche, che poggi su solide basi politiche e abbia una visione della "polis": è quello che serve, oggi, al sistema-paese». L'ex super-banchiere viene spesso definito un pragmatico, senza ideologie? Errore: «Sono gli attuali partiti, semmai, a non avere ideologie: sono composti da persone che non credono in nulla; sono dei pragmatici al ribasso, loro sì, attenti solo alle poltrone e alle piccole convenienze, al proprio narcisismo, al piccolo cabotaggio, allo sguardo di cortissimo respiro. E' ovvio che si accodino a Draghi: è anche giusto, è un modo per redimersi».

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Gioele Magaldi: lettera aperta indirizzata a Mattarella e ai Parlamentari. Salvare l'Italia anziché Conte

Magaldi: governo di salvezza nazionale guidato da Marta Cartabia, con Mario Draghi all'economia e Nino Galloni a lavoro e sviluppo, con la moneta complementare

Il presidente del Movimento Roosevelt: lettera aperta indirizzata a Mattarella e ai parlametari. Un appello: fate un passo indietro, salvate l'Italia anziché Conte


Gioele Magaldi annuncia una nuova lettera aperta, come quelle rivolte dal 2010 al "fratello" Berlusconi. Sarà pubblicata nelle prossime ore sul sito del Movimento Roosevelt. Un appello ai parlamentari, trasmesso anche a Mattarella e agli altri soggetti istituzionali coinvolti nella crisi di governo. Proposta chiara: «Un governo tecnico di salvezza nazionale, supportato da larghissime intese, guidato da una figura come quella di Marta Cartabia, già presidente della Corte Costituzionale, estimatrice dichiarata di Eleanor Roosevelt e con, accanto, uomini come Mario Draghi e Nino Galloni». Primo obiettivo: far uscire immediatamente l'Italia dall'emergenza, abolendo le misure incostituzionali varate da Conte, inutili sul piano sanitario ma devastanti per l'economia.

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