Proposta MR per la RAI e il Governo Conte: proposta di Sergio Magaldi, Direttore Dipartimento Cultura MR
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- Categoria: Comunicazioni
- Pubblicato: Lunedì, 07 Dicembre 2020 21:21
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Una Proposta MR per la Rai e per il Governo Conte
Si è aperta ieri ufficialmente la nuova stagione del Teatro dell’Opera di Roma con l’allestimento de Il barbiere di Siviglia, la famosa opera buffa che Gioacchino Rossini realizzò su libretto di Cesare Sterbini tratto dalla omonima commedia scritta da Beaumarchais nel 1773. L’opera fu rappresentata per la prima volta durante il carnevale del 1816 presso l’attuale Teatro Argentina di Roma, anche se con il titolo diverso di Almaviva o sia L’inutile precauzione, pare in segno di rispetto nei confronti di Giovanni Paisiello, che aveva già musicato la pièce del drammaturgo francese, ma più probabilmente per evitare questioni legali e/o sociali, tant’è che la sera della prima fu un vero fallimento per il boicottaggio dei sostenitori di Paisiello. Tuttavia, già dalla seconda serata, il successo di pubblico fu tale da oscurare per sempre il lavoro di Paisiello a vantaggio di quello di Rossini.
La vera novità della rappresentazione di ieri consiste però nel fatto che, in tempo di covid, con la chiusura dei teatri, a torto o a ragione, Il barbiere di Siviglia sia stato trasmesso da Rai 3 per iniziativa di Rai Cultura e del Teatro dell’Opera che, per l’occasione, gli ha dedicato uno speciale allestimento, come ha dichiarato il Sovrintendente Carlo Fuortes: «Una rappresentazione dell’opera certamente unica, come il tempo nel quale stiamo vivendo. Sono certo che la Prima di Stagione con questo nuovo Barbiere di Siviglia potrà affascinare e sorprendere i molti spettatori di Rai 3 che la guarderanno. Potrà essere un’occasione straordinaria per allargare la platea del Costanzi e raggiungere un nuovo pubblico. La regia di Mario Martone sarà realizzata come per un film. Il nostro bellissimo Teatro, vuoto e senza spettatori, sarà la scena dove si ambienterà quest’opera tanto amata, con un uso del tutto innovativo degli spazi del teatro»