MRLogo200x200Traendo spunto da quanto esplicato in

“Il Movimento Roosevelt diffida i media e i politicanti dal definire la Coalizione per Giuseppe Pedà Sindaco a Gioia Tauro di centrodestra. Pedà è il candidato democratico-progressista della Coalizione e del Movimento Roosevelt, qualcosa che va mille miglia al di là delle finte contrapposizioni e del reale consociativismo antidemocratico di sedicente sinistra e sedicente destra calabrese e italiota”, articolo pubblicato sul sito MR il 9 giugno 2015 (clicca per leggere),

vorremmo far riflettere la comunità mediatica e politica, la società civile e l’opinione pubblica in genere sull’epocale importanza e sul carattere prototipico dell’esperimento in corso a Gioia Tauro, tramite la costruzione della Coalizione Roosevelt che sostiene il candidato sindaco Giuseppe Pedà.

Mentre gran parte degli organi mediatici locali e nazionali, talora in buona fede e per superficialità e ignoranza, talaltra per fini subdoli e mistificatori, hanno per lo più rimosso e censurato la natura innovativa ed esplosiva dell’operazione democratico-progressista in corso, lo stesso Giuseppe Pedà si è premurato di fare chiarezza sul punto, come è apparso evidentissimo in

“Verso il ballottaggio: la nota di Giuseppe Pedà”, pezzo del 2 giugno 2015 per InquietoNotizie (clicca per leggere).

Una analisi fededegna delle varie forze in campo (progressisti autentici con Pedà, progressisti a chiacchiere a supporto di Aldo Alessio, nel quadro di un sedicente centrosinistra calabrese e italiano che nulla ha fatto e sta facendo, al pari del sedicente centrodestra, per attivare misure anticicliche in grado di arrestare la crisi economica e politico-sociale in corso da anni) è stata semmai fornita dal giornalista Domenico Latino, con il suo bell’articolo per la Gazzetta del Sud riportato in

“Grande affermazione elettorale della Coalizione Roosevelt”, articolo pubblicato il 2 giugno 2015 sul sito MR (clicca per leggere).

Perché si può definire prototipico l’esperimento in corso a Gioia Tauro, con una Coalizione Roosevelt in campo per le elezioni comunali 2015?

Perché se il Movimento Roosevelt che anima l’omonima Coalizione a supporto di Giuseppe Pedà sindaco vincerà a Gioia, questo identico format politico-elettorale convincente, efficace e vittorioso potrà essere esportato ovunque.

Un prototipo, infatti, è il modello originario e primo di opere similari che si possono realizzare in ordine seriale.

Ancora prima di aver vinto il ballottaggio a Gioia Tauro, avendo notato la bontà e la lungimiranza del nostro prototipo, diverse forze politiche e sociali di altri territori meridionali, centrali e settentrionali, in vista di prossime sfide elettorali, ci hanno contattato per chiederci di realizzare analoghe “Coalizioni Roosevelt” con una forte connotazione ideologica e programmatica in senso progressista, lontana mille miglia dalle stucchevoli e infeconde dialettiche tra sedicente centrodestra e sedicente centrosinistra che, da più di venti anni, ammorbano il palcoscenico italiano ed euro-atlantico.

Anche nei mesi scorsi, in vista di queste elezioni amministrative (comunali e regionali) di maggio 2015, prima ancora di vedere all’opera in concreto l’efficacia di una potenziale Coalizione Roosevelt quale macchina politico-elettorale, diversi esponenti di partiti ordinari e della società civile ci avevano chiesto di organizzare sul loro territorio un format analogo a quello che stavamo mettendo in campo a Gioia Tauro.

Abbiamo vagliato tali proposte e abbiamo risposto: “per ora no, grazie”.

In effetti, quando tali proposte hanno iniziato ad essere formulate, il Movimento Roosevelt non era nemmeno stato costituito formalmente (la nascita ufficiale è stata a Perugia, il 21 marzo 2015) e, soprattutto, in diversi casi, ci era sembrato di intuire un atteggiamento strumentale da parte dei “proponenti”. Proponenti più inclini a voler utilizzare il modello rooseveltiano per una cosmesi superficiale che in vista di una reale prospettiva di rigenerazione in senso democratico-progressista delle loro comunità.

Perciò ci siamo detti: “partiamo da un primo, unico prototipo: Gioia Tauro. Concentriamoci su un territorio molto difficile e complesso, inquinato dalla malavita organizzata e segnato da decenni di cattiva amministrazione, ma ricco di straordinarie potenzialità di sviluppo (vedi il Porto e il retro-Porto). Vinciamo li, dopo aver vinto dimostriamo nei fatti e non a chiacchiere di saper ben governare quel territorio cosi lacerato, stuprato e abbandonato a se stesso, e allora avremo compiuto una Grande Opera alchemica di trasformazione del piombo in oro. A quel punto, già pochi mesi dopo che avremo iniziato a governare, TUTTI dovranno riconoscere che dove governa e amministra una Coalizione Roosevelt nulla è impossibile e gli abitanti di un territorio, per quanto in rovina, possono sentirsi davvero cittadini e non sudditi, in un contesto di rigenerazione sociale, culturale ed economica della comunità locale.”

E per far capire con chiarezza a tutti gli osservatori calabresi, italiani, europei ed extra-europei (in prossimi contributi spiegheremo perché, con timore e speranza, a secondo dei punti di vista, autorevolissimi soggetti anche esteri e sovranazionali stanno scrutando con ansia cosa accadrà dopo il 14 giugno a Gioia Tauro…) di cosa stiamo parlando, quando ci riferiamo a un modello prototipico, a un archetipo rooseveltiano di sapiente gestione della Polis, rinviamo i lettori all’attenta meditazione dei vari contenuti ideologici e programmatici offerti in un volumetto agile e snello ma molto significativo: “NEW DEAL per GIOIA TAURO”.

Scaricate, dalla Sezione “Manifesto Programmatico” del sito www.newdealgioiatauro.it, tale testo (distribuito in migliaia di copie in versione cartacea) e immaginate cosa comporterebbe presso altri territori e altre città italiane ed europee l’implementazione ubiqua di una simile piattaforma ideologica e programmatica…

In prossimi contributi, come anticipato in

“Il Movimento Roosevelt diffida i media e i politicanti dal definire la Coalizione per Giuseppe Pedà Sindaco a Gioia Tauro di centrodestra. Pedà è il candidato democratico-progressista della Coalizione e del Movimento Roosevelt, qualcosa che va mille miglia al di là delle finte contrapposizioni e del reale consociativismo antidemocratico di sedicente sinistra e sedicente destra calabrese e italiota”, articolo pubblicato sul sito MR il 9 giugno 2015 (clicca per leggere),

daremo riscontro con estrema chiarezza alle seguenti questioni:

“perché abbiamo deciso, come MR, di non concorrere a Gioia Tauro con una Lista Roosevelt (che avrebbe senz’altro fatto il pieno di voti) in competizione interna con altre liste cittadine a sostegno di Giuseppe Pedà e senz’altro in grado di surclassare altre liste e partiti a supporto di candidati antagonisti, e perché abbiamo invece inteso realizzare una Coalizione Roosevelt la quale, con schietto spirito aggregativo e metapartitico, potesse divenire il motore primo e l’anima stessa di un New Deal concreto e non parolaio per l’importante città calabrese.”

“la posta in gioco a Gioia Tauro travalica di gran lunga la dimensione di una cittadina di provincia e rinvia piuttosto ad un fondamentale scacchiere nazionale e internazionale, quanto sarà importante e fruttuoso trasformare il Porto di Gioia in “Free Zone” (Porto franco) o “ZES” (Zona economica speciale), con ricadute non solo sull’economia gioiese, reggina e calabrese, ma sull’intero meridione, sull’Italia e sul suo potenziale ruolo strategico nell’area mediterranea.

“perché soltanto con la vittoria del candidato del Movimento Roosevelt e della Coalizione Roosevelt per Gioia Tauro, Giuseppe Pedà, un tale progetto di trasformazione del Porto di Gioia in Free Zone o ZES potrà essere concretamente realizzato.”

E spiegheremo il fatto che, paradossalmente, se davvero il candidato antagonista di Giuseppe Pedà, Aldo Alessio, e tutti i suoi attivisti, sostenitori e simpatizzanti/votanti, hanno a cuore il destino di Gioia Tauro e vogliono realizzare sul territorio gioiese, nei prossimi anni, una piattaforma concretamente democratico-progressista e incline a una rinnovata giustizia sociale e diffusione di prosperità, allora devono anch’essi votare per la Coalizione Roosevelt che sostiene Pedà…, iscriversi presto al metapartitico Movimento Roosevelt (conservando tranquillamente la tessera del PD o di altri partiti di sedicente centrosinistra: ce ne sono a bizzeffe di piddini nel MR, come è giusto e naturale che sia) e auspicare che a governare il loro territorio comunale siano persone ispirate da un grande e lungimirante progetto nazionale e sovranazionale: il progetto limpidamente espresso nello Statuto MR (vedi www.movimentoroosevelt.com/statuto.html), che presto troverà ulteriore e minuziosa esplicazione erga omnes mediante rigorose linee programmatiche distillate presso la Segreteria Generale e l’Assemblea Generale del Movimento e tramite il tanto atteso Manifesto rooseveltiano.

UFFICIO DI PRESIDENZA DEL MOVIMENTO ROOSEVELT (www.movimentoroosevelt.com)

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