È inutile raccontare a se stessi e agli altri spicciole ipocrisie: se con il tempo ti accorgi di avere intorno personalità negative che male influiscono in tutti quelli che sono i tuoi obiettivi che legittimamente cerchi di raggiungere e tutti quelli che sono i tuoi personali sogni che cerchi di trasformare in realtà con l'impegno, con la passione, con il lavoro, con il sudore, con il sacrificio, con rinunce non di poco conto, con il tempo sottratto alla famiglia, alle persone a te care, agli amici e quant'altro; insomma, se col tempo ti accorgi di questa tipologia di personalità negative che male influiscono sulla tua persona (persone che magari influiscono negativamente anche sul tuo personale buon umore, che è la base fondamentale per affrontare in maniera giusta tutti gli impegni quotidiani e lavorativi, oltre a tutto ciò che riguarda la sfera privata...), hai due possibilità per evitare che esse siano d’intralcio: la prima è quella di escludere in maniera netta che determinate persone possano anche solo parzialmente ed indirettamente condividere il tuo percorso. La seconda è quella di meditare, cercare di comprendere (naturalmente, laddove sia possibile, perché come tutti sappiamo ci sono casi assolutamente non recuperabili) e concedere a qualcuno che oggettivamente crediamo e consideriamo non del tutto positivo (ma che magari messo all’interno di uno specifico contesto potrebbe risultare tutt'altro che nocivo per il bene collettivo), di darsi da fare in un determinato campo dove potrebbe davvero dare il meglio di se, quindi essere utile per la crescita collettiva.

Ho seguito e seguo da alcuni anni il percorso d’impegno pubblico di Gioele Magaldi. Quando ho letto i manifesti di presentazione del “Progetto Roosevelt” ed il modo in cui venivano millimetricamente elencati/scritti/presentati tutti i vari concetti messi nero su bianco, ho immediatamente compreso che non poteva non esserci lui dietro a questo Progetto e, naturalmente, una volta che ne ho avuto conferma, non ho esitato ad iscrivermi. In maniera a dir poco onesta, credo che in Europa, se consideriamo le varie personalità pubbliche più o meno note almeno degli ultimi 30/40 anni, nessuno avrebbe potuto fare tutto quello che sinora Gioele Magaldi è riuscito a fare in termini così “alti” ed articolati. Quanto appena detto in tanti lo sanno benissimo e lo hanno candidamente affermato (parlo di persone di ogni appartenza ideologia/politica/partitica), anche se non tutti hanno avuto ed hanno il “coraggio” di ammetterlo.

Se si considera la “pochezza” che ha investito gli europei e non solo europei degli ultimi almeno 30/40 anni (la “pochezza” di cui parlo, naturalmente, non è un qualcosa che si è diffusa in maniera casuale, tutt’altro: lo scempio umano degli ultimi decenni è un qulcosa che, come tutti i piccoli e grandi cambiamenti che riguardano l’essere umano ed il mondo, sono avvenute dopo che un ristretto numero di “grandi menti” lo ha deciso per precisissimi fini/interessi e, solo successivamente, attraverso il lavoro consapevole di un cerchio sempre assai ristretto di persone - pochissime - e grazie al lavoro inconsapevole della quasi totalità dei restanti, è stato diffuso nel mondo fino a creare l'attuale sistema e l'attuale società all’interno della quale siamo tutti NON protagonisti… inutili ed inconsapevoli!), non si può non riconoscere l'impressionante spessore del “Progetto Roosevelt”.

Insomma, voglio dire questo: il “Progetto Roosevelt” è uno tra i più “alti” attualmente esistenti. Mai nessuna personalità europea o extra europea degli ultimi almeno 30/40 anni era riuscito finora a fare tanto. Se poi si pensa all'ampiezza ed all'articolazione dell'insieme, allora bisognerebbe affermare che, molto probabilmente e considerando la “pochezza” che ha dominato e domima il mondo negli ultmi decenni, il “Progetto Roosevelt” è attualmente il più articolato ed importante attualmente presente.

Tante persone lo sanno, lo hanno compreso e, per questo, ne restano fuori perché hanno paura. Altri hanno compreso il tutto e stanno lavorando affinché questo progetto possa diffondersi. Altri, interni e/o esterni, probabilmente sollecitate da persone esterne, cercano ed hanno cercato di mettere in cattiva luce non tanto il “Progetto” nel suo insieme (questo perché il tutto risulta assolutamente inscalfibile, al massimo può essere perfettibile…) ma alcune persone che direttamente o indirettamente di esso avevano fatto parte o ne fanno ancora parte.

Tutto ciò, comunque, rientra assolutamente nella norma di quella che è la malsana umana “abitudine” e ci sta. Al di la di tutto, però: al di la di quelle che sono e devono legittimamente essere le proprie inclinazioni personali, riprendendo il titolo di questo passaggio, mi sento di dire a tanti di praticare il seguente “esercizio indispensabile”: cioè quello di meditare, cercare di comprendere (laddove sia possibile) ed andare avanti per il bene del “Progetto Roosevelt”. Oppure, molto più semplicemente, di dedicarsi ad altro. Tutto questo perchè, come le persone più acute hanno potuto verificare, si rischia di cadere in esternazioni di bassissimo profilo che mettono in evidenza non solo il fatto che alcuni singoli si erano avvicinati al Progetto per chissà quale strana idea d'interesse personale (e fin qui, nulla di strano: l’interesse personale ci può stare quando si fa l’interesse collettivo), ma mette anche e soprattutto in evidenza il fatto che davvero non avevano e non hanno capito nulla.

Se ciò accade per conto di persone giovani d'età ed inesperte (ed è normle che ciò avvenga o possa avvenire), il tutto è ampiamente giustificabile e giustificato. Se però, com'è successo sotto i miei occhi allibiti, ciò è avvenuto ed avviene esclusivamente per conto di singoli di una certa età, tutto questo non è edificante: specialmente agli di chi come me è ancora abbastanza giovane per potersi considerare “maturo” e che quindi ha ancora tanto da imparare.

Vincenzo Bellisario

(articolo del 12 ottobre 2015)

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