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Dopo la presentazione generale (parte 1: Da dove cominciamo? I diritti sono nelle nostre mani!) e i primi tre punti del programma (parte 2: Che cosa facciamo? Come lo facciamo? Come lo facciamo sapere?parte 3: Come funzionerà il MR? Che cosa avrà di speciale rispetto ad altri movimenti politici?), vorrei proporre ora il cuore politico della mia proposta. Si tratta di una riflessione che prende le mosse dal dibattito che si svolge da tempo sulle pagine Facebook e che è ovviamente sottoposta alla valutazione degli iscritti.

4. Laboratorio politico-educativo

Per poter incidere sulla realtà politica italiana, occorre individuare i punti-chiave della riflessione e gli obiettivi dell’azione politica e su di essi sviluppare un programma di intervento, in vista di un risveglio della coscienza democratica dei cittadini. I temi dell’economia, dell’istruzione, del lavoro e dei diritti sociali, da quelli fondamentali (salute, pensione, reddito dignitoso, assistenza, tutela della disabilità) a quelli apparentemente marginali e di nicchia (come l’assistenza sessuale per i disabili, per fare un esempio) dovrebbero essere centrali e trainanti.

In tema di economia, una pedagogia politica efficace deve avere come obiettivo quello di smontare le narrazioni dominanti riguardanti il debito pubblico, l’austerity, il ruolo delle banche e dei mercati finanziari, i trattati europei e la moneta. Il linguaggio fumoso dell’economia nasconde alla gente la verità sul reale funzionamento del sistema capitalista nella cornice del neoliberismo, sui reali attori delle politiche europee e mondiali, sulle vere cause della crisi economica e sulle possibilità che i cittadini hanno, se consapevoli, di reagire e di collocare sassolini nella macchina infernale che li stritola. Il MR dovrebbe formulare in chiave divulgativa i concetti fondamentali di un’economia keynesiana e umanisticamente orientata, in contrapposizione ai dogmi neoliberisti, divulgarli con ogni mezzo, elaborare idee e progetti di azione politica che coinvolgano attivamente e consapevolmente il maggior numero possibile di persone (vedere il punto 5). Sarebbe un fiore all’occhiello del MR anche la creazione di think tank di studiosi di livello in ambito economico, giuridico e scientifico, ispirati ad una visione democratica e pluralista, che facciano da contrappeso culturale alle istanze neoliberiste.

L’istruzione rappresenta l’emergenza numero uno, sia per il sistematico smantellamento di cui è stata oggetto negli ultimi vent’anni sia per il ruolo fondamentale che hanno la conoscenza e il pensiero critico nella rifondazione della democrazia costituzionale, che è l’obiettivo del MR. Per questo il MR deve mettere a confronto pedagogisti, esperti e insegnanti, dialogare con il mondo della scuola, fare azione politica e proporre iniziative e progetti (vedere punto 5).

Il lavoro, al centro di una serie di attacchi che hanno indebolito i diritti e la dignità dei lavoratori, deve essere oggetto di analisi e di proposte concrete. L’età media elevata dei lavoratori, il numero enorme di disoccupati, specie fra i giovani, le donne e gli abitanti del Sud e delle isole, l’assurdità dei pensionamenti a 67 anni e oltre, l’aumento delle disuguaglianze sociali, la contrazione dei diritti sindacali, i tagli agli organici della PA, l’introduzione sempre più massiccia della robotizzazione e dell’automazione nei processi produttivi e nei servizi, la precarizzazione stabile e lo sfruttamento selvaggio di molti lavoratori rappresentano una minaccia al futuro di tutti noi. A questo si aggiunge la mancanza di politiche del lavoro orientate a creare nuove opportunità e a sostenere la domanda, in un contesto nazionale nel quale c’è scarsa domanda di lavoro altamente qualificato. Riportare l’attenzione ai diritti dei lavoratori (fra i quali il diritto ad un’occupazione adeguata alle loro capacità e aspirazioni, alla sicurezza nei luoghi di lavoro, ad un reddito dignitoso e al tempo libero) ed elaborare proposte politiche innovative dovrà essere un tema ineludibile di discussione.

I diritti sociali hanno subito la mannaia dei tagli forsennati, dietro il pretesto del debito e dei vincoli europei di bilancio. Nella difesa di questi diritti, spesso piccoli e poco visibili, ma essenziali per una vita piena e dignitosa, sta il cuore dell’azione politica del MR e l’essenza stessa della convivenza democratica. I diritti sono individuali, ma la loro tutela richiede solidarietà, responsabilità e senso del bene comune. Si tratta di una sfida prima di tutto culturale, in un contesto sociale degradato, dove regnano il familismo, l’appropriazione di risorse pubbliche, l’individualismo sfrenato, lo sgretolamento diffuso del senso di onestà e di legalità. Il MR si deve porre l’obiettivo veramente pedagogico di chiarire, spiegare, argomentare l’essenza e il significato dei diritti e di diffonderne la consapevolezza.

Questi temi vanno trattati in parallelo, perché sono strettamente collegati. Dobbiamo costruire insieme una visione del futuro e immaginare gli scenari che ci aspettano a seconda delle scelte presenti e future della politica.

Un’attenzione particolare va riservata anche ai diritti politici (diritto di voto, diritto di essere eletti, di partecipazione politica e di adesione a partiti e movimenti politici) e civili (libertà di pensiero, parola ed espressione; diritto all’integrità fisica, ad un’informazione indipendente e imparziale, alla tutela dall’arresto arbitrario e in generale dall’abuso di autorità dello Stato, diritto di aggregazione a movimenti sociali e sindacati, diritto alla riservatezza eccetera), che stanno subendo attacchi subdoli e costanti da anni. Ai temi prima indicati si aggiungono quindi l’impatto delle tecnologie digitali sui diritti alla riservatezza e alle libertà personali, l’agricoltura e la sicurezza alimentare, l’ambiente, la valorizzazione del patrimonio culturale, le politiche migratorie, le innovazioni tecnologiche, la revisione dei trattati europei, le leggi elettorali, la libertà di informazione ed altri ancora che sicuramente emergeranno dalla discussione nel MR.

A livello organizzativo, è importante che, di tutta la produzione di idee del Movimento, non vada perso nulla. Finora, la pagina FB ha stimolato la discussione interna su alcuni temi rilevanti e il Blog produce continuamente nuove e stimolanti riflessioni. Il rischio è però che tutto si disperda in un magma da cui è difficile recuperare un filo conduttore e una conclusione, almeno provvisoria. Propongo perciò che, all’interno del portale del centro di documentazione, i temi di discussione via via presentati vengano raccolti in modo tematico e il dibattito su di essi venga periodicamente sintetizzato dai moderatori del portale, in modo da disporre di una base di riflessione sulla quale aggiungere nuovi interventi. Senza un processo di metabolizzazione, tutto il materiale rischia di essere inghiottito nel nulla. Un gruppo apposito si dovrà occupare di questo importante lavoro. Si possono raccogliere, in questo ambito, anche scritti, saggi e opere di ingegno di qualunque tipo che gli iscritti vogliano mettere a disposizione gratuitamente per contribuire al dibattito.

Anche la comunicazione all’esterno delle idee e delle proposte politiche deve essere oggetto di grande cura. La Casa editrice collegata al MR sarebbe quanto mai opportuna, ma certamente dovrà avere un grande spazio la comunicazione divulgativa tramite video, blog, pagine sui social, articoli, fumetti, infografiche, canzoni, iniziative pubbliche di ogni genere (per esempio concerti, concorsi per studenti, petizioni o azioni di tutela) e rivolte a persone di diverse età e condizione sociale. Il materiale informativo sulla proposta del MR dovrebbe essere la prima iniziativa da realizzare da parte della Segreteria generale nell’ambito della comunicazione. [continua…]


Patrizia Scanu



(Articolo del 28 novembre 2017)