News dal Dipartimento Geopolitica

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Oggi l'Italia ha deciso di entrare nel programma Tempest associandosi alla Gran Bretagna, alla Svezia e al Giappone. Cos'è il Tempest? E' un aereo di sesta generazione (F35 di quinta Typhoon di 4,5) L'aereo che sostituirà a partire dalla seconda metà degli anni 30 l'Eurofighter Typhoon. E' un'aereo di difesa aerea. Non sostituirà quindi l'F35 che è un'aereo da attacco e penetrazione delle difese, anche perché quest'ultimo è destinato ad andare oltre gli anni '40. Perché pensare a sostituire un aereo relativamente nuovo e ancora tra i migliori che non è nemmeno ancora stato completamente consegnato alle areonautiche interessate (UK Italia, Germania Spagna)? Perché per progettare realizzare e iniziare a distribuire un nuovo aereo di tali prestazioni servano quasi vent'anni, tanto lungo e laborioso è un progetto così all'avanguardia. In questo momento quindi in Europa ci sono due progetti concorrenti: Il Tempest anglo-italo-nippo-svedese e l'FCAS Franco-tedesco-spagnolo. Come già scritto sulla pagina del Dipartimento Geopolitica e difesa e in questo gruppo per l'Italia è la scelta più logica. Perchè?

  • il progetto franco-tedesco è un progetto chiuso in cui la definizione del progetto e dei ritorni industriali spetta solo a Francia e Germania e ci lascerebbe in ruoli subalterni con perdita del nostre capacità tecnologiche d'avanguardia
  • Leonardo è già nel progetto per la parte elettronica, essendo oramai una multinazionale italo-inglese, per cui andremo ad aumentare l'importanza del nostro coinvolgimento industriale (quindi UK pagherebbe la parte inglese di Leonardo e l'importanza relativa dell'italia nel progetto aumenterebbe considerevolmente)
  • UK e Italia sono partners importanti del progetto F35. L'Italia assieme al Giappone ha l'unica fabbrica di costruzione degli F35 fuori dagli USA. Tutte e tre le nazioni quindi hanno già esperienza sulla fabbricazione di aerei stealth di quinta generazione, esperienza che Francia e Germania non hanno e devono crearla da 0.
  • UK e Italia hanno già l'F35 mentre Germania e Francia hanno solo il Typhoon e il Rafale. l'FCAS dovrà quindi fungere sia da sostituto del Typhoon, ma anche da "F35" quindi le caratteristiche dell'aereo saranno diverse dalle esigenze di UK e IT che hanno già un aereo da attacco e vogliono uno con caratteristiche più spinte di difesa aerea.
  • la presenza del Giappone potrebbe aprire nuove collaborazioni tra le due nazioni. Ai Giapponesi serve un aereo da addetramento avanzato e noi abbiamo l'M346 di Leonardo, a noi servono aerei antisommergibili, una decina circa e i Giapponesi hanno i validissimi P1 e di rinnovare e potenziare il trasporto e loro hanno i C2.
  • politicamente, come già scritto, si accentua una certa alleanza italo inglese sulla componente aerea ed elettronica della difesa a scapito del duopolio franco tedesco che minacciava di soffocarci. Alleanza che, sfruttando il momento di debolezza di UK, potrebbe veramente essere alla pari.Storicamente quando si stabilisce una stretta alleanza tra due dei quattro maggiori paesi europei, ci conviene sempre allearci con quello che resta fuori. essendo il più debole dei quattro, stretti tra due, faremo sempre la figura del vaso di coccio,  In questa maniera possiamo anche differenziare le nostre presenze nella difesa continentale avendo già in pratica avviato la costruzione di un duopolio franco-italiano nel settore delle costruzioni navali. Manca il settore terrestre, in ui sul prossimo carro da battaglia i franco-tedeschi cercano di creare un altro duopolio. A questo punto un'alternativa valida sarebbe Israele con il sostituto al Merkava e con cui già collaboriamo con i nostri aerei d'addestramento 346 e con i loro aerei (G550) e satelliti spia.
  • Rischi sull'operazione? Il collasso possibile dell'UK con la secessione della Scozia e dell'Ulster e le possibili impossibilità economiche dell'Inghilterra e comunque i danni all'economia inglese di una hard brexit e le conseguenti minori risorse da investire. da questo punto di vista l'entrata del Giappone dovrebbe comunque salvare il progetto a fronte di un ridimensionamento inglese.
  • i numeri? Probabilmente l'italia si assesterà tra i 75 ed i 100 aerei essendo questi concepiti anche come aerei "madre" che a loro volta guidano gruppi di droni gregari.
  • alternative? nessuna a meno di accontentarsi di un ruolo subalterno, o di pura acquisizione dagli USA, oppure a quello di rinunciare a una valida difesa aerea del nostro suolo e soprattutto dei nostri mari.