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A ogni Componente l'Assemblea Generale e a tutti i Soci del Movimento Roosevelt

Quando il 21 Marzo del 2015 sono giunto a Perugia per Fondare il Movimento Roosevelt sentivo un Grande Trasporto verso questo Progetto Politico che vedeva nella sua Essenza la Valorizzazione dei concetti espressi nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Avevo avviato da tempo Progetti e avevo anche Co-Prodotto un Film, con la partecipazione di centinaia di esponenti del Cinema Italiano, per festeggiare il sessantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Insomma mi sembrava bellissimo che un Movimento Politico anche se Meta Partitico nascesse con questi valori.

Intervenni all'Assemblea Generale del Movimento Roosevelt di Perugia, come a quella di Gioia Tauro e come a quella di Roma, esprimendo, come sempre, i miei convincimenti e indicando idee, progetti, proposte. La sera stessa a Perugia Gioele Magaldi, con il quale era nata una naturale e istintiva intesa e simpatia, mi propose di entrare nella nascente Presidenza del Movimento ricevendo da me una risposta positiva e rinviandoci a un incontro Romano per parlarne bene. Incontri e telefonate si susseguirono e quando nacque la Presidenza ne feci parte prima come Consigliere di Presidenza e poi come Vice Presidente. Iniziai con entusiasmo, tralasciando tante cose della mia vita privata, sociale e professionale, a lavorare intensamente per costruire il Movimento Roosevelt in tutto il paese, girando ove possibile regione per regione, città per città cercando di motivare, spronare, organizzare i Soci e le diverse realtà locali.

Praticamente ero divenuto una specie d'Inviato Speciale del Presidente e di fatto, informalmente, un sostituto della precedente Segreteria Generale per iniziare ad accendere il motore e avviare la macchina del Movimento Roosevelt. E tutto questo, sempre e completamente, a mie spese. Credendo in questo progetto intimamente e profondamente. Senza risparmiarmi mai. Infaticabile.

Dopo lo scontro tra il Presidente Gioele Magaldi e il precedente Segretario Generale che portarono alle Dimissioni di Francesco Toscano. Nacque la mia Candidatura a Segretario Generale.

Personalmente avrei preferito un Movimento che avesse un Presidente direttamente a Capo dell'Esecutivo. E spiegai a Gioele che, forse, era preferibile non andare all'Elezione di un nuovo Segretario Generale. Ma indicare Gioele stesso a Capo dell'Esecutivo e io avrei, tranquillamente, potuto continuare a fare il Vice Presidente. Ma Gioele preferì andare all'Elezione di un nuovo Segretario Generale. Così l'Assemblea Generale, nata la mia Candidatura, Unitariamente, mi Elesse Segretario Generale. Avevo assunto questo incarico di responsabilità con grande entusiasmo. Ma il modo in cui sono andati avanti questi due mesi estivi trascorsi, in cui la Segreteria Generale è stata costretta all'immobilità. E, infine, l'ultimo evento di Annullamento delle Nomine di Segreteria Generale mi hanno decisamente demotivato. E in particolare ho trovato gravissima l'incomunicabilità prodotta dal Presidente che dal 21 Agosto scorso ha deciso di non comunicare direttamente con il Segretario Generale. Questo ha reso impossibile la ricerca comune di soluzioni a qualsiasi problema o conflitto ci fosse stato. Una cosa per me incomprensibile. E per un Presidente a mio avviso è un comportamento inadeguato.

Potrei dirvi che il Presidente non può Annullare le Nomine in Segreteria Generale e spiegarlo nei particolari. Ma questo significherebbe uno scontro che danneggerebbe gravemente il Movimento e che non è nelle mie intenzioni fare. Ho amato il Movimento Roosevelt e non farei nulla per danneggiarlo. Ma non me ne sento più così coinvolto da rimanerne Segretario Generale. E poi non mi farei mai trascinare in uno scontro legato a un problema di nomine. Sarebbe veramente vecchia politica. E ho sempre vissuto la politica con la P maiuscola. Ho immaginato il Movimento Roosevelt, e spero che lo diventi, un Movimento di progetti, idee, programmi, portatore di concetti che possano culturalmente, socialmente, economicamente, civilmente evolvere la comunità italiana e internazionale nella salvaguardia della persona umana, di ogni forma di vita e del pianeta tutto.

Sono stato molto amareggiato dagli eventi che ci hanno portato qui oggi. Mi sento ferito come persona e non solo come Segretario Generale. Ho vissuto in questo Movimento nuove amicizie e ho conosciuto tante belle persone, tanto desiderio di fare. Ma ora mi sento anche pugnalato alle spalle, quasi come se mi si volesse denigrare. Quasi come si volesse giustificare il tentativo di far sparire tutte le cose belle che ho fatto per il Movimento Roosevelt e tutte quelle che avrei potuto fare. Quasi come se mi si volesse disegnare come una persona diversa da quella che sono realmente. Ma io sono sempre lo stesso Mario Savonardo che ha animato positivamente, costruttivamente, equilibratamente questo Movimento. Dialogando e confrontandomi con tutti come anche la mia proposta del 9 Settembre di un Confronto Congiunto Presidenza-Segreteria Generale dimostra. Sono sempre stato una persona e un professionista serio e costruttivo. Una persona Leale ma con la schiena dritta. Sempre. Ho spiegato sempre i miei punti di vista argomentandoli. Mai ho preso posizioni o decisioni che non avessero un significato profondo e mi sono sempre confrontato prima di farlo.

Le Funzioni del Segretario Generale se esistono vanno istituzionalmente rispettate. La Democrazia non può essere un optional.

Mi spiace che si siano rarefatte le Relazioni tra l'Ufficio di Presidenza e il Segretario Generale, come ha scritto Gioele. Ma non ne sono e non me ne sento responsabile. Io e Gioele abbiamo vissuto mesi di esperienze straordinarie nel periodo in cui ho fatto parte della Presidenza. Ci consultavamo quotidianamente, ci confrontavamo, ci consigliavamo, ci ascoltavamo e assumevamo decisioni e iniziative. E ogn'uno teneva in considerazione l'opinione dell'altro. Quando sono diventato Segretario Generale ho sentito un comportamento diverso nei miei confronti, inspiegabilmente, cambiato. Comunicare era diventato più difficile. E ormai le cose sono andate così.

Mi è giunta notizia, e spero sia vera, che Gioele proporrà all'Assemblea Generale una modifica Statutaria che porterà il Presidente a Capo dell'Esecutivo. Io credo che sia opportuno andare in questa direzione e mi auguro che Gioele sia realmente artefice di questa proposta. Una Diarchia Presidente-Segretario Generale non Funziona. Serve solo a rendere immobile il Movimento e a devastare quelle che prima erano belle amicizie. Quando ci sono due funzioni non autonome, ossia non indipendenti le une dalle altre nelle proprie prerogative, sono destinate a scontrarsi. Se poi c'è Autoritarismo da parte della principale funzione le frizioni sono garantite.

Personalmente sono sempre stato dell'idea che il Presidente-Leader di un Movimento sia colui che debba essere titolato a guidarne l'Esecutivo.

Quindi sono giunto alla conclusione di Annunciare e Praticare le mie Dimissioni da Segretario Generale augurando a tutto il Movimento Roosevelt di fiorire e di portare a compimento in ogni sua opera quei valori di Democrazia, Libertà, Civiltà e Progresso per i quali siamo nati.

Grazie a tutti coloro che mi sono stati vicini. E che mi hanno dimostrato Amicizia e Sostegno Sinceri.

Un Abbraccio a Tutto il Movimento Roosevelt.

Mario Savonardo

(articolo del 10 Settembre 2015)