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Magaldi: da Bergoglio una chance per l'Italia, dialogo Prodi-Draghi per uscire dalla crisi archiviando il doppio suicidio rappresentato da rigore Ue e lockdown "cinese"

 

 Il presidente del Movimento Roosevelt: noi progressisti romperemo le corna ai "terroristi" della seconda ondata Covid, ultimo capitolo della lunga storia neoliberista che ha deformato la Cina per farne il cavallo di Troia della globalizzazione neoaristocratica

 

«Attenti a Papa Bergoglio: nominare Mario Draghi nella Pontificia Accademia delle Scienze Sociali significa invitare al dialogo il mondo massonico del laico Draghi e il mondo massonico del cattolico Prodi». Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt e frontman italiano della massoneria progressista sovranazionale (Gran Maestro del Grande Oriente Democratico), saluta con favore la mossa di Papa Francesco: «Dimostra un impegno preciso: propiziare il dialogo tra componenti decisive, che ieri hanno contribuito alla disastrosa austerity europea di cui ha fatto le spese l'Italia, ma che domani - sulla carta - potrebbero collaborare per superare questa pagina buia, di cui la crisi innescata dal coronavirus (con le sue conseguenze economico-finanziarie) non è che l'ultimo capitolo».

Nel saggio "Massoni" (Chiarelettere, 2014), Magaldi ha svelato il ruolo delle superlogge sovranazionali nel back-office del potere mondiale: tra i "cattivi" del passato recente, il leader rooseveltiano mette sia Draghi che Prodi, due super-privatizzatori in grembiulino. «I loro demeriti storici sono incancellabili: come direttore generale del Tesoro, Draghi ha agevolato le disastrose privatizzazioni all'italiana, e poi - una volta alla Bce - non ha fatto nulla per aiutare l'Italia durante la crisi dello spread che portò al tragico governo Monti». E Prodi? «Prima ha smantellato l'Iri, poi ha dimezzato il potere d'acquisto degli italiani obbligando il paese ad accettare un cambio lira-euro più che svantaggioso».

Nei mesi scorsi, lo stesso Magaldi aveva segnalato il clamoroso riposizionamento di Draghi, tornato - dopo decenni - all'impostazione keynesiana delle origini: lo dimostra la lettera-manifesto consegnata al "Financial Times" a fine marzo, in cui l'ex presidente della Bce esorta l'Ue ad abbandonare la linea del rigore, ricorrendo a massicci investimenti a fondo perduto per superare i contraccolpi della devastante crisi economica provocata dal coronavirus. «Non si può dire che Prodi abbia fatto altrettanto», precisa Magaldi, che però sottolinea le recenti aperture di Prodi nei confronti di Berlusconi: come se si preparasse ad accettare anche i voti di Forza Italia in vista della sua possibile elezione al Quirinale, dopo Mattarella.

«A noi massoni progressisti non interessano i nomi, ma i programmi», chiarisce Magaldi. «Staremo a vedere se Prodi farà seguire impegni precisi». Intanto, aggiunge, la clamorosa "promozione" di Draghi, da parte del pontefice, indica un intento preciso: tentare di costruire un dialogo tra "anime" massoniche distinte, chiamate a collaborare per salvare il paese dalla catastrofe incombente: «E' ormai chiaro a tutti - dice Magaldi - che il tipo di lockdown imposto all'Italia è stato sproporzionato rispetto al reale tenore della minaccia sanitaria. Misure così severe - aggiunge - sono state imposte dalla gestione dell'emergenza ispirata dalla super-massoneria reazionaria, che ha fatto della Cina una sorta di "mostro" economico senza diritti, vero e proprio laboratorio per un ipotetico Occidente post-democratico».

Avverte Magaldi: «Noi massoni progressisti - dice, letteralmente - romperemo le corna ai "terroristi" che insistono nello spaventare gli italiani evocando una "seconda ondata" del Covid, al solo scopo di imporre una "dittatura sanitaria" che serva a cancellare la nostra democrazia, riducendo l'Italia a una sorta di provincia cinese». Magaldi è ottimista: «Si moltiplicano i segnali di un cambio di rotta epocale: Donald Trump ha citato Martin Luther King nel suo discorso del 4 luglio dal Monte Rushmore, e il premier inglese Boris Johnson ha evocato il New Deal di Roosevelt per risollevare l'economia». E ora, Bergoglio: «Nel valorizzare Draghi presso le istituzioni accademiche vaticane, si legge la volontà di favorire un dialogo tra forze che potrebbero coalizzarsi per porre fine al rigore Ue, che oggi nega all'Italia i fondi indispensabili per uscire dalla crisi, già gravissima e ora resa catastrofica dal lockdown».

Nella sostanza, conclude Magaldi, lo stesso Prodi potrebbe imitare la recente "conversione" progressista di Draghi (e di Christine Lagarde), abbandonando la supermassoneria reazionaria, neoliberista e privatizzatrice: segnali clamorosi, in linea col "divorzio" della Gran Bretagna da Huawei e con i dazi imposti da Trump a Xi Jinping. Fino a ieri, Romano Prodi sembrava allineato alla massoneria "neoaristocratica" che domina il regime di Pechino, conclude Magaldi: «Ora, dopo Draghi e la Lagarde, altri grandi nomi dell'establishment italiano sembrano in procinto di "traslocare" finalmente nello schieramento progressista, con un obiettivo fondamentale: smantellare il dogma del rigore finanziario, che ha trasformato questa Unione Europea in una trappola, decretando la crisi infinita di economie come quella italiana».

 

 

Fonte: Pane al pane, su YouTube il 15 luglio 2020

https://www.youtube.com/watch?v=-FQZ2v2reRs