News dal Dipartimento Beni Culturali

Poche settimane fa, Gioele Magaldi, Presidente del Movimento Roosevelt (www.movimentoroosevelt.com) e Gran Maestro di Grande Oriente Democratico (www.grandeoriente-democratico.com), lanciava una “sfida” sul social network Facebook per cercare di aggregare e limitare le “distanze” (in primis quelle culturali) tra massoni e non massoni attraverso la divulgazione delle conoscenze ed altro ancora.
La “sfida” di Gioele Magaldi sul social network Facebook ha un nome molto forte (considerando il tema in questione): “Massoneria Democratica”.

Il Gruppo Facebook “Massoneria Democratica” sarà lanciato attraverso la seguente descrizione:

«Questo Gruppo si ripromette di mettere a confronto liberi muratori e libere muratrici di ogni Comunione e appartenenza massonica con cittadine e cittadini “profani” (iniziabili o meno) interessati a tematiche esoterico-iniziatiche in generale o latomistiche in particolare. Inoltre, visto lo stato di decadenza patente in cui versano altre comunità Facebook dedicate a Massoneria e dintorni, con questo Gruppo si intende anche elevare il livello del dibattito critico sulla differenza tra iniziazione virtuale e iniziazione sostanziale (che deve concretizzarsi in condotte esistenziali degne, nobili e temperanti, ma anche coraggiose, autentiche e incisive) e mettere nitidamente a fuoco i rapporti tra Libera Muratoria e Mondo della Polis globale, tra massoni e politica, società, economia e cultura. Questo è il presupposto dell'esistenza di questo Gruppo. Un presupposto vergato di sua mano, parola per parola, dal Fratello Gioele Magaldi (già alto grado iniziatico del RSAA e Maestro Venerabile della Loggia Monte Sion presso il Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani e attualmente Gran Maestro del Grande Oriente Democratico, oltre che uno dei più importanti esponenti della Libera Muratoria progressista internazionale). Questo Gruppo ha l'ambizione di divenire il maggior punto di riferimento e il miglior luogo di approfondimento per tutti gli internauti facebucchiani interessati a temi massonici, iniziatici, esoterici e simbolici. Su questo Gruppo, ciascun membro potrà invitarne altri, ma l'effettiva inclusione dovrà essere approvata da un amministratore. Si tratta di un Gruppo “Pubblico”, come pubbliche, lecite, solari e limpide sono le finalità della Massoneria Democratica, radicata in una Tradizione secolare costitutivamente Progressista.»

L’iniziativa di Gioele Magaldi, nonostante le “altissime” tematiche affrontate all’interno del Gruppo, ha già superato in pochissimo tempo i 1.400 iscritti.

Diverse sono state le tematiche affrontate: sia quelle attraverso la pubblicazione di post (post che hanno aperto orizzonti nuovi a tanti), sia quelle scaturite in alcune conversazioni tra gli iscritti.

 Tra le varie conversazioni, vorrei segnalare quelle apparse in data venerdì 15 gennaio 2016 tra Gioele Magaldi ed altri iscritti…


"Risorgimento, Massoneria, Giuseppe Garibaldi ed il culturame anti-risorgimentale, anti-massonico, anti-garibaldino e anti-sionista mutuato dalla peggiore letteratura e webgrafia complottista"


 Scrive Gioele Magaldi:" «Vorrei chiedere quali sarebbero (nomi e cognomi e testi, prego) i “diversi storici” che avrebbero dimostrato la condotta “criminale e poco massonica di Garibaldi”. E vorrei parimenti chiedere sulla base di quali fonti storiche e strumenti critici ci si permette il lusso di affermare quello che afferma di pesantemente diffamatorio in danno di Garibaldi e del Risorgimento italiano. A me pare - ma smentitemi se sbaglio - che si parli sulla base di clichet ripetuti sul web o su libracci di quart'ordine da complottisti ignoranti e privi di discernimento storico-critico. La solita pappa asinina a proposito di Sionismo, Risorgimento e Garibaldi finanziati dagli inglesi, Meridione che avrebbe perso l'idilliaco regime (latifondista, assolutista, dispotico, illiberale e fondato sulla preminenza di una classe aristocratica oziosa e corrotta su una massa di sudditi analfabeti e abbrutiti, senza una borghesia imprenditoriale degna di questo nome) dei Borboni, e cosi via. Ora, se non vi limitate a ripetere come pappagalli cose lette su miriadi di siti e libri complottisti di infimo livello e siete in grado di produrre un ragionamento storico-critico su Garibaldi e il Risorgimento degno di questo nome, bene, sarà mia cura garantirvi che le vostre riflessioni saranno ancora ospitate su questo Gruppo e mi prenderò personalmente la briga di confutarvi punto per punto su queste pagine. Ma se siete soltanto figli del culturame anti-risorgimentale, anti-unitario e anti-garibaldino che da più di 20 anni è stato subdolamente veicolato in Italia per fini (massonico-reazionari) molto subdoli e machiavellici (e voi non sapete di essere dei burattini che ripetono acriticamente tesi infondate utili a progetti di indebolimento sistematico della cultura politica italiana), allora sarà mia cura farvi bannare senza indugi. Al lume non di superficiali castronerie reiterate dalla letteratura e dalla webgrafia complottista anti-sionista, anti-risorgimentale e anti-massonica, ma di studi decennali seri e rigorosi, è possibile dimostrare come il Risorgimento sia stato l'ultimo momento davvero alto ed eroico di impegno, ideologico, culturale, civile e politico del Popolo italiano.

Pagine nette e rigorose sul Risorgimento italiano saranno disponibili presto nei volumi successivi della serie di Massoni. Società a responsabilità illimitata. Ma su questo Gruppo, a meno che qualcuno non sia in grado di dimostrare il contrario con evidenze sapienti e non asinine, prima di parlare di Garibaldi e del Risorgimento bisogna pulirsi la bocca...

Questo non è un Gruppo per asini antisionisti, antirisorgimentali e antimassoni, che blaterano, demonizzando cose di cui nulla sanno e ripetendo castronerie apprese per sentito dire. Quindi, vai a pascolare le tue sesquipedali asinità altrove, qui non c'è spazio per cialtroni come te.

Anzi, posso affermare senza tema di smentite degne di questo nome, che Giuseppe Garibaldi, primo Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, è stato uno degli eroi più limpidi della storia contemporanea. E che il Risorgimento, specie nella sua parte finale, è stato portato a compimento grazie alla strana alleanza contingente fra tre anime massoniche di ispirazione politico-ideologica differente: mi riferisco a cavouriani, garibaldini e mazziniani. Fu grazie al massone Camillo Benso conte di Cavour (abilissimo nel destreggiarsi e mettere nel sacco ambienti massonici sia britannici che francesi con mire egemoniche sull'Italia, pur di pervenire ai suoi scopi), al massone Giuseppe Mazzini e al massone Giuseppe Garibaldi, con rispettivi seguaci e in alleanza con una precisa Internazionale massonica progressista (si batterono per l'Unità italiana molti ferventi liberali e democratici provenienti dagli Stati Uniti, dalla Francia, dal Regno Unito, dall'Ungheria, dalla Russia, dalla Polonia, eccetera), se l'Italia, dopo secoli di frammentazione e asservimento diretto a potenze straniere, poté infine intraprendere un percorso (ancora non compiuto, nel 2016) di costruzione unitaria e indipendente. E non bisogna confondere il periodo eroico del Risorgimento e della straordinaria epopea garibaldina meridionale (quando, nell'Esercito meridionale garibaldino composto da decine di migliaia di volontari accorsi da ogni regione italiana e da molte lande europee ed extra-europee), con la cattiva gestione post-unitaria (priva di Cavour, che morì nel 1861, e con Garibaldi e Mazzini messi fuori gioco) del Meridione, di cui la colpa ricade intera su alcuni segmenti precisi della classe dirigente piemontese e meridionale che mal governò l'Italia sino a fine Ottocento e oltre.

Ma qual era la fiorente industria del Sud, e cosa c'entra Garibaldi con la gestione post-unitaria del Meridione? Garibaldi, eletto al primo Parlamento italiano, vi fece un solo discorso, in favore dell'integrazione nell'esercito italiano dei patrioti (moltissimi dei quali meridionali...) dell'esercito meridionali che aveva deposto il regime tirannico, liberticida e latifondista (altro che fiorenti industrie...) dei Borboni... La proposta di Garibaldi fu respinta (per paura di immettere nell'esercito unitario appena costituito elementi troppo "democratici e radicali", a favore di un progetto lungimirante di giustizia sociale e prosperità diffusa, oltre che di uguaglianza delle opportunità) e l'eroe dei due Mondi, da allora, fu tagliato fuori da ogni voce in capitolo sulla gestione politico-sociale del Meridione. Mentre alcuni garibaldini andarono ad animare le fila del brigantaggio meridionale (di quello più serio, non certo di quello di ispirazione clericale e filo-borbonica). La storia è una cosa complessa e non la si può riassumere usando le categorie sgangherate della letteratura e della webgrafia complottista, anti-sionista e anti-massonica.»"

"Meridionalismo e principi della Libera Muratoria"

Scrive Gioele Magaldi: «Innanzitutto vorrei citare due interventi di pregio sul tema del revanscismo filo-borbonico, anti-unitario e pseudo-meridionalista (nulla a che vedere col vero Meridionalismo patriottico e filo-unitario).

Il primo intervento è dell'ottimo, lucidissimo e colto Samuele Burlamacchi, che scrive:

“Certo che la morte prematura di Cavour fu un danno per l'intera nazione, incluso naturalmente il meridione. A tale storiografia meridional revanchista, ha contribuito, non poco, anche Antonio Gramsci, con i suoi articoli, a cavallo degli anni '20, nei quali attribuiva stolidamente l'arretratezza del Sud alle presunte malefatte di Garibaldi e dei Savoia, piuttosto che ad una serie concomitante di cause molto complesse, che sarebbero ardue da spiegare in un post. Non si possono del resto estrapolare le parole di una lettera dell'eroe dei due mondi alla Cairoli (avulse da un contesto molto più complesso) per farne un ariete, o un cavallo di battaglia atto a demolire l'intero Risorgimento; questo è ‘terrorismo storico - psicologico’; sarebbe come prendere a paradigma dell' azione degli alleati durante la 2nda guerra mondiale, l'atroce bombardamento di Dresda o Amburgo, per poi magari tacere o giustificare i crimini commessi dalle Axis Forces. In effetti la Storia è una scienza complessa, direi quasi multidisciplinare (include geostrategia, scienze politiche, sociologia, psicologia di massa, arte militare, economia, ecc...), per cui non la si può ridurre a slogan o a singoli episodi (sia pur terribili come la strage di Pontelandolfo), che presi isolatamente, al massimo possono solo fare statistica. Infine vi sono i classici dilettanti allo sbaraglio, quali il giornalista Pino Aprile, che fanno della generalizzazione e della superficialità della ‘narrazione’ storica un ‘MUST’ imprescindibile; e la cosa più incredibile è che hanno anche successo di vendite, in quanto puntano tutto sul sensazionalismo, fatto quasi naturale per il signor Aprile, visto che scrive su un settimanale di gossip; ma la storia è un'altra cosa... è ricerca delle fonti, dei documenti ufficiali negli archivi di Stato, e non, è approfondimento della letteratura storiografica e tante altre cose, delle quali i signori di cui sopra sembrano ignorare del tutto la metodologia e la prassi.”

Poi vorrei citare queste valutazione pregiate di Carlo Garibaldino:

“... purtroppo proprio la ‘pulizia etnica’ messa in atto verso la migliore tradizione massonica ed illuminista meridionale, durante la rivoluzione napoletana della fine del XVIII secolo, ha portato alle conseguenze terrificanti che tuttora si manifestano nel Sud con un perdurante oscurantismo. Io, per tradizione famigliare, ma anche per una scelta di vita, appartengo non solo alla tradizione garibaldina, ma sono un Garibaldino a tutti gli effetti. Perché questa tradizione e questo stile di vita non si sono certo esauriti. La nostra Associazione Garibaldini per l'Italia, lo sta dimostrando con varie iniziative rivolte ai giovani che hanno l'età dell'antenato di Gioele e che tuttora si appassionano alla storia e ai valori garibaldini. Questa resta la migliore tradizione culturale, storica, politica e sociale per restituire futuro al nostro Paese. Questo il sito della nostra associazione con le foto delle nostre iniziative www.garibaldini.org.”»

 "Il “vero” Meridionalismo e i principi della Libera Muratoria"

 Gioele Magaldi terminerà il suo intervento con le parole che seguono: "«Giuseppe Garibaldi e la gran parte dei garibaldini meridionali (e meridionalisti) che liberarono il Meridione dalla tirannia illiberale, antidemocratica, clericale, oscurantista e socialmente iniqua dei Borboni, erano massoni. Massone era anche il mio avo Vito Maria Magaldi (la Famiglia Magaldi si era trasferita in Lucania dalla Toscana nel '700) che, a 12 anni, fu il più giovane garibaldino dell'Esercito meridionale. Cioè dell'Esercito (composto di decine di migliaia di persone) che iniziò a combattere sul continente contro l'esercito borbonico, dopo che alcuni avanguardisti in giubba rossa avevano liberato la Sicilia. Vito Maria Magaldi era garibaldino, meridionale, meridionalista... ma si sentiva anche fortemente italiano e, al pari dei suoi familiari più maturi (i Magaldi erano stati antiborbonici e patrioti filo-unitari sin dalla Rivoluzione napoletana del 1799 e poi per tutto l'Ottocento), riteneva perfettamente compatibile il meridionalismo (inteso come auspicio e volontà di valorizzazione della società meridionale) e il sentimento patriottico filo-unitario, congiunto all'orgoglio di ridare la libertà e uno Stato ad un popolo italiano da secoli asservito a dinastie e potenze straniere titolari di regimi liberticidi e antidemocratici.

Quindi, per quanto riguarda la tua domanda, caro Edoardo Trento, se per meridionalista si intende qualcuno che ha una posizione storiograficamente sgangherata e infondata che immagina un Regno delle Due Sicilie (ricco, prospero, felice, equo, dotato di tante belle industrie e meraviglie, ecc.) quale non è mai esistito, no, costui non solo non può sposare i principi democratici e libertari della Massoneria (i Borboni e i loro seguaci volevano regnare su sudditi ignoranti e asserviti, non su cittadini e uomini liberi), ma nemmeno può essere considerato un soggetto di sano intelletto... Se per meridionalista, invece, si intende qualcuno che rimprovera a tutta la classe dirigente italiana post-unitaria (dal 1861 in poi, dopo aver messo nell'angolo i progetti autenticamente democratici ed egualitari di Garibaldi e altri), di aver mal gestito - nel complesso e non senza eccezioni - lo sviluppo del Meridione, allora anch'io sono un meridionalista... E come è noto io sposo non solo con serenità, ma anche con orgoglio, i principi della Libera Muratoria... Quindi, si: si può essere meridionalisti in senso intelligente, sposando nel contempo i principi della Libera Muratoria.»"

(Articolo del 16 Gennaio 2016)