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Gioele Magaldi sul risultato del Referendum: elettori manipolati da pessimi politici che si rottamano da soli

Magaldi: elettori asini e politici cialtroni, ecco il bel risultato del referendum. I primi a pentirsene saranno i 5 Stelle: ben gli sta, molti di loro non torneranno in Parlamento

 

Il presidente del Movimento Roosevelt: l'ennesimo taglio suicida della democrazia in Italia è stato provocato dall'ingenuità degli elettori, manipolati da pessimi politici che hanno trascorso decenni a "rottamare" la politica, demonizzando l'avversario

 

«Lo dico con compassione e tenerezza, verso i miei concittadini: gran parte degli elettori agiscono come pecore e asini. Prima parlano e poi pensano: sembrano dar ragione a Berlusconi, quando disse che secondo lui l'elettore medio ha la coscienza di un dodicenne, cioè un adolescente incerto e ignorante, facile da manipolare (o da spaventare, magari con un virus)». Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, giudica con amaro sarcasmo l'esito del referendum costituzionale del 20-21 settembre, in cui il 70% dei votanti si è espresso a favore del taglio dei parlamentari. «In questo caso ad agire non è stato il terrore: loro stessi, i politici, hanno ripetuto per anni di essere corrotti e incapaci. E si sono "tagliati le palle" da soli, visto che nel 97% dei casi hanno votato per auto-ridursi, salvo poi frignare, a cose fatte».

 

«Io lotterò affinché, alla fine, ci sia un Parlamento degno di questo nome, che ripristini una maggiore rappresentanza dei senatori e dei deputati, magari con riforme che distinguano i poteri delle due Camere», precisa Magaldi, fermo sostenitore del No. «Però, in empatia paradossale con quelli che hanno votato Sì, che reputo un po' asini e un po' pecoroni - aggiunge - lasciatemelo dire: sono contento del fatto che nel prossimo Parlamento ne avremo meno, di questi cialtroni. Si renderanno conto da sé che sono dei deficienti, perché si sono evirati da soli». Le prime vittime dell'esito delle urne, sostiene Magaldi, sono proprio i parlamentari che hanno maggiormente caldeggiato il Sì, cioè i grillini. «E dire che proprio i grillini, un tempo, premevano per utili forme di democrazia diretta: una traccia purtroppo abbandonata (al pari di molte altre), per poi decadere in queste grottesche sceneggiate demagogiche, come quella sulla vittoria di Pirro di questo referendum», che infatti si accompagna alla quasi-estinzione elettorale del Movimento 5 Stelle, stando al voto delle regionali.

 
«E' normale che poi il risultato sia questo - dice ancora Magaldi - in un paese in cui la Meloni e Salvini si schierano per il Sì, facendo il turpe giochetto di lasciare (come avvenuto nella Lega) che autorevoli dirigenti si dichiarassero per il No: un leader non si comporta così. Ma poi - insiste Magaldi - quale sarebbe il rinnovamento della Lega? Quello di chi insegue la demagogia dei 5 Stelle? Ma stiamo scherzando?». Del resto, fa notare il presidente "rooseveltiano" - lo stesso Renzi «cavalcò a sua volta una certa onda dell'antipolitica, da posizioni ambigue: pur capeggiando un partito strutturato come il Pd, fu lui a inaugurare il termine "rottamazione"». Secondo Magaldi, l'Italia - terremotata dal Covid e dal lockdown imposto da Conte - raccoglie i cocci della pessima politica della Seconda Repubblica, in cui «si è preferito demonizzare l'avversario, anziché ingaggiarlo in un leale confronto che avrebbe aiutato gli elettori a ragionare: la sinistra ha dipinto Berlusconi come il Cavaliere Nero, corrotto e amico dei mafiosi, e a sua volta il capo di Forza Italia chiama ancora "comunisti" i politici del Pds-Ds-Pd, che sono un gruppo di potere fatto di gente asservita alla destra economica globale, neoliberista».

 
Secondo Magaldi, i parlamentari italiani «sono abituati, a frignare: dopo che hanno fatto le cazzate, frignano». Domanda: «In quanti hanno frignato, dopo aver approvato in modo bypartisan il pareggio di bilancio in Costituzione? Ricordate qualcuno che si sia assunto, a posteriori, la paternità di quell'atto? Sembrava che l'avessero portato i marziani, il pareggio di bilancio: invece era stato il Parlamento, centrosinistra e centrodestra insieme, a consegnare a Monti le spoglie del paese, l'egida di Napolitano. Poi tutti sconfessarono quello che avevano fatto: sono dei cialtroni». Conclude Magaldi: la democrazia vive di partecipazione, e questo ennesimo episodio rischia di ridurre ulteriormente la partecipazione democratica, «come richiesto già negli anni '70 dai masnadieri oligarchici della superloggia "Three Eyes" attraverso una loro promanazione come la Trilateral Commission». Nel pamphlet "The Crisis of Democracy" viene detto a chiare lettere che «bisogna disinnescare "l'eccesso di democrazia", scoraggiando la partecipazione politica dei cittadini». Tanto meglio, dunque (si fa per dire) se a votare contro se stessi «sono direttamente i politici, pronti a definirsi corrotti e incapaci, degni di restare a casa anziché sedere in Parlamento».

 
A margine della valutazione sul voto nazionale, Magaldi saluta l'ingresso del "rooseveltiano" Massimo Della Siega nel consiglio comunale di Varmo, Udine, dov'era candidato sindaco nell'ambito di una coalizione progressista, e accoglie come un grande risultato quello di Marco Bonini a Zagarolo, alle porte di Roma: «E' già un notevole successo il fatto che Bonini, sostenuto dal Movimento Roosevelt, sia riuscito a costringere al ballottaggio il candidato della maggioranza uscente, reduce da vent'anni ininterrotti di potere, sotto il segno del Pd».

 

Fonte: "Pane al Pane" (MrTv), su YouTube il 23 settembre 2020

https://www.google.com/url?q=https://www.youtube.com/watch?v%3DknKbbHKlIfY&source=gmail&ust=1600954277984000&usg=AFQjCNFDhnbp6RvwbXGMJV4Vab7cAcT19A">https://www.youtube.com/watch?v=knKbbHKlIfY

Gioele Magaldi: appello a Marco Travaglio e al M5s per non indebolire la democrazia a vantaggio della vera èlite

Magaldi, appello a Travaglio e ai grillini: tornate in voi, votate No ai poteri forti

 

Il presidente del Movimento Roosevelt: sconcerta che a premere per il Sì al referendum siano i 5 Stelle e un grande giornalista come il direttore del "Fatto", quando è notorio che le peggiori oligarchie finanziarie abbiano sempre richiesto il taglio dei parlamentari per indebolire la democrazia a vantaggio dell'élite

 

Alla vigilia del voto del 20-21 settembre, accorato appello di Gioele Magaldi nei confronti dei pentastellati: tornate in voi, ai tempi in cui vi battevate per la democrazia diretta. «Io sono per indire sistematici referendum propositivi e senza quorum, cioè forme di democrazia diretta che integrino in modo efficace la democrazia rappresentativa», premette il presidente del Movimento Roosevelt: «Se credete ancora nei valori di partecipazione in base ai quali nacque il Movimento 5 Stelle - dice Magaldi, rivolgendosi ai grillini - votate No al taglio dei parlamentari, che restringe ulteriormente gli spazi di democrazia, come espressamente richiesto dall'élite neoliberista che ha messo in crisi il pianeta». Stupore, da parte di Magaldi, per la presa di posizione di Marco Travaglio, giornalista di cui pure ha stima: «Come può scrivere che a volere il No siano i "poteri forti", quando è vero esattamente il contrario? La Loggia P2 di Licio Gelli, che era il terminale italiano dei veri poteri forti, nel suo Piano di Rinascita Democratica metteva al primo posto proprio il taglio dei parlamentari».

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Mike Pompeo a Roma: un avviso a Governo e Vaticano. Fine della tolleranza verso i filo-cinesi

Magaldi: Mike Pompeo a Roma, avviso a Conte e Bergoglio. Fine della tolleranza verso il partito "cinese" che condiziona Palazzo Chigi e il Vaticano

 
Il presidente del Movimento Roosevelt: il segretario di Stato americano chiederà al governo e al Papa di cambiare rotta, frenando l'influenza degli oligarchi che usano la Cina per imporci un nuovo paradigma, non più democratico, anche col pretesto del Covid

 
«Benvenuto a Mike Pompeo, al "fratello" Mike Pompeo, segretario di Stato americano, che sta venendo in Italia anche a spiegare - al Vaticano e agli ambienti politici - che deve finire, la vicinanza al partito "cinese", trasversale e sovranazionale, che in Italia si è allargato un po' troppo». Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt ed esponente del network massonico progressista sovranazionale, usa parole più che esplicite per accogliere nel nostro paese il "ministro degli esteri" statunitense, atteso a Roma nei prossimi giorni. A Pompeo, Magaldi rivolge un benvenuto «sincero e affettuoso», nonché «fraterno», a rimarcare la comune identità massonica. Con questa visita, il braccio destro di Trump «segnerà una soluzione di continuità con tante cose sbagliate, che riguardano anche la politica vaticana verso la Cina ma soprattutto l'infiltrazione del partito "cinese" (orientale e occidentale), che purtroppo ha forti addentellati in diverse, cosiddette democrazie occidentali». Magaldi lo definisce «un partito trasversale che vuole proporci un nuovo paradigma politico-sociale, ed è un partito che va sconfitto: Mike Pompeo - sottolinea Magaldi - verrà a dirlo chiaro e tondo, a tutti i principali rappresentanti della classe dirigente italiana».

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