News dal Dipartimento Salute

 

Il programma del Dipartimento per la Salute  MR 92d57

 

Le nostre priorità

  • Mettere il Paziente al centro del Sistema Sanitario Nazionale eliminando le interferenze del sistema dei partiti.
  • Introdurre il concetto di Soddisfazione del Cliente tipico dei processi di produzione dei servizi.
  • Riqualificare il personale introducendo corsi di formazione annuali.

 

Il programma del Dipartimento per la Salute.

Preambolo

L’articolo 32 della nostra Costituzione a proposito del diritto alla salute dice chiaramente che la tutela della salute è un diritto fondamentale dell’individuo.

“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.

In realtà anche gli articoli 2 e 3 della nostra Costituzione fanno riferimento, sia pur indirettamente, al diritto alla salute in quanto diritto inviolabile dell’uomo tutelato dallo specifico compito della Repubblica di rimuove gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini.

Ovviamente nella realizzazione del dettato costituzionale lo Stato deve anche tenere conto della regolarità dei conti pubblici come espresso nell’articolo 81 della Costituzione.

Purtroppo, specialmente negli ultimi anni, la regolarità dei conti pubblici sembra prevalere sul diritto fondamentale alla salute mettendo in pericolo l’effettiva tutela della salute dei cittadini.

A complicare le cose però è intervenuto l’articolo 117 che introduce il concetto di competenza concorrente tra Stato e Regione. Pertanto, pur restando inalterato l’obiettivo della tutela della salute in maniera uniforme su tutto il territorio, almeno per quanto riguarda le prestazioni considerate essenziali che vengono comprese nei LEA, le regioni diventano le concrete erogatrici dei servizi ai cittadini.

È quasi ovvio quindi il moltiplicarsi di differenti livelli di servizio collegati all’efficienza dell’utilizzo delle risorse messe a disposizione dallo Stato.

L’offerta e la qualità di prestazioni quindi, dipenderà dalle diverse normative regionali e dalla qualità del sistema amministrativo / sanitario che gestisce le risorse. Tutto questo ha prodotto e continua a produrre disomogeneità diffusa su tutto il territorio nazionale vanificando le “buone intenzioni” dell’articolo 32.

La continua pressione sul budget sanitario nazionale avvenuta costantemente negli ultimi anni non ha fatto altro che aggravare la situazione rendendo ancora più arduo l’obiettivo di garantire il diritto fondamentale dei cittadini alla salute. I principali indicatori della salute nazionale cominciano a mostrare i segni e le conseguenze della cattiva gestione delle risorse e la loro continua riduzione.

Inoltre, dal punto di vista dei cittadini, si è vista aumentare sempre più la richiesta di compartecipazione alla spesa sanitaria con “ticket” sempre crescenti che spesso sono causa di rinuncia alle cure mediche.

Il sistema sanitario italiano che è stato considerato a livello internazionale uno dei più avanzati e garantista rischia di diventare sempre più iniquo e incapace di far fronte al dettato costituzionale in maniera piena e soddisfacente.

Osservazioni e considerazioni generali

  • È sempre più evidente un sentimento di diffuso sconforto da parte del paziente che approccia il SSN. Il paziente viene “rimbalzato” da una struttura all’altra senza un coordinamento che si prenda carico delle problematiche specifiche del paziente e le renda note in maniera semplice e di facile accesso a tutti gli attori del SSN. Restano molto spesso frustrate le esigenze base di tutti i pazienti come il bisogno di semplice informazione e cura. 
  • Le enunciazioni delle varie riforme sanitarie sia nazionali che locali sembrano, in teoria, elencare un serie infinita di buone intenzioni che troppo spesso rimangono sulla carta.
  • Le differenze tra regioni ed entità locali (ospedali, ambulatori, residenze, etc.) o addirittura all’interno della stessa regione o dello stesso ospedale rimangono troppo grandi e non sono spesso giustificate o giustificabili.
  • Una maggiore presenza e migliore presa in carico del paziente da parte del medico di base sembra essere auspicabile. 
  • Sposare l’azione sanitaria diprevenzionee cura  sempre più vicino al cittadino sembra essere una necessità concreta che il SSN non può più trascurare… 
  • Non basta più enunciare nelle varie leggi regionali, con formule eleganti, quanto è necessario fare prevenzione ma semplicemente attuare una serie concreta di attività che rendano i vari enunciati reali ed attuati nella pratica medica di tutte le strutture coinvolte. 
  • Prendere come esempio quanto fatto nelle realtà “virtuose” non può più essere trascurato e lasciato a raccogliere polvere in relazioni che nessuno prenderà in seria considerazione. Ogni struttura dovrebbe essere sempre misurata in relazione ai “migliori della classe” e resa responsabile di azioni concrete che migliorino i risultati e la soddisfazione dei “pazienti/clienti”.
  • Non può essere più accettabile che ci siano cittadini che ricevono servizi di diagnosi e cura da sistemi sanitari e ben al di sotto della media nazionale.
  1. Il personale sanitario spesso è stressato perché oberato da troppi impegni. Non ha il tempo da dedicare al singolo utente, creando una mancanza d’empatia da eccesso di stress.
  2. Inoltre, il personale deve spesso svolgere il lavoro quotidiano in affanno per scarsa programmazione o mancanza di risorse che esitano in mancanza di attenzione per quei dettagli che sono fondamentali per la cura del paziente.   

 

Le nostre proposte

  • Mettere il paziente al centro del sistema sanitario
    • Introdurre all’interno del SSN con opportune sessioni di formazione per tutto il personale il concetto di “Qualità” e soddisfazione del cliente/paziente.
    • Inserire una porzione variabile della retribuzione (bonus) che dipenderà dalla valutazione dei pazienti assistiti per la qualità del servizio ricevuto.
    • Introdurre nelle strutture sanitarie a cominciare dal medico di base il concetto di “presa in carico” del paziente che dovrà essere seguito in ogni fase del suo percorso di diagnosi e cura in maniera continuativa e con il mantenimento delle informazioni sanitarie in un cloud (conforme agli standard sanitari) disponibile agli operatori interessati.
    • Unificare il sistema di prenotazione a livello nazionale e renderlo più trasparente in modo da consentire un accesso alle cure più equo e non soggetto ai favoritismi.
    • Creare comitati regionali formati da cittadini volontari e selezionati con un sistema automatico a estrazione casuale per la raccolta delle istanze presentabili al comitato dai singoli pazienti o dalle associazioni di pazienti. Il rapporto preparato dal comitato dei cittadini sarà pubblicato annualmente nei maggiori media regionali e nazionali. Il rapporto avrà valore solo informativo ma dovrà essere analizzato da tutti i direttori generali delle aziende USL ed in particolare da quelli interessati da dimostranze relative alle proprie strutture. Il direttore interessato dovrà obbligatoriamente entro tre mesi dalla pubblicazione del rapporto rispondere per iscritto al comitato regionale dei cittadini. La risposta potrà essere pubblicata sugli stessi media dove è stato pubblicato il Rapporto Annuale per l’Uniformità Nazionale del Servizio Sanitario.
    • Creare un database nazionale di scambio delle informazioni sanitarie (in regola con gli standard di sicurezza dei dati sensibili). Il database (vedasi Fascicolo Sanitario Elettronico) sarà popolato in fase iniziale con le informazioni base presenti nel sistema sanitario regionale. Successivamente ogni struttura sanitaria che assisterà il singolo paziente dovrà inserire i dati sul database nazionale. I dati saranno quindi disponibili a tutti gli operatori sanitari autorizzati. In alternativa si potrà creare una memory card criptata da consegnare a ciascun paziente che sarà aggiornata da ogni struttura con le informazioni relative a ciascun trattamento o indagine diagnostica. La memory card sarà leggibile solo dagli operatori autorizzati. Questo sistema dovrebbe consentire un più agile scambio di informazioni tra i professionisti ed evitare al paziente le inutili attese per avere le cartelle cliniche o di dover trasportare pesanti faldoni di documenti da un medico all’altro.
    • Una parte fondamentale del diritto alla salute dovrà essere il diritto ad essere educati a mantenere e/o migliorare il proprio stato di salute. Questo ruolo fondamentale dovrà essere affidato al medico di base che dovrà essere messo in grado di tenere corsi di educazione per i propri assistiti. I corsi dovranno obbligatoriamente essere tenuti almeno una volta al mese. Gli argomenti verranno scelti dal medico da una lista che la regione preparerà in rapporto alle priorità identificate dal piano sanitario regionale. Tutti gli assistiti verranno invitati ed i costi logistici verranno anticipati o rimborsati dalla regione al singolo medico o alle associazioni di medici di base. I medici potranno in ogni caso organizzarsi per tenere sessioni congiunte. Agli assistiti che parteciperanno agli eventi educazionali verrà consegnato un coupon che darà diritto ad uno sconto sui ticket sanitari. Il valore dei coupon sarà determinato dalle singole regioni.
  • Riqualificare le risorse umane
    • Predisporre un piano nazionale di riqualificazione professionale di tutti i dipendenti del SSN.
    • A seconda del ruolo svolto saranno predisposti almeno due corsi per ciascun anno che avranno come oggetto argomenti di interesse specifico del dipendente. A questi due corsi annuali dovrà essere aggiunto un corso specifico scelto dal capo del dipendente a seconda delle sue specifiche necessità o area di miglioramento.
    • I corsi potranno avere per oggetto argomenti specifici come ad esempio:
      • Il concetto di “Qualità” nei servizi pubblici.
      • Time management, come gestire le priorità, etc.
      • Gestione dello stress lavorativo.
      • La comunicazione con i colleghi e con il paziente
      • La simulazione in medicina durante le emergenze
    • Ogni regione dovrà predisporre un piano di riqualificazione professionale del proprio personale.
    • Ogni azienda USL su indicazione della regione di appartenenza dovrà preparare un piano specifico per il proprio personale.
    • Il piano regionale per lo Sviluppo del capitale umano dovrà essere presentato al comitato regionale che rappresenta i cittadini. Il comitato potrà esprimere il proprio parere e consigliare modifiche. Le modifiche potranno essere accettate o rifiutate con motivazione scritta indirizzata al comitato regionale dei cittadini.  
    • Ogni regione dovrà dotarsi di un piano che preveda la creazione di strumenti di controllo della implementazione del percorso formativo e di sviluppo del personale. Gli obiettivi formativi dovranno essere fissati ogni anno ed una revisione alla fine di ciascun anno dovrà evidenziare i successi e gli insuccessi e per quest’ultimi prevedere un piano di recupero.
    • Un piano per gli strumenti di controllo e raggiungimento degli obiettivi specifico per ogni azienda USL dovrà essere presentato da ciascun direttore generale alla regione di appartenenza che lo approva annualmente.
  • Introdurre un nuovo sistema di amministrazione della sanità pubblica
    • La selezione dei dirigenti dovrà avvenire in maniera trasparente con concorsi nazionali gestiti da enti terzi o attraverso aziende di selezione del personale di certificata esperienza nel settore.
    • La regione o le aziende USL avranno il compito di fornire le specifiche di ciascuna posizione richiesta al comitato nazionale per la selezione del personale sanitario che provvederà a passare la richiesta alle aziende di selezione del personale indicate dal Ministero della Salute. Le aziende di selezione del personale dovranno garantire la assoluta indipendenza dalle cariche politiche regionali e nazionali pena esclusione dalle liste e pagamento di penali pari a due anni dello stipendio della persona da selezionare.
    • La valutazione della prestazione del personale sanitario e amministrativo avverrà annualmente.
    • Ogni dipendente dovrà ricevere dal capo diretto una valutazione della sua prestazione entro i tre mesi successi alla fine dell’anno. La valutazione indicherà le aree di forza e le aree che richiedono un miglioramento. Alla valutazione potrà essere allegata una proposta di corsi di formazione che il dipendente dovrà seguire nell’anno successivo.
    • La valutazione sarà la base per il pagamento dell’eventuale bonus “qualità” stabilito dalla regione o dalla azienda USL.  
    • Il dipendente avrà il diritto di contestare la valutazione e rivolgersi al livello superiore rispetto al suo capo.
    • Entro 15 giorni dovrà ricevere una risposta dal capo del suo capo che potrà confermare o modificare la valutazione.
    • Le aziende USL dovranno avere un sistema di valutazione destinato ai pazienti che risponderanno ad un questionario anonimo che sarà consegnato direttamente al personale dedicato della regione di appartenenza
    • A fine anno il personale regionale dedicato al controllo della qualità redigerà un rapporto specifico per ciascuna azienda USL.
    • Il comitato regionale dei cittadini avrà il diritto di visionare e controllare tutte le fasi del processo dalla raccolta alla elaborazione del rapporto. Il comitato potrà inoltre decidere di spostare e/o sanzionare il personale dedicato al controllo della qualità in caso di irregolarità o inadempienze. Il comitato dovrà inoltre certificare e controfirmare il rapporto regionale garantendone così la regolarità.
    • Ogni anno la regione predisporrà un rapporto per la valutazione della prestazione di ciascuna azienda USL sulla base di benchmark nazionali. Il rapporto dovrà mettere in relazione le risorse usate con la qualità dei servizi offerti. Il rapporto potrà essere realizzato anche da società esterne.
    • Il Ministero della Salute dovrà definire ogni anno quali benchmark dovranno essere usati dalle regioni per la valutazione della prestazione.
    • La responsabilità del rapporto di valutazione della prestazione di ciascuna azienda ricade interamente sugli organi regionali. Il mancato rispetto di questo obbligo potrà determinare la riduzione del finanziamento pubblico riservato alla regione o sanzioni specifiche determinate dal Ministero della Salute.
    • Il Ministero della salute pubblicherà ogni anno le graduatorie di valutazione della prestazione di tutte le regioni. Le graduatorie metteranno in rapporto la qualità dei servizi offerti con le risorse messe a disposizione dallo Stato.
    • Gestione degli acquisti di ciascuna azienda USL. Ogni anno ciascuna azienda USL pubblicherà la lista dei prodotti acquistati, le quantità ed il relativo prezzo pagato. La pubblicazione dovrà essere fatta sul sito della azienda o della regione entro e non oltre il terzo mese successivo alla chiusura dell’anno fiscale. La mancata pubblicazione del documento determinerà la decadenza del direttore generale dalla sua carica.
    • La regione dovrà valutare la congruenza dei prezzi pagati dalla singola azienda USL in relazione a quanto pagato da altre aziende sia in ambito regionale che nazionale. Il prezzo pagato dovrà sempre essere commisurato alla qualità del prodotto acquistato. Eventuali incongruenze dovranno essere chiarite per iscritto da ciascun direttore generale entro 30 giorni dalla richiesta.
    • Tutti i cittadini che vorranno chiedere chiarimenti sugli acquisiti e sulla qualità dei prodotti acquistati dalla singola azienda USL potranno inoltrare richiesta di chiarimenti alla azienda e/o direttamente alla regione. Un apposito modulo dovrà essere predisposto e reso disponibile sul sito dell’azienda USL. (In questo modo i singoli cittadini potranno esercitare direttamente un controllo su come i loro soldi vengono spesi dalla amministrazione e come questi diventino un effettivo servizio di qualità per gli stessi. In definitiva sono loro i destinatari ultimi del prodotto acquistato e molto spesso possono valutarne la qualità in prima persona).

 

Ulteriori proposte

  • Creare team territoriali a livello dei singoli distretti formati dai medici di base e dagli specialisti che dovranno riunirsi trimestralmente per discutere e proporre soluzioni nuove ed alternative ai problemi riscontrati durante la cura dei pazienti. Un report verrà inviato al comitato regionale dei cittadini ed al direttore generale della azienda USL.
  • Condivisione delle esperienze dei “Migliori della Classe” sia a livello regionale che nazionale. Il team o l’azienda USL che avrà raggiunto i migliori risultati a livello regionale o nazionale potrà essere invitato a presentare il proprio approccio / sistema alle altre aziende USL. Un bonus speciale potrà essere previsto da ciascuna regione per premiare i migliori team.
  • Introdurre la figura del medico di supporto (distrettuale). Un medico che, a richiesta del medico di base, dovrà, con approccio olistico, supportare in tutte le fasi di diagnosi e cura pazienti particolarmente critici suggerendo comportamenti nutrizionali e di stile di vita adeguati e accompagnando il paziente nel percorso di guarigione o di miglioramento dello stato di benessere.
  • Rivedere le modalità di finanziamento prevedendo il modello Beveridge, integrato da assicurazione obbligatoria privata, con contestuale riduzione del corrispondente carico fiscale.
  • Preservare la libertà di scelta del Cittadino per le cure (enti pubblici o privati) con adeguati livelli di controllo sulla qualità delle cure effettuate.
  • Prevedere comunque tipologie di sostegno pubblico per le patologie più gravi o rare e per gli interventi / cure più costose. 
  • Mantenere la funzione dello Stato di controllo delle tariffe dei farmaci e delle cure
  • Creare un “Responsabile / Garante della implementazione operativa” delle leggi nazionali e regionali che avrà il compito di segnalare il gap tra quanto enunciato e la reale applicazione delle stesse.
  • Creare una figura di responsabile accoglienza in ospedale o poliambulatorio che accolga e segua il paziente all’interno della struttura.
  • Sottoporre il personale sanitario che a stretto contatto con i pazienti a test attitudinale sia in fase di assunzione che regolarmente durante la carriera… almeno ogni tre anni. Purtroppo “conoscere la medicina non significa essere sempre in grado di assistere pazienti bisognosi di cure”. In caso di riconosciuta inadeguatezza del personale a prestare assistenza in maniera adeguata ed empaticamente corretta inserire il personale in un corso di comunicazione e supporto per superare le difficoltà relazionali e o psicologiche del momento.
  • Reintrodurre le tariffe minime per i trattamenti sanitari
  • Supportare la ricerca scientifica con maggiori fondi pubblici in modo da ridurre l’intervento delle aziende e l’inevitabile condizionamento dei ricercatori.

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