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Siamo veramente imbarazzati per i suoi compagni di Partito e per i suoi colleghi parlamentari. Molti dei quali non si esporrebbero mai ad analoghe figuracce.

Fatto sta che nel seguente, strampalato pezzo:

“Nino Galloni. Stop euro a Roma, serve nuova moneta. Non credibile, dice Boccadutri (PD)”, articolo pubblicato il 15 settembre 2016 su Mainfatti,

viene scritto cosi:

“La proposta dell'economista Nino Galloni di una 'nuova moneta per Roma' non è credibile e non ha alcun senso. Sono il primo a sostenere l'utilità delle monete complementari per favorire l'economia locale - spiega in un comunicato il parlamentare PD Sergio Boccadutri -, tanto che sono il primo firmatario di una proposta di legge per la loro regolamentazione: ma si tratta appunto di monete complementari e quindi non sostitutive dell'euro. Porre la questione come fa Galloni non solo è profondamente sbagliato, ma rischia anche di minare la credibilità dei tanti circuiti locali che onestamente e faticosamente lavorano e aiutano l'economia italiana, senza alcuna idea di prefigurare un'alternativa alla moneta unica europea."

Ora, il molto dinamico (è passato da Rifondazione comunista a Sinistra Ecologia e Libertà e poi al PD) Sergio Boccadutri, che con le sue proposte di legge per la riduzione nell’uso del contante dimostra di saper interpretare benissimo quella linea politico-economica che, da Mario Monti in poi, ha gravemente affossato il livello dei consumi (costringere i cittadini ad usare prevalentemente strumenti elettronici di pagamento giova soprattutto alle banche, senza sconfiggere l’evasione fiscale e contribuendo a deprimere lo stimolo alla spesa), ha evidentemente confuso quello che qualche segretaria/o distratta/o deve avergli preparato come appunto per le sue esternazioni.

Infatti, confondendo le analisi di Nino Galloni sui mali di cui soffre l’euro, moneta in uso in Italia e nella maggior parte dei Paesi UE, e la proposta di una moneta complementare per Roma, ha pensato che Galloni fosse cosi sprovveduto da proporre l’uso di una moneta “romana” in alternativa alla valuta stampata dalla BCE.

Le cose, come avrebbe compreso qualsiasi persona seria che avesse davvero letto o ascoltato anche solo una piccola parte degli interventi di Galloni sull’euro (giustamente messo sotto accusa per l’uso che ne viene fatto come valuta non sovrana, sottratta alle determinazioni di entità statuali democraticamente legittimate e ostaggio dei poteri burocratici e non elettivi della BCE, a loro volta ispirati da gruppi di potere privati) e sulle monete complementari, non stanno cosi.

Al netto delle sue critiche all’uso attuale dell’euro, Galloni non ha mai pensato che il Comune di Roma (o qualsiasi altro ente locale) potesse sostituire ad esso un’altra valuta.

Semmai, Galloni ha proprio parlato dell’opportunità di introdurre una di quelle monete complementari (ad esempio, su Roma, un “sesterzio”, utile sia per trarre maggior profitto dal turismo che per finanziare un modo nuovo di realizzare le Olimpiadi) che il deputato Boccadutri dice di apprezzare tanto.

Siamo certi, pertanto, che una volta che Sergio Boccadutri e i suoi assistenti avranno risolto le loro imbarazzanti difficoltà cognitive, si troveranno ad essere tra i più convinti sostenitori delle proposte di Nino Galloni per la rigenerazione economica e civica di Roma Capitale.

PS: invitiamo anche alla lettura di

Il prezzo per Nino Galloni? La rinascita di Roma.

Nino Galloni e la Giunta di Virginia Raggi e Daniele Frongia: stato dell’arte secondo Gioele Magaldi, Presidente MR


REDAZIONE DEL MOVIMENTO ROOSEVELT (www.movimentoroosevelt.com)

(Articolo del 16 settembre 2016)