Sulla questione morale
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- Categoria: Politica/attualità
- Pubblicato: Domenica, 08 Maggio 2016 01:45
- Postato da Davide Crimi
La "questione morale" è un concetto del perbenismo borghese che sbaglia interamente prospettiva, riducendo a problema privato e individuale di coscienza un tema che invece è pubblico e collettivo e che è la principale patologia del sistema, il cui nome più compiuto è "corruzione".La "questione morale" è una questione mal posta, se si continua a considerarla in questi termini. Deve risultare chiaro che non riguarda esclusivamente (né prioritariamente) la coscienza individuale. L'errore fatale sta proprio nel martellare sul concetto di colpa come debolezza umana. In Italia, "colpa" è sinonimo di "confessione" e, per proprietà transitiva, di "perdono".
L'errore è particolarmente grave, perché questa costruzione culturale deve tener conto dell'egemonia cattolica nella formazione dell'italiano (e dell'italiana) medio, per cui tra colpa e perdono il passo è brevissimo, da cui la generale assoluzione morale dei corrotti. Ecco il modello mafioso della plebe, cui si contrappone per convenzione il perbenismo delle classi più abbienti. Quale catastrofe della logica!
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Un momento dei lavori introduttivi al momento corale dell'Assemblea Generale Movimento Roosevelt: introduzione del gruppo dirigente e presentazione dei temi. (30 Aprile 2016, presso Chiesa Valdese, Roma - Sala del Tempio - Via IV Novembre, 107) [Foto di Daniele Poli]. L'analisi dei lavori svolti, per la quantità e la qualità dei temi trattati, è ancora in corso e richederà riflessione e approfondimento. Quel che si può affermare con certezza è che l'Assemblea è stata all'altezza delle aspettative: gli interventi che si sono succeduti, intersecando più livelli e mettendo in relazione soci e simpatizzanti di tutte le provenienze, estrazioni, età, ha fornito un quadro dinamico e pieno di spunti. La crisi di rappresentatività degli attuali partiti (ancor più grave per la scomparsa dell'unico vero modello di riferimento per il cambiamento), rende necessario e urgente l'affermarsi delle idee che animano il Movimento Roosevelt, a presidio dell'interpretazione progressista. C'è sicuramente ancora molto da fare, ed è importante che quanto detto in Assemblea sia riprodotto e agito in chiave locale, città per città. La strada però è quella giusta.
In preparazione dell'Assemblea Generale Movimento Roosevelt del 30 aprile 2016, nel discutere il testo di un documento che porteremo per la discussione e il confronto, propongo uno stralcio che attiene al tema del ruolo delle sproporzionate retribuzioni dei manager nella strategia neoliberista di smantellamento del welfare state. L'emergere delle modalità truccate su cui gira il mondo, dai "Panama Papers" in giù, fino ad arrivare alle beghe governative che hanno reso manifesta la dipendenza del governo nazionale dal business delle corporations del petrolio (il caso Tempa Rossa e la querelle dell'ex ministro Guidi) e giù giù via con le corruttele fino al livello più micro. Tutto questo ha fatto gridare il nuovo presidente dell'ANM (l'associazione nazionale magistrati), Pier Camillo Davigo, "La classe dirigente che delinque fa più danni dei delinquenti di strada", tesi alla quale senz'altro aderiamo: perché si può perdonare chi delinque per la disperazione e il bisogno, ma non chi lo fa partendo da posizioni di privilegio e per pura avidità.
Il mancato raggiungimento del quorum sul "
In this article maybe you will find some different ideas concerning immigration. Different from the conventional ideas the establishment and the official press are used to express, as it is something unavoidable, as it was a poisoned fruit of the destiny. Things are very different.