Il Presidente Gioele Magaldi ha scritto:
«Pur invitando l'eccellente Vincenzo Bellisario a comprendere le ragioni di chi non ha gradito l'espressione “spazzatura umana” magari per un fraintendimento in buona fede e non in quanto “troll prezzolato”, e pur invitando a prendere con le pinze alcune narrazioni sul presunto sistema della “Rosa Rossa” (che lo stesso amico Paolo Franceschetti, probabilmente, rivedrebbe in più punti, oggi, al lume di nuove consapevolezze maturate anche grazie a un fecondo confronto col sottoscritto), capisco e apprezzo le puntualizzazioni dell'autore del post che ho appena pubblicato. E mi piace molto il coraggio sfrontato e a schiena dritta con cui Vincenzo Bellisario rivendica la sua dignità di uomo senza paura e rooseveltiano degno di questo nome. Onore a te, Vincenzo, dunque, perché sono certo che combatteremo (e vinceremo) insieme molte buone battaglie a beneficio della collettività. Cari saluti a tutti»… grazie Presidente!
Riprendendo ciò che ho inserito come introduzione al pezzo: affermò ancora una volta che «Il mio intervento era assolutamente mirato e non rivolto a persone che in buona fede hanno frainteso l’espressione “spazzatura umana”» (non ho mai fatto nessuna fatica a riconoscere e distinguere un poveraccio pagato da una persona che agisce in buona fede ed in maniera ingenua. Soprattutto: comprendo).
Riguardo ad alcune narrazioni di Paolo Franceschetti da me volutamente inserite per meglio esprimere il concetto/far comprendere sia alle persone che in buona fede hanno frainteso sia ai/al poveraccio pagato (soggetto che come già detto non ho mai fatto nessuna fatica a riconoscere e distinguere da una persona che agisce in buona fede ed in maniera ingenua…) che aveva cercato di strumentalizzare alcune parole e/o concetti non strumentalizzabili espressi dal sottoscritto, affermo quanto segue: ho sempre preso molto con le pinze tante delle narrazioni di Paolo Franceschetti, persona che mi sento comunque di definire ancora una volta l’ “ottimo Paolo Franceschetti”.
Vincenzo Bellisario
(Articolo del 13 novembre 2015)