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E un utile memento a tutti i rooseveltiani: la priorità del MR è l’ elaborazione di chiare linee programmatiche, la strutturazione territoriale, la realizzazione di eventi politici di portata nazionale e internazionale e di interesse collettivo, non la revisione dello Statuto, dopo averlo approvato quasi all’unanimità nemmeno tre mesi orsono

MRLogo200x200Abbiamo avuto modo, di recente, di ricevere e leggere un documento il cui estensore, il presidente della commissione statutaria Emanuele Massetti, non si è nemmeno degnato d inviarla e renderla nota, con un minimo di lealtà comunicativa e relazionale, alle persone chiamate in causa in termini diffamatori, all’interno di esso.

Il documento, abbastanza straordinario e sconcertante per quello che rivela del vero “animus” di Emanuele Massetti (e di chi sottoscriva un simile testo: a proposito, chi lo sottoscrive tra i membri della commissione statutaria?) è peraltro menzognero, mistificatorio e impreciso in molti suoi passaggi, anche in quelli non direttamente diffamatori nei confronti del Presidente Gioele Magaldi, del Consigliere di Presidenza Nino Galloni e persino del Segretario Generale Francesco Maria Toscano.

Un FM Toscano, che pure aveva avallato, incoraggiato e ispirato (salvo non dichiararlo lealmente all’Ufficio di Presidenza) buona parte delle (pessime, a nostro avviso) proposte di revisione dello Statuto avanzate dal Massetti, da Stefano Falcinelli (illegittimo quale membro della commissione statutaria, in quanto contemporaneamente designato quale Responsabile del Dipartimento Organizzazione della Segreteria Generale, creando un palese conflitto di interessi tra un incarico esecutivo e un ruolo in una commissione dell’Assemblea Generale, organo legislativo-consultivo del MR che dovrebbe fare da controcanto proficuo proprio alla Segreteria Generale, valutandone, al pari dell’Ufficio di Presidenza, l’efficacia operativa, propositiva e programmatica) e da altri, ma non da tutti i membri della suddetta commissione.

A seguire, prima di vedere da vicino la Relazione vergognosa di cui sopra, riportiamo le pessime e devastanti – rispetto ai sapienti equilibri di pesi, contrappesi, distinzioni e armonizzazioni dei poteri interni presenti nello Statuto approvato dall’Assemblea Costituente di Perugia - pseudo-proposte di Massetti, Falcinelli & Company.

Peraltro, tali pseudo-proposte sono anche state diffuse in modo pervasivo nel corso dell’Assemblea Generale di Gioia Tauro del 29 maggio 2015, che è stata monopolizzata in modo totalizzante dalle fisime di Toscano, Massetti, Falcinelli e alcuni altri a proposito di una presunta necessità urgente e perentoria di cambiare lo Statuto ad appena tre mesi dalla sua solenne approvazione.

Ecco le pseudo-proposte in questione:


1) Modificare come segue l’Art. 3 comma 3 (evitare annunci roboanti che potrebbero esporre i nostri leaders a facili critiche e sarcasmi):

Il Movimento Roosevelt, in omaggio ai principi rooseveltiani, keynesiani e rawlsiani cosi come furono propugnati a suo tempo da Franklin ed Eleanor Roosevelt, da John Maynard Keynes e da John Rawls, e che saranno aggiornati e perfezionati nel Manifesto rooseveltiano scritto a quattro mani da Gioele Magaldi e Francesco Maria Toscano, traendo le proprie radici e ispirazioni culturali da una tradizione limpidamente progressista…

2) Modificare l’Art. 3 comma 5:

A) aggiungere un riferimento alla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

3) Modificare l’Art.3 comma 6, eliminando:

A) i riferimenti alla libertà di licenziamento

B) le due aliquote fiscali al 20% e 23%

C) il riferimento specifico alle 5 ore, come massimo orario giornaliero di lavoro

4) Rivedere la strutturazione territoriale (nazionale e sovranazionale) dell’organizzazione del MR

- i punti critici sono tanti e spesso collegati tra loro. Non li si può quindi elencare in questa sede

5) Intervenire sull’Art. 18:

togliendo al Segretario Generale l’incombenza dell’amministrazione finanziaria e patrimoniale del MR, e demandando tali competenze ad una figura ad hoc, il Tesoriere.

6) Intervenire agli Artt. 18 e 19, per:

chiarire il ruolo della figura del Presidente, che viene presentato come carica di garanzia ma si configura nei fatti come massima carica del MR, detenendo un potere di veto assoluto su ogni iniziativa dell’organo esecutivo e ricoprendo alcune funzioni tipicamente esecutive, quali il controllo di tutti gli organismi di comunicazione del MR e di tutte le associazioni culturali ed artistiche che il MR si propone di formare.


Prima di presentare e commentare il documento vergognoso e diffamatorio firmato da Emanuele Massetti (e condiviso anche da Stefano Falcinelli? E’ presumibile di si, visto che gli eventi di Gioia Tauro del 29 maggio 2015, narrati in modo mistificatorio, hanno visto Massetti e Falcinelli agire e parlare come un sol uomo… Ma invitiamo Massetti, in caso contrario, a dissociarsi pubblicamente e formalmente da tale documento passibile di denuncia in sede penale e avviamento di un procedimento disciplinare interno al MR), analizziamo alquanto le 6 pseudo-proposte di cui sopra.

Pseudo-proposta 1) Non si capisce quali sarebbero gli annunci roboanti tali da esporre i leaders MR a facili critiche e sarcasmi. L’art. 3 comma 3 dello Statuto annuncia la pubblicazione di un testo, intitolato Manifesto rooseveltiano, che ha la legittima ambizione di aggiornare e portare a perfezionamento principi, idee, valori e finalità di una secolare tradizione progressista. Oppure Massetti e Falcinelli pensano che i leaders dell’ambiziosissimo Movimento Roosevelt non debbano porsi il compito altrettanto ambizioso e impegnativo di aggiornare e perfezionare tale tradizione? Non sono insite nel pensiero progressista, in termini persino tautologici, la determinazione fondativa e l’ambizione di “progredire” su ogni piano dello scibile e dell’agibile umano? O Massetti e Falcinelli sono inconsciamente intrisi di pensiero conservatore e perciò ritengono che compito dei contemporanei “rooseveltiani” sia soltanto quello di glossare e reiterare tale e quale il pensiero e le azioni progressiste del passato? Sottolineiamo, en passant, che il Manifesto rooseveltiano, concepito e ideato da Gioele Magaldi, non intende costituire il programma ufficiale del Movimento Roosevelt, cosi come altri testi classici a firma Roosevelt, Keynes, Rawls, ecc. non sono da considerare “vangelo imprescindibile” da venerare acriticamente, bensì titaniche realizzazioni intellettuali di grandi personaggi che possono e debbono ispirare le opere e i giorni dei pacifici combattenti rooseveltiani del presente. Il programma ufficiale del Movimento Roosevelt sarà semmai quello che, a partire dalle linee guida fondamentali dello Statuto, verrà distillato grazie a una feconda dialettica interna tra i Dipartimenti della Segreteria Generale, l’Assemblea Generale e l’Ufficio di Presidenza.

Pseudo-proposta 2) Non è chiara, non si capisce cosa intendano i proponenti, ma sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza saranno certamente elaborate precise linee programmatiche di azione politica e legislativa, non generiche quanto vacue enunciazioni di principio.

Pseudo-proposta 3) L’impianto dell’articolo 3 comma 6 va considerato tutto insieme, e cioè nel contesto dell’epocale intendimento di rendere costituzionale il diritto ad un lavoro dignitosamente retribuito per tutti e per ciascuno (piena occupazione assoluta), tra settore pubblico e privato. La libertà di licenziamento, in un contesto simile, non solo non incide sul diritto al lavoro inconculcabile per ogni singolo lavoratore (che licenziato in un ambiente non più congeniale, verrà riassunto altrove in condizioni presumibilmente migliori) ma ne rappresenta il complemento ineludibile, consentendo proprio ad ex-lavoratori eventualmente divenuti imprenditori di assumere senza la paura di non poter sostenere l’onere delle assunzioni in tempi di eventuali difficoltà. Sulla questione delle aliquote fiscali e delle 5 ore lavorative, lo Statuto afferma una generica proposizione (ben diversi sono i casi in cui il medesimo Statuto si esprime in termini chiaramente vincolanti), che potrà trovare conferma o meno in sede di elaborazione di precise linee programmatiche.

Pseudo-proposta 4) Massetti e Falcinelli vogliono completamente riscrivere questa parte dello Statuto, anche se non dicono come e perché. Noi ci chiediamo piuttosto in virtù di quale autorità, competenza e benemerenze in seno al MR Massetti, Falcinelli e qualche altro socio (non tutti) della commissione statutaria di 11 persone si arroghino la prerogativa di dover destrutturare i principi organizzativi dello Statuto approvati quasi all’unanimità appena tre mesi orsono?

Pseudo-proposta 5) Si tratta di una pseudo-proposta commissionata direttamente dal Segretario Generale a Massetti & Company. Quello che Francesco Maria Toscano e i suoi accoliti della attuale commissione statutaria si ostinano a non voler capire è che, se il Segretario Generale, che è il rappresentante legale del Movimento e il capo dell’Esecutivo (debitamente eletto dall’Assemblea Generale), non ha più la responsabilità dell’amministrazione finanziaria e patrimoniale del MR (con il necessario avallo e la co-responsabilità del Presidente, anch’egli debitamente eletto dall’Assemblea Generale) e tali competenze fossero demandate in termini assoluti ad una figura tecnica, non elettiva e di nomina, cioè al Tesoriere, avremmo l’assurdo e intollerabile paradosso di una tecnocrazia (quella del Dipartimento economico) prevalente sui livelli politici apicali ed elettivi del Movimento. Che potere effettivo di gestione del MR conserverebbero Segretario Generale e Presidente, se poi la responsabilità e le prerogative finanziarie e patrimoniali fossero in capo al Tesoriere? Costui potrebbe ricattare e indirizzare a suo piacimento le stesse azioni di governo politico di Segretario Generale e Presidente, condizionando l’uso di beni e risorse del Movimento per concepire alcune finalità statutarie e programmatiche all’esaudimento di propri desiderata, legittimi o illegittimi. Paradossalmente, e in termini davvero surreali, si verrebbe a creare la situazione di un Movimento che predica per l’esterno, nelle macro-società umane planetarie, la preminenza della politica sulla tecnocrazia e di coloro che sono eletti su coloro che sono nominati, ma che invece, al suo interno, razzola sguaiatamente nella direzione di un tecnocraticismo assoluto. E se, per ovviare a ciò, si prevedesse l’eleggibilità anche del Tesoriere, tanto varrebbe annullare contestualmente le figure del Segretario Generale e del Presidente, perché i mezzi strumentali utili a conseguire qualsivoglia finalità statutaria o programmatica sarebbero totalitariamente in capo al Dipartimento Tesoreria, rendendo perciò subalterne, superflue e del tutto ornamentali le altre figure elettive. Invece, nell’Assemblea Generale di Gioia Tauro del 29 maggio 2015, è stato saggiamente ratificato e meglio esplicitato da una delibera assembleare quanto lo Statuto prevede già chiarissimamente: spetta al Segretario Generale e al Presidente (cariche apicali politiche elettive) gestire finanze e patrimonio del MR, ma essi possono delegare in qualunque momento l’esecuzione di una operazione finanziaria o patrimoniale al Tesoriere e gli delegano in modo permanente la gestione ordinaria e straordinaria dei conti correnti bancari del Movimento (rispetto alla burocrazia bancaria), anche se qualsivoglia pagamento o operazione deve essere prima firmata e controfirmata dagli stessi Segretario Generale e Presidente. E se l’attuale Segretario Generale, Francesco Maria Toscano, per infantilismo, timori ingiustificati, immaturità, tendenza a scansare responsabilità importanti e delicate (peraltro condivise con il Presidente) non se la sente di assumerle, la soluzione del problema non può essere di trasformare la dirigenza democraticamente eleggibile del MR in una tecnocrazia nominata o eletta, bensì le dimissioni dello stesso Toscano dalla carica di SG e il suo impegno nel MR (sempre che tale impegno, sin dall’inizio, non fosse stato strumentale a conseguire qualche miserabile poltrona nella Giunta comunale conquistata dal rooseveltiano Giuseppe Pedà, come purtroppo, non credendo ai nostri occhi, abbiamo potuto dedurre da alcuni disdicevoli passaggi di Analisi politica del Segretario Generale, articolo pubblicato il 22 giugno 2015 sul sito MR ,clicca per leggere) in un’altra veste, solo ed esclusivamente politica e comunicativo-relazionale e appunto senza incombenze finanziarie e patrimoniali o di rappresentanza legale del MR.

Pseudo-proposta 6) Anch’essa si configura come istanza (invero verminosa) direttamente commissionata da Francesco Maria Toscano a Massetti, Falcinelli e altri personaggi della commissione statutaria. In questo caso, il fine di Toscano appare quello di eliminare l’equilibrio e la diarchia dei poteri tra Segretario Generale e Presidente (il primo può proporre qualunque iniziativa e dispositivo formale, ma non attuarli senza il beneplacito del secondo; il secondo non può attivare alcuna iniziativa e dispositivo formale -altra questione sono le istanze e iniziative informali, che anche altri soci possono portare avanti, non solo il Presidente- la cui emanazione originaria è prerogativa del Segretario Generale), per dare al Segretario Generale un potere monarchico, assolutistico e senza contrappesi reali. Quanto agli organismi comunicativi del MR, non per caso la loro gestione ricade prevalentemente tra le prerogative dell’Ufficio di Presidenza. Quale strumento avrebbe, altrimenti, questo Ufficio, per sottoporre a monitoraggio pubblico il buono o cattivo funzionamento degli altri Organi del Movimento? E’ solo attraverso alcuni strumenti mediatici interni al MR che il potere esecutivo della Segreteria Generale può infatti essere vagliato criticamente e non in termini pedissequamente adulatori e asserviti, come accadrebbe se lo stesso Segretario Generale avesse il controllo e la nomina di chi dirige queste strutture. Per le associazioni culturali e artistiche, invece, lo Statuto prevede una equilibrata collaborazione tra Segreteria Generale e Ufficio di Presidenza, dal momento che viene esplicitamente detto che i vertici di queste

“saranno nominabili e revocabili dall’Ufficio di Presidenza del Movimento, di concerto con la Segreteria Generale.”

Orbene, a latere di queste irricevibili e funeste pseudo-proposte avanzate slealmente dall’attuale Segretario Generale Francesco Maria Toscano non a viso aperto, ma per l’interposta persona di Emanuele Massetti, Stefano Falcinelli e alcuni altri della commissione statutaria, si staglia la vergognosa e diffamatoria Relazione del presidente della commissione statutaria, da lui redatta (insieme a Stefano Falcinelli?) e fatta circolare tra alcuni selezionati soci rooseveltiani (ma non anche tra i principali dirigenti MR chiamati in causa).

Eccone qui di seguito il testo integrale, che reca la firma di Massetti e la data del 2 giugno 2015:

TO BE CONTINUED…

la Parte 2 di questo articolo verrà a breve pubblicata sullo stesso sito www.movimentoroosevelt.com , unitamente ad altri interventi a commento dell’ Analisi politica del Segretario Generale, articolo pubblicato il 22 giugno 2015 sul sito MR e soprattutto a proposito di iniziative MR imminenti e importantissime, alcune delle quali accennate in termini aurorali e non del tutto compiuti in Editoriale di Sergio Di Cori Modigliani del 22 giugno 2014, articolo pubblicato sul sito MR.

 

Invitiamo anche alla visione di

Canale TV del Movimento Roosevelt: i primi esperimenti, articoli-video pubblicati sul sito MR il 23 giugno 2015 (clicca per visionare).

UFFICIO DI PRESIDENZA MOVIMENTO ROOSEVELT (www.movimentoroosevelt.com)

(articolo del 23 giugno 2015)