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MazziniI nazisti tecnocratici Mario Draghi e Wolfang Schaeuble, con relativo codazzo di servi, politicanti e giornalisti, hanno i giorni contati. L’Europa intera è scossa da un fremito di ribellione che, dalla Spagna alla Polonia, dalla Finlandia alla Grecia, appare oramai inarrestabile. A poco servono le menzogne reiterate veicolate da un circuito informativo grottesco e screditato. I cittadini hanno deciso di dire basta. Ricordate i tanti articoli dei soliti giornalai italiani che spiegavano al popolino come l’Italia dovesse imitare il modello spagnolo, terra felice che aveva trovato la via della salvezza a furia di privazioni e sacrifici? (clicca per leggere). Tutte balle. Il sistema politico spagnolo, come ampiamente dimostrato dai risultati elettorali, è letteralmente deflagrato. Il vecchio bipartitismo Popolari contro Socialisti non esiste più, consentendo ad un Movimento autenticamente progressista come Podemos di divenire in pochissimo tempo il vero dominus della politica iberica. Alla faccia dei tanti venduti con la penna che continuano a raccontare a pagamento una realtà fantasiosa. La democrazia rigetta l’impianto oligarchico che caratterizza questo mostro di Ue, divenuto oramai dovunque utile bersaglio per coagulare consenso. La slavina non si ferma più, con buona pace del gotha massonico/nazista assiepato sulle posizioni del Maestro Venerabile della Ur-Lodge Der Ring Wolfang Schaeuble. Non è bastato affidare il comando di un partito di sedicente sinistra come il Psoe spagnolo ad un giovanotto caruccio come Pedro Sanchez per evitare una sonora sconfitta. Lo stesso destino toccherà a breve anche ai socialisti francesi, pronti ad estinguersi a causa dell’insipienza dei vari Hollande e Valls. Per non parlare del Pd italiano, ancora inebriato dal successo conseguito alle ultime elezioni europee. Provare ad occultare i disastri macroeconomici provocati dalle politiche del rigore ricorrendo al giovanilismo di maniera o alla demagogia antisprechi e anticasta è oramai inutile. I cittadini non ci cascano più. Tutti hanno capito che per ripartire l’Europa deve cambiare radicalmente. La dittatura finanziaria instaurata dalla Bce di Mario Draghi non è più sopportabile e va abbattuta. Il nazismo tecnocratico non si ritirerà però senza combattere. Per realizzare quindi un nuovo e più compiuto equilibrio in Europa e nel mondo, in grado di garantire cioè una pace giusta e duratura, è indispensabile costruire fin da subito un movimento di Resistenza internazionale cementato dagli ideali illuministici di libertà, uguaglianza e fratellanza. Nel 1792 il Parlamento francese approvò una legge che imponeva il riconoscimento di un sostegno a tutti i popoli della Terra che avessero desiderato liberarsi dall’oppressione esercitata dalle vecchie aristocrazie parassitarie per raggiungere la sospirata libertà. Mentre i nazisti tecnocratici, coordinati dal Sacro Romano Imperatore Mario Draghi, possono effettivamente contare sul sostegno di una filiera di potere diffusa e cosmopolita, lo stesso non può dirsi per le diverse forze impegnate nell’attuale Resistenza. E’ arrivato quindi il tempo di riannodare i fili di una solidarietà internazionale che impedisca ai padroni del vapore di derubricare a “vicenda domestica” casi importanti e paradigmatici come quello greco. Il Movimento Roosevelt deve porsi sullo scenario globale come una autentica avanguardia, mastice per la definitiva realizzazione di una struttura di contrasto, pacifica e democratica, pronta ad intervenire come un sol uomo a sostegno delle diverse popolazioni di volta in volta umiliate e colpite dai referenti del nazismo tecnocratico che porta oggi il volto della Troika. Una “Internazionale” nuova di zecca, finalmente depurata da tentazioni totalitarie di marca comunista,  forte e coerente nel prospettare a tutti e a ciascuno un nuovo modello di società in grado di far coesistere democrazia e benessere diffuso, giustizia sociale e libertà d’impresa, mobilità e piena occupazione. In mancanza di un coordinamento sovranazionale, che non potrà prescindere dalle esperienze di Syriza e Podemos, trionferanno in prospettiva i movimenti di stampo nazionalista, ringalluzziti dalla vittoria di Duda in Polonia. La dittatura finanziaria di Draghi e Schaeuble è già morta, resta solo da capire quanto lunga sarà la già iniziata agonia.

P.s. Vi aspetto tutti a Gioia Tauro venerdì 29 maggio in occasione dell’assemblea generale del Movimento Roosevelt (clicca per leggere)