Sosteniamo il rooseveltiano Roberto Alice, candidato alle elezioni regionali in Piemonte con il M5S
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- Categoria: Presidenza
- Pubblicato: Venerdì, 24 Maggio 2019 14:02
- Postato da Ufficio di Presidenza MR
Cina e Africa; terza parte
In questo terzo documento riguardante la penetrazione della Repubblica Popolare di Cina a livello economico-politico-industriale e finanziario nel continente africano e le varie strategie messe in essere dal gigante asiatico, affronteremo e cercheremo di spiegare le modalità del procedere verso una lenta ma graduale espansione rispetto alle strategie dei paesi europei, che al contrario della Cina, hanno sì un rapporto storico culturale e tradizionalmente sociale con l’Africa, ma anche un pesante retaggio militare fatto di guerre, occupazioni, domini e sfruttamento delle popolazioni con conseguente ulteriore sfruttamento energetico, industriale, agricolo e delle altre risorse nel loro insieme.
Un brillante e acuto intervento di Emilio Ciardiello che prosegue le serie di analisi sulla situazione africana, sul neocolonialismo di stampo occidentale e sulla nuova penetrazione cinese (e non solo) Tale intervento, come quelli che lo hanno preceduto e che seguiranno, come specificato in finale dallo stesso autore, non va inteso solo come una seppur pregevole analisi delle problematiche però fine solo a se stessa, ma come uno dei tasselli utili a elaborare delle proposte organiche, ponderate e declinate con cognizione di causa, di politica estera e di relazioni internazionali dell'Italia, proposte e strategie che latitano nel panorama politico italiano, se non come mero appiattimento a politiche sovranazionali, o come reazione a situazioni contingenti in cui è impossibile non prendere posizione e senza alcuna velleità di una reale politica autonoma tra partner alla pari o comunque senza strategie a lungo termine. Tele politica di relazioni internazionali, pur rispettosa delle alleanze e appartenenze di campo, deve essere a lungo termine e non soggetta a mere scadenze e tornaconti elettorali a breve termine, e deve assolutamente andare incontro ai nostri legittimi interessi nazionali,senza ovviamente prevaricare quelli legittimi altrui, come anche descritto nel primo post pubblicato nello spazio del Dipartimento.
Tra Occidente e Cina, tra neocolonialismi altrimenti declinati. AFRICA NORD OCCIDENTALE
L’Africa nord-occidentale denomina quella zona del continente africano che dalle coste atlantiche si addentra seguendo la fascia tropicale sub-sahariana sino all’attuale Sudan, confinante a nord con i paesi della fascia mediterranea (Marocco-Algeria-Libia-Egitto) e a sud con i paesi dell’africa centrale. I paesi che oggi compongono la regione sono Benin, Burkina Faso, Isola di Capo Verde, Costa d’Avorio, Gambia, Ghana, Guinea, Guinea-Bissau, Liberia, Mali, Mauritania, Niger, Nigeria, Sierra Leone, Togo, Senegal, Ciad.
Comunicato del 13 maggio 2019. Rivoluzione rooseveltiana. La Terza tappa. Assemblea Generale del 18 maggio 2019 a Roma
Informiamo tutti i soci MR che, a perfezionamento di quanto indicato in
l’attuale Presidenza ha deciso di offrire più tempo alla comunità rooseveltiana sia per far emergere eventuali candidature alla carica di Presidente del Movimento (soggetta a rinnovo), sia per condividere un collettivo momento di riflessione in merito a quali riforme operare sullo Statuto vigente, cosi da renderlo più adeguato alle grandi sfide che attendono il MR nei prossimi mesi.
E dunque invitiamo tutti i soci MR a partecipare alla
RIVOLUZIONE ROOSEVELTIANA. LA TERZA TAPPA. ASSEMBLEA GENERALE DI SABATO 18 E DOMENICA 19 MAGGIO 2019 A ROMA.
Dopo la prima tappa (30 marzo 2019 a Londra) della Rivoluzione politico-culturale rooseveltiana in corso (su cui vedihttps://www.movimentoroosevelt.com/news/per-dipartimento/presidenza/grande-evento-europeo-organizzato-il-30-marzo-a-londra-dal-movimento-roosevelt.html ) e la seconda tappa (3 maggio 2019 a Milano: se ne guardino le registrazioni video in http://www.radioradicale.it/scheda/572732/nel-segno-di-olof-palme-carlo-rosselli-thomas-sankara-e-contro-la-crisi-globale-della ), la TERZA TAPPA si svolgerà a Roma tra pochi giorni.
Appuntamento alle ore 9 di sabato 18 maggio 2019 presso l’Istituto Sant’Orsola di Via Livorno 50/a, zona Piazza Bologna, Roma.
Nel corso di questa Assemblea Generale, ogni socio MR avrà ampi spazi e tempi per esprimere le proprie valutazioni critiche costruttive e le proprie proposte sul presente e sul futuro del Movimento Roosevelt, chiedendo riscontri precisi in tal senso alla Segreteria Generale e alla Presidenza.
Chiara Lanzi – Dipartimento cultura MR
TRE PRIORITA’ PER UNA POLITICA CULTURALE
MAGGIORI INVESTIMENTI IN CULTURA
Le statistiche concordano nel segnalare l’Italia come fanalino di coda in Europa per percentuale di spesa in cultura (e anche in istruzione!); a fronte di ciò, abbonda la retorica – strumentale e priva di fondamento – che vuole l’Italia in vetta, tra i paesi del mondo, per abbondanza di beni culturali.
Le future politiche culturali dovranno aumentare considerevolmente gli investimenti in cultura, a cominciare da quelli per la tutela e la gestione del patrimonio, per poi passare agli incentivi alla produzione d’arte contemporanea e, più in generale, allo sviluppo delle attività culturali.
Come investire questi soldi? Prima di tutto con un esponenziale aumento delle professionalità (sia a livello statale che a livello locale, attraverso un vero ed efficace dialogo tra Stato e Regioni) soprattutto laddove il patrimonio è più fragile e meno presidiato, ovvero sui territori, anche quelli più marginali e misconosciuti a livello mediatico, ovvero quelli che hanno meno appeal turistico. Cultura e turismo – sia detto per inciso e al di là dell’attuale congiuntura politico-amministrativa che ha traghettato il settore turistico dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo - non debbono infatti essere considerati tappe parallele di un percorso: il turismo è troppo invischiato in questioni economiciste e, oggi come oggi, con la sua massificazione scriteriata spesso fa male al patrimonio e alla comunità; mentre la cultura deve essere la “base sicura” nella formazione di cittadini integri (quindi prima è necessaria una seria “sanificazione” del comparto culturale e poi ci si potrà occupare con efficacia di turismo).
Le ultime tendenze politiche hanno invece marciato in senso opposto, dando attenzione e risorse ai grandi musei a scapito dei piccoli musei e del patrimonio diffuso sui territori; concentrando ulteriormente il turismo di massa su poche tappe culturali e perdendo di vista l’obiettivo della formazione del senso civico; favorendo lo sviluppo di eventi culturali a danno della cura e tutela costante del patrimonio e dei suoi legami – sanciti dall’art. 9 della Costituzione italiana – con il paesaggio, anch’esso condannato dall’assenza di piani paesaggistici di tutela, salvaguardia, riqualificazione (si potrebbe anche valutare, tornando a questioni di competenze e denominazioni ministeriali, di ritornare a un accorpamento tra Beni Culturali e Ambientali, come quando nel 1974 il Ministero fu istituito da Giovanni Spadolini).
I compiti principali che tali professionalità dovranno da subito accollarsi corrispondono a obiettivi fondamentali (come tali da sempre avvertiti, anche prima della nascita del Ministero), ovvero la catalogazione dell’immenso patrimonio culturale italiano (attraverso un uso calibrato delle tecnologie digitali che potrebbero anche aprire a nuove più illuminate prospettive in campo turistico) e azioni di conservazione preventiva, smettendola di sventolare i restauri come eventi ben spendibili dai media (mentre si tratta di operazioni estreme, messe in atto quando ormai il paziente – l’opera d’arte - ha una patologia grave e conclamata che doveva essere evitata con cure preventive).
La Via della Seta.
Ma la Cina è (troppo) vicina?
Recentemente si parla molto della Cina, della sua influenza, dei rapporti commerciali e dei pericoli connessi, alla luce soprattutto degli ultimi accordi sottoscritti a Roma durante la visita del presidente Xi Jinping. Di seguito non si vuole tanto approfondire la validità e convenienza o meno e la cornice giuridica dei singoli accordi, se non quelli più importanti e caratterizzanti, quanto definirli in un quadro più ampio e in una prospettiva geopolitica e storica.
La via della seta non è un’invenzione moderna, ma ha più di duemila anni di storia. I rapporti commerciali e diplomatici con l’Europa e con l’Italia in particolare risalgono fin dai tempi della Repubblica Romana.
Resoconti sul mondo romano si hanno già nel primo secolo dove c’è una descrizione indiretta di Da Quin (Roma). Il senato romano si lamentava della continua ricerca delle costosissime stoffe di seta da parte dei benestanti che provocavano così un pericoloso squilibrio della bilancia dei pagamenti, tanto per definirla in termini moderni. Il commercio comunque era bidirezionale, poiché l’ambasciatore Gang Yin definisce Roma come l’origine di meravigliosi oggetti che arrivavano in Cina. Non poteva essere diversamente tra due potenze che detenevano il PIL più alto dell’antichità. Ed i commerci erano favoriti, condizione da tenere in massimo conto anche riferendosi al presente, da una relativa stabilità politica delle terre tra i due imperi. Gli abitanti vengono descritti come simili ai Cinesi per aspetto, da questo il nome Da Qin, cioè la grande Qin. Curiosamente ancora oggi i Cinesi considerano gli Italiani come i Cinesi d’Europa. Viene anche descritta un’ambasceria romana giunta in Cina probabilmente durante il periodo di Marco Aurelio. Le due civiltà non s’incontrarono mai direttamente, vista l’enormità delle distanze in gioco, anche se mancarono il contatto di poche decine di chilometri ai tempi dell’imperatore Traiano. Sembra inoltre che mercenari romani, probabilmente ex prigionieri dei Parti o degli Unni, si installarono e fondarono un villaggio in Cina. Su questa ipotesi lo scrittore Valerio Massimo Manfredi scrisse un romanzo a sfondo storico. Probabilmente, se i due imperi fossero riusciti a collaborare stabilmente, a incrementare i loro commerci, la storia sarebbe stata molto diversa, poiché avrebbero avuto tutto l’interesse a stipulare una reciproca alleanza contro le popolazioni nomadi che li minacciavano entrambi, come minacciavano i loro commerci.
Assemblea Generale del Movimento Roosevelt sabato 18 maggio e domenica 19 maggio 2019 a Roma.
All’Ordine dei lavori: elezioni del nuovo Presidente MR e di altre cariche; modifica straordinaria dello Statuto, ecc.
Venerdì 3 maggio 2019 a Milano, si svolgerà l’importante kermesse rooseveltiana indicata in
https://www.movimentoroosevelt.com/news/per-dipartimento/redazione/prima-locandina-ufficiale-evento-3-maggio-2019-mr-nel-segno-di-palme-rosselli-e-sankara-e-contro-la-crisi-globale-della-democrazia.html
Sabato 18 maggio, a Roma, dalle ore 9 alle ore 20 (e la mattina di domenica 19 maggio, sino alle 13), avrà invece svolgimento una fondamentale Assemblea Generale del Movimento Roosevelt.
Appuntamento a partire dalle ore 9 presso l’Istituto Sant’Orsola, sito in Via Livorno 50/a, zona Piazza Bologna.
All’Ordine dei Lavori di questa Assemblea, che sarà ulteriormente specificato nei prossimi giorni, ci sono, in effetti, alcune questioni di grande rilevanza.
Tutti coloro che volessero proporre la propria candidatura alla carica di Presidente del Movimento Roosevelt, potranno farlo scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e, una volta candidati ufficiali, potranno illustrare alla comunità rooseveltiana il proprio programma elettorale mediante articoli, video e interviste che saranno rilanciati dagli organi mediatici MR.
E’ possibile presentare la propria candidatura da oggi sino alla mattina stessa di sabato 18 maggio, entro le ore 9:15, facendolo direttamente all’inizio dei lavori assembleari e illustrando anche in extremis i termini programmatici della propria candidatura.
Il Presidente uscente, Gioele Magaldi, ha proprio in queste ore sciolto le sue riserve e ha deciso di ricandidarsi.
Nell’ambito della sua ri-candidatura, stimolato e coadiuvato in ciò da diversi dirigenti e soci rooseveltiani, Magaldi proporrà un testo modificato dello Statuto da approvare o respingere in toto in via extra-ordinaria.