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Categoria: Salute
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Pubblicato: Mercoledì, 06 Maggio 2020 14:11
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Postato da Comunicazioni Movimento Roosevelt
Il programma del Dipartimento per la Salute
Le nostre priorità
- Mettere il Paziente al centro del Sistema Sanitario Nazionale eliminando le interferenze del sistema dei partiti.
- Introdurre il concetto di Soddisfazione del Cliente tipico dei processi di produzione dei servizi.
- Riqualificare il personale introducendo corsi di formazione annuali.
Il programma del Dipartimento per la Salute.
Preambolo
L’articolo 32 della nostra Costituzione a proposito del diritto alla salute dice chiaramente che la tutela della salute è un diritto fondamentale dell’individuo.
“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.
In realtà anche gli articoli 2 e 3 della nostra Costituzione fanno riferimento, sia pur indirettamente, al diritto alla salute in quanto diritto inviolabile dell’uomo tutelato dallo specifico compito della Repubblica di rimuove gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini.
Ovviamente nella realizzazione del dettato costituzionale lo Stato deve anche tenere conto della regolarità dei conti pubblici come espresso nell’articolo 81 della Costituzione.
Purtroppo, specialmente negli ultimi anni, la regolarità dei conti pubblici sembra prevalere sul diritto fondamentale alla salute mettendo in pericolo l’effettiva tutela della salute dei cittadini.
A complicare le cose però è intervenuto l’articolo 117 che introduce il concetto di competenza concorrente tra Stato e Regione. Pertanto, pur restando inalterato l’obiettivo della tutela della salute in maniera uniforme su tutto il territorio, almeno per quanto riguarda le prestazioni considerate essenziali che vengono comprese nei LEA, le regioni diventano le concrete erogatrici dei servizi ai cittadini.
È quasi ovvio quindi il moltiplicarsi di differenti livelli di servizio collegati all’efficienza dell’utilizzo delle risorse messe a disposizione dallo Stato.
L’offerta e la qualità di prestazioni quindi, dipenderà dalle diverse normative regionali e dalla qualità del sistema amministrativo / sanitario che gestisce le risorse. Tutto questo ha prodotto e continua a produrre disomogeneità diffusa su tutto il territorio nazionale vanificando le “buone intenzioni” dell’articolo 32.
La continua pressione sul budget sanitario nazionale avvenuta costantemente negli ultimi anni non ha fatto altro che aggravare la situazione rendendo ancora più arduo l’obiettivo di garantire il diritto fondamentale dei cittadini alla salute. I principali indicatori della salute nazionale cominciano a mostrare i segni e le conseguenze della cattiva gestione delle risorse e la loro continua riduzione.
Inoltre, dal punto di vista dei cittadini, si è vista aumentare sempre più la richiesta di compartecipazione alla spesa sanitaria con “ticket” sempre crescenti che spesso sono causa di rinuncia alle cure mediche.
Il sistema sanitario italiano che è stato considerato a livello internazionale uno dei più avanzati e garantista rischia di diventare sempre più iniquo e incapace di far fronte al dettato costituzionale in maniera piena e soddisfacente.
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