News da tutti i dipartimenti

Il Vademecum per i gruppi regionali e locali. Partecipiamo tutti alla vita del Movimento!

img Vademecum 90596Carissimi amici rooseveltiani,

Il 2019 appena iniziato porterà molte novità e iniziative per il Movimento Roosevelt. Fra le altre cose, nei prossimi giorni, partiranno nuovi gruppi regionali e il monitoraggio costante delle attività delle Assemblee locali dei soci.

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Comunicato Stampa Movimento Roosevelt - Steven Forti ammette le accuse: non c'è spazio nei media per Gioele Magaldi

Il Movimento Roosevelt chiede all'Ordine dei Giornalisti e a Rolling Stone di tutelare il diritto di replica ed è pronto a valutare i danni ricevuti da Gioele Magaldi.

Dopo le denunce del Movimento Roosevelt e del Grande Oriente Democratico, Steven Forti conferma, via Twitter: non daremo spazio a Gioele Magaldi.

In un articolo apparso su Rolling Stone il 4 gennaio scorso, in cui attaccava Antonio Maria Rinaldi, Forti ha ampiamente disinformato i lettori anche sulla figura di Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt e autore del saggio "Massoni. Società a responsabilità illimitata. La scoperta delle Ur-Lodgesi", definendolo complottista, massonofobico e vittimista.

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Steven Forti ammette le accuse ricevute: non c’é spazio nei media per Magaldi.

In un pessimo articolo pubblicato recentemente sul magazine Rolling Stone, Steven Forti ha  prima attaccato Antonio Maria Rinaldi e poi, con goffa inadeguatezza, Gioele Magaldi descrivendolo come un “complottista fissato col pericolo massonico che cerca di farsi pubblicità dicendo di essere censurato dai media”.

Dopo la risposta ufficiale del Movimento Roosevelt (ripresa su blog MR , Libreidee , e ancora Libreidee ), diverse organizzazioni, tra cui il Grande Oriente Democratico, si sono mobilitate per denunciare la censura mediatica su Gioele Magaldi da parte di RAI, MEDIASET e SKY.
 

( Articoli del Grande Oriente Democratico: 8 Gennaio, 9 Gennaio, 10 Gennaio, 11 Gennaio, 2019).


In questi giorni, nonostante gli inviti rivolti a Forti affinché approfondisse le questioni da lui superficialmente toccate nel suo articolo,nel tentativo di portare luce su informazioni che vengono insabbiate strumentalmente e strategicamente, il collaboratore di Rolling Stone, MicroMega, e Limes, ha rifiutato, di fatto, di concedere il diritto di replica garantito dall’art.8 della legge sulla stampa 47/1948.

L’11 Gennaio sono venuto a sapere della chiusura del magazine Rolling Stone.

Il Movimento Roosevelt ritiene che il diritto ad una informazione plurale e pluralista sia essenziale. 

Dispiaciuto di come il magazine si sia dovuto piegare alle regole di mercato, e preoccupato per i posti di lavoro di coloro che lavoravano nella produzione del cartaceo, come Vicepresidente del Movimento Roosevelt, il 12 Gennaio, ho voluto mandare a Forti un messaggio di solidarietà su Twitter.


A questo messaggio di apertura, rapito evidentemente dall’isteria, Forti ha confermato di sua sponte le denunce fatte da Gioele Magaldi, dal Movimento Roosevelt, dal Grande Oriente Democratico e da altri movimenti: non c’é spazio per Magaldi.


In questo modo Forti non solo dichiara pubblicamente che Rolling Stone ( Limes e MicroMega ? ) non intende dare spazio a Magaldi, violando il diritto di replica, ma dimostra anche di non preoccuparsi di tutti quei lavoratori di cui il lavoro, probabilmente, dipendeva dal cartaceo.

Come Vicepresidente del Movimento Roosevelt non posso che chiedere all’Ordine dei Giornalisti, e a Rolling Stone, di intervenire immediatamente e garantire il diritto di replica. A breve verranno mandati il relativo comunicato stampa e la relativa richiesta ufficiale a Rolling Stone Italia. 

Qualora questo diritto di replica non fosse garantito, il Movimento Roosevelt (associazione politica meta-partitica indipendente, con l’obiettivo di diffondere e far applicare la Dichiarazione Internazionale dei Diritti Umani) é pronto a presentare un esposto all’Ordine Dei Giornalisti e a procedere per vie legali.  Inoltre, valuteremo qualora le affermazioni di Forti, congiunte all'eventuale negazione del diritti di replica, non abbiano arrecato danni morali e materiali a Gioele Magaldi e alle vendite del suo libro.

 

Marco Moiso  
Vicepresidente del Movimento Roosevelt
Responsabile per il Regno Unito

Il risiko delle navi

Come ho scritto in un commento su Geopolitica, pagina FB del Dipartimento, uno dei principali problemi geopolitici dell'Italia é proprio la Francia di Macron. La stampa nazionale collega la mossa franco-tedesca con l'appoggio dato ai 5 stelle ai gilet gialli. E' totalmente fuorviante pensarlo. Anche se lo stesso governo francese dovesse comunicarlo, questo è solamente un pretesto. Il motivo di questo gesto è che il governo Macron ha sempre visto come fumo negli occhi una penetrazione italiana nella cantieritica francese, perché questo può inficiare l'aspirazione transalpina a divenire il leader europeo della cantieristica militare e in generale della difesa. Una leadership italiana nella cantieristica civile, rafforza indirettamente anche la sua cantieristica militare, dove c'è un contemporaneo rapporto di collaborazione e competizione con i francesi. Infatti la segnalazione all'antitrust avrà sicuramente ripercussioni sui negoziati di collaborazione paritaria tra Fincantieri e Naval Group nel settore militare, visto l'indebolimento conseguente del gruppo cantieristico italiano. Il vero obiettivo della Francia è quello di acquisire via via le capacita industriali di alta tecnologia italiana e del settore bancario, ottenendo così il doppio vantaggio di eliminare un pericoloso concorrente diretto e di poter ancora giocare una partita alla pari nella gestione della leadership europea in associazione con la Germania, senza rischiare un ruolo subalterno come il resto dell'Europa La Francia ha dunque bisogno di "colonizzare" l'Italia per aumentare il suo peso specifico, passando per l'acquisizione di industrie come Leonardo, perlomeno la parte militare di Fincantieri, Unicredit che detiene la maggior quota di capitale di Bankitalia dopo Intesa San Paolo,(e, grazie a Credit Agricole si troverebbe ad avere la più grossa fetta di capitale), Generali. la Germania appoggia la Francia perché ha bisogno della Francia stessa per consolidare l'egemonia in Europa. Non a caso sono stati avviati due progetti blindati di cooperazione franco-tedesca nel militare per il nuovo caccia europeo che sostituirà il Typhoon e del nuovo carro da battaglia volto a sostituire il Leclerc e il Leopard2, dove gli eventuali nuovi soci sono relegati a un ruolo secondario senza effettivi poteri di scelta. La partecipazione tedesca potrebbe anche essere dovuta ad altri due fattori 1 il mettere i bastoni tra le ruote di una possibile acquisizione della divisione sottomarini della Tyssen Krupp da parte del gruppo triestino, che si trasformerebbe da fruitore e implementatore di brevetto tedesco(U212 per la M.M.) a proprietario dei cantieri e dei brevetti, con conseguente rafforzamento indiretto sulla trattativa su accennata Fincantieri-NG, anche se nell'accordo non sono previsti i sottomarini,. 2 proteggere i cantieri tedeschi Meyer Werft dalla concorrenza di Fincantieri_STX unite. Non mi meraviglierei, visto quanto scritto sopra che ci possa essere una bozza di accordo sottobanco di una fusione STX- Meyer Werft nel caso di parere negativo dell'acquisizione di STX da parte di Fincantieri dell'Antitrust. In ogni caso è forse giunto il momento che l'italia non si faccia trovare impreparata e superata negli eventi da questo tipo di iniziative ed inizi ad avere una politica di reazione alla Francia che non si limiti solo a rintuzzare e a difendersi. 

Fabbricare il consenso cancellando i fatti. Tre notizie clamorose ignorate dai media

img news Il Tempo 23.12.18 c258fCi sono almeno quattro modi per mentire: produrre dati falsi, interpretare in modo tendenzioso i dati disponibili, ingigantire fatti irrilevanti o sminuire dati rilevanti e omettere in tutto o in parte informazioni indispensabili a formarsi una visione attendibile dei fatti.
Nella stampa italiana (e certo non solo in quella, come spiegò magistralmente già nel 1988 Noam Chomsky, con il libro Manufacturing Consent, ma da noi con esiti drammatici) non è raro imbattersi in tutti e quattro, e su molte materie. Diventa difficile formarsi un'opinione ragionata, quando sono truccati i dati di fatto.



Da cane da guardia della democrazia, la stampa nazionale e la televisione appaiono spesso trasformate in cani da guardia del potere. Che il potere (politico, economico, finanziario, militare) da sempre sfrutti a proprio vantaggio il controllo dell'informazione e il conformismo della gente è cosa risaputa e perfino teorizzata dai regimi totalitari, come fece Joseph Goebbels nella Germania nazista; per questo in democrazia hanno tanta rilevanza l'autonomia e il pluralismo nell'informazione.

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Comunicato Stampa Movimento Roosevelt - Giulia Moi e le sue accuse fuori fuoco

L'eurodeputata Giulia Moi, dopo essere stata allontanata dal M5S, ha deciso di attaccare il M5S e diversi suoi esponenti, tra cui Pino Cabras, accusato di essere iscritto al Movimento Roosevelt e - sembra voler sostenere - massone.

Come Vicepresidente del Movimento Roosevelt ho l'obbligo morale di denunciare come false e strumentali - se non semplicemente sconclusionate - le insinuazioni di Giulia Moi.

Non solo Pino Cabras non è iscritto al Movimento Roosevelt, ma il movimento, come ribadito più volte, è assolutamente indipendente dalla Massoneria.

La Moi, consapevolmente o inconsapevolmente, insinua e implica nel suo post due falsità: l'appartenenza dell'Onorevole Cabras al Movimento Roosevelt, e l'identificazione del Movimento Roosevelt come movimento massonico.

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Documento Programmatico e d'azione del Dipartimento Geopolitica e Difesa per l'anno 2019

Di seguito il documento programmatico, di sviluppo e d'azione per l'anno 2019

 

MOVIMENTO ROOSEVELT

Dipartimento Geopolitica e Difesa

 

Progetto di sviluppo, d’azione e analisi per l’anno

2019

 

 

PREMESSE

        Il dipartimento comprende sia la parte politica e del contesto estero in cui è posta l’Italia, sia la parte più tecnica riguardante la Difesa, questo perché sempre più la seconda è, o almeno dovrebbe essere, in quanto strumento di sicurezza, stabilità, equilibrio ma soprattutto prevenzione a derive violente di contese internazionali, espressione e conseguenza delle analisi geopolitiche. Quindi anche nel Dipartimento le proposte e le analisi sulla Difesa saranno espressione dell’analisi geopolitica, ma anche l’analisi geopolitica, anche se in misura minore, risentirà dell’analisi sulle nostre capacità di avere, di dare, di ricevere sicurezza, cioè anche delle nostre alleanze, oltre che delle nostre caratteristiche intrinseche. Geopolitica e Difesa quindi sono le due gambe di pari dignità su cui poggia il dipartimento.

        Gli argomenti di analisi e di conoscenza nei settori considerati sono tali e talmente vasti da non poter essere sufficientemente approfonditi o solo trattati da un numero esiguo di persone.

Obiettivi per il 2019

 

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Manifesto per un New Deal 4.0

     Nell'ottobre 2015 ritenemmo di non aver più nulla di significativo da scrivere nel blog- ora anche libro, per i nostri ventitre lettori - circa il grande giuoco dell'economia tra gli umani. Una decade dopo lo scoppio della grande crisi finanziaria, infatti, non vi è alcunchè di nuovo sotto il sole rispetto a quanto già descritto. Il metadone finanziario distribuito dalle banche centrali continua a mascherare l'urgenza di un nuovo ordine mondiale rispetto all’ ordine globale che si fondava sul dominio del dollaro all’ interno di un sistema di fiat-money, sul “Washington consensus”, sul capitalismo industriale di matrice neoliberale, sulla predominanza delle energie fossili e sulla riserva di manodopera cinese. Anche l'ex immobiliarista speculativo Trump non fa altro che eseguire a botte di tweets il mandato ricevuto, provando a riequilibrare un pochino la disastrata situazione americana a spese - come sempre, dal dopoguerra in poi - del resto del mondo. Questa volta, però, non è così facile come per Nixon nel '71 e quindi ci attende probabilmente una nuova grande crisi o comunque almeno altri dieci, forse venti anni di malaise sociale ed economica.
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Assemblea Generale MR del 24-25 novembre 2018: terzo comunicato e definitivo Ordine dei Lavori

Caro/a socio/a rooseveltiano,
ad integrazione e superamento di quanto illustrato in:
con riferimento alla imminente Assemblea Generale MR del 24-25 novembre 2018 di cui presentiamo la Locandina ufficiale:
rendiamo noto quanto segue.

Per alcuni aspetti organizzativi e per prenotare la propria partecipazione al Seminario politico di sabato mattina (in svolgimento dalle ore 10:15 alle ore 13:20 circa, dopo l'apertura dei lavori con saluto della Presidenza dalle ore 9:00 alle ore 9:15 e dopo la lectio magistralis di Nino Galloni dalle ore 9:15 alle ore 10:10 circa) e a pranzi e cene sociali, ci si attenga alle istruzioni contenute in:
Invece, per quel che riguarda la due giorni rooseveltiana nel suo complesso, ricordiamo che l'appuntamento iniziale è fissato a partire da sabato 24 novembre alle ore 8:45 (onde consentire un inizio puntuale dei lavori alle ore 9:00), a Roma, presso l'Istituto Sant'Orsola sito in via Livorno 50/a (zona piazza Bologna).

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Movimento Roosevelt - Documento politico di indirizzo programmatico per il lavoro dei Dipartimenti nel 2019. Bozza n.2

MR Logo1024x1024 8d5c6DALLA CRITICA DEL PRESENTE ALLA COSTRUZIONE DEL FUTURO.
LA PROPOSTA DEL MR PER L'AFFERMAZIONE DI UN NUOVO PARADIGMA

 
[NOTA BENE: In preparazione dell'Assemblea Generale MR del 24-25 novembre 2018, vengono proposte due Bozze/Ipotesi - parzialmente distinte, anche se riconciliabili in una ulteriore sintesi - di "Documento di indirizzo politico MR per il 2019", da offrire alla discussione e alla valutazione dei soci rooseveltiani riuniti in Assemblea Generale il prossimo fine settimana e poi ad un ulteriore lavorio preparatorio di Segreteria Generale e Presidenza MR, in vista di una definitiva stesura unitaria da approvare in una successiva Assemblea Generale rooseveltiana che avrà svolgimento a marzo 2019. Quella che segue è una prima Bozza/Ipotesi, aggiornata al 16 novembre 2018, frutto del lavoro collegiale di alcuni dirigenti MR]

 
AGENDA 

INTRODUZIONE
Ogni società si basa su principi fondanti che ne determinano la struttura e l’organizzazione.
 
Il paradigma dominante da qualche decennio, presso la società globale, è quello neoaristocratico e neoliberista, tutto incentrato sul perseguimento di alcuni astratti indicatori economicistici e su processi decisionali sostanzialmente tecnocratici ed elitari, anche quando mantengano le forme e i rituali della democrazia.

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Movimento Roosevelt - Documento politico di indirizzo programmatico per il lavoro dei Dipartimenti nel 2019. Bozza n.1

MR Logo1024x1024 8d5c6DALLA CRITICA DEL PRESENTE ALLA COSTRUZIONE DEL FUTURO.
LA PROPOSTA DEL MR PER L'AFFERMAZIONE DI UN NUOVO PARADIGMA


[NOTA BENE: In preparazione dell’Assemblea Generale MR del 24-25 novembre 2018, vengono proposte due Bozze/Ipotesi - parzialmente distinte, anche se riconciliabili in una ulteriore sintesi - di “Documento di indirizzo politico MR per il 2019”, da offrire alla discussione e alla valutazione dei soci rooseveltiani riuniti in Assemblea Generale il prossimo fine settimana e poi ad un ulteriore lavorio preparatorio di Segreteria Generale e Presidenza MR, in vista di una definitiva stesura unitaria da approvare in una successiva Assemblea Generale rooseveltiana che avrà svolgimento a marzo 2019. Quella che segue è una prima Bozza/Ipotesi, aggiornata al 16 novembre 2018, frutto del lavoro collegiale di alcuni dirigenti MR]


PREMESSA
Siamo ad una svolta epocale. Il modello di sviluppo capitalista, nell'attuale versione neoliberista, basato sulla supremazia del mercato, sull'energia fossile e sulla finanza speculativa, è entrato in crisi. Non si tratta di una crisi passeggera o contingente, ma di una crisi strutturale e probabilmente definitiva.
La logica del profitto estremo ha portato benefici a pochi grandi gruppi finanziari e a poche grandi multinazionali fossili, manifatturiere, chimiche, siderurgiche, a detrimento della quasi totalità del resto dell’umanità, ma così facendo ha praticamente distrutto il presupposto del mercato capitalista, ossia il potere d’acquisto di larghe masse di consumatori salariati accomodati ai margini dei processi produttivi e remunerati con le briciole dei proventi stratosferici del mercato globale.
Questo modello comincia ad entrare in crisi già negli anni Ottanta, con il prevalere dell'ultraliberismo ideologico guidato da Reagan e Thatcher. Il capitalismo poteva anche scegliere una via più umana (ad esempio quella indicata da Adriano Olivetti che diceva che “la fabbrica non può guardare solo all’indice dei profitti, ma deve distribuire ricchezza, cultura, servizi, democrazia”) basata sulla valorizzazione del fattore umano rispetto alla remunerazione esclusiva del capitale finanziario. Il “capitalismo dal volto umano” di John Maynard Keynes vedeva come fine dell'economia non la stabilità monetaria e la concentrazione della ricchezza in poche mani, ma la piena occupazione e la dignità umana.

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COSTITUZIONE E POLITICA (di Pierluigi Winkler)

[NOTA DELLA REDAZIONE: in preparazione dell'Assemblea Generale del Movimento Roosevelt prevista per il 24-25 novembre 2018, durante la quale verranno anche analizzate alcune bozze di Documento politico programmatico MR per il 2019 e discusse e deliberate alcune proposte di riforma costituzionale - si veda, su ciò, Riforme costituzionali e l'Assemblea Generale MR del 24-25 novembre 2018 - pubblichiamo una serie di interventi di dirigenti rooseveltiani, utili alla riflessione comune. Quello che segue è un intervento di Pierluigi Winkler, tra i Vicepresidenti del Movimento Roosevelt]

È notorio che il principio fondamentale stabilito dalla nostra Carta Costituzionale è quello democratico, con il conseguente assioma della sovranità appartenente al Popolo che la esercita nelle forme e limiti della Costituzione.
L'art.11 prevede limitazioni, a condizioni di parità con altri Stati, al fine di assicurare la pace e la giustizia tra le Nazioni.
L'Unione Europea pre-euro era perlopiù un mercato di scambi molto ampio, regolato da trattati che non contenevano cessioni di sovranità tali da condizionare e veicolare le politiche economiche dei Paesi membri nei suoi fondamentali.
Con l'introduzione della moneta comune, si verifica una vera e propria cessione della sovranità. E' fuor di dubbio che la politica monetaria di un Paese è materia molto rilevante in ordine alla politica economica che esso può realizzare. Non vi è chi non veda che delegare ad altri la potestà monetaria è cedere una parte importante della propria sovranità. Di talché, il Popolo viene spogliato di gran parte delle sue prerogative.

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Riforme costituzionali e l'Assemblea Generale MR del 24-25 novembre 2018

A partire dall'aprile 2017, il Movimento Roosevelt ha inteso elaborare una serie di proposte di riforma della Costituzione italiana in senso migliorativo (e restitutivo di una piena sostanzialità democratica) e dunque in netta controtendenza rispetto alle modifiche peggiorative culminate nella riforma degli articoli 81, 97, 117 e 119 per impulso del Governo Monti (2012) e nell’impianto immaginato dal Governo Renzi, poi sconfessato dal referendum popolare del 4 dicembre 2016.
Una prima traccia di questa intenzione riformatrice del MR è testimoniata, ad esempio, in:
Vi fu quindi, circa un anno fa, un apposito Convegno rooseveltiano sulla Costituzione, su cui rinviamo a:
A fine ottobre, è stato poi pubblicato un editoriale del Consigliere di Presidenza nonché Presidente della Commissione Riforme costituzionali MR Sergio Magaldi:
Siamo lieti ora di annunciare che, nel corso dell'imminente Assemblea Generale del Movimento Roosevelt in programma a Roma nei giorni di sabato 24 e domenica 25 novembre (su cui vedi: Assemblea Generale MR del 24-25 novembre 2018: secondo comunicato e aggiornamento Ordine dei lavori), saranno messi in discussione e deliberazione assembleare alcuni dei progetti di riforma sin qui messi a punto dalla Commissione Riforme costituzionali MR.

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Assemblea Generale MR - Roma 24-25 novembre 2018

Caro socio/a rooseveltiano/a,

come ricorderai, sabato 24 e domenica 25 novembre avrà luogo l'Assemblea generale del Movimento Roosevelt a Roma, presso l'Istituto Sant'Orsola, in via Livorno 50 (zona piazza Bologna).

Partecipa anche tu!

Sarà un momento importante di conoscenza, di esperienza, di confronto e di discussione per tutti noi, che ne saremo i protagonisti, allo scopo di crescere, di lavorare insieme al progetto comune e di delineare le strategie future del MR. Come già spiegato nella newsletter, che avrai ricevuto, il programma sarà molto denso e soprattutto molto partecipativo. Saremo tutti coinvolti prima in due momenti di formazione, poi nella discussione democratica sul futuro del MR, infine nel lavoro dei Dipartimenti. Troverai qui l'Ordine del giorno dell'Assemblea.

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Il Ballo del tipTAP

Il ballo del

tipTAP

        Conte e Di Maio sembrano Ginger Rogers e Fred Astaire impegnati in un balletto di successive e contraddittorie dichiarazioni per giustificare il proseguimento del TAP, ossia del Trans Adriatic Pipeline. Dopo aver cavalcato, con l’obiettivo di ottenere facili consensi, l’onda di una protesta giustificata soprattutto dall’arroganza con cui è stata gestita l’opera dai governi precedenti, che non hanno debitamente informato e coinvolto nelle scelte i connazionali, tali dichiarazioni servono, appunto, per giustificare una scelta obbligata e ineludibile. Non dimentichiamo inoltre che il percorso ha passato tutte le verifiche ambientali ed è stato scelto anche perché l’opzione più a nord andava a intaccare le praterie di posidonie dei fondali attraversati. Tutta colpa di Conte e di Maio? Assolutamente no. Hanno ereditato una situazione comunque già compromessa.

        I governi precedenti hanno giocato malissimo e con arroganza la carta TAP. Non hanno innanzitutto reso partecipe la popolazione sulle implicazioni di questa opera, non li hanno consultati per arrivare a un piano condiviso, non hanno lasciato opzioni sul percorso della realizzazione.   Tutto sommato venire incontro ad eventuali richieste locali su marginali deviazioni del percorso o su dove installare le centrali di compressione, cioè cifre di pochi milioni di euro, vista la posta in gioco, avrebbe inciso relativamente sui costi totali, tenendo presente anche i costi stessi delle continue interruzioni dell’opera e dell’apparato delle forze dell’ordine schierato. Vedersi improvvisamente arrivare uno spiegamento degno di qualche film hollywoodiano catastrofista o di invasioni aliene non può che aver esacerbato gli animi anche della parte di popolazione più possibilista sul compromesso. Insomma, lo stato non ha minimamente applicato la convenzione Aarhus sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale, convenzione ratificata il 16 marzo 2001. Che fare allora?

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Comunicato Stampa Movimento Roosevelt - L'Atac va riformata, non privatizzata

Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, nel corso di una chiacchierata video con Marco Moiso, vicepresidente dello stesso movimento, ha espresso il suo parere referendum che in queste ore sta chiamando alle urne i cittadini romani per decidere le sorti di Atac, l'azienda municipalizzata concessionaria del trasporto pubblico della città metropolitana di Roma: "Devo essere sincero, questa storia di Atac personalmente non mi appassiona, ritengo questo referendum una solenne perdita di tempo. Sia chiaro, non sono né contro le liberalizzazioni, a patto che queste non siano mascherate da privatizzazioni oligopolistiche, né ideologicamente a favore del permanere statale sempre e comunque di qualunque servizio. Però, prima di tutto, bisogna sfatare questo falso mito, ovvero che privato è sempre uguale a bene e che pubblico è sinonimo di male. L'esempio lo abbiamo proprio in casa nostra, in Italia, a Milano con l'ATM, l'azienda di trasporto pubblico milanese, che non solo funziona bene ed è un gioiello di virtuosismo garantendo un servizio efficiente ed efficace, ma addirittura da più parti si chiede di esportarne il modello fuori dai confini nazionali, in Europa".

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Salvate il soldato Trenta.

 

Salvate il soldato Trenta.

        La guerra… per tenerla lontana, bisogna avere il coraggio di pensarci (Jean Guitton), cioè il terribile motto latino Si vis pacem para bellum, è ancora oggi drammaticamente valido, e non è che se giri la testa da un’altra parte, o fai finta che il problema non esista lo esorcizzi, anzi, ti ritornerà ancora più drammaticamente e non avrai gli strumenti per esorcizzarlo.

        Bisogna dare atto ai 5 Stelle di aver fatto una scelta azzeccata per quanto riguarda il Ministro della Difesa. La ministra Trenta è una persona competente, proviene da esperienze nella Difesa, ha proseguito la sua esperienza lavorativa e di docente in settori adiacenti a quelli della Difesa stessa. Voci di stampa via via più insistenti riportano attriti sempre più crudi tra Di Maio e la Ministra in questione. L’oggetto del contendere è il bilancio stesso del ministero e il finanziamento di alcuni progetti industriali. Il primo contrasto si è avuto quando è stato negato il finanziamento per tre progetti urgenti o ritenuti tali: lo sviluppo del missile CAMM-ER,

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Geopolitica: cosa è esattamente?

 

 

Inauguriamo oggi il nuovo Dipartimento geopolitica e Difesa con un articolo che introduce e tenta di delineare il termine geopolitica cercando nel contempo di far comprendere che il termine non è sinonimo di un astruso gioco diplomatico ma un qualcosa che ha un impatto sulle vite di tutti noi, anche se non ce ne rendiamo conto. Un po’ per volta tenteremo di capire cosa c’è dietro ad affrettate notizie di agenzie e giornalistiche e come eventi che sembrano apparentemente fulmini a ciel sereno in realtà hanno gestazioni molto lunghe e complesse che una minima comprensione e attenzione agli avvenimenti possono far prevedere. E l’Italia come si pone in questo complesso groviglio?

 

 

Il ruolo e gli interessi dell’Italia da un punto di vista geopolitico Parte prima

    Geopolitica è oramai un termine divenuto di moda, spesso usato a sproposito e mal compreso.

Il Devoto Oli definisce il termine “Lo studio delle motivazioni geografiche che influenzano l'azione politica". Descrizione ineccepibile ma oltremodo riduttiva. Il dizionario Hoepli parla di “Studio del rapporto fra i caratteri geografici e quelli politico-economici di un paese.” Anche qui la descrizione è schematica e insufficiente a capire e a delineare una disciplina che comunque ha un’indeterminatezza intrinseca.

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